Mancanza di desiderio sessuale
Gentili dottori
sono una donna di 30 anni, sposata da 3 dopo 12 anni di fidanzatamento. In questi 15 anni mio marito è stato il mio unico partner, non abbiamo mai avuto periodi di rottura e per quanto mi riguarda non ho mai avuto rapporti esterni a quello di coppia ( e per quanto ne so, anche mio marito mi è sempre stato fedele).
Il problema è questo:
quando eravamo giovani (15-16 anni) e l'erotismo si limitava alle fasi che precedono l'atto sessuale vero e proprio, andava tutto bene: lo cercavo, mi andava e spesso cercavamo un luogo dove trovare un po' di intimità.
Poi c'è stata la prima volta vera e propria: niente di traumatico, nè di esaltante, per lo meno nel ricordo che ne ho.
Poi le necessità fisiche si sono fatte sentire sempre meno. baci, coccole e abbracci e ricerca di un contatto tra corpi mi vanno bene. quando si tratta della stimolazione delle zone erogene (genitali, seno ecc) però mi tiro indietro. Con la conseguenza che una frequenza di 1 volta ogni 5-6 mesi per me era quasi fin troppo.
prima davo la colpa al fatto che non vivessimo insieme; a 20 anni siamo andati a vivere insieme e le cose non sono cambiate e quindi ho dato la colpa alla paura di restare incinta; da dopo sposati, per una serie di ragioni, non viviamo più insieme e ci vediamo solo un paio di settimane ogni 2-3 mesi...
a rigor di logica, dovrei saltargli addosso e desiderarlo come non mai dopo mesi di astinenza...invece niente.
Mi rendo conto che bisogna avere qualche rapporto di tanto in tanto (anche perchè lui è spesso -dal mio punto di vista- insistente al riguardo), ma dipendesse da me, userei quel tempo per fare dell'altro. Anche perchè mi fa oggettivamente repulsione avvicinarmi all'atto sessuale se prima non ci siamo entrambi fatti la doccia e dopo averlo fatto sento di nuovo la necessità di lavarmi. Quindi il tutto porta via sempre un sacco di tempo e non è fattibile se non c'è la possibilità di lavarsi. Immagino sia questo il motivo per cui il luogo che preferisco è appunto sotto la doccia.
Anche, se, in ogni caso, quando vivevamo insieme e da soli e quindi c'era la possibilità di lavarsi a piacimento, la frequenza era appunto di una volta ogni 5/6 mesi come scritto sopra. Cosa che mi rendo conto non è normale.
Mio marito mi piace fisicamente, intellettualmente e moralmente, lo amo, sto bene con lui e non provo desiderio per altri uomini (si, li guardo, magari ci fantastico sopra, ma mi limito a fantasie adolescenziali che si limitano a lunghi baci appassionati...). Oggettivamente non sento la mancanza di sesso come un problema personale (io sto benissimo così), ma mi rendo conto che è sbagliato dal punto di vista della coppia e non è normale, nè corretto dal punto di vista di mio marito che invece vive male questa situazione...
sono una donna di 30 anni, sposata da 3 dopo 12 anni di fidanzatamento. In questi 15 anni mio marito è stato il mio unico partner, non abbiamo mai avuto periodi di rottura e per quanto mi riguarda non ho mai avuto rapporti esterni a quello di coppia ( e per quanto ne so, anche mio marito mi è sempre stato fedele).
Il problema è questo:
quando eravamo giovani (15-16 anni) e l'erotismo si limitava alle fasi che precedono l'atto sessuale vero e proprio, andava tutto bene: lo cercavo, mi andava e spesso cercavamo un luogo dove trovare un po' di intimità.
Poi c'è stata la prima volta vera e propria: niente di traumatico, nè di esaltante, per lo meno nel ricordo che ne ho.
Poi le necessità fisiche si sono fatte sentire sempre meno. baci, coccole e abbracci e ricerca di un contatto tra corpi mi vanno bene. quando si tratta della stimolazione delle zone erogene (genitali, seno ecc) però mi tiro indietro. Con la conseguenza che una frequenza di 1 volta ogni 5-6 mesi per me era quasi fin troppo.
prima davo la colpa al fatto che non vivessimo insieme; a 20 anni siamo andati a vivere insieme e le cose non sono cambiate e quindi ho dato la colpa alla paura di restare incinta; da dopo sposati, per una serie di ragioni, non viviamo più insieme e ci vediamo solo un paio di settimane ogni 2-3 mesi...
a rigor di logica, dovrei saltargli addosso e desiderarlo come non mai dopo mesi di astinenza...invece niente.
Mi rendo conto che bisogna avere qualche rapporto di tanto in tanto (anche perchè lui è spesso -dal mio punto di vista- insistente al riguardo), ma dipendesse da me, userei quel tempo per fare dell'altro. Anche perchè mi fa oggettivamente repulsione avvicinarmi all'atto sessuale se prima non ci siamo entrambi fatti la doccia e dopo averlo fatto sento di nuovo la necessità di lavarmi. Quindi il tutto porta via sempre un sacco di tempo e non è fattibile se non c'è la possibilità di lavarsi. Immagino sia questo il motivo per cui il luogo che preferisco è appunto sotto la doccia.
Anche, se, in ogni caso, quando vivevamo insieme e da soli e quindi c'era la possibilità di lavarsi a piacimento, la frequenza era appunto di una volta ogni 5/6 mesi come scritto sopra. Cosa che mi rendo conto non è normale.
Mio marito mi piace fisicamente, intellettualmente e moralmente, lo amo, sto bene con lui e non provo desiderio per altri uomini (si, li guardo, magari ci fantastico sopra, ma mi limito a fantasie adolescenziali che si limitano a lunghi baci appassionati...). Oggettivamente non sento la mancanza di sesso come un problema personale (io sto benissimo così), ma mi rendo conto che è sbagliato dal punto di vista della coppia e non è normale, nè corretto dal punto di vista di mio marito che invece vive male questa situazione...
[#1]
Gentile Signora,
da quanto ci dice le difficoltà che vive in ambito sessuale potrebbero dipendere dalla non accettazione di un ruolo adulto di donna e non più di ragazzina:
"quando eravamo giovani (15-16 anni) e l'erotismo si limitava alle fasi che precedono l'atto sessuale vero e proprio, andava tutto bene: lo cercavo, mi andava e spesso cercavamo un luogo dove trovare un po' di intimità.
Poi c'è stata la prima volta vera e propria: niente di traumatico, nè di esaltante, per lo meno nel ricordo che ne ho".
Se il suo atteggiamento è cambiato quando siete passati ad avere rapporti completi è possibile infatti che il punto sia proprio questo, e che la non accettazione di una sessualità più adulta l'abbia portata a respingere del tutto l'idea di includere l'aspetto sessuale nella sua quotidiana esistenza.
Suo marito come reagisce ai suoi rifiuti, oltre ad insistere nel momento in cui vi rincontrate?
Prima di sposarlo sapeva già che avreste vissuto divisi?
Questo non le crea alcun problema?
Cosa ci può dire dell'educazione che ha ricevuto riguardo al sesso?
In famiglia se ne parlava o era un argomento vietato?
Riguardo alla necessità di lavarsi prima dei rapporti, sente la stessa spinta a ripristinare la pulizia (magari solo delle mani) anche in altri contesti e momenti?
da quanto ci dice le difficoltà che vive in ambito sessuale potrebbero dipendere dalla non accettazione di un ruolo adulto di donna e non più di ragazzina:
"quando eravamo giovani (15-16 anni) e l'erotismo si limitava alle fasi che precedono l'atto sessuale vero e proprio, andava tutto bene: lo cercavo, mi andava e spesso cercavamo un luogo dove trovare un po' di intimità.
Poi c'è stata la prima volta vera e propria: niente di traumatico, nè di esaltante, per lo meno nel ricordo che ne ho".
Se il suo atteggiamento è cambiato quando siete passati ad avere rapporti completi è possibile infatti che il punto sia proprio questo, e che la non accettazione di una sessualità più adulta l'abbia portata a respingere del tutto l'idea di includere l'aspetto sessuale nella sua quotidiana esistenza.
Suo marito come reagisce ai suoi rifiuti, oltre ad insistere nel momento in cui vi rincontrate?
Prima di sposarlo sapeva già che avreste vissuto divisi?
Questo non le crea alcun problema?
Cosa ci può dire dell'educazione che ha ricevuto riguardo al sesso?
In famiglia se ne parlava o era un argomento vietato?
Riguardo alla necessità di lavarsi prima dei rapporti, sente la stessa spinta a ripristinare la pulizia (magari solo delle mani) anche in altri contesti e momenti?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile Signora,
mi associo alle preziose riflessioni della Collega.
Il calo del desiderio sessuale, è una disfunzione sessuale molto diffusa, ma necessita di svariate diagnosi cliniche, inclusa quella ginecologica.
L'educazione, magari fobica o sessuofobica o restrittiva, sembra intersecarsi alla sua storia di vita, di coppia e sessuale
Una consulenza individuale o di coppia, sarebbe indicata, le allego qualche lettura, sulla complessità di questa disfunzione
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
mi associo alle preziose riflessioni della Collega.
Il calo del desiderio sessuale, è una disfunzione sessuale molto diffusa, ma necessita di svariate diagnosi cliniche, inclusa quella ginecologica.
L'educazione, magari fobica o sessuofobica o restrittiva, sembra intersecarsi alla sua storia di vita, di coppia e sessuale
Una consulenza individuale o di coppia, sarebbe indicata, le allego qualche lettura, sulla complessità di questa disfunzione
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 24/07/2013.
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