Paura di guidare

Buongiorno Dottore,

Sono una ragazza di 22 anni, e da un pò ho un problema che mi complica non poco la vita. Non riesco a guidare da sola senza che io abbia crisi di pianto, sensazione di non respirare o peggio ancora una fortissima nausea. Non credo sia un problema di tecnica, la macchina la guido più o meno correttamente è solo che ho questo fortissimo blocco che pur impegnandomi a vincerlo è più forte di me.Tante volte la mattina mi alzo e dico "oggi esco da sola", "ce la faccio". Ma resta tutto un pensiero poichè colta da una crisi di pianto. Noto che ciò non mi accade se sono in compagnia, resta comunque una forte agitazione ma controllata. Io non so più come fare, a chi chiedere aiuto, i miei genitori non si curano molto del problema, poichè credono che sia una questione di tempo, e poi tutto verrà da sè. il mio ragazzo è un continuo pressare e spronare a farlo, ma non si rendere conto che per me non è così semplice e che è una situazione che mi pesa moltissimo. E' forse il caso che prenda in considerazione l'idea di un terapeuta?

Vi ringrazio molto per l'aiuto

Cordiali Saluti
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

per risponderle devo prima chiederle altri dettagli sulla sua situazione.

Da quanto ha preso la patente?
Il problema è sempre esistito o in precedenza guidava da sola senza problemi? In questo caso, è successo qualcosa nel periodo in cui è sorto il problema?

In generale qual è il suo rapporto con gli altri? Tende ad appoggiarsi e a cercare sostegno in loro o si sente una persona autonoma?

Soffre di ansia in altri contesti della sua vita?
Ha mai avuto attacchi di panico?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
La ringrazio per la sua tempestiva risposta,

Allora ho preso la patente all'età di 19 anni, ma non ho guidato subito perchè non avevo la macchina,quindi guidavo sporadicamente e in compagnia, avevo un inzio di questi sintomi,ma non gli ho dato importanza credevo fosse la scarsa capacità.

All'età di 21 anni quando ho avuto la macchina e ho iniziato, è cominciato il dramma. Per quello che mi ricordo non ho subito eventi scatenanti, incidenti e cose varie, l'unica cosa un pò più incisiva era il pessimo rapporto con l'insegnante di guida, ma non è una cosa a cui ho dato peso.

Tendenzialmente di carattere gestisco le mie cose da sola, certo posso chiedere consiglio, ma, mi definisco una persona autonoma.

Si soffro d'ansia, ma solo legata a qualche evento particolare, esami e prove. Per il resto conduco una vita tranquilla e serena. Si, ho sofferto di attacchi di panico, lievi per fortuna, legati ad un periodo brutto della mia vita, e ogni tanto in periodi di stress o tensione tornano fuori, ma ho imparato a gestirli ,non ho mai assunto farmaci.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509 41
"il mio ragazzo è un continuo pressare e spronare a farlo, ma non si rendere conto che per me non è così semplice e che è una situazione che mi pesa moltissimo. E' forse il caso che prenda in considerazione l'idea di un terapeuta? "

Se la cosa è per Lei invalidante è certamente giunto il momento di chiedere aiuto, sapendo però che ciò che dice il Suo ragazzo non solo è corretto, nel senso che il terapeuta non potrà aiutarLa se Lei non ci metterà molto impegno per attuare il cambiamento.

Davanti alle paure, l'unico modo efficace per superarle è proprio affrontarle; Lei stessa dice che non ci sono ragioni che hanno scatenato questo blocco. E infatti, secondo il modello della terapia cognitivo-comportamentale non è affatto necessario andare a cercare cause pregresse (che potremmo non trovare perchè magari non esistono affatto), ma risolvere il problema che Lei riferisce: il blocco nella guida.

Poi la paura di guidare possiamo declinarla e cercare di capirla bene insieme in un setting di tipo psicoterapico, ma è chiaro che una parte pratica e operativa è imprescindibile per attuare questo cambiamento.

Tenga presente che le condotte di evitamento, cioè il fatto di non prendere la macchina e non guidare non farà altro che amplificare la paura nel tempo e quindi comprendo che Lei si senta non capita davanti a quelle che ritiene pressioni del Suo ragazzo. In altre parole non guidare fa scendere il livello d'ansia e dal Suo punto di vista la situazione è più gestibile e più controllabile. E' anche vero che forse il Suo ragazzo, non essendo uno psicoterapeuta e cercando di fare il bene come è capace di farlo, trascura alcuni aspetti che invece un terapeuta prenderebbe in considerazione, ovvero l'insistenza può generare in Lei un irrigidimento.

In terapia invece non si tratta di insistere e fare pressioni, ma di prescrivere, dopo avere capito quale sia il problema del pz, in modo graduale ma sistematico.

In genere per questo tipo di problemi, sono molto indicati i trattamenti attivi e focalizzati sul problema, come ad es. la terapia cognitivo-comportamentale che prevedono di capire il Suo funzionamento e la Sua paura ma anche l'esposizione allo stimolo fobico, in maniera graduale. In genere si tratta di problemi risolvibili in tempi brevi.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"soffro d'ansia, ma solo legata a qualche evento particolare, esami e prove"

Anche guidare da sola può rappresentare una prova, non crede?

Se ha avuto degli attacchi di panico in situazioni nelle quali si è sentita sotto esame è possibile che lo stesso le accada quando guida senza "assistenza" o senza la presenza di qualcuno che la distrae dall'agitazione.

Per quanto finora lei sia riuscita a "gestire" il panico la soluzione ottimale sarebbe quella di risolvere il problema alla radice, e non semplicemente di imparare a conviverci.
Le suggerisco quindi di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per far valutare di persona la situazione e intraprendere un percorso che la porti a liberarsi dall'ansia.
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Utente
Utente
Dott.ssa Angela, la mia idea non è quella di smettere di guidare, figuriamoci, guido, ma guido in compagnia, Lei ha ragione nel dirmi di provare, infatti è mia intenzione farlo e lo sto facendo! è solo che vorrei trovare una soluzione al malessere fisico che mi colpisce! vorrei trovare anche io un pò di pace in un'azione non poi così difficile!


Dott.ssa Flavia, seguirò il suo consiglio,forse il consiglio di un esperto mi aiuterà!

Grazie mille per i consulti e per l'attenzione

Cordiali Saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509 41
"vorrei trovare una soluzione al malessere fisico che mi colpisce! vorrei trovare anche io un pò di pace in un'azione non poi così difficile! "

Bisogna però precisare che ciò che chiama "malessere fisico" probabilmente è l'ansia che si esprime, come qualunque altra emozione, anche a livello somatico.

Come si gestisce tutto ciò?
Nella terapia cognitivo-comportamentale ad es. il pz viene addestrato a riconoscere tali emozioni e ad associarle agli stati mentali, ai pensieri e alle idee che il pz. ha.
E' chiaro poi che più ci si espone con la consapevolezza che può verificarsi uno stato d'ansia ma che non rinunceremo a guidare (cioè ciò che viene definito espeosizione con prevenzione della risposta) e più tali crisi d'ansia cominciano a diluirsi nel tempo.

Non esiti dunque a rivolgersi ad uno psicoterapeuta esperto.

Un cordiale saluto,
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"forse il consiglio di un esperto mi aiuterà!"

Più che di fornirle "consigli" o indicazioni esterne si tratterà di lavorare sul problema, sulle emozioni e sui pensieri che accompagnano la sua difficoltà a guidare da sola.

Se vuole ci faccia sapere.
Un caro saluto,