Sesso e depressione
Buongiorno,
avrei bisogno di un vostro consiglio perchè non so più come
comportarmi con mio marito.
Da circa un anno lui soffre di un dolore al testicolo sx, e dopo
varie visite ed esami purtoppo non siamo ancora riusciti a capire la
causa del dolore. Questa situazione è per lui diventata assillante,
e, unita al forte stress sul lavoro ( ha un incarico di
responsabilità e in più tende a sobbarcarsi di tutto il lavoro,
anche se a volte potrebbe demandare ad altri...) e anche a certe
tensioni che si sono create tra noi (soprattutto a causa del suo
nervosismo) siamo arrivati ad un punto in cui lui, fino a tre mesi
fa circa, era diventato assolutamente apatico ed intrattabile, e
abbiamo avuto diverse litigate e siamo quasi arrivati alla
separazione. Questo fortunatamente non è avvenuto, da parte mia
perchè so di amarlo profondamente, e nel corso di questi mesi ho
fatto un lavoro di coscienza che mi ha portato a riconoscere anche i
miei sbagli fatti con lui in passato, e sono riuscita a correggere
dei miei comportamenti che lo ferivano ( soprattutto la mancanza di
passionalità ...)e tutto questo è avvenuto comunque in maniera spontanea, non forzata... peccato che non al momento giusto, però.
Infatti da oltre tre mesi a questa parte lui non vuole avere più rapporti con me, perchè questa depressione che l'ha colpito e lo
scoraggiamento per non riuscire a risolvere la situazione del dolore
fisico al testicolo lo hanno portato a mancanza del desiderio
sessuale e addirittura alla paura di essere diventato impotente.
pochi giorni fa si è inoltre sottoposto ad uno spermiogramma, e il
risultato non è stato incoraggiante... astenozoospermia... quindi la
situazione è peggiorata ulteriormente.
Nonostante ciò devo dire che lui in questi ultimi tre mesi si è
ammorbidito, non è più scontroso e molte volte è anche piuttosto
affettuoso, soprattutto quando mi vede in preda ad una crisi ...
si, perchè ormai piango quasi tutti i giorni, perchè ho quasi 32
anni e a questo punto, dopo 6 anni di matrimonio e 7 di
fidanzamento, speravo proprio di poter avere un figlio con lui... e
invece mi trovo nella situazione in cui mio marito non vuole avere
rapporti con me da oltre 3 mesi, e non vuole nemmeno fare nulla per
cercare di risolvere la situazione, magari facendosi aiutare con un
supporto psicologico....
Non sa nemmeno dirmi cosa vuole dalla sua vita, se vede un futuro
per noi oppure no...
Se glielo chiedo mi dice di amarmi, e di voler stare con me, ma non
capisce quanto io stia soffrendo per la situazione, soprattutto
perchè non riesco a vedere una via d'uscita.
In questi ultimi mesi ho provato a stargli vicina in ogni modo, ho
cercato di farlo ridere, di creare situazioni poco stressanti, ho
organizzato un bel we sul lago.... e in quei momenti tutto è andato
bene, non litigavamo e stavamo bene insieme, riuscivamo anche a
ridere e scherzare... ma poi finito il momento tutto tornava come
prima e a quel punto io crollavo e mi facevo prendere da crisi di
ansia e di panico, tanto da dover assumere qualche goccia di
benzodiazepine per calmarmi. L'ultima crisi, davvero forte, è stata ieri sera...
a questo punto non so più come comportarmi... forse farei bene ad andare almeno io da uno psicologo, per
poter avere consigli su come affrontare la situazione, perchè credo
di rischiare davvero un crollo nervoso, da qui a poco...
cosa mi consigliate?
grazie per l'attenzione e scusate lo sfogo!
avrei bisogno di un vostro consiglio perchè non so più come
comportarmi con mio marito.
Da circa un anno lui soffre di un dolore al testicolo sx, e dopo
varie visite ed esami purtoppo non siamo ancora riusciti a capire la
causa del dolore. Questa situazione è per lui diventata assillante,
e, unita al forte stress sul lavoro ( ha un incarico di
responsabilità e in più tende a sobbarcarsi di tutto il lavoro,
anche se a volte potrebbe demandare ad altri...) e anche a certe
tensioni che si sono create tra noi (soprattutto a causa del suo
nervosismo) siamo arrivati ad un punto in cui lui, fino a tre mesi
fa circa, era diventato assolutamente apatico ed intrattabile, e
abbiamo avuto diverse litigate e siamo quasi arrivati alla
separazione. Questo fortunatamente non è avvenuto, da parte mia
perchè so di amarlo profondamente, e nel corso di questi mesi ho
fatto un lavoro di coscienza che mi ha portato a riconoscere anche i
miei sbagli fatti con lui in passato, e sono riuscita a correggere
dei miei comportamenti che lo ferivano ( soprattutto la mancanza di
passionalità ...)e tutto questo è avvenuto comunque in maniera spontanea, non forzata... peccato che non al momento giusto, però.
Infatti da oltre tre mesi a questa parte lui non vuole avere più rapporti con me, perchè questa depressione che l'ha colpito e lo
scoraggiamento per non riuscire a risolvere la situazione del dolore
fisico al testicolo lo hanno portato a mancanza del desiderio
sessuale e addirittura alla paura di essere diventato impotente.
pochi giorni fa si è inoltre sottoposto ad uno spermiogramma, e il
risultato non è stato incoraggiante... astenozoospermia... quindi la
situazione è peggiorata ulteriormente.
Nonostante ciò devo dire che lui in questi ultimi tre mesi si è
ammorbidito, non è più scontroso e molte volte è anche piuttosto
affettuoso, soprattutto quando mi vede in preda ad una crisi ...
si, perchè ormai piango quasi tutti i giorni, perchè ho quasi 32
anni e a questo punto, dopo 6 anni di matrimonio e 7 di
fidanzamento, speravo proprio di poter avere un figlio con lui... e
invece mi trovo nella situazione in cui mio marito non vuole avere
rapporti con me da oltre 3 mesi, e non vuole nemmeno fare nulla per
cercare di risolvere la situazione, magari facendosi aiutare con un
supporto psicologico....
Non sa nemmeno dirmi cosa vuole dalla sua vita, se vede un futuro
per noi oppure no...
Se glielo chiedo mi dice di amarmi, e di voler stare con me, ma non
capisce quanto io stia soffrendo per la situazione, soprattutto
perchè non riesco a vedere una via d'uscita.
In questi ultimi mesi ho provato a stargli vicina in ogni modo, ho
cercato di farlo ridere, di creare situazioni poco stressanti, ho
organizzato un bel we sul lago.... e in quei momenti tutto è andato
bene, non litigavamo e stavamo bene insieme, riuscivamo anche a
ridere e scherzare... ma poi finito il momento tutto tornava come
prima e a quel punto io crollavo e mi facevo prendere da crisi di
ansia e di panico, tanto da dover assumere qualche goccia di
benzodiazepine per calmarmi. L'ultima crisi, davvero forte, è stata ieri sera...
a questo punto non so più come comportarmi... forse farei bene ad andare almeno io da uno psicologo, per
poter avere consigli su come affrontare la situazione, perchè credo
di rischiare davvero un crollo nervoso, da qui a poco...
cosa mi consigliate?
grazie per l'attenzione e scusate lo sfogo!
[#1]
Gentile utente
È evidente che il problema di suo marito sia arrivato alla fine a "contagiare" anche lei, ed il suo stato d'animo. In ogni coppia affiatata se uno dei due sta male è inevitabile che anche l'altro ne risenta, prima o poi.
Dalle sue parole appare chiaro che mentre lei non ha ancora perso la speranza e ha molto chiara dinanzi a sé la sua progettualità, suo marito sembrerebbe essersi adattato e rassegnato ad una vita senza più passioni.
L'ideale sarebbe che vi rivolgeste entrambi ad un professionista esperto in problemi di coppia e chiedere un consulto, ad esempio presso uno psicoterapeuta della famiglia. Provi a far presente a suo marito, delicatamente ma con fermezza, che non è solo lui a stare male, o solo lei, ma è la vostra relazione che sta soffrendo, e che lei non intende restare seduta a guardare mentre la vostra unione si sfalda e perde pezzi un giorno dopo l'altro.
Se però suo marito dovesse rifiutarsi, potrebbe senz'altro considerare l'opportunità di richiedere un consulto individuale, solo per lei, per fare chiarezza su cos'è che vuole veramente, o a quali compromessi è disposta a scendere, stante la condizione rassegnata di suo marito. In questo caso le suggerisco di non tenerlo nascosto ma, anzi, di farglielo sapere apertamente.
Cordiali saluti
È evidente che il problema di suo marito sia arrivato alla fine a "contagiare" anche lei, ed il suo stato d'animo. In ogni coppia affiatata se uno dei due sta male è inevitabile che anche l'altro ne risenta, prima o poi.
Dalle sue parole appare chiaro che mentre lei non ha ancora perso la speranza e ha molto chiara dinanzi a sé la sua progettualità, suo marito sembrerebbe essersi adattato e rassegnato ad una vita senza più passioni.
L'ideale sarebbe che vi rivolgeste entrambi ad un professionista esperto in problemi di coppia e chiedere un consulto, ad esempio presso uno psicoterapeuta della famiglia. Provi a far presente a suo marito, delicatamente ma con fermezza, che non è solo lui a stare male, o solo lei, ma è la vostra relazione che sta soffrendo, e che lei non intende restare seduta a guardare mentre la vostra unione si sfalda e perde pezzi un giorno dopo l'altro.
Se però suo marito dovesse rifiutarsi, potrebbe senz'altro considerare l'opportunità di richiedere un consulto individuale, solo per lei, per fare chiarezza su cos'è che vuole veramente, o a quali compromessi è disposta a scendere, stante la condizione rassegnata di suo marito. In questo caso le suggerisco di non tenerlo nascosto ma, anzi, di farglielo sapere apertamente.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Gent.mo dr. Santonocito, la ringrazio per la cortese risposta. A questo punto, visto che lui dice di "non credere" alle terapie di coppia e non vuole assolutamente sapere nemmeno di andare da solo da uno psicologo, domani stesso prenderò appuntamento per me da una psicoterapeuta della zona. Lui lo sa già, anzi è stato proprio lui a consigliarmelo perchè mi vede davvero provata e questo lo fa star male perchè dice che non vale la pena che io mi ammali per lui.
Spero che la psicoterapeuta riesca in qualche modo a coinvolgere anche lui nella terapia (magari convocandolo, quale parente più prossimo, per parlare della mia salute...)e a fargli capire che una via d'uscita c'è, ma bisogna lottare un po' per raggiungerla...
Grazie ancora.
Spero che la psicoterapeuta riesca in qualche modo a coinvolgere anche lui nella terapia (magari convocandolo, quale parente più prossimo, per parlare della mia salute...)e a fargli capire che una via d'uscita c'è, ma bisogna lottare un po' per raggiungerla...
Grazie ancora.
[#3]
Gentile Utente,
anche io ritengo una buona scelta il fatto che lei si rivolga ad una terapeuta in prima battuta: in questi casi una piccola modifica nel nostro atteggiamento quotidiano può stimolare il cambiamento dell'intero sistema familiare, per cui vale la pena provare
Inoltre, il fatto che suo marito la veda "provata" è un segnale che non esclude la possibilità futuro di un suo coinvolgimento nella terapia.
Però, signora, non escluda nemmeno una Sua consulenza psichiatrica: lei infatti descrive se stessa nell'atto di piangere molto spesso negli ultimi tempi, senza parlare poi del ricorso alle benzodiazepine per gestire gli attacchi d'ansia.
Insomma, emerge una situazione in cui, nel futuro prossimo, potrebbe essere lei la "protagonista" iniziale della "cura" della vostra relazione
Inizi a star bene lei, signora, poi se ne parlerà
anche io ritengo una buona scelta il fatto che lei si rivolga ad una terapeuta in prima battuta: in questi casi una piccola modifica nel nostro atteggiamento quotidiano può stimolare il cambiamento dell'intero sistema familiare, per cui vale la pena provare
Inoltre, il fatto che suo marito la veda "provata" è un segnale che non esclude la possibilità futuro di un suo coinvolgimento nella terapia.
Però, signora, non escluda nemmeno una Sua consulenza psichiatrica: lei infatti descrive se stessa nell'atto di piangere molto spesso negli ultimi tempi, senza parlare poi del ricorso alle benzodiazepine per gestire gli attacchi d'ansia.
Insomma, emerge una situazione in cui, nel futuro prossimo, potrebbe essere lei la "protagonista" iniziale della "cura" della vostra relazione
Inizi a star bene lei, signora, poi se ne parlerà
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#4]
Ex utente
Gent.mo dr. Bulla, grazie davvero per le sue parole, che arrivano proprio in un momento in cui ho capito, dopo aver quasi raschiato il fondo, che non posso distruggermi nel tentativo e nello sforzo di far star bene mio marito, e che anche la mia salute ed il mio equilibrio sono importanti. Ho preso appuntamento dalla psicoterapeuta (ad indirizzo cognitivo comportamentale) per dopodomani mattina, e ho deciso che da oggi sarò meno incalzante con mio marito, non lo cercherò più dieci volte al giorno per avere una conferma del suo amore... lo lascerò gestire la situazione come crede, mostrandomi il più equilibrata possibile, ed essendo sempre disponibile nel momento in cui lui vorrà vere il mio sostegno.
Grazie ancora.
Grazie ancora.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 2.5k visite dal 02/06/2008.
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