Bambino che non socializza
Se la cosa non dovesse rientrare una consulenza presso un terapeuta sistemico famigliare sarebbe opportuna.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
Probabilmente, se il bambino non socializza ed è distaccato, è perché sta imparando in casa a essere distaccato, suo malgrado.
È solo un'ipotesi, ovviamente.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
legga questo articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Il clima familiare?
In che senso non riesce ad interagire con i suoi figli nel modo desiderato? Cosa glielo impedisce?
Com'è il rapporto tra sua moglie e i figli?
Il vostro stile educativo? Siete in accordo su questo?
Quali occasioni ha il bimbo di socializzare?
In che modo lo incoraggiate?
Ha frequentato la scuola dell'infanzia?
Cosa dicono le educatrici/insegnanti?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
trovo le domande della collega che le ha risposto sopra di me, un buono strumento affinché possa darsi delle risposte sincere.
Gli elementi che ci fornisce sono troppo pochi e soprattutto occupano uno spazio temporale molto breve, mentre i bambini, come un collega le ha accennato sopra, necessitano di essere monitorati nel tempo. Ciò che c'è di fenomenologico e oggettivo nella sua descrizione, è la nascita di un fratellino e questo può aver innescato dinamiche di vario tipo. Intanto risponda alle domande della collega, poi se fino ad ora non ha avuto tempo per stare di più con suo figlio, incominci a farlo, senza avere timore anche di dire qualche no; i no aiutano a crescere, faccia delle cose insieme a lui, lo coinvolga e monitorizzi nel tempo i vari cambiamenti.
Se poi vede peggiorare la situazione vada senz'altro da un collega o, in base alle risposte che si darà intraprenda una terapia sistemica e familiare.
Come vede ogni cieco descrivendo l'elefante le offre un pezzettino di risposta ma tutte le risposte insieme le permettono di scoprire i vari pezzi dell'elefante affinché possa avere le indicazioni giuste e disegnare l'elefante intero.
Cordialità
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
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Certo, ma il fatto che le manchi, evidentemente, la flessibilità per passare dall'uno all'altro contesto, probabilmente significa qualcosa.
La quantità del tempo passato insieme ai figli (piccoli) è senz'altro importante, ma lo è forse di più la qualità. Lei come definirebbe il rapporto che ha con suo figlio, da ambo i lati?
I bambini, estroversi, introversi, sensibili, collerici, ribelli.....esprimono con il loro comportamento la loro essenza ed il loro modo di relazionarsi al mondo.
Spesso l' affettività e le modalità di relazione, si imparano in casa, dai genitori, ma questo non significa che non siate adeguati, ma che il " copione affettivo e relazionale" passa in dote al piccolo.
La nascita di un fratellino rapprenda sempre un evento destabilizzante per i primo geniti, dalla non facile elaborazione ed accettazione.
Si ritagli del tempo di qualità, esclusivo con suo figlio, un a passeggiata, un film, una partita a calcio......soltanto voi due, per recuperare in termini di " unicità" .....magari facendo il pieno d' amore e d'effetto, saprà relazionarsi con fiducia con il mondo esterno....
Eventualmente una consulenza a voi genitori, potrebbe essere una soluzione
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
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