26 anni e non so cosa fare nella mia vita
Ho 26 anni e mi sento incredibilmente frustrata e depressa perché non riesco a trovare una direzione per la mia vita, non riesco a trovare un lavoro e soprattutto non so nemmeno quale sia il lavoro che mi piacerebbe fare.
Ho studiato e mi sono laureata in lingue all'inizio del 2012, e ho inizialmente provato a lavorare come traduttrice, senza alcun risultato. A settembre ho vinto un posto di assistentato per la lingua italiana in Germania e l'ho fatto, non perché mi piacesse l'insegnamento, ma perché lo vedevo come un mezzo per giungere ad altri risultati e per capire meglio cosa volessi fare. Non è stato così e ora sono alla disperata ricerca di qualcosa da fare.
Credo che una parte del mio problema attuale siano anche le mie relazioni sentimentali: dopo una relazione di 3 anni -a distanza- con un ragazzo inglese, conclusasi a maggio, ho conosciuto un ragazzo qui in Germania, ed è lui il motivo che mi spinge a restare e a voler cercare di sistemarmi in fretta, sia perché lui lavora da tempo come ingegnere, pur avendo la mia stessa età, sia perché senza un lavoro non potrò restare in Germania e la nostra relazione morirà.
Anche nella mia relazione precedente le mie scelte, o meglio la mia mancanza di scelte, sono state dettate dal rapporto col mio ragazzo: continuavo ad aspettare di poter essere insieme per poi trovare un lavoro. Ora invece il problema non è riuscire a stare insieme ma restarci.
Insomma, mi rendo conto che le mie relazioni influenzano o forse addirittura dettano la mia vita lavorativa, ma non so davvero come fare a gestire il tutto. Inoltre io stessa non so cosa fare: lavorare da traduttrice è impossibile e non potrei mantenermi da sola; fare l'insegnante non mi piace; non so cos'altro potrei fare in Germania, con una laurea in lingue, e non voglio tornare all'università, non ne ho la forza e mi vergogno da morire per non essere in grado di lavorare a 26 anni. E poi, università, ma per studiare che? Nulla mi appassiona, non ho hobbys, e qui non ho nemmeno molti amici, oltre a qualche professore conosciuto durante l'anno.
Mi sento sola, vuota, spenta. L'unica cosa che mi interessa, in questo momento, è di fare un lavoro che mi permetta di guadagnare molto, per restare qui con il mio lui. Ma so che questo mio atteggiamento non è sano, e non so come uscire o cosa fare, e non ce la faccio più. Cosa posso fare? A chi chiedere aiuto?
Ho studiato e mi sono laureata in lingue all'inizio del 2012, e ho inizialmente provato a lavorare come traduttrice, senza alcun risultato. A settembre ho vinto un posto di assistentato per la lingua italiana in Germania e l'ho fatto, non perché mi piacesse l'insegnamento, ma perché lo vedevo come un mezzo per giungere ad altri risultati e per capire meglio cosa volessi fare. Non è stato così e ora sono alla disperata ricerca di qualcosa da fare.
Credo che una parte del mio problema attuale siano anche le mie relazioni sentimentali: dopo una relazione di 3 anni -a distanza- con un ragazzo inglese, conclusasi a maggio, ho conosciuto un ragazzo qui in Germania, ed è lui il motivo che mi spinge a restare e a voler cercare di sistemarmi in fretta, sia perché lui lavora da tempo come ingegnere, pur avendo la mia stessa età, sia perché senza un lavoro non potrò restare in Germania e la nostra relazione morirà.
Anche nella mia relazione precedente le mie scelte, o meglio la mia mancanza di scelte, sono state dettate dal rapporto col mio ragazzo: continuavo ad aspettare di poter essere insieme per poi trovare un lavoro. Ora invece il problema non è riuscire a stare insieme ma restarci.
Insomma, mi rendo conto che le mie relazioni influenzano o forse addirittura dettano la mia vita lavorativa, ma non so davvero come fare a gestire il tutto. Inoltre io stessa non so cosa fare: lavorare da traduttrice è impossibile e non potrei mantenermi da sola; fare l'insegnante non mi piace; non so cos'altro potrei fare in Germania, con una laurea in lingue, e non voglio tornare all'università, non ne ho la forza e mi vergogno da morire per non essere in grado di lavorare a 26 anni. E poi, università, ma per studiare che? Nulla mi appassiona, non ho hobbys, e qui non ho nemmeno molti amici, oltre a qualche professore conosciuto durante l'anno.
Mi sento sola, vuota, spenta. L'unica cosa che mi interessa, in questo momento, è di fare un lavoro che mi permetta di guadagnare molto, per restare qui con il mio lui. Ma so che questo mio atteggiamento non è sano, e non so come uscire o cosa fare, e non ce la faccio più. Cosa posso fare? A chi chiedere aiuto?
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Dovrebbe forse adattarsi.
Se l'obiettivo principale è mantenere la sua relazione, e se per farlo ha bisogno di un lavoro, è evidente che dovrebbe cercare qualunque lavoro dignitoso riesca a trovare, anche se si trattasse di fare la cassiera al supermercato e anche se è laureata.
"Guadagnare molto" è difficile per chi lavora da una vita, si figuri per chi sta iniziando. Dovrebbe forse abbassare le sue aspettative e vedere che cosa può fare con ciò che ha a disposizione. Almeno per ora.
Se l'obiettivo principale è mantenere la sua relazione, e se per farlo ha bisogno di un lavoro, è evidente che dovrebbe cercare qualunque lavoro dignitoso riesca a trovare, anche se si trattasse di fare la cassiera al supermercato e anche se è laureata.
"Guadagnare molto" è difficile per chi lavora da una vita, si figuri per chi sta iniziando. Dovrebbe forse abbassare le sue aspettative e vedere che cosa può fare con ciò che ha a disposizione. Almeno per ora.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Gentile Dr Santocito,
La ringrazio per la Sua risposta.
Immagino che l'aver scritto guadagnare "molto" sarà sembrato indelicato da parte mia, nel qual caso mi scuso. Mi rendo perfettamente conto di non essere l'unica in questa situazione, con i tempi che corrono, ma ho sempre pensato e sperato che sarei almeno riuscita a svolgere un lavoro compatibile con i miei studi o almeno che sarei riucita a trovare un'attività che mi piacesse.
Naturalmente ho già preso in considerazione quanto Lei dice, e da questo nascono l'amarezza e la frustrazione presenti. La ringrazio ancora per il suo consulto.
La ringrazio per la Sua risposta.
Immagino che l'aver scritto guadagnare "molto" sarà sembrato indelicato da parte mia, nel qual caso mi scuso. Mi rendo perfettamente conto di non essere l'unica in questa situazione, con i tempi che corrono, ma ho sempre pensato e sperato che sarei almeno riuscita a svolgere un lavoro compatibile con i miei studi o almeno che sarei riucita a trovare un'attività che mi piacesse.
Naturalmente ho già preso in considerazione quanto Lei dice, e da questo nascono l'amarezza e la frustrazione presenti. La ringrazio ancora per il suo consulto.
[#3]
No, non deve scusarsi, perché la mia risposta non era per riprenderla per essere apparsa indelicata.
La mia risposta è stata prettamente pragmatica. Purtroppo chi finisce un corso di studi impegnativo come l'università si aspetta di trovare un lavoro compatibile con gli studi fatti, e ha tutto il diritto di sperarlo. Solo che non sempre è possibile ottenere ciò *nell'immediato*.
Perciò, indipendentemente dalla relazione a cui tiene e che è messa in pericolo dal suo non avere un permesso di residenza per motivi di lavoro, questo è il consiglio che spesso do ai giovani che si sono appena diplomati o laureati: intanto trova un lavoro dignitoso, anche se al di sotto delle tue aspettative; poi da cosa nasce cosa. L'importante è intanto *inserirsi* nel tessuto sociale, per capire come funziona e fare conoscenze, poi si va avanti.
Se poi nel suo caso la necessità di un lavoro è motivata *anche* dal restare vicina al suo fidanzato... beh, mi sembra che non abbia molte altre scelte nell'immediato. Si tratta di farsene una ragione e rimboccarsi le maniche.
La mia risposta è stata prettamente pragmatica. Purtroppo chi finisce un corso di studi impegnativo come l'università si aspetta di trovare un lavoro compatibile con gli studi fatti, e ha tutto il diritto di sperarlo. Solo che non sempre è possibile ottenere ciò *nell'immediato*.
Perciò, indipendentemente dalla relazione a cui tiene e che è messa in pericolo dal suo non avere un permesso di residenza per motivi di lavoro, questo è il consiglio che spesso do ai giovani che si sono appena diplomati o laureati: intanto trova un lavoro dignitoso, anche se al di sotto delle tue aspettative; poi da cosa nasce cosa. L'importante è intanto *inserirsi* nel tessuto sociale, per capire come funziona e fare conoscenze, poi si va avanti.
Se poi nel suo caso la necessità di un lavoro è motivata *anche* dal restare vicina al suo fidanzato... beh, mi sembra che non abbia molte altre scelte nell'immediato. Si tratta di farsene una ragione e rimboccarsi le maniche.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 15.7k visite dal 16/07/2013.
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