Mio marito
Gentili Dottori,
La figlia di mio marito, avuta dal suo precedente matrimonio ed ora 21enne, si è ammalata di anoressia all'età di 13 anni. È stata ricoverata e curata anche farmacologicamente e poi seguita da psicologi ad intervalli regolari (sempre più distanziati). Adesso non prende farmaci da anni, ha un peso normale, ha un fidanzato, esce a mangiare la pizza con gli amici ed ha un buon rendimento universitario. Ha un ottimo rapporto con il padre, con me e con i nostri figli ai quali è molto legata ed anche con l'altro fratello e con la madre. Nonostante oggi il peso sia corretto e la ragazza sia in perfetta salute, la malattia ha lasciato degli strascichi evidenti in certe cose: vuole condirsi l'insalata per conto suo, pesa la pasta e se la cuoce a parte ecc.
Quando viene a mangiare a casa nostra non le va mai bene il menù (benchè noi ci sforziamo di farle cose che sappiamo possano andar bene, che le abbiamo giá visto mangiare). Se proponiamo svizzere vuole il pollo, se proponiamo pollo vuole qualcos'altro. Se ci sono gli spinaci vuole i pomodori ecc. Sua mamma mi ha detto che a casa sua cucina lei per tutti.
Quello che ci chiediamo è se sia giusto assecondare sempre queste esigenze oppure se sia meglio chiedele di adattarsi al menù prestabilito (che comunque é sempre costituito da carne e verdure che sono gli alimenti che alla sera predilige).
Grazie per i consigli
La figlia di mio marito, avuta dal suo precedente matrimonio ed ora 21enne, si è ammalata di anoressia all'età di 13 anni. È stata ricoverata e curata anche farmacologicamente e poi seguita da psicologi ad intervalli regolari (sempre più distanziati). Adesso non prende farmaci da anni, ha un peso normale, ha un fidanzato, esce a mangiare la pizza con gli amici ed ha un buon rendimento universitario. Ha un ottimo rapporto con il padre, con me e con i nostri figli ai quali è molto legata ed anche con l'altro fratello e con la madre. Nonostante oggi il peso sia corretto e la ragazza sia in perfetta salute, la malattia ha lasciato degli strascichi evidenti in certe cose: vuole condirsi l'insalata per conto suo, pesa la pasta e se la cuoce a parte ecc.
Quando viene a mangiare a casa nostra non le va mai bene il menù (benchè noi ci sforziamo di farle cose che sappiamo possano andar bene, che le abbiamo giá visto mangiare). Se proponiamo svizzere vuole il pollo, se proponiamo pollo vuole qualcos'altro. Se ci sono gli spinaci vuole i pomodori ecc. Sua mamma mi ha detto che a casa sua cucina lei per tutti.
Quello che ci chiediamo è se sia giusto assecondare sempre queste esigenze oppure se sia meglio chiedele di adattarsi al menù prestabilito (che comunque é sempre costituito da carne e verdure che sono gli alimenti che alla sera predilige).
Grazie per i consigli
[#1]
Gentile Signora,
purtroppo l'anoressia lascia lo strascico del "potere" su tutti..
effettivamente rimane il controllo non solo su se stessi tramite il cibo ma sulle scelte degli altri per lei.
La madre ha, ormai, usato la strategia al contrario: le ha affidato la cucina . Questo non fa che renderLe potere ma sarò un modo per poter avere un contatto con una ragazza pronta a scattare se non si fa quello che dice lei..
E' meglio che voi (nella Sua famiglia, Signora) l'assecondiate.. riportate a lei il controllo sul suo cibo mente voi mangerete quello che avete preparato per tutti.
La ragazza continua a fare psicoterapia (l'ha mai fatta?)?
purtroppo l'anoressia lascia lo strascico del "potere" su tutti..
effettivamente rimane il controllo non solo su se stessi tramite il cibo ma sulle scelte degli altri per lei.
La madre ha, ormai, usato la strategia al contrario: le ha affidato la cucina . Questo non fa che renderLe potere ma sarò un modo per poter avere un contatto con una ragazza pronta a scattare se non si fa quello che dice lei..
E' meglio che voi (nella Sua famiglia, Signora) l'assecondiate.. riportate a lei il controllo sul suo cibo mente voi mangerete quello che avete preparato per tutti.
La ragazza continua a fare psicoterapia (l'ha mai fatta?)?
Dr.ssa Giuseppina Ribaudo
[#2]
Gentile Signora,
i disturbi del comportamento oro-alimentare, come per esempio l'anoressia, sono molto complessi da curare e lasciano spesso problematiche irrisolte o da approfondire meglio.
Il punto non è se invitarla a mangiare quello che mangiate voi o assecondarla nell'apparente capriccio , ma comprendere cosa si cela dietro questa "negazione del vostro cibo", potrebbe trattarsi di una negazione di "altro".
Il cibo, veicola affetti, amore, simboli....
se la ragazza non ha realmente fatto pace con il cibo e continua a monitorare quello che ingerisce, la problematica è altra, oltre il pollo o i pomodori...
i disturbi del comportamento oro-alimentare, come per esempio l'anoressia, sono molto complessi da curare e lasciano spesso problematiche irrisolte o da approfondire meglio.
Il punto non è se invitarla a mangiare quello che mangiate voi o assecondarla nell'apparente capriccio , ma comprendere cosa si cela dietro questa "negazione del vostro cibo", potrebbe trattarsi di una negazione di "altro".
Il cibo, veicola affetti, amore, simboli....
se la ragazza non ha realmente fatto pace con il cibo e continua a monitorare quello che ingerisce, la problematica è altra, oltre il pollo o i pomodori...
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
>>> Se proponiamo svizzere vuole il pollo, se proponiamo pollo vuole qualcos'altro. Se ci sono gli spinaci vuole i pomodori
>>>
Confrontati con un disturbo grave e potenzialmente distruttuvo come l'anoressia, i capricci sui gusti a tavola sono un problema che non esiste.
La strategia della madre di affidare la cucina alla ragazza potrebbe essere stata addirittura suggerita dai terapeuti, come valvola di sfogo per il forte bisogno di controllo che le pazienti anoressiche di solito hanno.
Perciò, quando viene da voi, provate a fare anche voi l'opposto, chiedendole: "Cosa vorresti mangiare oggi?"
>>>
Confrontati con un disturbo grave e potenzialmente distruttuvo come l'anoressia, i capricci sui gusti a tavola sono un problema che non esiste.
La strategia della madre di affidare la cucina alla ragazza potrebbe essere stata addirittura suggerita dai terapeuti, come valvola di sfogo per il forte bisogno di controllo che le pazienti anoressiche di solito hanno.
Perciò, quando viene da voi, provate a fare anche voi l'opposto, chiedendole: "Cosa vorresti mangiare oggi?"
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#4]
Utente
Cari Dottori, la ragazza ha fatto psicoterapia e la sta ancora facendo seppure gli appuntamenti sono molto diradati rispetto al passato. Credo che attualmente abbiano cadenza mensile se non bimestrale e comunque sono una cosa che gestisce in autonomia anche se ne parla apertamente con noi.
Per noi non é certo un problema assecondare le sue esigenze se questa é la cosa migliore da fare. Il nostro timore era che così facendo favorissimo il cristallizzarsi di certe fissazioni.
Anche perchè se capitano situazioni nelle quali si deve adattare per forza, lo fa senza grossi problemi.
Per noi non é certo un problema assecondare le sue esigenze se questa é la cosa migliore da fare. Il nostro timore era che così facendo favorissimo il cristallizzarsi di certe fissazioni.
Anche perchè se capitano situazioni nelle quali si deve adattare per forza, lo fa senza grossi problemi.
[#5]
>>> Anche perchè se capitano situazioni nelle quali si deve adattare per forza, lo fa senza grossi problemi
>>>
Bene, ma potrebbe essere inopportuno agire come con un figlio normale, cercando di indurlo a mangiare di tutto. Dovete tener conto che si tratta di una ex-anoressica, tutt'ora in riabilitazione.
>>>
Bene, ma potrebbe essere inopportuno agire come con un figlio normale, cercando di indurlo a mangiare di tutto. Dovete tener conto che si tratta di una ex-anoressica, tutt'ora in riabilitazione.
[#6]
<<Per noi non é certo un problema assecondare le sue esigenze se questa é la cosa migliore da fare. Il nostro timore era che così facendo favorissimo il cristallizzarsi di certe fissazioni.>>
Gentile Signora,
anche se vi fosse un residuo di comportamenti che a voi non risultano del tutto comprensibili ( e nemmeno del tutto tollerabili), da ciò che racconta sembra che rispetto a prima la situazione sia comunque notevolmente migliorata.
A volte la guarigione da patologie che tendono a cronicizzarsi può avere dei percorsi più tortuosi di quanto desidereremmo.
Inoltre, se anche dovesse rimanere una "fissazione" come ha detto lei, abbastanza innocua al punto da somigliare ad un piccolo vizio o appunto ad un capriccio, per lei sarebbe un problema?
I nostri figli o i nostri parenti devono essere perfetti?
La saluto cordialmente
Gentile Signora,
anche se vi fosse un residuo di comportamenti che a voi non risultano del tutto comprensibili ( e nemmeno del tutto tollerabili), da ciò che racconta sembra che rispetto a prima la situazione sia comunque notevolmente migliorata.
A volte la guarigione da patologie che tendono a cronicizzarsi può avere dei percorsi più tortuosi di quanto desidereremmo.
Inoltre, se anche dovesse rimanere una "fissazione" come ha detto lei, abbastanza innocua al punto da somigliare ad un piccolo vizio o appunto ad un capriccio, per lei sarebbe un problema?
I nostri figli o i nostri parenti devono essere perfetti?
La saluto cordialmente
Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.3k visite dal 15/07/2013.
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