L'abbandono
Cari medici, non sono giorni felici per me. Sto provando sulla mia pelle una brutta esperienza: quella dell'abbandono.
2 giorni fa ho messo fine ad una storia di ben 4 anni, bella ma che per me stava diventando distruttiva. La passione si era affievolita, non per me che lottavo per tenere ancora tutto unito, ma per lui, l'unico ragazzo per me.
Era già da un anno che avevo capito che questa storia non poteva più andare avanti, ma non trovavo mai il coraggio per iniziare il discorso. Ma dovevo farlo per me, io lo amavo ancora, lui non mi amava più. Due giorni fa gli ho parlato e lui ha convenuto con me che era meglio mettere fine a questa storia che non aveva più un futuro. Ci siamo lasciati in modo definitivo. So che è giusto così, ma ora sto malissimo. Mi sento persa, vuota, lui è stato il mio presente per 4anni e ora non c'è più. Ho passato queste 2 notti sveglia in lacrime, con i conati di vomito. Oggi l'ho chiamato e gli ho chiesto di aiutarmi nell'abituarmi a questa situazione. Non mi ha voluto aiutare. Dice che devo farcela da sola e che non devo cercarlo.
Sto troppo male, cammino tra la gente come se fossi priva di vita, piango di continuo, lo stomaco è sempre sotto sopra. Lui per me è stato molto importante perchè quando l'ho conosciuto, prima di fidanzarci, io stavo attraversando un periodo di depressione, ed ora sento che sto per ricaderci. Non ce la faccio a non vederlo e non sentirlo più, non riesco a dare un senso alle mie giornate. Sento solo un gran vuoto dentro, ed è come se intorno a me ci fosse solo nebbia. Non riesco a reagire, non posso riuscirci da sola.
2 giorni fa ho messo fine ad una storia di ben 4 anni, bella ma che per me stava diventando distruttiva. La passione si era affievolita, non per me che lottavo per tenere ancora tutto unito, ma per lui, l'unico ragazzo per me.
Era già da un anno che avevo capito che questa storia non poteva più andare avanti, ma non trovavo mai il coraggio per iniziare il discorso. Ma dovevo farlo per me, io lo amavo ancora, lui non mi amava più. Due giorni fa gli ho parlato e lui ha convenuto con me che era meglio mettere fine a questa storia che non aveva più un futuro. Ci siamo lasciati in modo definitivo. So che è giusto così, ma ora sto malissimo. Mi sento persa, vuota, lui è stato il mio presente per 4anni e ora non c'è più. Ho passato queste 2 notti sveglia in lacrime, con i conati di vomito. Oggi l'ho chiamato e gli ho chiesto di aiutarmi nell'abituarmi a questa situazione. Non mi ha voluto aiutare. Dice che devo farcela da sola e che non devo cercarlo.
Sto troppo male, cammino tra la gente come se fossi priva di vita, piango di continuo, lo stomaco è sempre sotto sopra. Lui per me è stato molto importante perchè quando l'ho conosciuto, prima di fidanzarci, io stavo attraversando un periodo di depressione, ed ora sento che sto per ricaderci. Non ce la faccio a non vederlo e non sentirlo più, non riesco a dare un senso alle mie giornate. Sento solo un gran vuoto dentro, ed è come se intorno a me ci fosse solo nebbia. Non riesco a reagire, non posso riuscirci da sola.
[#1]
Gentile Ragazza,
la fine di un rapporto sentimentale, per giunta durato anni, genera sofferenza, dolore, sconforto, movimeti depressivi, è un lutto da elaborare con il tempo.
Tuttavia la vorrei far riflettere su un punto: dice che questo ragazzo è stato importante per lei per uscire dalla depressione.
E' evidente che una relazione appagante ci può arricchire, dare magari una spinta in più, ma non dovrebbe essere una stampella sulla quale reggersi.
Ci può dire di più su questo rapporto?
Come mai secondo lei il suo sentimento è rimasto forte e quello del suo ragazzo si è affievolito?
Quali dinamiche connotavano la vostra relazione?
Cosa è cambiato con gli anni?
Ci sono stati problemi tra voi che non siete riusciti a risolvere?
Avevate progetti sul futuro?
la fine di un rapporto sentimentale, per giunta durato anni, genera sofferenza, dolore, sconforto, movimeti depressivi, è un lutto da elaborare con il tempo.
Tuttavia la vorrei far riflettere su un punto: dice che questo ragazzo è stato importante per lei per uscire dalla depressione.
E' evidente che una relazione appagante ci può arricchire, dare magari una spinta in più, ma non dovrebbe essere una stampella sulla quale reggersi.
Ci può dire di più su questo rapporto?
Come mai secondo lei il suo sentimento è rimasto forte e quello del suo ragazzo si è affievolito?
Quali dinamiche connotavano la vostra relazione?
Cosa è cambiato con gli anni?
Ci sono stati problemi tra voi che non siete riusciti a risolvere?
Avevate progetti sul futuro?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
<Come mai secondo lei il suo sentimento è rimasto forte e quello del suo ragazzo si è affievolito?>
Come si può rispondere a questa domanda? Penso sia un qualcosa che succede e basta, se ne sentono spesso di storie che finiscono perché ad un certo punto viene meno l'amore. Per quanto riguarda la mia storia, l'amore è venuto meno per lui. Non c'è un motivo specifico. Purtroppo è successo e basta.
Il problema è che io non so proprio come reagire. Lui era veramente la cosa più bella che potesse capitarmi e forse proprio per questo mi ero legata così tanto a lui e a questa storia. E quando dico che lui è stata la cosa più bella della mia vita non scherzo. Mi reputavo davvero felice di averlo conosciuto e di essere la sua fidanzata. Lui era mio, io ero sua, e non avevo bisogno più di nulla. E adesso che lui non c'è io sono nulla, sono stata abbandonata dall'unica persona che per me contava, l'unica che sapeva dare un senso alle mie giornate.
Come si può rispondere a questa domanda? Penso sia un qualcosa che succede e basta, se ne sentono spesso di storie che finiscono perché ad un certo punto viene meno l'amore. Per quanto riguarda la mia storia, l'amore è venuto meno per lui. Non c'è un motivo specifico. Purtroppo è successo e basta.
Il problema è che io non so proprio come reagire. Lui era veramente la cosa più bella che potesse capitarmi e forse proprio per questo mi ero legata così tanto a lui e a questa storia. E quando dico che lui è stata la cosa più bella della mia vita non scherzo. Mi reputavo davvero felice di averlo conosciuto e di essere la sua fidanzata. Lui era mio, io ero sua, e non avevo bisogno più di nulla. E adesso che lui non c'è io sono nulla, sono stata abbandonata dall'unica persona che per me contava, l'unica che sapeva dare un senso alle mie giornate.
[#3]
Gentile signorina
L'abbandono apre una ferita profonda, la scomparsa dell'essere desiderato ci porta a vivere una delle esperienze più dolorose della nostra vita, la nostra insufficienza.
"Siamo angeli con un'ala soltanto e possiamo volare solo restando abbracciati" (L. De Crescenzo)
In questi momenti non bastiamo più a noi stessi e ci confrontiamo con il peso della solitudine, è una esperienza di lutto a tutti gli effetti. la nostra vita ne è coinvolta. Gli scrittori di tutto il mondo ci hanno imbastito romanzi, opere, poesie. Ho avuto gravi perdite nella mia vita e la capisco molto bene, proprio per questo le dico che in questa esperienza radicale e dolorosa é insita la possibilità di una trasformazione di noi stessi e di una rinascita. É come una piantina che per crescere affonda le radici nell'humus, dove c'è di tutto. Lei ha un mondo ancora tutto da svelare!
Si accudisca, si voglia bene, stia con persone dalle quali si sente compresa, e se vuole, faccia qualche colloquio con un/a collega che l'aiuti a superare questo momento e ad elaborare meglio anche la sua depressione. Cerchi la persona giusta anche all'interno del SSN Sistema Sanitario Nazionale.
Al momento dia una occhiata alla pagina di cui le invio il link::
http://it.wikipedia.org/wiki/Randy_Pausch
Poi se vuole veda il Film: Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry del 2004
Forse le strapperà un sorriso...e una emozione positiva, è la storia di un abbandono ma....., non glielo racconto per non toglierle la sorpresa.
Infine vada nel mio blog:
www.medicitalia.it/paoladei
e legga qualcuno degli articoli che più la ispirano.
E per ultimo, ma non per importanza, le invio una piccola frase di Paolo Coelho
".......Il suo cuore si rattrista, ma egli sa che la sua spada è sacra....
Allora il Guerriero della Luce ringrazia i compagni di viaggio, trae un profondo respiro e va avanti, portando con sé i ricordi di un viaggio indimenticabile"
Cordialità e molti auguri
Faccia sapere
L'abbandono apre una ferita profonda, la scomparsa dell'essere desiderato ci porta a vivere una delle esperienze più dolorose della nostra vita, la nostra insufficienza.
"Siamo angeli con un'ala soltanto e possiamo volare solo restando abbracciati" (L. De Crescenzo)
In questi momenti non bastiamo più a noi stessi e ci confrontiamo con il peso della solitudine, è una esperienza di lutto a tutti gli effetti. la nostra vita ne è coinvolta. Gli scrittori di tutto il mondo ci hanno imbastito romanzi, opere, poesie. Ho avuto gravi perdite nella mia vita e la capisco molto bene, proprio per questo le dico che in questa esperienza radicale e dolorosa é insita la possibilità di una trasformazione di noi stessi e di una rinascita. É come una piantina che per crescere affonda le radici nell'humus, dove c'è di tutto. Lei ha un mondo ancora tutto da svelare!
Si accudisca, si voglia bene, stia con persone dalle quali si sente compresa, e se vuole, faccia qualche colloquio con un/a collega che l'aiuti a superare questo momento e ad elaborare meglio anche la sua depressione. Cerchi la persona giusta anche all'interno del SSN Sistema Sanitario Nazionale.
Al momento dia una occhiata alla pagina di cui le invio il link::
http://it.wikipedia.org/wiki/Randy_Pausch
Poi se vuole veda il Film: Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry del 2004
Forse le strapperà un sorriso...e una emozione positiva, è la storia di un abbandono ma....., non glielo racconto per non toglierle la sorpresa.
Infine vada nel mio blog:
www.medicitalia.it/paoladei
e legga qualcuno degli articoli che più la ispirano.
E per ultimo, ma non per importanza, le invio una piccola frase di Paolo Coelho
".......Il suo cuore si rattrista, ma egli sa che la sua spada è sacra....
Allora il Guerriero della Luce ringrazia i compagni di viaggio, trae un profondo respiro e va avanti, portando con sé i ricordi di un viaggio indimenticabile"
Cordialità e molti auguri
Faccia sapere
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
[#4]
Gentile Ragazza,
L' abbandono apre le porte alla sofferenza ed alla solitudine estrema, ma obbliga a fare i conti con la sua parte più vera.
Ogni fine, contiene in se il germe dell' inizio, dopo avere adeguatamente elaborato il lutto della perdita.
Spesso, quando termina una relazione, alla perdita fisica ed alla mancanza, si sviluppa quello che viene definito " lutto dell' immaginario" , cioè il lutto per come l' altro/a ci faceva sentire, la ripresa in carico delle parti di lei proiettate e contenute nell' altro, necessita tempo e pazienza ed eventualmente un supporto psicologico .
Le allego qualche lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
L' abbandono apre le porte alla sofferenza ed alla solitudine estrema, ma obbliga a fare i conti con la sua parte più vera.
Ogni fine, contiene in se il germe dell' inizio, dopo avere adeguatamente elaborato il lutto della perdita.
Spesso, quando termina una relazione, alla perdita fisica ed alla mancanza, si sviluppa quello che viene definito " lutto dell' immaginario" , cioè il lutto per come l' altro/a ci faceva sentire, la ripresa in carico delle parti di lei proiettate e contenute nell' altro, necessita tempo e pazienza ed eventualmente un supporto psicologico .
Le allego qualche lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Gentile
Nella mia comunicazione avevo dimenticato di consigliarle una Plaquette di poesie di Alda Merini dal titolo: La clinica del l'abbandono Einaudi 2003.
É un libricino denso di suggestioni che puó farle compagnia e costa soltanto 10 Euro.
Molti auguri e scriva ancora se vuole.
Cordialità
Nella mia comunicazione avevo dimenticato di consigliarle una Plaquette di poesie di Alda Merini dal titolo: La clinica del l'abbandono Einaudi 2003.
É un libricino denso di suggestioni che puó farle compagnia e costa soltanto 10 Euro.
Molti auguri e scriva ancora se vuole.
Cordialità
[#6]
Utente
Non riuscirò ad elaborare questa perdita. Non accetto di essere stata abbandonata da quello che da anni era il mio punto fermo e che adesso nemmeno risponde alle mie chiamate e che non si interessa al fatto che sto male. Io non ho l'età ne l'energia per ricominciare un nuovo inizio. Ho gettato anni della mia cita con una persona che adesso non risponde nemmeno alle mie chiamate
[#7]
Gentile ragazza
Capisco benissimo quello che prova e comprendo anche quanto adesso le sembri impossibile ricostruire dalle macerie. Aspetti, veda quel Film che le ho consigliato e capirà cosa cerco di farle comprendere. Se le racconto io il finale le tolgo ogni sorpresa. Lo veda e poi scriva di nuovo.
A volte possono accadere le cose più inaspettate ma accadono quando siamo pronti ad accoglierle.
Cordialità
Capisco benissimo quello che prova e comprendo anche quanto adesso le sembri impossibile ricostruire dalle macerie. Aspetti, veda quel Film che le ho consigliato e capirà cosa cerco di farle comprendere. Se le racconto io il finale le tolgo ogni sorpresa. Lo veda e poi scriva di nuovo.
A volte possono accadere le cose più inaspettate ma accadono quando siamo pronti ad accoglierle.
Cordialità
[#8]
Gentile Ragazza,
ha l'età e l'energia per ricominciare, si rivolga ad un nostro Collega, da sola non è facile rimettere insieme i pezzi.
L'abbandono e l'ansia da separazione, attiva nuclei abbandonici profondi, differenti da individuo ad individuo.
Molti fattori entrano in gioco, come la sua infanzia, le sue radici, i copioni familiari ricevuti ed interiorizzati, ecc....soltanto uno psicologo può aiutarla ad elaborare l'accaduto
legga questo articolo, mi faccia sapere se si ritrova in qualche passaggio
http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
ha l'età e l'energia per ricominciare, si rivolga ad un nostro Collega, da sola non è facile rimettere insieme i pezzi.
L'abbandono e l'ansia da separazione, attiva nuclei abbandonici profondi, differenti da individuo ad individuo.
Molti fattori entrano in gioco, come la sua infanzia, le sue radici, i copioni familiari ricevuti ed interiorizzati, ecc....soltanto uno psicologo può aiutarla ad elaborare l'accaduto
legga questo articolo, mi faccia sapere se si ritrova in qualche passaggio
http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
[#9]
Utente
Dr.ssa Dei, conosco quel film. Non ne ricordo perfettamente i particolari, ma ricordo la trama. Potrei certamente riguardarlo, ma al momento preferisco stare lontana da film e canzoni che possano aumentare in me il dolore che già sto provando.
Dr.ssa Randone ho letto il suo articolo e mi sono ritrovata in un passaggio in particolare.
In questi giorni sto pensando seriamente ad un incontro con uno psicologo, ma prima vorrei dei chiarimenti.
Oltre ad avere una gran voglia di parlare, di buttare fuori ciò che mi fa male, penso di dover lavorare moltissimo sulla mia autostima. Sono sempre stata molto critica nei miei confronti, ed in questi giorni ancora di più. A quale tipo di psicologo posso rivolgermi?
Inoltre sono un po' titubante. Vorrei poter parlare liberamente, ma parlare delle mie cose ad un estraneo (la figura dello psicologo) non mi da molta sicurezza. E se lo psicologo conoscesse qualcuno di mia conoscenza e gli raccontasse che sono in seduta da lui? E se raccontasse cose mie? Posso fidarmi? Se decidessi di andare dallo psicologo preferirei non farlo sapere a nessuno
Dr.ssa Randone ho letto il suo articolo e mi sono ritrovata in un passaggio in particolare.
In questi giorni sto pensando seriamente ad un incontro con uno psicologo, ma prima vorrei dei chiarimenti.
Oltre ad avere una gran voglia di parlare, di buttare fuori ciò che mi fa male, penso di dover lavorare moltissimo sulla mia autostima. Sono sempre stata molto critica nei miei confronti, ed in questi giorni ancora di più. A quale tipo di psicologo posso rivolgermi?
Inoltre sono un po' titubante. Vorrei poter parlare liberamente, ma parlare delle mie cose ad un estraneo (la figura dello psicologo) non mi da molta sicurezza. E se lo psicologo conoscesse qualcuno di mia conoscenza e gli raccontasse che sono in seduta da lui? E se raccontasse cose mie? Posso fidarmi? Se decidessi di andare dallo psicologo preferirei non farlo sapere a nessuno
[#10]
Gentile ragazza,
Riguardo alla scelta del terapeuta, non esiste una corrente adatta per tutti e la riuscita di una terapia è fatta di alchimie, alleanze, fiducia, che contano molto di più del tipo di approccio che si va a scegliere.
Poichè i suoi vissuti sono intensi e necessitano di molta attenzione con viaggi nel profondo e lei stessa riferisce anche un problema di autostima (che in queste situazioni é quasi comune a tutti e quasi normale), un percorso di indirizzo analitico puó essere il più adatto. Sappia che ci sono molte correnti di derivazione analitica, oltre alla psicoanalisi ortodossa, le puó cercare anche su Internet. Peró le consiglio di fare qualche colloquio e accogliere le sue intuizioni.
Come già le avevo detto sopra, il supporto psicologico quando il peso del dolore da affrontare è troppo grande, è fondamentale. Naturalmente che sia iscritto anche all'Albo degli Psicoterapeuti.
Riguardo alla segretezza é obbligatorio far firmare al paziente il consenso informato, dove ognuno dei due si impegna a rispettare alcune regole fondamentali, prima fra tutte la segretezza.
Se poi la imbarazza, una persona della sua città, può scegliere in un luogo vicino limitrofo, ma se manifesta al suo terapeuta questo timore, vedrà che anche se dovesse incontrarla per caso fuori, si comporterebbe come se non la conoscesse. C'è un contratto terapeutico implicito in ogni percorso che fa parte del lavoro e che lei può anche farsi ripetere a voce per sua tranquillità.
C'è comunque un patto di segretezza nel lavoro psicoterapeutico che non può essere contravvenuto, a meno che non sia il paziente stesso a raccontare ad altri il suo percorso.
Riguardo al Film, era semplicemente per farle comprendere che nella vita può accadere di tutto quando meno ce lo aspettiamo. La vita é ció che ci accade quando siamo impegnati a fare altro, come diceva John Lennon.
Si voglia bene, almeno quanto puó, e scriva ancora se vuole.
Dia una occhiata al mio articolo:
www.medicitalia.it/paoladei/news/3563/quando-la-Terapia-e-il-Terapeuta
Riguardo alla scelta del terapeuta, non esiste una corrente adatta per tutti e la riuscita di una terapia è fatta di alchimie, alleanze, fiducia, che contano molto di più del tipo di approccio che si va a scegliere.
Poichè i suoi vissuti sono intensi e necessitano di molta attenzione con viaggi nel profondo e lei stessa riferisce anche un problema di autostima (che in queste situazioni é quasi comune a tutti e quasi normale), un percorso di indirizzo analitico puó essere il più adatto. Sappia che ci sono molte correnti di derivazione analitica, oltre alla psicoanalisi ortodossa, le puó cercare anche su Internet. Peró le consiglio di fare qualche colloquio e accogliere le sue intuizioni.
Come già le avevo detto sopra, il supporto psicologico quando il peso del dolore da affrontare è troppo grande, è fondamentale. Naturalmente che sia iscritto anche all'Albo degli Psicoterapeuti.
Riguardo alla segretezza é obbligatorio far firmare al paziente il consenso informato, dove ognuno dei due si impegna a rispettare alcune regole fondamentali, prima fra tutte la segretezza.
Se poi la imbarazza, una persona della sua città, può scegliere in un luogo vicino limitrofo, ma se manifesta al suo terapeuta questo timore, vedrà che anche se dovesse incontrarla per caso fuori, si comporterebbe come se non la conoscesse. C'è un contratto terapeutico implicito in ogni percorso che fa parte del lavoro e che lei può anche farsi ripetere a voce per sua tranquillità.
C'è comunque un patto di segretezza nel lavoro psicoterapeutico che non può essere contravvenuto, a meno che non sia il paziente stesso a raccontare ad altri il suo percorso.
Riguardo al Film, era semplicemente per farle comprendere che nella vita può accadere di tutto quando meno ce lo aspettiamo. La vita é ció che ci accade quando siamo impegnati a fare altro, come diceva John Lennon.
Si voglia bene, almeno quanto puó, e scriva ancora se vuole.
Dia una occhiata al mio articolo:
www.medicitalia.it/paoladei/news/3563/quando-la-Terapia-e-il-Terapeuta
[#11]
P.S.
Dimenticavo di dirle che puó anche valutare la possibilità del SSN Servizio Sanitario Nazionale ed informarsi su cosa offrono. Da noi per esempio sono in atto anche percorsi e progetti finalizzati a vari tipi di necessità dell'utente e funzionano molto bene affiancando il lavoro dei vari ambulatori e reparti.
Sperando di essere stata utile.
Mille auguri
Dimenticavo di dirle che puó anche valutare la possibilità del SSN Servizio Sanitario Nazionale ed informarsi su cosa offrono. Da noi per esempio sono in atto anche percorsi e progetti finalizzati a vari tipi di necessità dell'utente e funzionano molto bene affiancando il lavoro dei vari ambulatori e reparti.
Sperando di essere stata utile.
Mille auguri
[#12]
Comprendo i suoi dubbi e paure, appartengono al percorso....
Chi svolge il nostro lavoro, lo effettua in assenza di giudizio, con onestà mentale ed emozionale, con grande slancio e reale interesse del mondo dell'altro e soprattutto con il massimo della riservatezza.
Anche se lo psicologo dovesse conoscere qualcuno di sua conoscenza non appartiene alle corde di chi svolge questo difficile e complesso mestiere, condividere notizie o eventi, mai.
Per quanto riguarda l'orientamento, non esiste un percorso migliore dell'altro, ma una "relazione" terapeutica più consona, per alleanza terapeutica, simpatia, sintonia, affinità elettive e tantissimo altro....
Veda all'interno del nostro portale, inserisca la sua città e legga qualcosa dei Colleghi, leggerà i loro consulti, articoli, blog, altro....magari inizia a farsi una prima idea, oppure ci sono sempre le strutture pubbliche a cui può rivolgersi
Chi svolge il nostro lavoro, lo effettua in assenza di giudizio, con onestà mentale ed emozionale, con grande slancio e reale interesse del mondo dell'altro e soprattutto con il massimo della riservatezza.
Anche se lo psicologo dovesse conoscere qualcuno di sua conoscenza non appartiene alle corde di chi svolge questo difficile e complesso mestiere, condividere notizie o eventi, mai.
Per quanto riguarda l'orientamento, non esiste un percorso migliore dell'altro, ma una "relazione" terapeutica più consona, per alleanza terapeutica, simpatia, sintonia, affinità elettive e tantissimo altro....
Veda all'interno del nostro portale, inserisca la sua città e legga qualcosa dei Colleghi, leggerà i loro consulti, articoli, blog, altro....magari inizia a farsi una prima idea, oppure ci sono sempre le strutture pubbliche a cui può rivolgersi
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