Perdere i sentimenti

Buonasera,
vi scrivo la mia esperienza. Ho bisogno di capire, perché mi crea dolore e amarezza. Recentemente mi è capitato di scoprire di avere sentimenti per una ragazza con cui ho condiviso molte giornate nell'ultimo mese e con la quale il rapporto è molto amichevole, confidenziale e affettuoso. I sentimenti sono maturati nelle ultime settimane, poco a poco. Sapendo che lei deve partire, ho cominciato a sentire che mi sarebbe mancata, e molto. Ieri mi sono alzato sentendo la classica sensazione dell'innamoramento, totale. Era un sentimento molto forte, che mi ha accompagnato durante tutta la giornata. Ho preso addirittura un camomilla, dopo essermi fatto mille pensieri e domande, non sopportando che non l'avrei rivista per mesi. La sera stessa ho deciso di confessarle i miei sentimenti, scoprendo poi inaspettatamente che erano ricambiati. Da quel momento è sopraggiunto un leggero sollievo, ma poi il vuoto. Invece di provare contentezza, entusiasmo, sono rimasto immobile, come se i miei sentimenti fossero improvvisamente spariti. Tutti quei piccoli sentimenti che, nei giorni e nelle settimane erano cresciuti, il dispiacere, il magone, la mancanza, l'affetto, il non poter perdere la persona. Da cosa dipende? Quei sentimenti si possono recuperare? Sto male, al pensiero. Sia di ferire la persona in questione, sia di scoprire che IO non sono capace di innamorarmi o amare veramente. Mi era già successo, anni fa. Dopo un'iniziale e forte innamoramento seguito da un distacco prolungato, le mie emozioni per la persona si sono affievolite fino a sparire. Ho bisogno di sapere perché, se c'è un perché. Se sono io che razionalizzo troppo. Perché a questa persona ci tengo e sento che nella mia vita è importante, che possa essere qualcosa di importante. Solo che ogni volta che penso a ciò che provo, alle mie sensazioni, mi sembra automaticamente di ammortizzarle, di estinguerle. Cosa devo fare? Vi prego, aiutatemi a capire.
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 307 27
Gentile
Leggendola mi é subito venuto alla mente il Don Giovanni Mozartiano, una grande energia che sale fino al raggiungimento di una fase estatica e che poi, conquistata la preda, si affievolisce ed ha bisogno di nuova linfa per salire di nuovo.
Sembra che questo sia stato un aspetto del Grande musicista, anche grande compulsivo della storia, che però, con le sue compulsioni creava capolavori. Ascolti questo brano, ci troverà delle magie inaspettate.
Ciò di cui si lamenta può dipendere da problematiche diverse che meriterebbero un approfondimento ulteriore, c'è chi teme il piacere vero, chi i sentimenti e quando dall'innamoramento dovrebbe passare all'amore, non ce la fa.
Lei non può essere del tutto privo di sentimenti, perché se cosí fosse, non ci avrebbe consultato per parlare della sua situazione, anzi lei comprende che c'è qualcosa che non va ma ha sviluppato delle difese dalla sofferenza e si è sepolto in una corazza caratteriale.
Il consiglio é quello di rivolgersi ad un/a collega, per avere una diagnosi esatta e poi, dato che è giovane, intraprendere un percorso di conoscenza.
Sperando di esserle stata utile, cordialità

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

è sufficiente essere un po' ansiosi per ritrovarsi in questa situazione che lei ha descritto. Già in passato ci aveva parlato della Sua ansia; magari quel pomeriggio, mescolato a quel forte sentimento, vi erano anche eccitamento, curiosità, desiderio e...ansia e paure.
Sono aspetti normali ed emozioni che normalmente possiamo provare quando si muovono i sentimenti e ci piace qualcuno.
Soltanto che la persona ansiosa fa fatica a cogliere questi aspetti, quindi il successivo "vuoto" che ha provato forse era semplicemente la tensione che nel frattempo era scesa...

Anche domande del genere "Ho bisogno di sapere perché, se c'è un perché. Se sono io che razionalizzo troppo." tradiscono un po' d'ansia.

Inoltre l'ansioso rimugina spesso su molte questioni, esattamente come sta facendo Lei...

Anch'io credo che un aiuto psicologico possa essere indicato, ma di persona.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
ha risolto le pregresse problematiche per le quali ci aveva scritto in passato?
Si è rivolto ad uno specialista?

La psiche abitata da ansia e preoccupazione, non ha spazio per i sentimenti, per l' Amore e per il trasposto, elementi destabilizzanti e destruenti.

Il suo "non sentire", potrebbe rappresentare un meccanismo difensivo della sua psiche, una sorta di anestesia per non sentire il dolore.

Una consulenza psicologica credo sia utile, per analizzare, oltre il sintomo offerto,
la sua storia clinica, di vita, emotiva, affettiva, sessuale, ecc......per una lettura decisamente più ampia del suo disagio

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente
Vi ringrazio per le vostre risposte. Vi scrivevo proprio per capire se questa cosa fosse o meno una questione rilevante, se fosse opportuno consultare uno psicologo, cosa che quindi farò. Che fosse presente dell'ansia, e non poca, é sicuro. Sono ansioso, anche se nel complesso l'ultimo periodo é stato migliore dei precedenti. Io a volte ho la sensazione che i miei sentimenti si manifestino in modo sbagliato. Invece dell'entusiasmo e della contentezza, prevalgono la tensione, la preoccupazione. Mi rendevo conto parlando con la ragazza in questione, che la paura di perderla, la lontananza, il timore di non ritrovare gli esatti sentimenti, ma anche quanto pieno é il nostro rapporto di tutti i giorni, e che presto verrà meno, venivano fuori con il pianto. All'innamoramento di un giorno é seguito questa calma alternata a dispiacere. Con annesso il timore che quei sentimenti, quel trasporto emotivo non potessi ritrovarli. Questo mi fa veramente paura. sì, sentimenti ci sono, ma perché la sensazione che si siano così improvvisamente ridimensionati/offuscati? Da qui il timore che s siano persi. Forse ansia del successo, forse, come capita spesso, avere anche nell'innamoramento pensieri anomali. Capita infatti che quando mi innamori, io pensi spesso se quella sia davvero la persona giusta, se sia la cosa giusta, se legandomi non mi precluda altre, e alla fine del tutto virtuali possibilità. Invece di concentrarmi su chi ho lì, e sul suo valore per me, invece di pensare solo a se accetterà o meno i miei sentimenti c'è un nugolo di pensieri, pro e contro, mentre il fatto che QUELLA persona mi piaccia dovrebbe già essere la risposta. E penso di avere qualcosa che non va se ora non ho lo stesso trasporto. E vorrei tanto. vorrei tanto che la mia emotività fosse più stabile, perché a momenti temo di aver improvvisamente perso tutto. É mai possibile? Mi strazia pensarlo e dato il poco tempo, l' unica cosa che posso fare é viverla navigando a vista. Quando potrò vedere uno psicologo lei sarà già lontana, e finché ci rivedremo temo davvero che tutto scomparirà, per come già il mio cervello la gestisce. E temo che d'ora in poi sarà così con qualsiasi persona.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
"Quando potrò vedere uno psicologo lei sarà già lontana",

probabilmente si, ma lavorando su se stesso, una volta per tutte, risolverà le sue difficoltà e recupererà in qualità di vita.
Non vi sono altre soluzioni, se non una corretta diagnosi clinica del suo reale disagio ed un protocollo terapeutico consono alla sua storia di vita
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Utente
Utente
Per risponderle, sulle precedenti questioni non c'è stata una reale soluzione. Al primo impatto mi viene da chiedermi se ci sia un nesso, ma poi sento da me che é così. Purtroppo non ci sono state perché non sentivo di stare facendo progressi e perfino le indicazioni dello psicologo e della psichiatra che mi avevano in cura nello stesso centro ad un certo punto erano in contrasto. Alcune paure e ansie le ho gestite da me, altre restano in sospeso o latenti. Ora comunque mi rivolgerò a qualcuno. Mi chiedevo, che tipo di psicologo è più indicato per le problematiche che vi ho esposto? Ahimè anche i gesti più semplici, che prima erano assolutamente spontanei, ora sono sempre accompagnati da incertezza, chiedendomi se siano del tutto spontanei o no, se li faccio perché voglio o perché sento di dovere. Questo, in particolare, é un aspetto su cui vorrei un'opinione. Grazie.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
gentilmente dovrebbe scrivere in maniera più chiara, si fa fatica a leggere quello che scrive, forse non scrive da un pc.

Scelga lei, qualunque orientamento può andar bene, non esistono orientamenti migliori degli altri, ma pazienti, clinici, alleanze terapeutiche....che rendono il percorso più idoneo

Guardi all'interno di Medicitalia, inserendo la sua città, troverà validi colleghi, potrà leggere i loro consulti, articoli, blog, ecc...magari si fa una prima idea.
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Utente
Utente
Scrivo da un cellulare e ora mi accorgo che molti caratteri sono usciti sbagliati. Vi ringrazio ancora. Vedrò al più presto.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

da qui è un po' complesso riuscire ad aiutarLa ed entrare nel merito ma vorrei chiederLe se per Lei adesso quanto è successo con questa ragazza sia un problema che ancora La fa macerare nel dolore e nella sofferenza, oppure no.

In linea generale, infatti, sembrerebbe trattarsi di un problema d'ansia; infatti la tendenza ansiosa Le fa fare queste considerazioni ad esempio: "...Ahimè anche i gesti più semplici, che prima erano assolutamente spontanei, ora sono sempre accompagnati da incertezza, chiedendomi se siano del tutto spontanei o no...."

L'ansia non si esprime solo con sintomi fisici quali ad esempio la tachicardia, la sudorazione copiosa, la fame d'aria, ecc... ma anche con sintomi quali Lei parla di questo sentimento: la confusione che porta al rimuginio...

Per i disturbi d'ansia, se di questo parliamo, sono particolarmente indicati approcci terapeutici più attivi e focalizzati, quali ad esempio quello cognitivo-comportamentale.

Se cerca uno psicologo che sia anche psicoterapeuta, può guardare qui:

www.aiamc.it

Buona giornata,
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 307 27
Gentile
Concordo con la collega Randone quando le dice che il percorso terapeutico é fatto di alleanza terapeutiche, alchimie e strane combinazioni che esulano dal tipo di approccio.
Ci sono poi tutta una serie di nuove metodologia dall'EMDR, all'ACT, fino alla psico-educazione che offrono una gamma di percorsi diversi tutti molto utili indipendentemente dal tipo di approccio di base.
Veda anche quello che le suggerisce la collega Pileci e poi decida.
A questo proposito se vuole a questo link e legga qualcosa di simpatico sulle strane alchimie terapeutiche.
http://web.tiscali.it/freniszero/dei.htm
Cordialità
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Gentile utente, con i colleghi concordo sul fatto che c'è molta ansia in lei, ed anche una spiccata centratura sul sè.. si faccia aiutare per chiarirsi sentirsi appoggiato e vivere infine con più leggerezza,
vivere le cose, i sentimenti, sentirsi innamorato oggi, non vuol dire essere impegnato, sposato , con calma si goda il colore dei giorni, le scoperte, l'allegria e la tenerezza, non possiamo poi avere tutto con garanzia, ma pensando e rimuginando va a finire che ci si può ritrovare con le mani piene di vento..
Un pò di coraggio ci vuole..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#12]
Utente
Utente
Ringrazio tutti voi ancora una volta. Per rispondere alla Dott.ssa Pileci, si', e' qualcosa che mi da da pensare e molto e che in certi momenti é stata abbastanza pesante. Mi ha portato anche al pianto, nel confidare miei pensieri e sensazioni a questa persona, sia il dispiacere per la partenza, l'incertezza, la confusione, sia le cose piu' belle del nostro rapporto... Ho sempre associato la saldezza di un sentimento alle sensazioni piu' intese che lo caratterizzano... Quando capita di perdere quella immediata componente emotivo mi sento un po' perso... E il tempo e' poco per fare chiarezza con calma. Certo non penso che le emozioni possano semplicemente sparire. So che mi manchera' tanto e che se penso ai luoghi della nostra quotidianita' senza di lei mi fa un po' male.
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
Pre come ha descritto le sue esigenze, le suggerisco un percorso psicodinamico o anche una vera e propria psicoanalisi, non necessariamente dunque una terapia focalizzata sul sintomo, ma più orientata ad aiutarla a dare risposte personali ed individuali alla sua vita.
I suoi pensieri, la sua storia, le sue emozioni e i suoi sentimenti, tutto ciò può essere oggetto di una scoperta da fare assieme al suo analista che la porterà ad una maggiore consapevolezza di se, dei suoi desideri, del suo funzionamento emotivo e mentale e potrà essere il preludio allo sbocciare del potenziale che lei ancora non sa di avere.

Cordiali saluti

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

[#14]
Utente
Utente
Ora che è partita mi preparo ad affrontare un lungo periodo. Ho addosso una sensazione di 'calma', vuoto, con momenti in cui si riaffacciano varie sensazioni. Temo che riflettere e parlarne, anche con uno specialista, non possa fare altro che spegnere il sentimento. E' successo tutto molto in fretta e ho dovuto gestire vari stati d'animo nei giorni passati. Sono insicuro sul da farsi. Mi consigliate comunque di parlarne direttamente con qualcuno? Ieri, alla partenza, quando l'ho vista andare via dopo esserci salutati m'ha preso un groppo in gola molto forte. Mi sono dovuto trattenere finché non ho potuto sfogarmi. Ieri tutta la giornata sono stato con momenti di forte magone, di vacuità, di non sapere cosa fare né dire, e col pianto. Li prendo come conferma del mio sentimento, cioè che la mancanza deriva da un profondo affetto per questa persona... Per il resto, non so che fare. Temo che il tempo possa elidere e far scomparire tutto.
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 307 27
Gentile
lo specialista potrà aiutarla proprio a colmare questi vuoti.
Non tema di intraprendere un percorso di consapevolezza, come le avevo scritto sopra:
"Lei non può essere del tutto privo di sentimenti, perché se così fosse, non ci avrebbe consultato per parlare della sua situazione, anzi lei comprende che c'è qualcosa che non va ma ha sviluppato delle difese dalla sofferenza e si è sepolto in una corazza caratteriale"
Vedrà che sarà una esperienza senza dubbio arricchente ed il collega dal quale si recherà, potrà aiutarla a porsi tante domande alle quali potrà dare una risposta solo lei, non noi.
Noi qui possiamo solo fornirle alcune indicazioni su ciò che è utile fare al momento, è una fase di accoglimento, non di terapia, tanto meno di diagnosi..
Conosce la metafora del cieco e dell'elefante? Ogni cieco descrive un elefante in base alle sue percezioni ma tutti i ciechi contribuiscono a offrire un pezzettino per costruire l'immagine dell'elefante.
Ognuno di noi le ha consigliato vari tipi di percorso, le ha fornito la matita per disegnare pezzi del metaforico elefante ma tutti siamo stati concordi nell'indicarle la strada della psicoterapia.
Per quanto mi riguarda amo molto la Terapia Analitica e la Psicoanalisi, vengo da una scuola di derivazione analitica e ci credo molto, ma che non disdegna però neppure strumenti o approcci di altro tipo, ma lei valuti, decida e faccia, se lo ritiene giusto, più colloqui. Troverà da solo tutte le risposte. "Da solo ma non solo".
Mille auguri
Cordialità
[#16]
Utente
Utente
Dopo la tensione dei primi giorni, dopo i primi giorni passati abbastanza con un misto di ansia ed attesa in cui mi chiedevo ancora le mille domande di cui vi ho già scritto, adesso mi sento in uno stato di calma, quasi di 'normalità' che non so interpretare. Mi resta la domanda iniziale. Se un sentimento così possa nascere e spegnersi, se tutto può rientrare. Non ho nemmeno l'ansia che avevo prima nel porre questi quesiti. Temo molto che tutto si possa perdere che io non abbia controllo, né capisca come possa succedere.
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 14
caro utente,
un sentimento può nascere e spegnersi, si.

Soprattutto se quel sentimento non è realmente un sentimento <<così>> come lo definisce lei, ma che evidentemente, invece, si fonda su radici molto meno solide di quelle che lei pensava.

I sentimenti duraturi hanno radici non solo nelle belle "sensazioni" che possiamo aver provato con una persona, ma anche in legami che si stabiliscono nel tempo e che necessitano di una relazione con l'altra persona non superficiale.

Il <<vero amore>>, infatti, non si può basare certo su una sensazione più o meno intensa quanto improvvisa.
Certamente le relazioni possono originarsi e prendere il via da una sensazione, che qualcuno più liricamente potrebbe definire "colpo di fulmine"; ma perché non resti solo un fulmine, che poi scompare all'orizzonte, la relazione va coltivata, approfondita, vanno condivisi interessi, tempo, spazio e affetti.

Dunque nel caso che lei ha raccontato sembra più che naturale che il sentimento, quel tipo di sentimento per quanto intenso, come è di fatto avvenuto, possa finire esattamente com'è iniziato.

Cordiali saluti

[#18]
Utente
Utente
Come sempre ringrazio per le vostre parole. Quello che posso dire é semplicemente che il rapporto con questa persona non é mai stato superficiale. Avrei capito la differenza. Conosco la differenza tra un invaghimento e un sentimento più forte, nato dalla frequentazione, dalla condivisione, magari anche inconsapevole di spazi e momenti, come ha giustamente detto lei. Ed é un processo che al di là degli esiti richiede tempo e un rapporto già di per se duraturo e vissuto. Questo lo so. E non é il caso. So che non é una cosa puramente estetica, o frivola. Anzi. Io so che non vorrei affatto che non vada avanti.