Relazioni
Gentile Dottore,
Le scrivo poichè ultimamente ho molti problemi a relazionarmi con il mio compagno.
Le premetto che ho 25anni e lui 26 stiamo insieme da otto anni e la nostra relazione è sempre stata idilliaca.
Da circa un 8 mesi abbiamo scoperto che suo padre,con cui ha sempre avuto un rapporto viscerale, ha una malattia degenerativa che lo porterà con gli anni a diventare sempre meno cosciente e autonomo, ciò ha gettato il mio compagno in uno sconforto impressionante, non è più la persona allegra e briosa di un tempo, ma è sempre triste e taciturno, non ama più uscire con gli amici preferendo stare in casa,(cosa che talvolta accetto malvolentieri,ma non mi sembra il caso di insistere poichè capisco che è giù di morale e non ha voglia di stare in compagnia)sembra quasi esser caduto in depressione. Vorrei appunto chiederle come posso evitare che avvenga una cosa simile? Come posso relazionarmi al meglio con lui? Qual'è il modo migliore per stargli accanto aiutandolo con intelligenza?
La ringrazio per l'attenzione.
Le scrivo poichè ultimamente ho molti problemi a relazionarmi con il mio compagno.
Le premetto che ho 25anni e lui 26 stiamo insieme da otto anni e la nostra relazione è sempre stata idilliaca.
Da circa un 8 mesi abbiamo scoperto che suo padre,con cui ha sempre avuto un rapporto viscerale, ha una malattia degenerativa che lo porterà con gli anni a diventare sempre meno cosciente e autonomo, ciò ha gettato il mio compagno in uno sconforto impressionante, non è più la persona allegra e briosa di un tempo, ma è sempre triste e taciturno, non ama più uscire con gli amici preferendo stare in casa,(cosa che talvolta accetto malvolentieri,ma non mi sembra il caso di insistere poichè capisco che è giù di morale e non ha voglia di stare in compagnia)sembra quasi esser caduto in depressione. Vorrei appunto chiederle come posso evitare che avvenga una cosa simile? Come posso relazionarmi al meglio con lui? Qual'è il modo migliore per stargli accanto aiutandolo con intelligenza?
La ringrazio per l'attenzione.
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Gentile signorina
La sua accorata lettera merita una risposta che possa almeno indicarle una strada da seguire anche se lei, così discreta ha già individuato da sola quali sono le cose giuste da fare. Qui le pone in termini di domanda ma in realtà sono risposte, Stargli accanto con discrezione, una presenza calda vale più di cento parole, non farsi intimorire in termini di relazione da questo momento e forse consigliarlo di fare qualche colloquio con uno psicologo. In un momento così difficile e con una figura familiare alla quale è molto legato, il suo compagno necessita di un piccolo, piccolissimo aiuto. Lei glielo suggerisca, lui poi deciderà da solo. Puó andare anche al SSN. Per lei, come dicevo oggi ad un'altra ragazza, consiglio di leggere un testo di John Gray dal titolo: Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere, al di là di alcuni stereotipi, è un libro piacevolissimo che offre interessanti spunti di riflessione e aiuta a comprendere meglio la psicologia maschile, anche nei momenti difficili.
Le inserisco anche un link e le faccio molti auguri di cuore
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3565-intervista-a-dio.html
Cordualitá
La sua accorata lettera merita una risposta che possa almeno indicarle una strada da seguire anche se lei, così discreta ha già individuato da sola quali sono le cose giuste da fare. Qui le pone in termini di domanda ma in realtà sono risposte, Stargli accanto con discrezione, una presenza calda vale più di cento parole, non farsi intimorire in termini di relazione da questo momento e forse consigliarlo di fare qualche colloquio con uno psicologo. In un momento così difficile e con una figura familiare alla quale è molto legato, il suo compagno necessita di un piccolo, piccolissimo aiuto. Lei glielo suggerisca, lui poi deciderà da solo. Puó andare anche al SSN. Per lei, come dicevo oggi ad un'altra ragazza, consiglio di leggere un testo di John Gray dal titolo: Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere, al di là di alcuni stereotipi, è un libro piacevolissimo che offre interessanti spunti di riflessione e aiuta a comprendere meglio la psicologia maschile, anche nei momenti difficili.
Le inserisco anche un link e le faccio molti auguri di cuore
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3565-intervista-a-dio.html
Cordualitá
Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)
[#2]
Gentile Ragazza,
accettare e metabolizzare la malattia delle persone care, non è affatto semplice ed indolore, è possibile che il suo ragazzo stia vivendo una condizione di lutto psichico.
Non credo esistano strategie universalmente applicabili, c'è chi desidera la presenza fisica, chi quella psichica, chi ancora preferisce stare da solo....ed affrontare il dolore e le difficoltà in solitudine..
Credo che una vicinanza non invasiva e non richiedente sarebbe la condizione ottimale.
accettare e metabolizzare la malattia delle persone care, non è affatto semplice ed indolore, è possibile che il suo ragazzo stia vivendo una condizione di lutto psichico.
Non credo esistano strategie universalmente applicabili, c'è chi desidera la presenza fisica, chi quella psichica, chi ancora preferisce stare da solo....ed affrontare il dolore e le difficoltà in solitudine..
Credo che una vicinanza non invasiva e non richiedente sarebbe la condizione ottimale.
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.6k visite dal 13/07/2013.
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