DOC da relazione? Stress? Disinnamoramento?
Buongiorno,
da circa tre mesi - a fasi alterne - vengo colpito da fortissimi dubbi e ansie riguardo la mia relazione di 7 mesi con una ragazza dolcissima di 8 anni più giovane di me.
Il primo episodio è avvenuto dopo un intenso periodo di stress (marzo): per laurearmi ho passato diversi giorni a lavorare anche 15-18 ore al giorno alla tesi sregolando completamente anche i miei ritmi biologici (mi coricavo verso le 5-6 del mattino e mi svegliavo verso le 13). L'evento si è verificato all'improvviso in auto mentre ci stavamo recando nel centro-Italia per il periodo pasquale.
Dopo circa una settimana di tormenti è passato tutto e ho iniziato a giudicare quelle paure e quelle ansie dei pensieri idioti ben lontani dal mio reale status emotivo.
Qualche episodio meno forte si è mostrato poi nei giorni subito precedenti e successivi a quelli dell'appello di laurea, a metà maggio (ma in modo molto molto lieve) e - da quando ho iniziato a lavorare (primi di giugno) - quasi settimanalmente in forma molto lieve.
Nell'ultimo week-end di giugno e nel primo di luglio (passati entrambi insieme a lei), però, sono esploso: non riuscivo più a mangiare e il pensiero era divenuto insistente e ossessionante. Stavo letteralmente malissimo e mi sembrava di non trovare soluzione al problema. Non riuscivo a stare con lei e volevo allontanarmene.
Questa settimana le ho chiesto una pausa di due giorni e sono stato sul punto di lasciarla, ma sono stavo malissimo al solo pensiero. Le ho parlato, ho pensato che - forse - sia stato il modo di vivere la relazione (forse troppo stressante: messaggi ogni poche decine di minuti, salti mortali per vederci e cancellazione totale di tempo per me e con gli amici).
La situazione è migliorata: sono calmo, ma i dubbi ancora non son passati, salvo rari momenti.
Altre info:
1) l'anno scorso ho terminato una relazione di 3 anni e mezzo molto turbolenta con una mia coetanea: ho sofferto moltissimo (ma forse come tutti);
2) quando avevo 12 anni per circa un mese ho sofferto di ciò che oggi definirei DOC religioso, viste le info trovate in rete: avevo paura di bestemmiare, ansie, paure che il diavolo mi accogliesse negli inferi e cose simili, ora sono agnostico e tutto ciò mi sembra una vera follia e ci rido sopra ogni volta che ci penso;
3) il luogo di lavoro mi deprime, nonostante non ce ne sia motivo, e vivo in modo abbastanza frustrante le mansioni che mi danno.
Ho il terrore che quelle ansie possano tornare e tendo ad evitare troppi incontri con lei, anche se a volte vengo preso dall'autentico desiderio di vederla e baciarla.
Secondo voi cos'ho e cosa posso fare? DOC da relazione o stress?
Grazie!
da circa tre mesi - a fasi alterne - vengo colpito da fortissimi dubbi e ansie riguardo la mia relazione di 7 mesi con una ragazza dolcissima di 8 anni più giovane di me.
Il primo episodio è avvenuto dopo un intenso periodo di stress (marzo): per laurearmi ho passato diversi giorni a lavorare anche 15-18 ore al giorno alla tesi sregolando completamente anche i miei ritmi biologici (mi coricavo verso le 5-6 del mattino e mi svegliavo verso le 13). L'evento si è verificato all'improvviso in auto mentre ci stavamo recando nel centro-Italia per il periodo pasquale.
Dopo circa una settimana di tormenti è passato tutto e ho iniziato a giudicare quelle paure e quelle ansie dei pensieri idioti ben lontani dal mio reale status emotivo.
Qualche episodio meno forte si è mostrato poi nei giorni subito precedenti e successivi a quelli dell'appello di laurea, a metà maggio (ma in modo molto molto lieve) e - da quando ho iniziato a lavorare (primi di giugno) - quasi settimanalmente in forma molto lieve.
Nell'ultimo week-end di giugno e nel primo di luglio (passati entrambi insieme a lei), però, sono esploso: non riuscivo più a mangiare e il pensiero era divenuto insistente e ossessionante. Stavo letteralmente malissimo e mi sembrava di non trovare soluzione al problema. Non riuscivo a stare con lei e volevo allontanarmene.
Questa settimana le ho chiesto una pausa di due giorni e sono stato sul punto di lasciarla, ma sono stavo malissimo al solo pensiero. Le ho parlato, ho pensato che - forse - sia stato il modo di vivere la relazione (forse troppo stressante: messaggi ogni poche decine di minuti, salti mortali per vederci e cancellazione totale di tempo per me e con gli amici).
La situazione è migliorata: sono calmo, ma i dubbi ancora non son passati, salvo rari momenti.
Altre info:
1) l'anno scorso ho terminato una relazione di 3 anni e mezzo molto turbolenta con una mia coetanea: ho sofferto moltissimo (ma forse come tutti);
2) quando avevo 12 anni per circa un mese ho sofferto di ciò che oggi definirei DOC religioso, viste le info trovate in rete: avevo paura di bestemmiare, ansie, paure che il diavolo mi accogliesse negli inferi e cose simili, ora sono agnostico e tutto ciò mi sembra una vera follia e ci rido sopra ogni volta che ci penso;
3) il luogo di lavoro mi deprime, nonostante non ce ne sia motivo, e vivo in modo abbastanza frustrante le mansioni che mi danno.
Ho il terrore che quelle ansie possano tornare e tendo ad evitare troppi incontri con lei, anche se a volte vengo preso dall'autentico desiderio di vederla e baciarla.
Secondo voi cos'ho e cosa posso fare? DOC da relazione o stress?
Grazie!
[#1]
>>> Ho il terrore che quelle ansie possano tornare
>>>
Sembra che in realtà non siano mai andate via.
I dubbi che sta alimentando ora per la relazione con la sua ragazza probabilmente dipendono dalla stessa tendenza all'ossessività che, evidentemente, non è stata mai risolta o addirittura affrontata.
È stato trattato in qualche modo l'episodio avuto a 12 anni oppure si era risolto da solo?
>>>
Sembra che in realtà non siano mai andate via.
I dubbi che sta alimentando ora per la relazione con la sua ragazza probabilmente dipendono dalla stessa tendenza all'ossessività che, evidentemente, non è stata mai risolta o addirittura affrontata.
È stato trattato in qualche modo l'episodio avuto a 12 anni oppure si era risolto da solo?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Psicologo
Gentile ragazzo,
probabilmente l'evento stressante di cui scrive ha fatto riemergere un problema d'ansia che non era stato correttamente affrontato in precedenza. Lei parla di disturbo ossessivo compulsivo, ha ricevuto questa diagnosi? Si è mai sottoposto ad una valutazione psicologica-psichiatrica?
probabilmente l'evento stressante di cui scrive ha fatto riemergere un problema d'ansia che non era stato correttamente affrontato in precedenza. Lei parla di disturbo ossessivo compulsivo, ha ricevuto questa diagnosi? Si è mai sottoposto ad una valutazione psicologica-psichiatrica?
[#4]
Psicologo
Gentile Utente,
la diagnosi può essere posta solo ed esclusivamente da uno psicologo/psichiatra attraverso visita/valutazione diretta.
Se si dovesse trattare di un problema relativo allo spettro ossessivo, è possibile una recrudescenza sintomatologica anche a distanza di diversi anni dall'esordio. Esistono infatti diversi decorsi per questo tipo di problema.
Senza dubbio una consulenza specialistica è il primo passo da fare per inquadrare correttamente il disagio che lamenta per poi pensare ad un percorso di tipo psicoterapico/psichiatrico
la diagnosi può essere posta solo ed esclusivamente da uno psicologo/psichiatra attraverso visita/valutazione diretta.
Se si dovesse trattare di un problema relativo allo spettro ossessivo, è possibile una recrudescenza sintomatologica anche a distanza di diversi anni dall'esordio. Esistono infatti diversi decorsi per questo tipo di problema.
Senza dubbio una consulenza specialistica è il primo passo da fare per inquadrare correttamente il disagio che lamenta per poi pensare ad un percorso di tipo psicoterapico/psichiatrico
[#5]
>>> Sinceramente il mio sospetto di DOC nasce da ciò che ho trovato in rete
>>>
Certo, ma è vero anche il contrario: l'ossessività è ALIMENTATA dal cercare in rete.
Il circolo vizioso è questo:
- L'ansia fa sorgere domande.
- Le domande esigono risposte.
- Si cercano affannosamente risposte in rete.
- Si trovano le risposte.
- Però, ogni risposta apre nuove domande.
- E così il circolo ricomincia.
Quindi la prima cosa da fare è sconnettersi da internet. La seconda è chiedere un parere specialistico, di persona.
>>>
Certo, ma è vero anche il contrario: l'ossessività è ALIMENTATA dal cercare in rete.
Il circolo vizioso è questo:
- L'ansia fa sorgere domande.
- Le domande esigono risposte.
- Si cercano affannosamente risposte in rete.
- Si trovano le risposte.
- Però, ogni risposta apre nuove domande.
- E così il circolo ricomincia.
Quindi la prima cosa da fare è sconnettersi da internet. La seconda è chiedere un parere specialistico, di persona.
[#7]
Psicologo
Gentile Utente,
lasci perdere la madre della sua ragazza. Se non vuole informare i suoi genitori e, soprattutto se non può permettersi una terapia privata, può rivolgersi presso un'unità operativa di salute mentale del suo distretto di residenza, pagando semplicemente il ticket.
Ci aggiorni se vuole
lasci perdere la madre della sua ragazza. Se non vuole informare i suoi genitori e, soprattutto se non può permettersi una terapia privata, può rivolgersi presso un'unità operativa di salute mentale del suo distretto di residenza, pagando semplicemente il ticket.
Ci aggiorni se vuole
[#9]
Per regolamento e deontologia, allo psicologo è proibito aiutare parenti e conoscenti stretti. Quindi la madre della sua ragazza è fuori discussione per quanto riguarda un aiuto diretto. Però potrebbe tornarle molto utile per farsi consigliare come reperirlo, questo aiuto.
Altrimenti può rivolgersi al servizio pubblico (Asl) anche senza passare per il medico di base oppure, in extremis, potrebbe sentire se alla sua facoltà possono ancora riceverla allo sportello di aiuto psicologico studenti per un primo orientamento, anche se si è già laureato.
Altrimenti può rivolgersi al servizio pubblico (Asl) anche senza passare per il medico di base oppure, in extremis, potrebbe sentire se alla sua facoltà possono ancora riceverla allo sportello di aiuto psicologico studenti per un primo orientamento, anche se si è già laureato.
[#10]
Ex utente
Buongiorno,
dopo quasi un mese penso di aver ravvisato il problema che forse è più suo che mio.
Mi sono accorto che in effetti è una ragazza un po' ossessionante.
Messaggi ogni pochi minuti, chiamate, facebook, whatsapp, e-mail...
All'inizio ero anche io così e la cosa mi andava bene... ad un certo punto qualcosa si è rotto. Qualcosa mi ha stancato.
Ci siamo vietati whatsapp, è passata agli sms... le ho chiesto di ridurre è passata alle e-mail... infine ha tentato di ri-organizzare le nostre ferie mandandomi link di hotel e voli (e io stupidamente le ho dato corda). Sabato ho trovato il coraggio di dirle che forse non sia il caso di viaggiare assieme da soli per una settimana. Ha accettato la cosa non senza difficoltà.
Inconsapevolmente mi fa sentire quasi che sia sempre lì ad aspettare me ed è capitato che - stanco o desideroso di uscire con gli amici - la invitassi fuori per paura che ci rimanesse male.
Le ho parlato un po' di questo problema, ma temo che la sua giovane età renda difficile farle comprendere il mio disagio. Aggiungo che io non son stato proprio lineare nella spiegazione della cosa. Anche perché in certi momenti mi capita di guardarla e di sentire l'irrefrenabile impulso di baciarla e non per un banale istinto fisico-sessuale, ma anche e soprattutto di affetto. La trovo bellissima e straordinaria, ma al contempo mi sento soffocare dalle sue attenzioni e dal suo amore.
Nonostante parole come "ci siamo ossessionati un po'" o "decomprimiamo" o "diamoci del tempo" o "facciamo le vacanze separate", lei non reagisce con "dignità", magari anche un po' stizzita, ma prima si chiude in un mutismo indecifrabile e poi mi chiede scusa e accetta tutto senza offendersi (ma stando male, immagino). Pare sia disposta a tutto per avermi e questo mi rende le cose ancora più difficili, perché io desidero una ragazza che mi tenga testa.
In una situazione in cui sono palesemente ossessionato (non solo da lei, ma dal lavoro che mi occupa anche 12 ore al giorno e da un anno che come ho detto sopra mi ha parecchio stancato) lei continua a farmi complimenti, a dire quanto le manco (ora è via coi suoi), a chiedermi l'indirizzo per mandarmi la cartolina e io rispondo a fatica, sentendomi oppresso e in colpa. Alterno momenti in cui la vorrei qui affianco a me a momenti in cui vorrei stare da solo. Non ho neanche voglia di stare con gli amici ultimamente. Sento che ho bisogno di cose banali come il leggermi un libro sotto un ombrellone. Fare un corso di yoga o una nuotata. Da solo. Qualcosa che sia solo mio e che mi faccia stare solo con me stesso a fare qualcosa che mi piace.
A volte penso che la soluzione migliore sia quella di lasciarla, dopo un po' di dolore staremo di nuovo bene (di solito è così!), prima da soli e poi magari con una persona più adatta a noi.
L'idea di perderla, però, non mi fa star bene... per niente... l'idea che lei non sia più nella mia vita da una parte mi dà sollievo, perché non sentirei più questo peso, dall'altra sento che perderei una persona a cui tengo davvero tanto.
Lo scontro di questa sensazioni pare non avere senso, ma forse è proprio ciò che mi fa soffrire. Se fossi sicuro di lei o fossi sicuro di lasciarla farei ciò che è da fare e ci starei meglio.
Non penso sia l'abitudine a frenarmi dal lasciarla: stiamo insieme solo da 8 mesi.
A volte l'idea di lasciarla non è "per sempre", ma "per un certo tempo" in modo da potermi riprendere, ma non funziona così. Non si può usare una persona in questo modo e soprattutto rischierei di perderla. Che senso ha il non voler "lasciarla per sempre"?
Per concludere (sono stato un po' lungo, scusate): le circostanze ci terranno separati per circa un mese. Questo significa che attueremo forse quello che ci serve. Un po' di distanza, pur sentendoci.
Che ne pensate?
dopo quasi un mese penso di aver ravvisato il problema che forse è più suo che mio.
Mi sono accorto che in effetti è una ragazza un po' ossessionante.
Messaggi ogni pochi minuti, chiamate, facebook, whatsapp, e-mail...
All'inizio ero anche io così e la cosa mi andava bene... ad un certo punto qualcosa si è rotto. Qualcosa mi ha stancato.
Ci siamo vietati whatsapp, è passata agli sms... le ho chiesto di ridurre è passata alle e-mail... infine ha tentato di ri-organizzare le nostre ferie mandandomi link di hotel e voli (e io stupidamente le ho dato corda). Sabato ho trovato il coraggio di dirle che forse non sia il caso di viaggiare assieme da soli per una settimana. Ha accettato la cosa non senza difficoltà.
Inconsapevolmente mi fa sentire quasi che sia sempre lì ad aspettare me ed è capitato che - stanco o desideroso di uscire con gli amici - la invitassi fuori per paura che ci rimanesse male.
Le ho parlato un po' di questo problema, ma temo che la sua giovane età renda difficile farle comprendere il mio disagio. Aggiungo che io non son stato proprio lineare nella spiegazione della cosa. Anche perché in certi momenti mi capita di guardarla e di sentire l'irrefrenabile impulso di baciarla e non per un banale istinto fisico-sessuale, ma anche e soprattutto di affetto. La trovo bellissima e straordinaria, ma al contempo mi sento soffocare dalle sue attenzioni e dal suo amore.
Nonostante parole come "ci siamo ossessionati un po'" o "decomprimiamo" o "diamoci del tempo" o "facciamo le vacanze separate", lei non reagisce con "dignità", magari anche un po' stizzita, ma prima si chiude in un mutismo indecifrabile e poi mi chiede scusa e accetta tutto senza offendersi (ma stando male, immagino). Pare sia disposta a tutto per avermi e questo mi rende le cose ancora più difficili, perché io desidero una ragazza che mi tenga testa.
In una situazione in cui sono palesemente ossessionato (non solo da lei, ma dal lavoro che mi occupa anche 12 ore al giorno e da un anno che come ho detto sopra mi ha parecchio stancato) lei continua a farmi complimenti, a dire quanto le manco (ora è via coi suoi), a chiedermi l'indirizzo per mandarmi la cartolina e io rispondo a fatica, sentendomi oppresso e in colpa. Alterno momenti in cui la vorrei qui affianco a me a momenti in cui vorrei stare da solo. Non ho neanche voglia di stare con gli amici ultimamente. Sento che ho bisogno di cose banali come il leggermi un libro sotto un ombrellone. Fare un corso di yoga o una nuotata. Da solo. Qualcosa che sia solo mio e che mi faccia stare solo con me stesso a fare qualcosa che mi piace.
A volte penso che la soluzione migliore sia quella di lasciarla, dopo un po' di dolore staremo di nuovo bene (di solito è così!), prima da soli e poi magari con una persona più adatta a noi.
L'idea di perderla, però, non mi fa star bene... per niente... l'idea che lei non sia più nella mia vita da una parte mi dà sollievo, perché non sentirei più questo peso, dall'altra sento che perderei una persona a cui tengo davvero tanto.
Lo scontro di questa sensazioni pare non avere senso, ma forse è proprio ciò che mi fa soffrire. Se fossi sicuro di lei o fossi sicuro di lasciarla farei ciò che è da fare e ci starei meglio.
Non penso sia l'abitudine a frenarmi dal lasciarla: stiamo insieme solo da 8 mesi.
A volte l'idea di lasciarla non è "per sempre", ma "per un certo tempo" in modo da potermi riprendere, ma non funziona così. Non si può usare una persona in questo modo e soprattutto rischierei di perderla. Che senso ha il non voler "lasciarla per sempre"?
Per concludere (sono stato un po' lungo, scusate): le circostanze ci terranno separati per circa un mese. Questo significa che attueremo forse quello che ci serve. Un po' di distanza, pur sentendoci.
Che ne pensate?
[#11]
Ne penso che se la ragazza è ossessionante, lei è predisposto a lasciarsi ossessionare.
>>> Pare sia disposta a tutto per avermi e questo mi rende le cose ancora più difficili, perché io desidero una ragazza che mi tenga testa
>>>
Infatti sembra che testa gliela stia tenendo piuttosto bene, dato che sta riuscendo a tenerla legata a sé.
La sensazione è che lei (che ci scrive) sia una persona insicura, che ha bisogno di una persona apparentemente molto sicura di ciò che vuole (ma in realtà insicura a sua volta). Per questo ha difficoltà a lasciarla.
Legga qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3520-equilibrio-psichico-ed-equilibrio-in-amore-vanno-di-pari-passo.html
>>> Pare sia disposta a tutto per avermi e questo mi rende le cose ancora più difficili, perché io desidero una ragazza che mi tenga testa
>>>
Infatti sembra che testa gliela stia tenendo piuttosto bene, dato che sta riuscendo a tenerla legata a sé.
La sensazione è che lei (che ci scrive) sia una persona insicura, che ha bisogno di una persona apparentemente molto sicura di ciò che vuole (ma in realtà insicura a sua volta). Per questo ha difficoltà a lasciarla.
Legga qui:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3520-equilibrio-psichico-ed-equilibrio-in-amore-vanno-di-pari-passo.html
[#12]
Ex utente
Grazie per la risposta.
In sintesi il consiglio che mi vuol dare non è né di lasciarla, né di starci assieme forzosamente, ma "Cambi, si faccia curare, diventi meno oppressivo, meno geloso, meno assolutista, meno ansioso, meno facile alla rimuginazione.", giusto?
Probabilmente essere ossessivi entrambi non significa tollerare l'ossessività dell'altro/a: nei primi mesi della relazione non mi comportavo diversamente da lei infatti, ma alla lunga questa cosa può esasperare ed è un puro caso che sia stato io il primo a scoppiare.
Aggiungo che nella mia lunga e precedente relazione ero un po' io l'ossessionante ed ero anche da lei ossessionato: me ne aveva combinate e dette di tutte i colori e io continuavo a correrle dietro. Adesso ci rido sopra e mi definisco "un po' zerbino". Dopo la batosta dell'anno scorso, però, mi sono parecchio rafforzato su questo lato, e ora reagirei con molta più dignità e più forza a comportamenti simili e in modo completamente naturale (senza imposizioni dettate da un orgoglio artificiale). Cosa che per me un anno fa era impensabile.
Comunque ha ragione: sono facile a farmi ossessionare. Tutti gli amici mi dicono: "Beh... prendetevi un po' di tempo, vacanze separate, sentitevi un po' meno e vedete come va dopo le ferie... senza drammatizzare o far tragedie...".
Giusto, peccato che io rimugini di continuo alla ricerca di soluzioni, quando invece forse la soluzione sta nel non farsi ossessionare dal "problema" e vivere la vita con tranquillità. Senza starci a pensare 24 h su 24. Non è un caso che quando necessariamente mi debbo distrarre (lavoro o altro) sto meglio e se le distrazioni si prolungano nel tempo, il problema svanisce completamente come se non fosse mai esistito.
Forse la vera soluzione sta in queste ferie: mi rilasso, non ci penso e poi vediamo come va. Lei è al corrente di tutto e vedo che in questi giorni sta modificando il suo comportamento. Speriamo.
Grazie ancora!
In sintesi il consiglio che mi vuol dare non è né di lasciarla, né di starci assieme forzosamente, ma "Cambi, si faccia curare, diventi meno oppressivo, meno geloso, meno assolutista, meno ansioso, meno facile alla rimuginazione.", giusto?
Probabilmente essere ossessivi entrambi non significa tollerare l'ossessività dell'altro/a: nei primi mesi della relazione non mi comportavo diversamente da lei infatti, ma alla lunga questa cosa può esasperare ed è un puro caso che sia stato io il primo a scoppiare.
Aggiungo che nella mia lunga e precedente relazione ero un po' io l'ossessionante ed ero anche da lei ossessionato: me ne aveva combinate e dette di tutte i colori e io continuavo a correrle dietro. Adesso ci rido sopra e mi definisco "un po' zerbino". Dopo la batosta dell'anno scorso, però, mi sono parecchio rafforzato su questo lato, e ora reagirei con molta più dignità e più forza a comportamenti simili e in modo completamente naturale (senza imposizioni dettate da un orgoglio artificiale). Cosa che per me un anno fa era impensabile.
Comunque ha ragione: sono facile a farmi ossessionare. Tutti gli amici mi dicono: "Beh... prendetevi un po' di tempo, vacanze separate, sentitevi un po' meno e vedete come va dopo le ferie... senza drammatizzare o far tragedie...".
Giusto, peccato che io rimugini di continuo alla ricerca di soluzioni, quando invece forse la soluzione sta nel non farsi ossessionare dal "problema" e vivere la vita con tranquillità. Senza starci a pensare 24 h su 24. Non è un caso che quando necessariamente mi debbo distrarre (lavoro o altro) sto meglio e se le distrazioni si prolungano nel tempo, il problema svanisce completamente come se non fosse mai esistito.
Forse la vera soluzione sta in queste ferie: mi rilasso, non ci penso e poi vediamo come va. Lei è al corrente di tutto e vedo che in questi giorni sta modificando il suo comportamento. Speriamo.
Grazie ancora!
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 19.7k visite dal 12/07/2013.
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