Difficoltà di studio e concentrazione
Buongiorno! Sono uno studente di Medicina che sta terminando il secondo anno, al momento in regola con gli esami. Il mio problema è che, più vado avanti, più difficoltà trovo nello studio, in questo periodo anche per esami estremamente semplici impiego il triplo del tempo che impiegano gli altri e che, conoscendo le mie capacità, avrei impiegato normalmente anche io un anno fa. Ho come la sensazione, da circa 6 mesi, di essere completamente distratto, incapace di concentrarmi, disattento in quel che faccio. La vera difficoltà è la fase di memorizzazione per l’esame, che obbliga ad essere mentalmente “presenti”; per quanto riguarda fare schemi, sottolineare, sono ad un punto in cui mi accorgo, con un certo dispiacere, di fare tutto meccanicamente: sono capace di schematizzare con una certa efficacia (anche se lentamente) pagine e pagine, pur non ricordando, a fine “lavoro” praticamente nulla.
Premetto che ho sempre avuto ottimi risultati in praticamente tutti i campi, sia lo studio che quello sportivo, che quello affettivo-personale; ho avuto la prima sensazione di avere avuto un lieve peggioramento nella capacità di concentrarmi nello studio ed apprendere velocemente al IV anno di liceo, mentre fino alla terza mi bastava una lettura per ricordare, anche a lungo, 100-150 pagine testo.
La difficoltà vera è arrivata alla fine del primo anno di università, quando la capacità di concentrarmi ha iniziato a sparire e, dopo un faticoso iter per un esame particolarmente difficile nella sessione di dicembre (su cui ho sputato sangue ma che mi ha dato grandi soddisfazioni), ho avuto la nettissima sensazione, svegliandomi una qualunque mattina di gennaio, di essere del tutto deconcentrato. Il vero problema è che questa sensazione è diventata la regola quotidiana e, più vado avanti, più ho la percezione che diventi persistente e grave.
Il mio problema è che è venuta meno la capacità di fare il mio “dovere” (o almeno ciò che considero tale), che mi permetteva, in precedenza, di studiare senza problemi, per esempio, anche materie che odiavo. Non credo il problema sia legato alla scelta del percorso universitario: la facoltà mi piace, non mi vedrei a fare nient’altro, anche se non mi sveglio al mattino esaltato e non sento un passione smisurata: penso semplicemente sia adatta alle mie aspirazioni.
Per quanto riguarda la mia personalità, sono un ragazzo piuttosto poco emotivo, poco ansioso, che non ha mai avuto bisogno di grosse motivazioni per fare bene le cose e trovo davvero spiazzante e inconcepibile in fatto di essermi ridotto a passare ore sui libri, distrarmi continuamente e non ricavarci nulla.
Vorrei capire se tutto ciò sia legato ad un cambiamento permanente da parte mia verso lo studio (anche se spero vivamente che non sia così) o a fattori esterni quali stress (da un paio d’anni soffro anche di bruxismo e dermatite seborroica, che potrebbero quindi avere origini nervose) o ancora altro. E possibilmente mi piacerebbe trovare una soluzione.
Grazie!
Premetto che ho sempre avuto ottimi risultati in praticamente tutti i campi, sia lo studio che quello sportivo, che quello affettivo-personale; ho avuto la prima sensazione di avere avuto un lieve peggioramento nella capacità di concentrarmi nello studio ed apprendere velocemente al IV anno di liceo, mentre fino alla terza mi bastava una lettura per ricordare, anche a lungo, 100-150 pagine testo.
La difficoltà vera è arrivata alla fine del primo anno di università, quando la capacità di concentrarmi ha iniziato a sparire e, dopo un faticoso iter per un esame particolarmente difficile nella sessione di dicembre (su cui ho sputato sangue ma che mi ha dato grandi soddisfazioni), ho avuto la nettissima sensazione, svegliandomi una qualunque mattina di gennaio, di essere del tutto deconcentrato. Il vero problema è che questa sensazione è diventata la regola quotidiana e, più vado avanti, più ho la percezione che diventi persistente e grave.
Il mio problema è che è venuta meno la capacità di fare il mio “dovere” (o almeno ciò che considero tale), che mi permetteva, in precedenza, di studiare senza problemi, per esempio, anche materie che odiavo. Non credo il problema sia legato alla scelta del percorso universitario: la facoltà mi piace, non mi vedrei a fare nient’altro, anche se non mi sveglio al mattino esaltato e non sento un passione smisurata: penso semplicemente sia adatta alle mie aspirazioni.
Per quanto riguarda la mia personalità, sono un ragazzo piuttosto poco emotivo, poco ansioso, che non ha mai avuto bisogno di grosse motivazioni per fare bene le cose e trovo davvero spiazzante e inconcepibile in fatto di essermi ridotto a passare ore sui libri, distrarmi continuamente e non ricavarci nulla.
Vorrei capire se tutto ciò sia legato ad un cambiamento permanente da parte mia verso lo studio (anche se spero vivamente che non sia così) o a fattori esterni quali stress (da un paio d’anni soffro anche di bruxismo e dermatite seborroica, che potrebbero quindi avere origini nervose) o ancora altro. E possibilmente mi piacerebbe trovare una soluzione.
Grazie!
[#1]
Gentile ragazzo,
da qui non è possibile porre alcuna diagnosi perchè lo vietano le Leggi, le Linee Guida del sito e il buon senso.
Detto questo un periodo di stress e di difficoltà può capitare e la cosa più importante è riuscire ad uscirne.
Visto che sono passati parecchi mesi, vorrei capire che cosa hai fatto, se ne hai già parlato col medico di base.
Se sì, che cosa ti ha detto?
Bisogna anche tenere conto che l'ansia si esprime in modi diversi, talvolta anche con la mancanza di concentrazione.
E' importante da qui non alimentare tale problema, per esempio ponendo troppa attenzione sul disagio e amplificando il tutto
Saluti,
da qui non è possibile porre alcuna diagnosi perchè lo vietano le Leggi, le Linee Guida del sito e il buon senso.
Detto questo un periodo di stress e di difficoltà può capitare e la cosa più importante è riuscire ad uscirne.
Visto che sono passati parecchi mesi, vorrei capire che cosa hai fatto, se ne hai già parlato col medico di base.
Se sì, che cosa ti ha detto?
Bisogna anche tenere conto che l'ansia si esprime in modi diversi, talvolta anche con la mancanza di concentrazione.
E' importante da qui non alimentare tale problema, per esempio ponendo troppa attenzione sul disagio e amplificando il tutto
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Utente
Buonasera!
Come suggerito anche da Lei, ho accennato qualche mese fa il discorso al medico di base, spiegandogli il problema di concentrazione. Mi ha proposto integratori alimentari e composti vitaminici per stress fisico ed emotivo, visto che in quel periodo avevo spesso stati di stanchezza generale persistente, ma non ho poi approfondito ulteriormente la questione dal punto di vista psicologico.
Nella sua risposta Lei non esclude un'origine di tipo ansioso della manifestazione; ci avevo pensato, ma non saprei ricollegare a nessun fenomeno scatenante che possa aver originato, apparentemente alcuni anni fa, una crescente "resistenza" allo studio.
Grazie!
Come suggerito anche da Lei, ho accennato qualche mese fa il discorso al medico di base, spiegandogli il problema di concentrazione. Mi ha proposto integratori alimentari e composti vitaminici per stress fisico ed emotivo, visto che in quel periodo avevo spesso stati di stanchezza generale persistente, ma non ho poi approfondito ulteriormente la questione dal punto di vista psicologico.
Nella sua risposta Lei non esclude un'origine di tipo ansioso della manifestazione; ci avevo pensato, ma non saprei ricollegare a nessun fenomeno scatenante che possa aver originato, apparentemente alcuni anni fa, una crescente "resistenza" allo studio.
Grazie!
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 2.6k visite dal 10/07/2013.
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