Le mie colpe nella vita
Buongiorno, sono la mamma di un bambino di 21 mesi molto vivace. Da piu' di! due anni (da quando sono rimasta incinta) sono diventata una casalinga e una mamma a tempo pieno; un ruolo che mi sento molto stretto, avendo sempre lavorato tutto il giorno con ruoli dirigenziali. Oggi mi sento svuotata, triste, sola. Il bambino assorbe la maggior parte delle mie energie (gia' ridotte per alcuni problemi di salute), ci sono poi la casa, mio padre che e' stato molto male, disaccordi con i suoceri. Tutto questo pero' non e' il mio problema. Mi sento sola perche' non riesco a trovare in mio marito una cooperazione familiare, un appoggio per affrontare un periodo per me difficile. Mi ritrovo tutti i giorni ad affrontare le incombenze familiari come un robot..senza entusiasmi, stimolo. Mi alzo presto la mattina con il mio bambino, lo vesto porto a scuola, torno e in poche ore sistemo casa, cucino, torno a prendere il pargolo e mi dedico a lui, ritagliando il tempo per altre faccende, fino alla sera, quando crollo distrutta addormentandomi con ilmio piccolo. A questo ci sono da aggiungere il tempo che dedico a mio padre e dovrei dedicare a mio marito. E qui nasce il problema. Mio marito mi rimprovera di non essere mai affettuosa con lui, di pensare a tutto tranne che a lui e alla nostra intimita', di lamentarmi sempre di non farcela - mentre le altre mamme come fanno? - e di essere sempre stanca. Per lui il problema e' che non riesco ad organizzarmi con il bambino, perche' non frequento spesso altre amiche, cosi' da avere un aiuto e in contemporanea di divertirmi. Lui, che, avendo un lavoro molto elastico, si, riesce ad essere molto presente in casa con il bambino, ma solo per quel che riguarda giocarci o portarlo a fare la spesa o una passeggiata con noi. Da quando il nostro bambino e' nato non ha mai cambiato un pannolino, non lo ha mai fatto mangiare o rimasto un pomeriggio solo con lui; la sua e' sempre una presenza e una gestione del bambino al 50% della fatica, perche' il restante e piu' faticoso e' sempre il mio. Soffre di insonnia e la notte si addormenta molto tardi (dopo essersi preso i suoi spazi al PC x ore perche' ne ha bisogno), alzando si tardi al mattino, quando la mia giornata e' iniziata ormai da molte ore' gira per casa senza preoccuparsi di aiutarmi (se poi lo faccio notare mi sento anche rispondere che se gli chiedo aiuto lui e' disponibile), quindi se impegnato con il lavorosi prepara ed esce. Per lui i suoi ritmi sono quelli e anche con il bambino non tende a cambiarli molto. So le mie colpe nella vita di coppia ed ho cercato di rimediare. Ora pero' sono ad un punto estremo, non mi avvicino piu' per scelta, perche' sono stanca di portare tutto il carico familiare sulle spalle e sentirmi anche rimproverare che sono io ilproblema e di non essere disponibile. Non mi sento piu' neanche una persona, vuota, che continua pero' x il mio piccolo amore, ma non so se resistero' (sono arrivata a pesare 46 kg vestita). Cosa devo fare? Grazie
[#1]
Gentile signora,
se Lei ha già provato a parlare di queste difficoltà a Suo marito, ma senza ottenere risultati, è il momento di FARE in modo che sia lui ad occuparsi di preparare da mangiare per il piccolo, dargli da mangiare, vestirlo, lavarlo, ecc...
Come?
Cominciando a creare tutte quelle condizioni e situazioni che lo spingeranno a farlo (se non lo fa Lei, dovrà farlo lui) e ringraziarlo, sottolineando che ha fatto un buon lavoro, quando lo fa.
Il resto sarà per Lei tempo a disposizione per se stessa.
Saluti,
se Lei ha già provato a parlare di queste difficoltà a Suo marito, ma senza ottenere risultati, è il momento di FARE in modo che sia lui ad occuparsi di preparare da mangiare per il piccolo, dargli da mangiare, vestirlo, lavarlo, ecc...
Come?
Cominciando a creare tutte quelle condizioni e situazioni che lo spingeranno a farlo (se non lo fa Lei, dovrà farlo lui) e ringraziarlo, sottolineando che ha fatto un buon lavoro, quando lo fa.
Il resto sarà per Lei tempo a disposizione per se stessa.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Signora,
fare la mamma a tempo pieno è sicuramente più estenuante e prosciugante di energie psichiche di un lavoro a tempo pieno.
Le energie da dedicare ad un piccolo da crescere, sono infinite e più attenzioni si danno più ne necessitano, smarrendo totalmente buona dose di tempo, prima di tutto per se stessa e poi per la coppia.
Perché ha smesso di lavorare?
Non riusciva a coniugare lavoro e casa?
Noi mamme, siamo spesso donne "acrobate", tra casa, lavoro, figli e tanto altro, ma una particolare attenzione a se stessa con un tempo privato, ristoratore e di qualità diventa indispensabile per far funzionare tutto, famiglia inclusa.
La figura paterna inoltre, diventa indispensabile per la crescita del piccolo.
Rappresenta infatti il “custode prediletto della maternità”, deve cioè far sì che la madre possa occuparsi serenamente del nascituro, sostenuta e protetta dal suo compagno di vita ( riposo incluso)
Le allego qualche lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3364-donne-mamme-acrobate.html
fare la mamma a tempo pieno è sicuramente più estenuante e prosciugante di energie psichiche di un lavoro a tempo pieno.
Le energie da dedicare ad un piccolo da crescere, sono infinite e più attenzioni si danno più ne necessitano, smarrendo totalmente buona dose di tempo, prima di tutto per se stessa e poi per la coppia.
Perché ha smesso di lavorare?
Non riusciva a coniugare lavoro e casa?
Noi mamme, siamo spesso donne "acrobate", tra casa, lavoro, figli e tanto altro, ma una particolare attenzione a se stessa con un tempo privato, ristoratore e di qualità diventa indispensabile per far funzionare tutto, famiglia inclusa.
La figura paterna inoltre, diventa indispensabile per la crescita del piccolo.
Rappresenta infatti il “custode prediletto della maternità”, deve cioè far sì che la madre possa occuparsi serenamente del nascituro, sostenuta e protetta dal suo compagno di vita ( riposo incluso)
Le allego qualche lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3364-donne-mamme-acrobate.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
Ringrazio le dottoresse per i loro consigli. Tengo a precisare che ho smesso di lavorare perche'l'azienda ha ritenuto di non aver piu' bisogno di me con la maternita'. Ho quindi perso il lavoro e a 37 anni, a quanto pare, siamo difficilmente appetibili sul mercato, ancor piu' con un bambino piccolo. Credo anch'io di dover avere i miei spazi, ma quando accanto non hai nessuno che sia disposto a prendersi tutte le responsabilita', o comunque condividerle, rimane difficile riuscirci. Provero', sperando in un miglioramento. Grazie ancora
[#4]
Se Lei tende a prendersi tutte le responsabilità, nel senso che fa automaticamente tutto e -proprio perchè è casa- ritiene di dover dare così il Suo contributo, è evidente che l'altro (quindi Suo marito) si sentirà bene così e potrebbe non porsi alcun problema.
Lo tiri dentro Lei, coinvolgendolo gradualmente e poi invogliandolo a fare delle cose col bimbo, mentre Lei si occupa di se stessa e recupera la Sua vita sociale e relazionale.
Un cordiale saluto,
Lo tiri dentro Lei, coinvolgendolo gradualmente e poi invogliandolo a fare delle cose col bimbo, mentre Lei si occupa di se stessa e recupera la Sua vita sociale e relazionale.
Un cordiale saluto,
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.6k visite dal 10/07/2013.
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