Confusione
Buongiorno, il mio problema è il seguente.
sono separata ho una figlia di 17 anni e un compagno con cui non convivo e con il quale le cose ultimamente non stanno andando bene. Da una settimana il suo comportamento è cambiato in modo radicale. Se fino a qualche giorno fà era felice di vedermi e godeva della mia compagnia di colpo non è più così. Asserisce che sono oppressiva, ma non è cambiato il mio modo di comportarmi ma il suo. E' poco presente e poco interessato anche alle pure conversazioni telefoniche con me. Insomma è distante. Ho provato in tutti i modi a cercare di capire cosa lo turba ma senza ottenere risposta. Dice di non sapere più cosa prova. Ho proposto di lasciare perdere questa relazione se ciò non lo rendi più felice ma nemmeno questo sembra essere quello che lui desidera. Lavora tutto il giorno e la sera cade sfinito sul divano dimenticandosi persino di chiamarmi. Che significato ha tutto ciò? come devo comportarmi? lo cerco io o lo ignoro abbandonandolo a se stesso fino a che non decide cosa fare della sua vita. Non sò se possa essere importante ma lui ha perso il padre qualche mese fà e ora, ho la sensazione, che senta forte la necessità di portare avanti quanto costruito dal genitore. Si tratta di una persona molto chiusa, gli unici momenti in cui riesce ad apprirsi e quando magari a cena beve ( non ha problemi di alcolismo) e di colpo si scioglie.. in taluni casi è crollato anche in un pianto incontrollato. Non riesco a capacitarmi di quanto si accaduto nella sua mente, se è accaduto qualcosa o se semplicemente ha smesso di provare interesse nei miei confronti. In utto questo, non sò se è importante, ma il rapporto fisico, nei momenti in cui ci vediamo rimane molto intenso e questo mi confonde ancora di più. Mi potete dare una risposta quanto meno sù come interpretare i suoi comportamenti e successivamente come interagire con lui? grazie mille
sono separata ho una figlia di 17 anni e un compagno con cui non convivo e con il quale le cose ultimamente non stanno andando bene. Da una settimana il suo comportamento è cambiato in modo radicale. Se fino a qualche giorno fà era felice di vedermi e godeva della mia compagnia di colpo non è più così. Asserisce che sono oppressiva, ma non è cambiato il mio modo di comportarmi ma il suo. E' poco presente e poco interessato anche alle pure conversazioni telefoniche con me. Insomma è distante. Ho provato in tutti i modi a cercare di capire cosa lo turba ma senza ottenere risposta. Dice di non sapere più cosa prova. Ho proposto di lasciare perdere questa relazione se ciò non lo rendi più felice ma nemmeno questo sembra essere quello che lui desidera. Lavora tutto il giorno e la sera cade sfinito sul divano dimenticandosi persino di chiamarmi. Che significato ha tutto ciò? come devo comportarmi? lo cerco io o lo ignoro abbandonandolo a se stesso fino a che non decide cosa fare della sua vita. Non sò se possa essere importante ma lui ha perso il padre qualche mese fà e ora, ho la sensazione, che senta forte la necessità di portare avanti quanto costruito dal genitore. Si tratta di una persona molto chiusa, gli unici momenti in cui riesce ad apprirsi e quando magari a cena beve ( non ha problemi di alcolismo) e di colpo si scioglie.. in taluni casi è crollato anche in un pianto incontrollato. Non riesco a capacitarmi di quanto si accaduto nella sua mente, se è accaduto qualcosa o se semplicemente ha smesso di provare interesse nei miei confronti. In utto questo, non sò se è importante, ma il rapporto fisico, nei momenti in cui ci vediamo rimane molto intenso e questo mi confonde ancora di più. Mi potete dare una risposta quanto meno sù come interpretare i suoi comportamenti e successivamente come interagire con lui? grazie mille
[#1]
Gentile Signora,
come si comportava in precedenza il suo compagno?
Oltre al lutto subito ci sono stati altri avvenimenti ad esempio tra voi che possono aver inciso?
La perdita del padre potrebbe, come tutti i lutti importanti, aver inciso anche su una sua minore disponibilità affettiva, ma non è detto che possa essere solo questo il motivo.
Mi sembra di aver capito che il suo compagno abbia preso in mano le redini dell'attività paterna con un incremento di impegni, eventuali preoccupazioni, stanchezza e conseguente mancanza di tempo. E' così?
Gli episodi di pianto erano presenti anche prima della morte del padre?
Da quanto riferisce sembrerebbe che il suo partner stia attraversando un periodo complesso e delicato sul piano personale che potrebbe incidere sulla qualtià del vostro rapporto.
Disponibilità affettiva, vicinanza emotiva, comprensione dei bisogni e delle eventuali difficoltà del suo compagno, rispetto delle sue necessità e dei suoi impegni, comprensione empatica sono gli ingredienti per porsi con lui.
Cordialmente
come si comportava in precedenza il suo compagno?
Oltre al lutto subito ci sono stati altri avvenimenti ad esempio tra voi che possono aver inciso?
La perdita del padre potrebbe, come tutti i lutti importanti, aver inciso anche su una sua minore disponibilità affettiva, ma non è detto che possa essere solo questo il motivo.
Mi sembra di aver capito che il suo compagno abbia preso in mano le redini dell'attività paterna con un incremento di impegni, eventuali preoccupazioni, stanchezza e conseguente mancanza di tempo. E' così?
Gli episodi di pianto erano presenti anche prima della morte del padre?
Da quanto riferisce sembrerebbe che il suo partner stia attraversando un periodo complesso e delicato sul piano personale che potrebbe incidere sulla qualtià del vostro rapporto.
Disponibilità affettiva, vicinanza emotiva, comprensione dei bisogni e delle eventuali difficoltà del suo compagno, rispetto delle sue necessità e dei suoi impegni, comprensione empatica sono gli ingredienti per porsi con lui.
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
Grazei mille per la risposta tanto solerte.
Sì, gli impegni e le preoccupazioni di certo sono aumentate, ma talvolta temo sia quasi una scusa per sfuggire ad una realtà che non gli piace. Lavorare fino a crollare completamente e per pura scelta non per necessità economica.
Ho assistito ad episodi di pianto anche antecedenti al lutto, legata soprattutto al fatto di essere arrivato a quasi 50 anni senza esser riuscito a raggiungere nessuno degli obiettivi che si era prefissato (matrimonio, figli).
Io sono assolutamente disposta a stargli vicino, perchè sento che questo rapporto potrebbe renderci felici entrambi ma lui, in questo momento non me lo permette. Lo sento estremamente sfuggente. Non sò come fare. Evitare di cercarlo? aspettare che sia lui a desiderare la mia compagnia?
Per quanto riguarda gli eventi traumatici del nostro rapporto devo segnalare che ho dovuto interrompere volontariamente una gravidanza all'inzio del nostro rapporto, lui è sempre sembrato molto determinato in questa scelta che ancora difende e della quale tende a non parlare mai, salvo aver un crollo con crisi di pianto e disperazione durante il funerale del padre (3 mesi fà).
Sì, gli impegni e le preoccupazioni di certo sono aumentate, ma talvolta temo sia quasi una scusa per sfuggire ad una realtà che non gli piace. Lavorare fino a crollare completamente e per pura scelta non per necessità economica.
Ho assistito ad episodi di pianto anche antecedenti al lutto, legata soprattutto al fatto di essere arrivato a quasi 50 anni senza esser riuscito a raggiungere nessuno degli obiettivi che si era prefissato (matrimonio, figli).
Io sono assolutamente disposta a stargli vicino, perchè sento che questo rapporto potrebbe renderci felici entrambi ma lui, in questo momento non me lo permette. Lo sento estremamente sfuggente. Non sò come fare. Evitare di cercarlo? aspettare che sia lui a desiderare la mia compagnia?
Per quanto riguarda gli eventi traumatici del nostro rapporto devo segnalare che ho dovuto interrompere volontariamente una gravidanza all'inzio del nostro rapporto, lui è sempre sembrato molto determinato in questa scelta che ancora difende e della quale tende a non parlare mai, salvo aver un crollo con crisi di pianto e disperazione durante il funerale del padre (3 mesi fà).
[#3]
< ma talvolta temo sia quasi una scusa per sfuggire ad una realtà che non gli piace. Lavorare fino a crollare completamente e per pura scelta non per necessità economica.>
Potrebbe forse essere, ma quale realtà non gli piacerebbe secondo lei, quella del vostro rapporto forse?
E poi se non c'è necessità economica per lavorare così sodo, potrebbe essere un dovere di lealtà vero il padre, il sentirsi responsabile di continuare e dare un senso alle sue fatiche e progetti. Che tipo di rapporto aveva con lui?
L'interruzione di gravisanza è stata una scelta condivisa da entrambi?
Sembrerebbe però un po' in contraddizione con i progetti del suo compagno - matrimonio- figli. Ci può dire di più?
< lui è sempre sembrato molto determinato in questa scelta che ancora difende e della quale tende a non parlare mai salvo aver un crollo con crisi di pianto e disperazione durante il funerale del padre > Difende in che modo, se non ne parla? Nel senso che i vecchi progetti sono cambiati? Ha fatto riferimento all'IVG alla morte del padre?
In ogni caso se in questo momento il suo partner non le dà la possibilità di fare di più, valgono i suggerimenti dati nella replica precedente e, magari con sensibilità e discrezione (ma lo dico con prudenza dato che stiamo parlando di una terza persona) sensibilizzarlo ad un consulto psicologico.
Cordialità
Potrebbe forse essere, ma quale realtà non gli piacerebbe secondo lei, quella del vostro rapporto forse?
E poi se non c'è necessità economica per lavorare così sodo, potrebbe essere un dovere di lealtà vero il padre, il sentirsi responsabile di continuare e dare un senso alle sue fatiche e progetti. Che tipo di rapporto aveva con lui?
L'interruzione di gravisanza è stata una scelta condivisa da entrambi?
Sembrerebbe però un po' in contraddizione con i progetti del suo compagno - matrimonio- figli. Ci può dire di più?
< lui è sempre sembrato molto determinato in questa scelta che ancora difende e della quale tende a non parlare mai salvo aver un crollo con crisi di pianto e disperazione durante il funerale del padre > Difende in che modo, se non ne parla? Nel senso che i vecchi progetti sono cambiati? Ha fatto riferimento all'IVG alla morte del padre?
In ogni caso se in questo momento il suo partner non le dà la possibilità di fare di più, valgono i suggerimenti dati nella replica precedente e, magari con sensibilità e discrezione (ma lo dico con prudenza dato che stiamo parlando di una terza persona) sensibilizzarlo ad un consulto psicologico.
Cordialità
[#4]
Utente
Potrebbe essere anche che il nostro rapporto, in questo momento, non lo faccia stare bene.
Riguardo l'IVG io cerco di parlarne ma lui si sottrae (è un uomo molto chiuso).
Riguardo i vecchi progetti non saprei, si è chiuso anche sù questo e in qualsiasi caso me nè aveva parlato in un momento di "ubriachezza" piangendo e riuscendo in qualche modo a mettersi a nudo di fronte a me.
Alla morte del padre ha affrontato, per la prima volta, lui per primo questo fatto, può essere che abbia associato i due lutti?
Io temo che questa situazione possa minare il nostro rapporto.
Da una parte vorrei cercare di stargli lontana in maniera tale che capisca quali sono i suoi reali sentimenti, dall'altra il mio istinto mi dice di stargli vicino e sostenerlo in questo momento difficile pur non sapendo esattamente come fare. Non vorrei io stessa avere la "sindrome della crocerossina" mentre magari semplicemente lui vuole rimanere solo. Ma se così è perchè non dirlo apertamente? Io l'ho spronato in più occasioni a farlo.
Quali sono le strategie per far sì che un uomo tanto chiuso riesca ad aprirsi, se esistono delle strategie naturalmente?
Vista la sua cultura credo che un consulto psicologica sia da escludere.
Riguardo l'IVG io cerco di parlarne ma lui si sottrae (è un uomo molto chiuso).
Riguardo i vecchi progetti non saprei, si è chiuso anche sù questo e in qualsiasi caso me nè aveva parlato in un momento di "ubriachezza" piangendo e riuscendo in qualche modo a mettersi a nudo di fronte a me.
Alla morte del padre ha affrontato, per la prima volta, lui per primo questo fatto, può essere che abbia associato i due lutti?
Io temo che questa situazione possa minare il nostro rapporto.
Da una parte vorrei cercare di stargli lontana in maniera tale che capisca quali sono i suoi reali sentimenti, dall'altra il mio istinto mi dice di stargli vicino e sostenerlo in questo momento difficile pur non sapendo esattamente come fare. Non vorrei io stessa avere la "sindrome della crocerossina" mentre magari semplicemente lui vuole rimanere solo. Ma se così è perchè non dirlo apertamente? Io l'ho spronato in più occasioni a farlo.
Quali sono le strategie per far sì che un uomo tanto chiuso riesca ad aprirsi, se esistono delle strategie naturalmente?
Vista la sua cultura credo che un consulto psicologica sia da escludere.
[#5]
<Alla morte del padre ha affrontato, per la prima volta, lui per primo questo fatto, può essere che abbia associato i due lutti?>
Si ma come?
E chi ha preso a suo tempo la decisione e per quali motivi?
<Non vorrei io stessa avere la "sindrome della crocerossina" mentre magari semplicemente lui vuole rimanere solo>
Lontananza fisica e vicinanza emotiva non si escludono a vicenda, il confronto è utile ma senza assillare l'altro che forse ha necessità di restare un po' più solo come può capitare in caso di perdite importanti.
<Quali sono le strategie per far sì che un uomo tanto chiuso riesca ad aprirsi, se esistono delle strategie naturalmente?>
Purtroppo non ci sono ricette da dispensare on line per migliorare la comunicazione di coppia (solo un intervento diretto quando è il caso) né è possibile cambiare le persone.
La comprensione empatica dell'altro resta comunque un elemento importante.
Attenderei magari un momento meno delicato e più propizio per chiarire in modo più approfondito ciò che eventualmente è rimasto in sospeso e potrebbe riverberarsi in modo sfarevole sul vostro rapporto.
Cari saluti
Si ma come?
E chi ha preso a suo tempo la decisione e per quali motivi?
<Non vorrei io stessa avere la "sindrome della crocerossina" mentre magari semplicemente lui vuole rimanere solo>
Lontananza fisica e vicinanza emotiva non si escludono a vicenda, il confronto è utile ma senza assillare l'altro che forse ha necessità di restare un po' più solo come può capitare in caso di perdite importanti.
<Quali sono le strategie per far sì che un uomo tanto chiuso riesca ad aprirsi, se esistono delle strategie naturalmente?>
Purtroppo non ci sono ricette da dispensare on line per migliorare la comunicazione di coppia (solo un intervento diretto quando è il caso) né è possibile cambiare le persone.
La comprensione empatica dell'altro resta comunque un elemento importante.
Attenderei magari un momento meno delicato e più propizio per chiarire in modo più approfondito ciò che eventualmente è rimasto in sospeso e potrebbe riverberarsi in modo sfarevole sul vostro rapporto.
Cari saluti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 1.8k visite dal 09/07/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.