Matrimonio infelice
Sono sposata da 10 anni,
mio marito è una persona poco affettuosa, è molto interessato alle sue cose e a volte mi sembra di essere trasparente e questa cosa si è molto accentuata con l'arrivo del nostro primo figlio.
Io sono sempre stata molto affascinata dalla sua "testa" e forse ho considerato che la sua mancanza di slancio nei miei confronti potesse essere per me sempre accettata.
Ma adesso qualcosa è cambiata in me.Mi sento molto sola e sinceramente non mi sento amata.
Il nostro bambino è piccolo, 13 mesi, ed io ho difficoltà a lasciarlo perchè ho paura di creargli grossi problemi dati dalla mancanza del padre (anche perchè penso che se ci separassimo lui tornerebbe al sud, dove è nato e dove stanno i suoi).
E' un lento morire dentro di me giorno dopo giorno, mi manca l'amore, l'affetto di una persona. Questo è il poblema che ha sempre accompagnato tutta la mia vita, la paura di stare sola..e forse sposando lui mi sono accontentata di trovare soddisfacente tanti lati del suo carattere, anche se vedevo che aveva anche tanti difetti, e sono propio questi che mi stanno facendo molto soffrire.
Se provo ad aprirgli il mio cuore dicendogli che non mi sento amata mi dice che sono tutte cavolate, insomma è impossibile parlargli e farmi ascoltare.
Se penso di dover passare tutta la mia vita così mi sembra di impazzire...Si può vivere senza amore?
mio marito è una persona poco affettuosa, è molto interessato alle sue cose e a volte mi sembra di essere trasparente e questa cosa si è molto accentuata con l'arrivo del nostro primo figlio.
Io sono sempre stata molto affascinata dalla sua "testa" e forse ho considerato che la sua mancanza di slancio nei miei confronti potesse essere per me sempre accettata.
Ma adesso qualcosa è cambiata in me.Mi sento molto sola e sinceramente non mi sento amata.
Il nostro bambino è piccolo, 13 mesi, ed io ho difficoltà a lasciarlo perchè ho paura di creargli grossi problemi dati dalla mancanza del padre (anche perchè penso che se ci separassimo lui tornerebbe al sud, dove è nato e dove stanno i suoi).
E' un lento morire dentro di me giorno dopo giorno, mi manca l'amore, l'affetto di una persona. Questo è il poblema che ha sempre accompagnato tutta la mia vita, la paura di stare sola..e forse sposando lui mi sono accontentata di trovare soddisfacente tanti lati del suo carattere, anche se vedevo che aveva anche tanti difetti, e sono propio questi che mi stanno facendo molto soffrire.
Se provo ad aprirgli il mio cuore dicendogli che non mi sento amata mi dice che sono tutte cavolate, insomma è impossibile parlargli e farmi ascoltare.
Se penso di dover passare tutta la mia vita così mi sembra di impazzire...Si può vivere senza amore?
[#1]
Gentile Signora,
quando nel matrimonio manca l'amore non sono solo i coniugi a soffrirne, ma anche i figli: la situazione di conflitto alternato a indifferenza che si è creata con suo marito provoca effetti negativi anche sul bambino e ne provocherà sempre di più man mano che crescerà e si renderà meglio conto di ciò che accade, interiorizzando un modello di coppia priva di amore che lo condizionerà nella vita adulta.
Non è quindi realistico pensare che mantenere a tutti i costi unita una coppia infelice giovi ai figli, se i due partner non hanno intenzione di far cambiare le cose e non stanno lavorando per risolvere il conflitto.
E' possibile che lei abbia sottovalutato i difetti di suo marito e si sia concentrata solo sui suoi pregi, sposandolo senza pensare che non avrebbe potuto passare tutta la vita in questo modo, ma probabilmente si attendeva anche un cambiamento da parte sua.
Non è però detto che il rapporto sia irrecuperabile, se entrambi lo vorrete - del resto lui non se n'è andato, quindi a suo modo tiene a voi.
Come si relaziona con il bambino?
Pensa che se vi separaste se ne andrebbe senza alcun rimpianto?
quando nel matrimonio manca l'amore non sono solo i coniugi a soffrirne, ma anche i figli: la situazione di conflitto alternato a indifferenza che si è creata con suo marito provoca effetti negativi anche sul bambino e ne provocherà sempre di più man mano che crescerà e si renderà meglio conto di ciò che accade, interiorizzando un modello di coppia priva di amore che lo condizionerà nella vita adulta.
Non è quindi realistico pensare che mantenere a tutti i costi unita una coppia infelice giovi ai figli, se i due partner non hanno intenzione di far cambiare le cose e non stanno lavorando per risolvere il conflitto.
E' possibile che lei abbia sottovalutato i difetti di suo marito e si sia concentrata solo sui suoi pregi, sposandolo senza pensare che non avrebbe potuto passare tutta la vita in questo modo, ma probabilmente si attendeva anche un cambiamento da parte sua.
Non è però detto che il rapporto sia irrecuperabile, se entrambi lo vorrete - del resto lui non se n'è andato, quindi a suo modo tiene a voi.
Come si relaziona con il bambino?
Pensa che se vi separaste se ne andrebbe senza alcun rimpianto?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
<Questo è il poblema che ha sempre accompagnato tutta la mia vita, la paura di stare sola..e forse sposando lui mi sono accontentata di trovare soddisfacente tanti lati del suo carattere>
La sua sembrerebbe una scelta dettata forse più sul timore della solitudine che su altro, mettendo in secondo piano tutto il resto.
Un matrimonio fondato su basi un po' fragili che a quanto pare non ha comunque riempito i suoi vuoti, forse da guardare in faccia e da affrontare diversamente.
Cosa l'ha spinta ad accontentarsi?
Come prima dell'arrivo del bimbo ha cercato di far fronte alla situazione?
E' stata una scelta condivisa quella di avere un bambino?
L'arrivo di un figlio non può certo migliorare un'unione nella quale i problemi pregressi non sono stati risolti, anzi può complicare le cose, così come lei stessa dice.
Prima di diventare genitori è necessario infatti conquistare una buona coniugalità.
Ora dipende dalla volontà di entrambi di rilanciare la vostra unione, fatto che non si può basare sul timore di sottrarre a un figlio l'affetto del padre poiché la dimensione di coppia e quella della genitorialità sono distinte.
Infatti si dovrebbe continuare ad essere buoni genitori anche dopo un'eventuale separazione, cooperando per la crescita equilibrata del proprio figlio nei suoi vari aspetti.
Credo sarebbe opportuno sentire il parere di un terapeuta di coppia, per comprendere cosa fare del vostro matrimonio, se continuarlo sciogliendone i nodi oppure porne fine, salvaguardando in entrambi i casi il benessere di tutti i membri del nucleo, in particolare quello del vostro bimbo che ha diritto ad una crescita serena.
Questo se suo marito fosse d'accordo. Se invece così non fosse potrebbe ricorrere lei in prima persona a tale esperto per sentire un parere competente diretto ed eventualmente coinvolgere suo marito in un consulto. Che ne pensa?
La sua sembrerebbe una scelta dettata forse più sul timore della solitudine che su altro, mettendo in secondo piano tutto il resto.
Un matrimonio fondato su basi un po' fragili che a quanto pare non ha comunque riempito i suoi vuoti, forse da guardare in faccia e da affrontare diversamente.
Cosa l'ha spinta ad accontentarsi?
Come prima dell'arrivo del bimbo ha cercato di far fronte alla situazione?
E' stata una scelta condivisa quella di avere un bambino?
L'arrivo di un figlio non può certo migliorare un'unione nella quale i problemi pregressi non sono stati risolti, anzi può complicare le cose, così come lei stessa dice.
Prima di diventare genitori è necessario infatti conquistare una buona coniugalità.
Ora dipende dalla volontà di entrambi di rilanciare la vostra unione, fatto che non si può basare sul timore di sottrarre a un figlio l'affetto del padre poiché la dimensione di coppia e quella della genitorialità sono distinte.
Infatti si dovrebbe continuare ad essere buoni genitori anche dopo un'eventuale separazione, cooperando per la crescita equilibrata del proprio figlio nei suoi vari aspetti.
Credo sarebbe opportuno sentire il parere di un terapeuta di coppia, per comprendere cosa fare del vostro matrimonio, se continuarlo sciogliendone i nodi oppure porne fine, salvaguardando in entrambi i casi il benessere di tutti i membri del nucleo, in particolare quello del vostro bimbo che ha diritto ad una crescita serena.
Questo se suo marito fosse d'accordo. Se invece così non fosse potrebbe ricorrere lei in prima persona a tale esperto per sentire un parere competente diretto ed eventualmente coinvolgere suo marito in un consulto. Che ne pensa?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#3]
Utente
Grazie per la celerità delle risposte.
Mio marito mi sembra relazionarsi abbastanza bene con il bambino, anche se in questo anno è capitato che mi abbia lasciata da sola con lui in alcuni momenti in cui aveveo veramente bisogno. e questo non ha fatto altro che amplificare la distanza tra noi.
Prima dell'arrivo del figlio, la nostra vita di coppia era un pò più semplice perchè ci vedevamo anche di meno, io sono stata lontana di casa per 3 anni a causa del lavoro.Prima di questi tre anni forse avevo "gli occhi foderati di prosciutto" si dice così???Non ho visto determinate cose, o forse ero troppo affascinata da questa sua mente così geniale e dal suo aspetto.
Ho provato a dirgli che avevamo forse bisogno di un aiuto..figuriamoci..non lo farebbe mai, per lui sono solo io ad avere troppi problemi per la testa.
Lui è tutto concentrato su se stesso e non sente nemmeno quando piango la notte..
Mi rendo conto di essere ferita nel profondo del cuore per i suoi comportamenti, non riesco più nemmeno io ad avere slanci affettuosi nei suoi confronti.
Penso che avendo avuto anche in casa con i miei una situazione analoga, di mancanza di affetto, ho ritenuto che fosse la situazione normale per me.Ma da quando è nato il piccolo, mi sento cambiata e più bisognosa di attenzioni ed affetto che non trovo..
Ho paura però di rimanere da sola, non so ce la farei..i miei genitori sono molto lontani, non solo fisicamente..solo sola, troppo..
Mio marito mi sembra relazionarsi abbastanza bene con il bambino, anche se in questo anno è capitato che mi abbia lasciata da sola con lui in alcuni momenti in cui aveveo veramente bisogno. e questo non ha fatto altro che amplificare la distanza tra noi.
Prima dell'arrivo del figlio, la nostra vita di coppia era un pò più semplice perchè ci vedevamo anche di meno, io sono stata lontana di casa per 3 anni a causa del lavoro.Prima di questi tre anni forse avevo "gli occhi foderati di prosciutto" si dice così???Non ho visto determinate cose, o forse ero troppo affascinata da questa sua mente così geniale e dal suo aspetto.
Ho provato a dirgli che avevamo forse bisogno di un aiuto..figuriamoci..non lo farebbe mai, per lui sono solo io ad avere troppi problemi per la testa.
Lui è tutto concentrato su se stesso e non sente nemmeno quando piango la notte..
Mi rendo conto di essere ferita nel profondo del cuore per i suoi comportamenti, non riesco più nemmeno io ad avere slanci affettuosi nei suoi confronti.
Penso che avendo avuto anche in casa con i miei una situazione analoga, di mancanza di affetto, ho ritenuto che fosse la situazione normale per me.Ma da quando è nato il piccolo, mi sento cambiata e più bisognosa di attenzioni ed affetto che non trovo..
Ho paura però di rimanere da sola, non so ce la farei..i miei genitori sono molto lontani, non solo fisicamente..solo sola, troppo..
[#4]
Cara Signora,
la sua solitudine è ben palpabile da quello che ci scrive, credo che se la stia portando dietro da troppo tempo.
Probabilmente la distanza dalla quotidianità del rapporto comportata dalla sua attività lavorativa può aver contribuito a non prendere in maggiore considerazione alcuni aspetti problematici del vostro rapporto.
In ogni caso continuare in questo modo non fa bene a nessuno, come già le ho detto potrebbe lei in prima persona rivolgesri a uno specialista per affrontare questa situazione di sofferenza nella sua unione. ma anche per quanto riguarda lei stessa e i suoi vuoti affettivi che si proporrebbero ancora con maggiore evidenza e si alimenterebbero per le dinamiche della sua relazione coniugale.
Qualora le servissero ulteriori indicazioni restiamo in ascolto.
Un caro saluto
la sua solitudine è ben palpabile da quello che ci scrive, credo che se la stia portando dietro da troppo tempo.
Probabilmente la distanza dalla quotidianità del rapporto comportata dalla sua attività lavorativa può aver contribuito a non prendere in maggiore considerazione alcuni aspetti problematici del vostro rapporto.
In ogni caso continuare in questo modo non fa bene a nessuno, come già le ho detto potrebbe lei in prima persona rivolgesri a uno specialista per affrontare questa situazione di sofferenza nella sua unione. ma anche per quanto riguarda lei stessa e i suoi vuoti affettivi che si proporrebbero ancora con maggiore evidenza e si alimenterebbero per le dinamiche della sua relazione coniugale.
Qualora le servissero ulteriori indicazioni restiamo in ascolto.
Un caro saluto
[#5]
Cara signora, le consiglio di parlargli, seriamente, in modo che tocchi terra dalla sua galassia..magari è un narcisista intelligente che crede di bastare a sè stesso..può darsi che si spaventi,.. continuare così penso sia tropo duro per lei e negativo per il bambino che rischia di interiorizzare un modello familiare perdente..
Si faccia aiutare per chiarirsi e sentirsi appoggiata..spero che lei abbia amici, colleghi che la possano far sentire inserita in una rete socioaffettiva positiva.. anche questo è importante.. penso che sia opportuno e bello coltivarla questa rete e non chiudersi nel dolore ..
Si faccia aiutare per chiarirsi e sentirsi appoggiata..spero che lei abbia amici, colleghi che la possano far sentire inserita in una rete socioaffettiva positiva.. anche questo è importante.. penso che sia opportuno e bello coltivarla questa rete e non chiudersi nel dolore ..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#6]
Gentile Signora,
la nascita di un bambino ed il passaggio da due a tre, è sempre un momento estremamente delicato per la coppia, spesso fautrice di destabilizzazioni e perdite di equilibrio .
Immagino che sia complesso parlare a chi non riesce a sentire, la difficoltà del dialogo tra coniugi è proprio correlata all'assenza di circolarità di informazioni ed emozioni.
Se la situazione dovesse persistere una consulenza di coppia, sarebbe indicata .
Le allego qualche lettura
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1719-i-preliminari-della-separazione-e-la-separazione.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3571-vuoi-vivere-piu-a-lungo-meglio-evitare-i-litigi-di-coppia.html
la nascita di un bambino ed il passaggio da due a tre, è sempre un momento estremamente delicato per la coppia, spesso fautrice di destabilizzazioni e perdite di equilibrio .
Immagino che sia complesso parlare a chi non riesce a sentire, la difficoltà del dialogo tra coniugi è proprio correlata all'assenza di circolarità di informazioni ed emozioni.
Se la situazione dovesse persistere una consulenza di coppia, sarebbe indicata .
Le allego qualche lettura
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1719-i-preliminari-della-separazione-e-la-separazione.html
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3571-vuoi-vivere-piu-a-lungo-meglio-evitare-i-litigi-di-coppia.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#7]
"Penso che avendo avuto anche in casa con i miei una situazione analoga, di mancanza di affetto, ho ritenuto che fosse la situazione normale per me"
Questa è un'ottima spiegazione per quello che sta succedendo nella sua vita: la coppia dei propri genitori è il modello che giorno per giorno ogni figlio osserva e interiorizza, arrivando a ritenere (inconsciamente) che quella sia la normalità e in seguito a ricercare e ricreare in maniera altrettanto inconsapevole una situazione di coppia analoga.
A volte tutto parte dalla ricerca di un partner che ha molti punti di contatto con il genitore dell'altro sesso e questo, assieme all'identificazione con il genitore omologo, porta appunto a ricreare un rapporto simile a quello dei propri genitori.
Se suo marito non è disposto a richiedere una consulenza di coppia è sicuramente utile che sia lei a rivolgersi individualmente ad un nostro collega.
La sua sofferenza è profonda e probabilmente nasce nel suo passato, dal clima di freddezza che ha vissuto in famiglia e nel quale si sta nuovamente trovando suo malgrado, ed è importante che lavori su di sé per elaborare tutto questo dolore accumulato nel tempo.
Questa è un'ottima spiegazione per quello che sta succedendo nella sua vita: la coppia dei propri genitori è il modello che giorno per giorno ogni figlio osserva e interiorizza, arrivando a ritenere (inconsciamente) che quella sia la normalità e in seguito a ricercare e ricreare in maniera altrettanto inconsapevole una situazione di coppia analoga.
A volte tutto parte dalla ricerca di un partner che ha molti punti di contatto con il genitore dell'altro sesso e questo, assieme all'identificazione con il genitore omologo, porta appunto a ricreare un rapporto simile a quello dei propri genitori.
Se suo marito non è disposto a richiedere una consulenza di coppia è sicuramente utile che sia lei a rivolgersi individualmente ad un nostro collega.
La sua sofferenza è profonda e probabilmente nasce nel suo passato, dal clima di freddezza che ha vissuto in famiglia e nel quale si sta nuovamente trovando suo malgrado, ed è importante che lavori su di sé per elaborare tutto questo dolore accumulato nel tempo.
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 20.7k visite dal 09/07/2013.
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