Crisi pianto
salve sono una ragazza di 21anni e mi rivolgo a voi prima di rivolgermi veramente ad un specialista perchè non riesco a capire se il mio problema è davvero un problema che richiede l'intervento di uno psicoterapeuta. sto con un ragazzo da un anno e ne sono davvero felice perchè lui sembra il ragazzo ideale per me in tutto e infatti stiamo bene insieme e davvero non so come farei senza di lui. i primi mesi ero veramente una persona solare allegra veramente felice e per la prima volta mi sentivo bella e in gamba; per la prima volta nella mia vita ero orgogliosa di me e mi sentivo quello che ero veramente sia per la meravigliosa storia con questo ragazzo sia perchè avevo ottenuto ottimi risultati all'università, sia in campo lavorativo perchè ero riuscita bene in un lavoro (la barista)nel quale non pensavo di riuscire perchè inadatto al mio essere, senza parlare dell'atmosfera serena che c'era in casa .giugno e luglio l’ho passato a casa per la prima estate sola e senza sapere cosa fare per tutto il giorno, ma secondo i miei ricordi non ero preoccupata o depressa, certo ero molto annoiata ma abbastanza serena e in pace con me stessa, ma forse era solo perché avevo appena cominciato una bella storia con questo ragazzo e mi sentivo rinascere dopo tre anni con un ragazzo che in realtà non mi è mai piaciuto e non amavo. il problema è sorto a settembre, tornati dalle vacanze. tre settimane passate interamente insieme io e lui molto rilassanti e molto belle. io ero sempre felice e serena e pensando al futuro ero gioiosa e piena di aspettative buone. sapevo che sarei tornata avrei finito il lavoro al bar al finire dell'estate e poi avrei ripreso l'università e le ripetizioni. ma quando sono tornata a casa è cominciata questa crisi. (premetto che sono una ragazza molto dinamica, a cui piace essere sempre attiva e in movimento anche se apparentemente sono molto tranquilla e sembro pigra). ho passato tutto settembre a casa aspettando che ricominciassero le lezioni in università e mi annoiavo un sacco perchè sempre da sola senza sapere cosa fare allora mi mettevo a pulire casa e fare un pò di commissioni per i miei per rendermi utile e passare un po’ il tempo perchè io odio la solitudine e a noia e il non avere nulla da fare. Era praticamente come giugno e luglio,ma non ero più serena. Mi sembrava come se piangessi perché mi mancava troppo il mio ragazzo ed era come se mi sentivo abbandonata perché non lo avevo vicino come in vacanza, cosa che cmq mi sembra molto stupida e un comportamento da capricciosa cosa che non cono mai stata e non sono (ma ora mi sembra di esserlo con questi miei pianti), alla fine l’unica cosa che era cambiata da ugio a settembre erano quelle tre settimane di vacanza in cui mi sono legata molto a lui, ma il resto era uguale…sempre a casa a fare nulla e lui a lavorare, così ceravo un lavoretto ma in questo sono sempre stata scoraggiata dai miei perchè volevano che mi concentrassi nello studio e l'unico lavoretto in cui mi appoggiavano era fare la baby-sitter o dare ripetizioni. i miei genitori mi hanno sempre indirizzato nella giusta via e ho imparato ad ascoltare i loro consigli. Per questo sono andata all’università invece che andare a lavorare. insomma da settembre e ancora adesso che è quasi passato un anno, ho continue crisi di pianto e direi anche depressive. non sono più felice, non sono più solare, sono sempre con il muso,sempre nervosa e sempre annoiata. quando sono a casa da sola che non ho nulla da fare piango e mi sento veramente disperata. non riesco a smettere, mi sento depressa senza motivi seri e apparenti a cui dare la colpa del mio stato d'animo. Cerco sempre qualcosa da fare ma non trovo nulla di interessante così passo ore davanti al pc a chiacchierare con i miei amici su Messenger. volevo abbandonare gli studi ma non l'ho fatto perchè sono sempre stata decisa a finirli sopratutto per non deludere i miei e non vorrei fargli buttare soldi e poi so che serve a me per avere un futuro migliore. nell'ultimo messetto sembrava essere tutto passato...ero presa dall'università e ho ricominciato ad uscire con alcuni miei amici senza portarmi appresso il mio ragazzo come ero sempre stata abituata. mi ero trovata un hobby tranquillo...cioè quello di disegnare anche se non ne sono capace, ma non mi importava era solo un modo per distrarmi dal mio malessere interiore. già perchè questa cosa che ho è uno stato interiore non un pensiero che mi angoscia. è più che altro che da questo stato interiore scaturiscono i pensieri più peggiori. come per esempio il fatto di non trovare un lavoro adeguato, il fatto che sarò sempre sola senza amici, oppure che il mio ragazzo mi lascerà perchè non gli piacerò più perché non mi vedo bella e non mi sento mai all’altezza. e spesso se penso al mio ragazzo invece che pensare ai bei momenti passati insieme o a quelli che ci aspettano, mi creo nella testa degli episodi in cui litighiamo e mi poi mi sembrano invece la realtà. mi sento depressa molte volte. mi sveglio e non ho voglia di alzarmi dal letto pensando che tanto non ho nulla da fare, che non ho nessuno con cui chiacchierare e con cui uscire e fare qualcosa perchè sembrano tutti impegnati tranne me. allora poi mi passa la voglia di fare tutto. mi viene voglia di piangere e piango a dirotto a volte fino quasi a fare fatica a respirare, tiro pugni al muro e piango come se fossi veramente arrabbiata e nervosa ma in realtà a vedere la mia vita oggettivamente non c’è veramente nulla di cui essere tristi, anzi faccio una bella vita comoda che tanti invidiano. comunque c'è da dire che non ho mai provato a farmi del male e non ho mai pensato al suicidio...o meglio ci ho pensato ma mi sale una sensazione di angoscia perchè penso che poi non potrei più vivere e provare tante gioie che mi aspettano e sopratutto non mi va di abbandonare il mio ragazzo. questa è la cosa che più mi tiene legata alla mia vita così come è perchè se la cambierei in qualsiasi modo perderei lui e non voglio. pensando a tutto questo e alla mia condizione quando ho le mie crisi, mi sembra come se siano dovute al fatto che non posso stare con lui tutti i giorni e mi manca terribilmente tanto e sono sola e mi sento come abbandonata anche da lui anche se so ragionevolmente che lavora e che non si può stare sempre insieme. O anche se una volta non si può uscire insieme mi innervosisco molto e mi intristisco come se non mi volesse. Oppure mi sembra che sia perché non ho molte cose da fare se non solo studiare e io mi annoio facilmente. Ma è possibile cadere in depressione e piangere a dirotto solo per noia?? A volte penso che sia anche colpa dell’università perché io vorrei lasciare e non ho più voglia di studiare e sono convinta di aver sbagliato studi, ma cmq sto portando avanti gli esami e sono alla pari anche con buoni voti. Ma veramente con tutte queste cose per la testa non so più che pensare. A volte mi viene da pensare che quando finirò l’università e andrò a lavorare tutto si risolverà e penserò ad oggi come una crisi di stress da studio universitario, altre volte invece la vedo come una cosa che mi perseguiterà sempre e infatti mi vedo sposata gran lavoratrice ma mio marito si diverte e io sempre a casa da sola senza un minimo di gioia. Ne ho parlato anche con mia mamma di questa situazione attuale un giorno che mi ha visto piangere (non si era mai accorta di nulla) e mi ha dato della stupida, dicendomi che tutto questo è una sciocchezza e che i problemi sono altri e che sono una capricciosa che pretendo la luna, mentre quando ne ho parlato al mio ragazzo ha cercato di starmi vicina e rassicurarmi per quello che poteva, infatti tutto il tempo libero che ha o quasi lo dedica a me. per questo mi sono rivolta a voi e poi in caso se veramente ne ho bisogno mi rivolgerò al mio medico e poi ad uno specialista se me lo indicherà .Ora alla fine di tutto questo, c’è veramente qualcosa che non va in me o è solo una crisi passeggera dovuta a un qualcosa che ho menzionato?
Vi ringrazio anticipatamente sperando in una vostra risposta, perché in quasi un anno che ho sempre cercato di fare finta di niente pensando fosse solo un momento ora voglio che questa situazione finisca perché mi sta logorando. Questo è il primo passo, non sapendo ancora bene cosa fare.
Vi ringrazio anticipatamente sperando in una vostra risposta, perché in quasi un anno che ho sempre cercato di fare finta di niente pensando fosse solo un momento ora voglio che questa situazione finisca perché mi sta logorando. Questo è il primo passo, non sapendo ancora bene cosa fare.
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Gentile ragazza
Dalla sua lunga descrizione sembrerebbe che il suo stato, in questo momento, non sia ancora quello di una persona depressa ma piuttosto quello di una persona annoiata, che sta scivolando nell'insofferenza.
Passare più tempo con il suo ragazzo e trovarsi un'occupazione che la soddisfa sono desideri che occupano gran parte dei suoi pensieri. Ha provato per tre settimane una vita "da conviventi", come una "donna adulta" e le è costata fatica esser dovuta tornare indietro. Sa, quando proviamo per un breve periodo qualcosa di meglio, poi troviamo difficile tornare indietro e farne a meno. Può trattarsi di un nuovo modo di mangiare, di un nuovo modo di guidare o di qualunque altra cosa. Le persone riconoscono la qualità, quando essa è superiore a ciò cui erano abituate fino a quel momento.
Inoltre c'è il suo percorso universitario che sebbene stia producendo frutti, non le sta dando soddisfazione.
Molte persone si adattano giorno dopo giorno a vivere un'esistenza senza troppa gioa né troppo dolore, un po' conformista e un po' grigia. Invece credo che si possa dire, ma mi corregga se sbaglio, che lei sia piuttosto una persona che si appassiona molto alle cose che le piace veramente fare, mentre vive con insofferenza quelle che al contrario non le piacciono. Essere una persona passionale ha dei vantaggi ma anche degli inconvenienti: non ci adattiamo facilmente ai compromessi.
Se le cose stanno davvero come gliele ho descritte il suo problema non è cercare un supporto terapeutico, ma piuttosto trovare il modo di ottenere soddisfazione facendo e vivendo appieno ciò che desidera. Questo potrebbe richiedere un certo impegno e non essere immediato, dato che in questo momento non ha ancora una vera e propria indipendenza, anche economica. Ma credo che dovrà passare per di qui.
Cordiali saluti
Dalla sua lunga descrizione sembrerebbe che il suo stato, in questo momento, non sia ancora quello di una persona depressa ma piuttosto quello di una persona annoiata, che sta scivolando nell'insofferenza.
Passare più tempo con il suo ragazzo e trovarsi un'occupazione che la soddisfa sono desideri che occupano gran parte dei suoi pensieri. Ha provato per tre settimane una vita "da conviventi", come una "donna adulta" e le è costata fatica esser dovuta tornare indietro. Sa, quando proviamo per un breve periodo qualcosa di meglio, poi troviamo difficile tornare indietro e farne a meno. Può trattarsi di un nuovo modo di mangiare, di un nuovo modo di guidare o di qualunque altra cosa. Le persone riconoscono la qualità, quando essa è superiore a ciò cui erano abituate fino a quel momento.
Inoltre c'è il suo percorso universitario che sebbene stia producendo frutti, non le sta dando soddisfazione.
Molte persone si adattano giorno dopo giorno a vivere un'esistenza senza troppa gioa né troppo dolore, un po' conformista e un po' grigia. Invece credo che si possa dire, ma mi corregga se sbaglio, che lei sia piuttosto una persona che si appassiona molto alle cose che le piace veramente fare, mentre vive con insofferenza quelle che al contrario non le piacciono. Essere una persona passionale ha dei vantaggi ma anche degli inconvenienti: non ci adattiamo facilmente ai compromessi.
Se le cose stanno davvero come gliele ho descritte il suo problema non è cercare un supporto terapeutico, ma piuttosto trovare il modo di ottenere soddisfazione facendo e vivendo appieno ciò che desidera. Questo potrebbe richiedere un certo impegno e non essere immediato, dato che in questo momento non ha ancora una vera e propria indipendenza, anche economica. Ma credo che dovrà passare per di qui.
Cordiali saluti
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Gentile utente,
ciò che le sta accadendo è normale nel momento in cui iniziano i preparativi per la sciare il nostro nido che ci da sicurezza e ci accingiamo a prendere il volo. A volte questo passaggio sembra non provocare nessuna sofferenza, altre, invece, si porta dietro paure ed angosce che devono essere superate. Questa è la prima delle prove che ci portano verso l'indipendenza, non tanto economica, quanto emotiva rispetto alla nostra famiglia di origine.Lasciare il proprio nido è sempre complicato poiché esso è la sede delle nostre sicurezze emotive ed affettive. Quando in questa fase si inserisce la sofferenza è un segnale di richiesta di aiuto che può tranquillamente trovare facendosi aiutare da uno specialista.
ciò che le sta accadendo è normale nel momento in cui iniziano i preparativi per la sciare il nostro nido che ci da sicurezza e ci accingiamo a prendere il volo. A volte questo passaggio sembra non provocare nessuna sofferenza, altre, invece, si porta dietro paure ed angosce che devono essere superate. Questa è la prima delle prove che ci portano verso l'indipendenza, non tanto economica, quanto emotiva rispetto alla nostra famiglia di origine.Lasciare il proprio nido è sempre complicato poiché esso è la sede delle nostre sicurezze emotive ed affettive. Quando in questa fase si inserisce la sofferenza è un segnale di richiesta di aiuto che può tranquillamente trovare facendosi aiutare da uno specialista.
Indelicato Dott. Mariano
idm@dottindelicato.it
www.dottindelicato.it
www.psicoterapiacoppia.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 7.7k visite dal 30/05/2008.
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