Il problema è la mia relazione o il fatto che non cela faccio più

salve a tutti,sono nuovo del forum e non so se ho ben centrato la categoria dove inserire la mia domanda.Bene,Ho 22 anni e sono fidanzato da 2 anni circa con una ragazza a dir poco perfetta,brava bella buona intelligente responsabile e quant altro le si possa dire di buono.Inizialmente dopo esserci fidanzati mi venne una specie di paura di aver sbagliato,paura che poi passò quasi subito ed alla quale è seguita uno splendido anno insieme ricco di emozioni.Ora,da poco più di un paio di settimane mi si è ripresentata questa paura,questo senso di vuoto,di mal di stomaco perenne che mi fa dubitare di amarla realmente e mi fa stare male,malissimo.IO voglio stare con lei,vorrei darle tutto il meglio del meglio ma ultimamente sto male e nutro dei dubbi.Inoltre non so se questo mio senso di disorientamento possa dipendere anche dal fatto che sono ormai da 4 anni costretto a fare una università che non mi piace e che ho fatto pochissimi esami mentendo ai miei familiari che pensano li abbia fatti....insomma sto male ,malissimo e non so più cosa voglio e non voglio,sono apatico.Ora mi domando:il problema è la mia relazione o il fatto che non cela faccio più a vivere nella menzogna con l'uni e ho preso consapevolezza di voler,dover lasciare finalmente??? La mia unica paura è che stia sbagliando dei confronti della mia ragazza,mi basterebbe anche solo che sparissero i dubbi che mi stanno venendo su di noi per affrontare meglio la vita.é poi normale secondo voi in una coppia che ad un certo punto ci sia un attimo di crisi? Si risolve? Oppure il mio problema è da ricercarsi altrove? Aiutatemi sto uscendo pazzo....
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

ma la Sua ragazza cosa conosce della Sua situazione universitaria?
Provi a chiedere aiuto alla ragazza.

> nutro dei dubbi.

E come li nutre questi dubbi? E' necessario o c'è qualche modo per affamarli e farli morire?

E' normale comunque che ci sia crisi, anche perchè se Lei abbandonasse l'università, sarebbe ancora in grado di essere vicino alla Sua ragazza?

Se il problema è da ricercare altrove, questo lo si può esplorare in un colloquio psicologico, oppure scrivendo ancora più elementi. Sa, per quanto in teoria si creda che lo psicologo legga la mente, questa non è una dote di tutti, e neanche la chiaroveggenza.
Ahimè, troppo poco ha scritto su di sè!

Che ne pensa?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
L'aver scelto una facoltà non di tuo gradimento potrebbe averti causato un disagio che si riflette anche nella tua vita affettiva. Tuttavia, se ti stai ossessionando più per la relazione che per l'università, può darsi che anche lì ci sia qualche problema.

Tuttavia da qui è impossibile dirti esattamente cosa succede. Dovresti rivolgerti a uno psicologo di persona, ad esempio potresti iniziare dallo sportello ascolto studenti della facoltà che (non) frequenti.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile utente,
lei ci ha esposto due problematiche delle quali la seconda appare piuttosto seria e difficile da affrontare.
Non è consigliabile a mio avviso scinderle nettamente, uno psicologo che l'aiutasse dovrebbe affrontarle tutte e due.

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie dell interessamento a tutti,provo a scrivere qualcosa in più per maggiore chiarezza.Diciamo pure che a me dell università non è mai fregato niente,faccio tuttavia una vita da carcerato:sveglia alle 8,dalle 8e30 fino alle 12 chiuso in camera a far finta di studiare(invece sto vicino al pc a vedere film o a perdere tempo); Poi pausa pranzo e dalle 2 alle 5 ancora finto studio.Poi mi vedo un po con la mia ragazza.Come vedete la mia vita è pessima,praticamente sono un nullafacente e l'unica valvola di sfogo,la mia isola felice era la mia ragazza.Ora anche questo mio spazio è stato attaccato dalla tristezza e dall'ansia e ho paura di non amare la mia ragazza.Ma tuttavia mi chiedo come possa essere possibile che da un giorno all'altro uno non ami più una persona?Io per farla stare bene faccio e farei di tutto,se noto che desidera qualcosa che è nelle mie possibilità d'acquisto prendo e gliela regalo,se noto che la trattano male mi faccio come una bestia,ora sembra che tutto ciò sia di colpo svanito ed abbia lasciato un vuoto ed una convinzione di non amarla più.Diciamo pure che mi sto fissando di non amarla.Io voglio stare con lei ma non riesco a stare bene.Ora il mio pensiero è che:o il mio malessere universitario abbinato ad una vita familiare di soli litigi e situazioni di straziante infelicità abbia talmente preso il sopravvento in me da farmi star male anche al di fuori del contesto studioso e familiare; O io di punto in bianco non amo più la mia ragazza(é mai possibile da ua settimana all altra?)Da precisare che da poco mi hanno bocciato ad un esame(sempre fatto fittiziamente) .Ho pensato anche che non ero più attratto dal corpo della mia ragazza ma mi sono accorto che anche guardando belen non è che mi faceva tanta differenza,quindi il problema sarà un altro secondo me.Ho parlato con la mia ragazza di questa mia situazione e lei mi ha detto che crede che basterà affrontare i miei e poi col tempo tutto si sistemerà,compreso il nostro rapporto.Ha precisato che mi ama (gia lo sapevo) e che è disposta anche a non vedermi per un periodo di tempo se questo può servire a farmi stare meglio e farmi passare i dubbi .Io ho rifiutato di prenderci questa pausa ma ho promesso(e lo farò) di iniziare a parlare con i miei,capiranno o non capiranno io non voglio studiare.Ovviamente tutta la sua disponibilità mi fa stare ancora più male perchè si dimostra ancora una volta la ragazza perfetta ed io la metto in discussione.Cosa dire,vi prego di aiutarmi,grazie
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Buongiorno,aggiungo ancora qualcosa anche se non nascondo di essere un po rattristato dal non aver ricevuto altri consigli...Ieri ho finalmente trovato il coraggio di parlare con i miei ed ho accennato tutto il mio disagio,mia madre non capirà mai oppure se lo farà ci vorrà tempo,mio padre invece sembra essere dalla mia parte ed aver capito tutto nonostante la discussione sia durata pochi minuti...non nascondo che sto molto meglio è come se mi si fosse alleviato un po quel peso che portavo sullo stomaco.Anche stando ieri con la mia ragazza,mi sono sentito più tranquillo,certo non sono stato bene con lei come prima di questa mia crisi ma di sicuro meglio di altri giorni.Stanotte,reduce da una precedente notte in bianco,ho preso una pillola che aiuta il sonno e riduce i risvegli notturni.Ho dormito bene e quando mi sono svegliato il mio primissimo pensiero è stato rivolto alla mia ragazza ed è stato accompagnato da un minimo di sensazione d'angoscia.In pratica durante il dormiveglia era come se io pensando a lei la poi rifiutassi sentendola come un estranea.Ora mi domando: secondo voi se oggi riesco a risolvere per intero la situazione università,o quanto meno a dire tutto ciò che mi comporta il mio "finto studio" passerà anche questa mia paranoia che non amo più la mia ragazza?Voi pensate che sia comunque fisiologico che ad un certo punto di una relazione ci sia un attimo un calo passionale o sentimentale o che porti ad ogni modo degli squilibri nella coppia?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Ma tuttavia mi chiedo come possa essere possibile che da un giorno all'altro uno non ami più una persona?
>>>

Succede, succede. Nel tuo caso è possibile che la dichiarata e consapevole condizione di nullafacente ti stia poco a poco facendo perdere interesse per le cose della vita, forse anche dei sentimenti.

L'ozio è il padre dei vizi, come dice il proverbio, e se uno ha una tendenza ansiosa, l'ozio è il modo migliore per farla venire a galla e cominciare a farsi domande.

Non potrai ricevere consigli pratici da qui, solo spunti di riflessione. Se ritieni di aver bisogno di aiuto devi rivolgerti a un professionista di persona.
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Buonasera,grazie ancora,diciamo che qualche spunto di riflessione è proprio quello che cerco,e questo portale fin ora mi è stato di grande aiuto.Oggi ho parlato con i miei ed ho dichiarato la mia volontà di lasciare gli studi.Ho ottenuto moltissima comprensione da parte del mio vecchio il quale mi ha detto di prendermi un paio di mesi di pausa e di pensare a settembre se continuare o lasciare definitivamente e cominciare a lavorare nell'azienda di famiglia.Diciamo che io sono soddisfatto a metà perchè avrei voluto chiudere definitivamente oggi la questione senza lasciare porte aperte ma mi ritengo comunque molto soddisfatto ed infatti ho deciso di cominciare (magari anche prendendomi qualche giorno di pausa prima) a lavorare già ora in azienda.Sono molto più tranquillo,sono stato come tutti i giorni dalla mia lei e sono stato molto molto meglio,ho ricominciato a sentire qualcosa,anche se non ai livelli di quando tutto era ok.ora spero solo che nella notte non mi vengano altre paranoie e fissazioni che mi facciano star male.....che dite cari dottori,sono sulla buona strada? Se avete altre preziosissime riflessioni da fare vi prego di scriverle.Saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Se senti che lavorare nell'azienda è ciò che vuoi, allora va' avanti. Non tutti devono per forza studiare, specie se controvoglia.

Se però dovessi renderti presto conto che neanche lavorare è quello che vuoi veramente, allora forse ci sarebbe bisogno di fare il punto della situazione in modo più accurato. Nel frattempo tieni d'occhio il modo come ti senti e se nella tua relazione cambia qualcosa.
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Buongiorno dottore,i suoi consigli sono sempre più preziosi.Oggi affronterò anche mia madre per bene ,nel frattempo è come se mi fossi comunque tolto un grosso peso dallo stomaco ma ugualmente non riesco a vivere serenamente le cose che facevo prima(anche ad esempio andare in moto,o una grigliata in giardino).O meglio,è come se in taluni isolatissimi e brevi istanti mi rivenisse una voglia intensa di vivere e fare quelle cose che ho sempre amato fare ,ma poi mi si smorza tutto subito ed è come se mi bloccassi e ritornassi nell'ansia ,che in minima parte persiste....sarà che ho iniziato ad affrontare il mio problema e quindi ho bisogno di tempo per digerire tutto?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Dal mio punto di vista forse non stai affrontando il problema, lo stai fuggendo. Infatti il problema è: come rapportarsi con il mondo e rendersi produttivo?

Non è che hai bisogno di tempo per digerire tutto, è proprio il contrario: ne hai usato anche troppo per evitare ciò che va invece affrontato.

Se studiare non ti va, se hai bisogno di prenderti qualche giorno di pausa prima d'iniziare a lavorare, se senti che i tuoi genitori sono un ostacolo da "affrontare", se la relazione con la ragazza è un problema, se fare qualunque cosa ti provoca disagio, è segno che qualcosa non sta funzionando.

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