Disturbo ansioso-ipocondriaco legato all'alimentazione
Buongiorno, sono una ragazza di 28 anni e da circa 6 mesi ho sviluppato quello che credo possa essere definito come un disturbo ansioso legato all'alimentazione.
Dopo essere stata informata, in modo piuttosto casuale, dei rischi collegati ad alcune tossinfezioni alimentari ho iniziato a sviluppare tutta una serie di preoccupazioni legate al consumo di cibi che potrebbero presentare rischi di questo genere che, nel corso del tempo, sono peggiorate: non mi sento più di mangiare una serie di cibi (anche industriali) che ormai valuto poco sicuri e tento di impedire il loro consumo anche da parte di chi mi sta vicino. Razionalmente, concepisco che molti dei miei timori sono infondati e che peggiorano notevolmente la qualità della mia vita, ma poi a volte mi capita di avere delle specie di "attacchi" d'ansia in cui la mia razionalità non funziona più molto bene e soprattutto non basta a calmare i miei timori. Vorrei sapere, nei limiti del consulto on line, se questo disturbo è riconducibile ad una situazione ansiosa, oppure se si tratta di qualcosa di più profondo (come ad es. una forma di ipocondria) e se per curarlo è opportuno iniziare una terapia psicologica o se posso provare con rimedi naturali ed omeopatici per calmare le mie ansie. Spero di essere stata abbastanza chiara nella descrizione e vi ringrazio in anticipo per l'attenzione.
Dopo essere stata informata, in modo piuttosto casuale, dei rischi collegati ad alcune tossinfezioni alimentari ho iniziato a sviluppare tutta una serie di preoccupazioni legate al consumo di cibi che potrebbero presentare rischi di questo genere che, nel corso del tempo, sono peggiorate: non mi sento più di mangiare una serie di cibi (anche industriali) che ormai valuto poco sicuri e tento di impedire il loro consumo anche da parte di chi mi sta vicino. Razionalmente, concepisco che molti dei miei timori sono infondati e che peggiorano notevolmente la qualità della mia vita, ma poi a volte mi capita di avere delle specie di "attacchi" d'ansia in cui la mia razionalità non funziona più molto bene e soprattutto non basta a calmare i miei timori. Vorrei sapere, nei limiti del consulto on line, se questo disturbo è riconducibile ad una situazione ansiosa, oppure se si tratta di qualcosa di più profondo (come ad es. una forma di ipocondria) e se per curarlo è opportuno iniziare una terapia psicologica o se posso provare con rimedi naturali ed omeopatici per calmare le mie ansie. Spero di essere stata abbastanza chiara nella descrizione e vi ringrazio in anticipo per l'attenzione.
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La sua descrizione è stata chiara, ma le sue idee in merito al problema sembrano piuttosto confuse.
Non è che l'ipocondria sia "qualcosa di più profondo" rispetto all'ansia. L'ansia può esprimersi in molti modi, uno dei quali possono essere preoccupazioni di vario genere, ad esempio riguardo all'alimentazione.
Perciò, se il suo problema la sta infastidendo oltre modo, dovrebbe rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta. Lasci perdere i rimedi "naturali", gli specialisti adatti al caso sono lo psicologo psicoterapeuta o lo psichiatra.
Non è che l'ipocondria sia "qualcosa di più profondo" rispetto all'ansia. L'ansia può esprimersi in molti modi, uno dei quali possono essere preoccupazioni di vario genere, ad esempio riguardo all'alimentazione.
Perciò, se il suo problema la sta infastidendo oltre modo, dovrebbe rivolgersi a uno psicologo psicoterapeuta. Lasci perdere i rimedi "naturali", gli specialisti adatti al caso sono lo psicologo psicoterapeuta o lo psichiatra.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Grazie per la celere risposta.
Mi permetto di chiedere un ulteriore chiarimento. In precedenza (in età infantile) mi era già successo di sviluppare per un certo periodo alcune ansie legate a "temi" molto specifici, che però non sono perdurate nel tempo e mi sono passate. E', quindi, possibile che un disturbo ansioso si "risolva" autonomamente con il passare del tempo? Come mai?
Naturalmente questa è più che altro una mia curiosità circa la nascita e lo sviluppo di queste ansie:se il mio fastidio persistesse non macherò di seguire il suo consiglio rivolgendomi ad uno specialista.
Grazie ancora
Mi permetto di chiedere un ulteriore chiarimento. In precedenza (in età infantile) mi era già successo di sviluppare per un certo periodo alcune ansie legate a "temi" molto specifici, che però non sono perdurate nel tempo e mi sono passate. E', quindi, possibile che un disturbo ansioso si "risolva" autonomamente con il passare del tempo? Come mai?
Naturalmente questa è più che altro una mia curiosità circa la nascita e lo sviluppo di queste ansie:se il mio fastidio persistesse non macherò di seguire il suo consiglio rivolgendomi ad uno specialista.
Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.7k visite dal 08/07/2013.
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