Attacchi di panico ansia a lavoro
salve a tutti leggo spesso da molto tempo circa due anni sono un ragazzo di 28 anni vi racconto un po la mia storia era il dicembre del 2011 dopo una settimana fuori per lavoro solo domenica di riposo il lunedi mattina dovevo partire per lavoro ad ancona circa 3 ore e rotte di treno da circa un mese prima notavo che spesso ero nervoso avevo dei tremolii alle gambe ma niente che mi abbia preoccupato di questi sintomi.la mattina prima di partire avverto che c'era qualcosa che nn andava misuro la pressione abbastanza alta per amore del lavoro e per nn creare casini decido di partire arrivo li tutto ok a parte questa sensazione di irrequietezza,la sera dormo in albergo ed e li che mi coglie di sorpresa in piena notte da solo un grandissimo attacco di panico che mi sconvolge e stata l esperienza piu traumatica della mia vita ero solo nn sapevo cos'era la testa era impazzita cera questa cosa che nn si decideva ad andare via...era un susseguirsi di bruttissime sensazioni per di piu ero in posto che nn conoscevo non avevo nessuno a cui chiedere aiuto avevo caldo sudavo ecc....il giorno dopo torno a casa xche ero distrutto nn ce la facevo a rimanere li. ho passato una settimana da inferno veniamo a cosa ha scaturito tutto questo. la cosa che mi mandava in panico era la paura di un mio collega il quale ha dei comportamenti da bulletto rimproveri davanti ad altri sono una persona che solitamente si difende dico sempre oggi lo faccio nero ma appena parla apre bocca tipo un rimprovero senza senso mi blocco nn riesco piu a parlare nn riesco a ribattere lunica cosa che riesco a fare é annuire.detto questo mi rivolsi ad uno psichiatra che mi preschisse xanax 0,25 x3 per un mese per poi toglierlo e daparox 30gcc fino a settembre 2012 tutto senza aver avuto nessun altro attacco dopo un mese che avevo tolto il daparox mi sentivo nervoso stesse sensazioni antecedenti al primo attacco ma questa volta sapevo e cercavo di tenere la calma la sera bevevo una tisana e cercavo di mantenermi tranquillo avevo trovato a casa per andare a vivere da solo ecc.ero sulla buona strada ho iniziato anche a frequentare uno psicologo ma una sera ho avuto una violenta lite con mio padre di li a 2 giorni a causa del mio carattere mi ritrovo con un bel problema a lavoro.li ci sono caduto di nuovo dentro sta volta più forti dormivo circa 2 ore a notte nella mia testa c erano sempre la stessa faccia più volevo mandarla via e più era li ero in tilt.mi sono rivolto ancora dallo psichiatra che ancora una volta mi prescrive xanax questa volta 0,50 ricordo che mi spegneva totalmente fisicamente ma la mia mente era bella attiva che pensava sempre li mi da l'olanzapina e daparox oggi prendo 10gcc di daparox e 0.25 di olanzapina diciamo sto bene non vado piu dallo psicologo anche se il chiodo fisso e sempre li vorrei tanto mandarlo a quel paese il mio collega so che sarebbe un granpasso avanti ma nn ci riesco ho proprio paura di quello che dice di come lo dice della sua reazione. consigli?
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Gentile Utente,
i consigli non servono a nulla, le diagnosi cliniche e le terapie mirate si.
Lo psicologo che tipo di lavoro ha fatto con lei?
La diagnosi era ansia ed attacchi di panico?
E' possibile che lei abbia interrotto troppo presto il percorso intrapreso e che la guarigione non era ancora avvenuta.
Solitamente la terapia combinata: farmacoterapia e psicoterapia, è la strategie vincente per problematiche come le sue.
I sintomi, non vanno tacitati e negati, ma compresi ed ascoltati, sono una modalità comunicativa del suo corpo, è come se stesse tentando di comunicare con lei...
Se conserva un buon ricordo, le suggerisco di ritornare dal Collega che si è occupato di lei in passato, custodisce buona parte della sua storia di vita e clinica, gli verrà più semplice aiutarla
i consigli non servono a nulla, le diagnosi cliniche e le terapie mirate si.
Lo psicologo che tipo di lavoro ha fatto con lei?
La diagnosi era ansia ed attacchi di panico?
E' possibile che lei abbia interrotto troppo presto il percorso intrapreso e che la guarigione non era ancora avvenuta.
Solitamente la terapia combinata: farmacoterapia e psicoterapia, è la strategie vincente per problematiche come le sue.
I sintomi, non vanno tacitati e negati, ma compresi ed ascoltati, sono una modalità comunicativa del suo corpo, è come se stesse tentando di comunicare con lei...
Se conserva un buon ricordo, le suggerisco di ritornare dal Collega che si è occupato di lei in passato, custodisce buona parte della sua storia di vita e clinica, gli verrà più semplice aiutarla
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 1.4k visite dal 08/07/2013.
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