Comportamenti ossessivi
Gentili Dottori, buonasera.
Vi scrivo perchè non so più che spiegazione dare a comportamenti che cominciano a crearmi non pochi problemi nella quotidianità. Mi è sempre capitato, dopo aver visto un film o aver letto un libro che mi hanno particolarmente colpita, di rimanerne ossessionata per diversi giorni, pensando e ripensando sempre a ciò che avevo letto, oppure riportando alcuni aspetti di ciò che avevo visto nella mia vita di tutti i giorni, cosa che non è mai comunque durata per più di un paio di giorni, il tempo di appassionarmi a qualche altra cosa. Sono però due settimane che la mia vita è letteralmente bloccata intorno ad un libro che ho letto di recente, e la cosa mi sta preoccupando molto, perchè non faccio che pensare ai personaggi, ai loro atteggiamenti, ai modi di fare come se fossero reali, interrogandomi su cosa sarebbe accaduto se avessero agito diversamente. Ho un esame da preparare e una montagna di cose da studiare, ma passo le mie giornate a fare ricerche su internet su autrice luoghi e personaggi, cercando sul web le opinioni di altre persone per scoprire nuovi punti di vista. Sto tutto il tempo sdraiata a letto o seduta in poltrona a leggere e rileggere singole pagine per catturare dettagli che possano essermi sfuggiti, soffermandomi per ore anche su una singola frase, pensando e riflettendo, mentre mangio le unghie per il senso di colpa che deriva dalla consapevolezza di stare trascurando i miei doveri. La situazione è precipitata quando ho scoperto che del romanzo esiste anche una versione cinematografica: in 10 giorni ho visto il film 13 volte, e il fatto di aver dato un volto e una gestualità ai protagonisti ha peggiorato tutto, perchè cerco nelle persone reali caratteristiche di quei personaggi di fantasia, introvabili, chiaramente, facendomi precipitare in un senso profondo di insoddisfazione per non poter vivere una realtà che, tra l'altro, non esiste. A volte sento addirittura un dolore fisico allo stomaco, per questo. Ho provato a leggere qualcos altro, ma ho lasciato perdere dopo 2 pagine, perchè mi sembrava di tradire l'altro libro e i rispettivi personaggi, e quindi ho cominciato a leggerlo di nuovo. Sono così distratta e indifferente verso tutto ciò che accade nella realtà da essere quasi irriconoscibile. Non so più come gestire la cosa...
Vi scrivo perchè non so più che spiegazione dare a comportamenti che cominciano a crearmi non pochi problemi nella quotidianità. Mi è sempre capitato, dopo aver visto un film o aver letto un libro che mi hanno particolarmente colpita, di rimanerne ossessionata per diversi giorni, pensando e ripensando sempre a ciò che avevo letto, oppure riportando alcuni aspetti di ciò che avevo visto nella mia vita di tutti i giorni, cosa che non è mai comunque durata per più di un paio di giorni, il tempo di appassionarmi a qualche altra cosa. Sono però due settimane che la mia vita è letteralmente bloccata intorno ad un libro che ho letto di recente, e la cosa mi sta preoccupando molto, perchè non faccio che pensare ai personaggi, ai loro atteggiamenti, ai modi di fare come se fossero reali, interrogandomi su cosa sarebbe accaduto se avessero agito diversamente. Ho un esame da preparare e una montagna di cose da studiare, ma passo le mie giornate a fare ricerche su internet su autrice luoghi e personaggi, cercando sul web le opinioni di altre persone per scoprire nuovi punti di vista. Sto tutto il tempo sdraiata a letto o seduta in poltrona a leggere e rileggere singole pagine per catturare dettagli che possano essermi sfuggiti, soffermandomi per ore anche su una singola frase, pensando e riflettendo, mentre mangio le unghie per il senso di colpa che deriva dalla consapevolezza di stare trascurando i miei doveri. La situazione è precipitata quando ho scoperto che del romanzo esiste anche una versione cinematografica: in 10 giorni ho visto il film 13 volte, e il fatto di aver dato un volto e una gestualità ai protagonisti ha peggiorato tutto, perchè cerco nelle persone reali caratteristiche di quei personaggi di fantasia, introvabili, chiaramente, facendomi precipitare in un senso profondo di insoddisfazione per non poter vivere una realtà che, tra l'altro, non esiste. A volte sento addirittura un dolore fisico allo stomaco, per questo. Ho provato a leggere qualcos altro, ma ho lasciato perdere dopo 2 pagine, perchè mi sembrava di tradire l'altro libro e i rispettivi personaggi, e quindi ho cominciato a leggerlo di nuovo. Sono così distratta e indifferente verso tutto ciò che accade nella realtà da essere quasi irriconoscibile. Non so più come gestire la cosa...
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Gentile utente, da quanto scrive sembra emergere un suo forte investimento emotivo e psicologico sul piano immaginativo, ovvero del mondo immaginario ed immaginato costruito dalle trame dei libri che legge. In particolare, sembra attratta intensamente proprio dall'ultimo testo letto- Qual è il testo in questione? Si è chiesta che cosa questa storia e non le altre significhi per lei? In questo momento della sua vita? Cosa le comunicano i personaggi e che ruolo immagina per se?
Dr.ssa Rosa Francesca Capozza
Psicologa-Psicoterapeuta
Specialista in Psicologia della Salute
[#2]
Ex utente
Dottoressa, grazie infinite per la risposta!
Il testo è "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen. So che non è proprio il tipo di libro che porta a fare considerazioni di chissà quale portata, e ammetto di non aver specificato prima il titolo perchè quasi mi vergognavo di scrivere che, quello che viene spesso considerato un semplice romanzetto, mi abbia sconvolta così tanto. Lo trovo però estremamente profondo sotto tanti aspetti, perchè è più di una semplice storia d'amore: lo vedo come una velata denuncia delle condizioni della donna in quella precisa epoca, e del particolare modo di concepire il matrimonio, l'educazione e le differenze sociali, e la relazione tormentata tra i due protagonisti rende solo più piacevole il tutto.
Vorrei tanto poterLe dire di rivedermi nella protagonista, che ha un carattere sicuramente molto amabile, socievole, ironico, ma non sono più così da un bel pezzo, cioè da quando ho attraversato un momento della mia vita molto difficile che mi ha fatto perdere la mia spensieratezza. Oggi sono praticamente la versione femminile del protagonista maschile, Darcy, in quanto mi ricorda me in quasi tutti i suoi aspetti caratteriali e atteggiamenti, a parte la boria, visto che sono una persona abbastanza semplice. Mi rivedo nella sua rigidità, nella sua difficoltà nel perdonare i torti subiti e perdonarsi, nella sua difficoltà ad aprirsi con il mondo e rivelare appieno la sua vera natura, che emerge solo con le persone a lui care.
Non so spiegarLe, però, perchè questa storia mi abbia turbata a tal punto da incidere anche sulla mia realtà...
Il testo è "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen. So che non è proprio il tipo di libro che porta a fare considerazioni di chissà quale portata, e ammetto di non aver specificato prima il titolo perchè quasi mi vergognavo di scrivere che, quello che viene spesso considerato un semplice romanzetto, mi abbia sconvolta così tanto. Lo trovo però estremamente profondo sotto tanti aspetti, perchè è più di una semplice storia d'amore: lo vedo come una velata denuncia delle condizioni della donna in quella precisa epoca, e del particolare modo di concepire il matrimonio, l'educazione e le differenze sociali, e la relazione tormentata tra i due protagonisti rende solo più piacevole il tutto.
Vorrei tanto poterLe dire di rivedermi nella protagonista, che ha un carattere sicuramente molto amabile, socievole, ironico, ma non sono più così da un bel pezzo, cioè da quando ho attraversato un momento della mia vita molto difficile che mi ha fatto perdere la mia spensieratezza. Oggi sono praticamente la versione femminile del protagonista maschile, Darcy, in quanto mi ricorda me in quasi tutti i suoi aspetti caratteriali e atteggiamenti, a parte la boria, visto che sono una persona abbastanza semplice. Mi rivedo nella sua rigidità, nella sua difficoltà nel perdonare i torti subiti e perdonarsi, nella sua difficoltà ad aprirsi con il mondo e rivelare appieno la sua vera natura, che emerge solo con le persone a lui care.
Non so spiegarLe, però, perchè questa storia mi abbia turbata a tal punto da incidere anche sulla mia realtà...
[#3]
Gentile utente, sembra che i temi espressi in questo romanzo siano entrati intimamente in risonanza con il suo mondo interiore. In particolare, i 2 protagonisti sembrano incarnare ciò che lei era , e lo ricorda con nostalgia, e ciò che lei è in seguito ad un evento che ha inciso tristemente nella sua vita. Le difficoltà ed i disagi di Darcy li sta vivendo in prima persona, è probabile che questa "condivisione" la faccia anche sentire meno sola in questi condizionamenti. Vivere intensamente la trama di un libro è come se la portasse a bypasare la realtà, trovando identificazioni immaginative che le consentano di vivere ed affrontare le sue difficoltà su un piano probabilmente meno "rischioso" di quelo reale. Sarebbe interessante invece poter percorre un viaggio ugualmente intenso ed avvincente con un collega, magari partendo proprio da questo testo e da ciò che significa per lei, in modo da affrontare i nodi irrisolti e da consentirle di poter vivere pienamente la dimensione reale e sociale.
[#4]
Ex utente
Gentile Dottoressa,
penso proprio che il punto sia quello da Lei illustrato. Il fatto che io desideri fortemente vedermi in un personaggio che non mi rispecchia più, probabilmente è indicativo. Desidero rivedermi in lei, eppure Tutto mi porta ad identificarmi con l'altro protagonista, e infatti la maggior parte delle mie attenzioni sono rivolte a lui, alla sua evoluzione personale, al modo in cui riesce a migliorare man mano che scorrono le pagine; mi sono resa conto, infatti, che nei giorni passati ho evidenziato e riscritto le frasi che descrivono il carattere di lui, soprattutto nella prima fase del libro, quella in cui lui appare come un uomo praticamente odioso.
La ringrazio infinitamente per la Sua cortese attenzione! :)
penso proprio che il punto sia quello da Lei illustrato. Il fatto che io desideri fortemente vedermi in un personaggio che non mi rispecchia più, probabilmente è indicativo. Desidero rivedermi in lei, eppure Tutto mi porta ad identificarmi con l'altro protagonista, e infatti la maggior parte delle mie attenzioni sono rivolte a lui, alla sua evoluzione personale, al modo in cui riesce a migliorare man mano che scorrono le pagine; mi sono resa conto, infatti, che nei giorni passati ho evidenziato e riscritto le frasi che descrivono il carattere di lui, soprattutto nella prima fase del libro, quella in cui lui appare come un uomo praticamente odioso.
La ringrazio infinitamente per la Sua cortese attenzione! :)
[#6]
Ex utente
Dottoressa,
mi scusi se La disturbo ancora, ma proprio adesso mi è sorta una domanda:
è possibile che io presti tanta attenzione alla personalità dell'eroe di questo romanzo perchè, comprendendo lui, cerco in realtà di comprendere me stessa? Non le nascondo che stento a riconoscere la persona che sono diventata, nel senso che sono effettivamente irriconoscibile rispetto a qualche mese fa, profondamente diversa. E' come se avessi sempre in testa una minacciosa nuvoletta nera, non so come spiegarmi... tutto questo per me è nuovo e strano, è come se mi trovassi per la prima volta di fronte ad un aspetto di me stessa che sta prendendo il sopravvento e che neanche pensavo esistesse. Possibile che, attraverso di lui, cerco di conoscere me stessa? Del resto, la personalità di lei mi appare quasi scontata, a tratti, perchè è come se la conoscessi già a fondo e non avessi più null'altro da scoprire di lei...
mi scusi se La disturbo ancora, ma proprio adesso mi è sorta una domanda:
è possibile che io presti tanta attenzione alla personalità dell'eroe di questo romanzo perchè, comprendendo lui, cerco in realtà di comprendere me stessa? Non le nascondo che stento a riconoscere la persona che sono diventata, nel senso che sono effettivamente irriconoscibile rispetto a qualche mese fa, profondamente diversa. E' come se avessi sempre in testa una minacciosa nuvoletta nera, non so come spiegarmi... tutto questo per me è nuovo e strano, è come se mi trovassi per la prima volta di fronte ad un aspetto di me stessa che sta prendendo il sopravvento e che neanche pensavo esistesse. Possibile che, attraverso di lui, cerco di conoscere me stessa? Del resto, la personalità di lei mi appare quasi scontata, a tratti, perchè è come se la conoscessi già a fondo e non avessi più null'altro da scoprire di lei...
[#7]
Gentile utente, è esttamente questo quello che anche gli autori di romanzi si auspicano di poter riuscire a realizzare nel lettore: l'identificazione con il personaggio che si scopre rappresentare parti di sè. Comprendendo lui, in realtà ha ben intuito che sta cerca di comprendere se stessa. Questo è un buon punto da cui partire per un ' evoluzione personale. Per evitare il rischio di permanere in una dimensione parallela, è importante condividere questo percorso di scoperta con un collega che le consenta di riappropriarsi della sua quotidianità e relazionalità-
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 1.6k visite dal 07/07/2013.
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