Ho paura di morire per una malattia

Salve,
sono un ragazzo di 18 anni tra poco 19, è da un mese che ormai il pensiero di morire per una malattia grave mi assale, è iniziato tutto per dei fastidi muscolari provocati da attività fisica dopo tanto tempo che ero fermo, e questi fastidi mi hanno fatto pensare che forse avrei potuto avere dei fastidi più seri, e la convinzione di avere un tumore senza motivo è diventata sempre più radicata. Tutti i giorni mi cercavo dei punti dove potevo sentire qualcosa, fino al giorno in cui l'ansia per questa falsa convinzione mi ha portato ad avere una forte tachicardia e stato confusionale, fortunatamente ho fatto i vari esami al cuore e non è risultato niente e per pochi giorni sono stato tranquillo. Ora è ritornato anche se non con picchi d'ansia ma con uno stato perenne di malessere psichico è come se fosse sempre li sul fondo dei miei pensieri, non mi lascia essere la persona che ero fino ad un mese fa.
Ho sempre avuto alti e bassi nel mio umore, ma mai nella mia vita sono stato cosi male per qualcosa di irrazionale e incomprensbile come la morte. Vorrei solo avere la certezza di stare bene fisicamente, di non avere niente, e anche se so che sicuramente è cosi non riesco a convincermene. Secondo voi che devo fare ?
grazie per l'aiuto è utile parlarne
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazzo,
Sarebbe utile investigare il significato della sintomatologia, mediante una valutazione psicologica.
La sintomatologia prima di essere tacitata, deve esse ascoltata, interpretata, decodificata.
Uno psicologo, mediante una consulenza psicologica, potrebbe darle una mano d' aiuto
Può rivolgesri ad una struttura pubblica e trovare nostri colleghi anche in convenzione

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 307 27
Gentile
Innanzi tutto si rassicuri e cerchi per quanto è possibile di razionalizzare le sue paure, in questo può aiutarla il respiro. Può trovare dei libri che la guidano o un centro yoga. Poi cerchi di ricordare se nella sua vita ci sono stati traumi che possono aver messo in pericolo la sua vita o, averle fatto provare questa sensazione. In questo dovrebbe farsi aiutare da uno psicoterapeuta, se sa usare la tecnica EMDR è ottimo, ma vanno bene anche altri tipi di approccio psicoterapeutico.
Si faccia fare una diagnosi differenziale, sapere cosa ha ed essere consapevole dei suoi sintomi l'aiuterà a farci amicizia e temerli di meno. L'ultimo passo dopo la corretta diagnosi è quello di elaborare le sue paure. Io uso molto gli strumenti delle arti terapie ma qualunque metodo va bene purché lei si trovi bene con lo psicoterapeuta. Fino a qualche mese fa avevo lo studio anche a Roma, adesso é in attesa ma a Roma ci sono molti validi colleghi e non manca la scelta.
Poiché lei é giovane e può riprendersi molto bene non aspetti oltre e affronti il problema, prima comincia e prima esce dal disturbo senza farlo cronicizzare. Se alla base dei suoi disturbi ci sono traumi non elaborati, lei rischia di diventare una persona con disturbi cronici molto fastidiosi che possono invalidare la vita quotidiana.
Naturalmente per escludere malattie fisiche può fare gli esami del sangue, quelli di routine, compresi quelli tiroidei.
Glieli prescrive il suo medico curante.
Mi faccia sapere cosa ha deciso.
Cordialità

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)

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Utente
Utente
Salve,
innanzi tutto grazie infinite per le velocissime risposte, infatti ero sicuro di dover chiedere di nuovo aiuto ad uno psicoterapeuta, anche se non sono molto propenso ad andarci, poichè da piccolo quando avevo 7 anni sono stato in cura per un anno e mezzo per la separazione dei miei genitori che avevo preso molto male. Di li in poi i cambi di stato d'animo li ho risolti sempre da solo, ho acquisito molto controllo sulle emozioni, tanto che a volte sembra quasi che non provo niente. E poi dirlo a mia madre mi peserebbe, ma se dovesse essere l'unica alternativa lo farò senza problemi. Secondo lei tecniche meditative come lo yoga quanto possono funzionare ? oppure potrebbe indicare da chi rivolgermi ? io abito vicino Roma
Grazie ancora
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 307 27
Gentile
da quello che mi dice il trauma c'è stato ed è quello della separazione dei genitori, a mio avviso mai elaborato, me lo confermano i suoi timori ad avere con la mamma una comunicazione più aperta (o forse le difficoltà derivano solo da motivi economici?). Può essere che anche la mamma abbia qualcosa da elaborare o da dirle e da dire a se stessa.
Le sue sensazioni di controllo sulle emozioni sono un meccanismo di difesa e meriterebbero ulteriori approfondimenti. Peccato che da bambino non abbia trovato uno psicoterapeuta che l'abbia accolta perché avrebbe potuto già aver risolto molti problemi.
Riguardo alle tecniche meditative sono ottime nel suo caso, così come lo é lo yoga o il training autogeno.
Provi intanto con un Corso di Training autogeno o presso un centro di meditazione, io nel frattempo mi occuperò di fornirle alcuni nomi nel caso decida di seguire anche un percorso di psicoterapia.
Si ricordi di chiedere subito la diagnosi, esistono validi strumenti per poterla fare e per renderla più consapevole.
Cordialità e mi faccia sapere
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Secondo voi che devo fare ?>

Gentile Ragazzo,
se gli accertamenti medici hanno dato esito negativo, dovrebbe riferirsi a un nostro collega, meglio se esperto in disturbi d'ansia, per una valutazione diretta ed un eventuale percorso atto ad affrontare, gestire, risolvere i suoi disagi che sembrerebbero appunto legati all'ansia.

Da questo tipo di problemi si può uscire anche in tempi non necessariamente lunghi con i trattamenti adeguati e senza necessità di scavare nel passato, previa valutazione diretta.

Dal mio punto di vista le letture non aiutano a risolvere, serve un incontro diretto con lo specialista.
Dato che lei è maggiorenne può decidere in maniera autonoma di ricorrere a un nostro collega usufruendo del servizio pubblico, ad esempio presso il Consultorio Familiare ASL del suo territorio, non occorre prescrizione medica, ecco il link con i riferimenti
http://www.vitadidonna.it/sanita/consultori/consultori-familiari-di-roma-elenco.html

Nel frattempo può leggere questo articolo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2649-professione-ipocondriaco-l-arte-di-crearsi-malattie.html

Se crede ci può far sapere

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 307 27
Gentile
credo di essere stata chiara quando ho parlato di letture esclusivamente per apprendere tecniche di respiro e sostenere il momento difficile, così come sono stata chiara quando le ho detto che è importante la diagnosi. Disturbi d'ansia è un termine tanto vago quanto comprensivo di mille tipi sintomatologia.
Ho anche detto che data l'età ne può uscire molto tranquillamente.
Tutto questo è visibile nelle mie risposte sopra.
Poiché lei non aveva avuto un approccio felice con la psicoterapia, le consigliavo un periodo di riflessione durante il quale partecipare a seminari di training autogeno in estate. A Roma ne trova a iosa, e nel frattempo pensarci e riflettere per poi cominciare il lavoro eventualmente a settembre.
Ecco questo è tutto!
Riguardo ai colleghi di Roma ne trova già molti qui sul sito di medicitalia ma se vuole cerco anche io sempre qui nel sito e poi le dico.
Mi fa molto piacere se mi fa sapere cosa ha deciso.
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Utente
Utente
Salve,
per rispondere alla Dr.Rinella si gli esami hanno dato tutti esito negativo, ora dovrò effettuare le analisi del sangue per verificare le funzioni tiroidee, sono state prescritte dal cardiologo. Comunque il punto è che la soluzione migliore come dite voi è quella di fare una visita per definire una diagnosi, infatti sarei grato per il suo aiuto Dr.Dei se potesse indicarmi qualcuno specificatamente nella zona dei castelli romani.
E poi scrivo perchè questa sera mi è successa una cosa strana: sono uscito e dopo cena ho cominciato a sentirmi strano, non era proprio ansia, ma era come se avessi qualcosa che mi girasse intesta, ma cercavo d non pensarci, stavo bene ero con la mia ragazza, ma da un momento all'altro mi sono sentito come la testa vuota, come se fossi deconcentrato e debole, non avevo il pieno controllo, e un po d'ansia è salita, vorrei sapere se questi sono effetti dell'ansia sul fisico oppure se potrebbe esserci qualcos'altro, mi è gia capitato, ma non capisco perchè non è un'attacco di panico.
Grazie per l'aiuto che mi date e scusate il disturbo
Ps: è anche per un problema economico che non volevo chiederlo a mia madre, ma non fa niente farebbe uno sforzo volentieri, le ho parlato del problema ora devo solo dirle dello psicologo
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 307 27
Gentile
Le sensazioni che prova sono effetti dei meccanismi di difesa che lei ha messo in atto illo tempore per sostenere un dolore. Nulla di cambiato rispetto a ciò di cui avevamo parlato sopra.
Le consiglio di non leggere nulla per adesso su crisi di panico o disturbi d'ansia, lo farà aiutato dallo psicoterapeuta a tempo debito, ma non ora.
Posso invece raccontarle una storiella Zen.
Un signore mentre fa il bagno in mare viene travolto da un tornado, il timore di annegare si trasforma presto in paura ed ansia e l'uomo inizia d annaspare con mani, braccia e gambe, ma più annaspa più va a fondo e sopraggiungono sintomi di ogni tipo: testa vuota, crampi, senso di smarrimento, dolore alle braccia e chi più ne ha più ne metta.
Ad un certo punto alzando la testa verso il cielo si incanta davanti alla visione del firmamento e di stelle luminosissime. In quel momento per pochi attimi rilascia tutte le tensioni e la corrente lo sbalza fuori salvandolo.
"A ogni secondo entriamo in Paradiso oppure ne usciamo!" (C. Bobin)
Nella zona dei Castelli, a Castelgandolfo anni fa ho partecipato ad un corso di formazione presso la Casa del Sole di Don Picchi ed ho conosciuto colleghi molto validi, dei quali ricercherò i numeri di telefono. Nel suo caso sarebbe utile qualcuno che si occupa anche di psico-educazione, mi lasci qualche giorno e le saprò dire, intanto lei faccia gli esami della tiroide.
Cordialità
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazzo,
per orientarsi nella scelta dello specialista, le suggerisco la lettura di questo articolo al link
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Per i disturbi d'ansia si rivelano particolarmente indicati approcci come ad esempio quello cognitivo-comportamentale o breve strategico, previa valutazione diretta.

Da qui per via delle regole del portale non possiamo fornire nominativi di colleghi, tuttavia può consultare l'albo on line degli psicologi iscritti all'Ordine della Regione Lazio al link
http://www.ordinepsicologilazio.it/

Se crede ci può tenere aggiornati in futuro.

Un caro saluto
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 307 27
Gentile
Ringrazio la Dr.ssa Rinella, perché non sapevo che da questo sito non si potessero fornire nominativi di colleghi.
Sarei invece molto più cauta nel consigliare un approccio specifico al suo problema in quanto colleghi che conoscono molto bene l'ACT, l'EMDR e la psico-educazione e che sono in possesso di una pratica fondata su anni di quotidiana, altamente qualificata esperienza nella diagnosi e nella terapia, di qualunque approccio siano, sono sempre molto indicati, come insegna Janet.
Ciò che é importante é invece una corretta diagnosi, che da qui non è possibile fare, né tantomeno applicare a classificazioni standard, sia per le regole del sito, sia per correttezza valutativa, in quanto, questi tipi di disturbo pongono a volte problemi diagnostici da non valutare in maniera semplicistica, perché comprendono tutta una serie di sintomatologie non facili da classificare e perché si presentano, non di rado, con quadri clinici complessi che inducono a diagnosi di atipicità (G.L).
Non si fossilizzi dunque a riferirsi a crisi di panico o disturbi similari ma sappia invece che una corretta diagnosi é già metà della cura.
Detto questo, se vuole segua le linee fornitele dalla collega, oppure mi contatti in altro modo per le info che mi ha chiesto.
Cordialità