Problemi relazionali
gentili medici,
volevo chiedere un Vostro consulto su una situazione che mi sta molto a cuore.
Dopo aver superato un periodo nero, anche con l'aiuto di un percorso psicoterapeutico(avevo anche scritto qui per avere qualche consiglio), ho iniziato, da circa due mesi, a frequentare un mio coetaneo. Andava tutto bene, ero sicura dei miei sentimenti perchè mi sentivo felice e appagata da tutti i punti di vista: un forte innamoramento ed una forte intesa reciproca.
Fino a una settimana fa. Ho iniziato ad avere dei dubbi su lui, sui miei sentimenti, sul fatto di stare o non stare insieme, come sempre. Infatti, questo iter si ripete in tutte le mie relazioni: dubbi, paure, ansie, mi proietto nel futuro e non mi vedo con la persona, ho paura di restare "incastrata", lo stress più grande si ha quando la relazione rischia di essere "scoperta" e di diventare con il tempo ufficiale. Preferisco che le cose procedano sempre senza impegno...Finora ho pensato che non avevo trovato ancora la persona "giusta", per quanto qualcuno possa definirsi cosi. Ora sto iniziando a pensare che c'è qualcosa che non va in me...invece di vivere serenamente le cose mi assillo a chiedermi se lo amo o no, se va bene per me o no, mi blocco emotivamente o fisicamente.
E' un mio problema o è tutto nella mia testa?
Mi vien voglia di chiudere la relazione repentinamente per non rischiare di sbagliare. Sbagliare a continuare a vedere una persona che non fa per me..
Vi ringrazio in anticipo e spero di esser stata chiara.
volevo chiedere un Vostro consulto su una situazione che mi sta molto a cuore.
Dopo aver superato un periodo nero, anche con l'aiuto di un percorso psicoterapeutico(avevo anche scritto qui per avere qualche consiglio), ho iniziato, da circa due mesi, a frequentare un mio coetaneo. Andava tutto bene, ero sicura dei miei sentimenti perchè mi sentivo felice e appagata da tutti i punti di vista: un forte innamoramento ed una forte intesa reciproca.
Fino a una settimana fa. Ho iniziato ad avere dei dubbi su lui, sui miei sentimenti, sul fatto di stare o non stare insieme, come sempre. Infatti, questo iter si ripete in tutte le mie relazioni: dubbi, paure, ansie, mi proietto nel futuro e non mi vedo con la persona, ho paura di restare "incastrata", lo stress più grande si ha quando la relazione rischia di essere "scoperta" e di diventare con il tempo ufficiale. Preferisco che le cose procedano sempre senza impegno...Finora ho pensato che non avevo trovato ancora la persona "giusta", per quanto qualcuno possa definirsi cosi. Ora sto iniziando a pensare che c'è qualcosa che non va in me...invece di vivere serenamente le cose mi assillo a chiedermi se lo amo o no, se va bene per me o no, mi blocco emotivamente o fisicamente.
E' un mio problema o è tutto nella mia testa?
Mi vien voglia di chiudere la relazione repentinamente per non rischiare di sbagliare. Sbagliare a continuare a vedere una persona che non fa per me..
Vi ringrazio in anticipo e spero di esser stata chiara.
[#1]
>>> E' un mio problema o è tutto nella mia testa?
>>>
Perché, quale sarebbe la differenza?
Ha provato a mettere da parte per un momento i suoi dubbi e a chiedersi: ma io voglio veramente bene a questa persona?
>>>
Perché, quale sarebbe la differenza?
Ha provato a mettere da parte per un momento i suoi dubbi e a chiedersi: ma io voglio veramente bene a questa persona?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
gentile dottore, grazie per la risposta.
Si, voglio veramente bene a questa persona. Per questo motivo, non capisco lo scatenarsi dei soliti dubbi. La differenza sta nel fatto che, se fosse tutto normale, nell'incertezza mi allontanerei per non farlo soffrire. Se fosse un problema mio, cercherei di allontanare questi pensieri, non normali, e di vivere la relazione serenamente...
Voglio veramente bene a lui, ma sto iniziando a bloccarmi per questi dubbi.
Temo che per me sarà sempre così.
So che con il consulto non c'entra nulla, ma io la stimo molto per il suo approccio con gli utenti.
Si, voglio veramente bene a questa persona. Per questo motivo, non capisco lo scatenarsi dei soliti dubbi. La differenza sta nel fatto che, se fosse tutto normale, nell'incertezza mi allontanerei per non farlo soffrire. Se fosse un problema mio, cercherei di allontanare questi pensieri, non normali, e di vivere la relazione serenamente...
Voglio veramente bene a lui, ma sto iniziando a bloccarmi per questi dubbi.
Temo che per me sarà sempre così.
So che con il consulto non c'entra nulla, ma io la stimo molto per il suo approccio con gli utenti.
[#3]
La ringrazio per il suo apprezzamento.
>>> Si, voglio veramente bene a questa persona. Per questo motivo, non capisco lo scatenarsi dei soliti dubbi
>>>
In tal caso, se lei nutre autentici sentimenti verso quest'uomo è possibile che i dubbi siano scatenati da una tendenza ansiosa, sul versante ossessivo, che la porta a interrogarsi continuamente e a farsi domande del tipo: "E se poi...?"
In altre parole, la paura del giudizio che ci ha fatto presente nei suoi precedenti consulti, e la paura quindi di fare una cosa sbagliata, la stanno portando a non fidarsi dei suoi sentimenti. È più forte la paura.
Ha parlato della situazione con il suo terapeuta? Che cosa le ha detto? Quali sono gli obiettivi che vi eravate prefissi iniziando la terapia?
>>> Si, voglio veramente bene a questa persona. Per questo motivo, non capisco lo scatenarsi dei soliti dubbi
>>>
In tal caso, se lei nutre autentici sentimenti verso quest'uomo è possibile che i dubbi siano scatenati da una tendenza ansiosa, sul versante ossessivo, che la porta a interrogarsi continuamente e a farsi domande del tipo: "E se poi...?"
In altre parole, la paura del giudizio che ci ha fatto presente nei suoi precedenti consulti, e la paura quindi di fare una cosa sbagliata, la stanno portando a non fidarsi dei suoi sentimenti. È più forte la paura.
Ha parlato della situazione con il suo terapeuta? Che cosa le ha detto? Quali sono gli obiettivi che vi eravate prefissi iniziando la terapia?
[#4]
Ex utente
Ho parlato di lui con la mia terapeuta poco prima della fine della terapia e ne ero entusiasta. Poi, le sedute sono finite, perché era un servizio convenzionato e non sono piu' seguita... In seguito abbiamo deciso di continuare a frequentarci ed e' da una settimana che nutro questi dubbi... In effetti, ho una paura immensa di sbagliare ma anche di qualcosa che non capisco e non so definire...
Con la terapeuta gli obiettivi prefissati erano di prendere atto dei miei desideri, di riuscire a definirmi rispetto agli altri, in particolar modo rispetto ai miei genitori.
Riguardo alla mia paura di legarmi, la terapeuta riteneva fosse legato al rapporto con mia madre, che vorrebbe che io non sbagliassi piu' partner...
Scusi Per la confusione ...
Con la terapeuta gli obiettivi prefissati erano di prendere atto dei miei desideri, di riuscire a definirmi rispetto agli altri, in particolar modo rispetto ai miei genitori.
Riguardo alla mia paura di legarmi, la terapeuta riteneva fosse legato al rapporto con mia madre, che vorrebbe che io non sbagliassi piu' partner...
Scusi Per la confusione ...
[#5]
>>> In effetti, ho una paura immensa di sbagliare ma anche di qualcosa che non capisco e non so definire
>>>
Certo, la sensazione sgradevole causata dai continui dubbi.
È certamente possibile che la sua insicurezza sia dovuta ad apprendimenti poco funzionali avvenuti durante l'educazione. Solo che saperlo, anche con certezza, serve a poco. Occorre che lei FACCIA qualcosa di concreto nel presente per dimostrare a se stessa, mediante l'azione, che si possono fare delle cose - persino sbagliare - e il mondo rimane in piedi lo stesso e non le cade sulla testa.
Perciò il suggerimento è di rivolgersi nuovamente a un terapeuta, per farsi suggerire come procedere.
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Certo, la sensazione sgradevole causata dai continui dubbi.
È certamente possibile che la sua insicurezza sia dovuta ad apprendimenti poco funzionali avvenuti durante l'educazione. Solo che saperlo, anche con certezza, serve a poco. Occorre che lei FACCIA qualcosa di concreto nel presente per dimostrare a se stessa, mediante l'azione, che si possono fare delle cose - persino sbagliare - e il mondo rimane in piedi lo stesso e non le cade sulla testa.
Perciò il suggerimento è di rivolgersi nuovamente a un terapeuta, per farsi suggerire come procedere.
[#6]
Ex utente
Gentile Dottore, La ringrazio per il suggerimento e per l'analisi della situazione.
Per me era importante sapere di cosa si trattasse, anche per un dovere di correttezza nei confronti della persona che frequento. Sapendo che ho un problema, che si può affrontare e come si può affrontare, mi sento almeno più consapevole.
Ora bisogna fare, come dice Lei, e vedrò come muovermi. Anche se non Le nascondo che temo non sarò mai esente da ansia e paure...mi accompagnano da sempre.
Cordiali saluti
Per me era importante sapere di cosa si trattasse, anche per un dovere di correttezza nei confronti della persona che frequento. Sapendo che ho un problema, che si può affrontare e come si può affrontare, mi sento almeno più consapevole.
Ora bisogna fare, come dice Lei, e vedrò come muovermi. Anche se non Le nascondo che temo non sarò mai esente da ansia e paure...mi accompagnano da sempre.
Cordiali saluti
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.9k visite dal 03/07/2013.
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