Paura in seguito ad aggressione -1'parte
Non ho mai avuto paura di niente, sono sempre stata piuttosto forte di carattere. E’ capitato anche che viaggiassi sola in paesi dove una donna in giro da sola non è ben vista. Anche adeguandomi ad usanze locali, qualche commento da persone poco garbate l’ho “subito” ugualmente, ma non mi intimorivano.
Succede che venerdì sera esco dal lavoro, tardi come al solito ma con l’estate c’era ancora luce. Decido di camminare un po’, faccio un percorso diverso. Sono sempre in centro città, prendo solo una via che conosco e che in quel momento non ha in giro nessuno. Nulla mi spaventa. Conosco la via, c’è luce, e per me non è un problema camminare sola in città, credo non lo sia per molti.
Se nonché vengo immobilizzata dalla spalle. Mi trovo una mano sul viso, davanti la bocca che quasi non mi fa respirare. Ho spalle e braccia immobilizzate, un’altra mano sugli occhi, altre mani che comincio a sentire addosso. E’ tutto veloce, urlo ma non credo che la mia voce riesca a sentirsi più di tanto. Mi ricordo un colpo in pancia, delle voci di uomini che non parlano italiano.
Non so per quale fortuna passa una pattuglia di polizia in quel momento. Vengo scaraventata a terra di colpo, loro scappano per una vicolo dove l’auto non ci passa e presto spariscono.
Non lo so perché, ma non ricordo molto di quei momenti. So che sono stata portata al pronto soccorso, ma non avevo “nulla”. Solo una maglietta con il collo un po’ strappato, i jeans rovinati sul ginocchio per la caduta, la cintura spezzata. Nel corso della serata e della notte mi sono venuti fuori un po’ di dolori a braccia e schiena e qualche livido. Ho notato dei graffi su un fianco.
Sono tornata a casa in taxi, non avevo nessuno da chiamare per farmi venire a prendere. E’ un’altra storia, lunga una vita, ma non ho famiglia (cioè ce l’ho, da qualche parte. Si fanno sentire di tanto in tanto solo se hanno bisogno di soldi). Ho paura, ho una paura addosso che non ho mai conosciuto. Scendo a buttare la pattumiera e mi trovo a piangere in ascensore, dalla paura di minimi rumori.
Prendo la metropolitana e qualsiasi persona mi prende dentro mi fa star male.Se noto che qualcuno mi guarda mi sento addosso un fastidio enorme e l’angoscia …. Ho paura anche a stare in casa. Mi allarma qualsiasi rumore sul pianerottolo. Non lo so perché, ma è così … Ieri sera sono andata da un amico, una persona con la quale uscivo ma alla quale mi ero affezionata più del dovuto per i suoi gusti. Succede. E’ pero’ l’unica persona della quale mi fido e ieri l’ho cercato, solo per farmi abbracciare, per stare un po’ al sicuro. HO sempre amato gli abbracci e volevo togliere il ricordo delle mani di quelle persone per sostituirlo con il ricordo di mani che non mi faranno mai del male.
Succede che venerdì sera esco dal lavoro, tardi come al solito ma con l’estate c’era ancora luce. Decido di camminare un po’, faccio un percorso diverso. Sono sempre in centro città, prendo solo una via che conosco e che in quel momento non ha in giro nessuno. Nulla mi spaventa. Conosco la via, c’è luce, e per me non è un problema camminare sola in città, credo non lo sia per molti.
Se nonché vengo immobilizzata dalla spalle. Mi trovo una mano sul viso, davanti la bocca che quasi non mi fa respirare. Ho spalle e braccia immobilizzate, un’altra mano sugli occhi, altre mani che comincio a sentire addosso. E’ tutto veloce, urlo ma non credo che la mia voce riesca a sentirsi più di tanto. Mi ricordo un colpo in pancia, delle voci di uomini che non parlano italiano.
Non so per quale fortuna passa una pattuglia di polizia in quel momento. Vengo scaraventata a terra di colpo, loro scappano per una vicolo dove l’auto non ci passa e presto spariscono.
Non lo so perché, ma non ricordo molto di quei momenti. So che sono stata portata al pronto soccorso, ma non avevo “nulla”. Solo una maglietta con il collo un po’ strappato, i jeans rovinati sul ginocchio per la caduta, la cintura spezzata. Nel corso della serata e della notte mi sono venuti fuori un po’ di dolori a braccia e schiena e qualche livido. Ho notato dei graffi su un fianco.
Sono tornata a casa in taxi, non avevo nessuno da chiamare per farmi venire a prendere. E’ un’altra storia, lunga una vita, ma non ho famiglia (cioè ce l’ho, da qualche parte. Si fanno sentire di tanto in tanto solo se hanno bisogno di soldi). Ho paura, ho una paura addosso che non ho mai conosciuto. Scendo a buttare la pattumiera e mi trovo a piangere in ascensore, dalla paura di minimi rumori.
Prendo la metropolitana e qualsiasi persona mi prende dentro mi fa star male.Se noto che qualcuno mi guarda mi sento addosso un fastidio enorme e l’angoscia …. Ho paura anche a stare in casa. Mi allarma qualsiasi rumore sul pianerottolo. Non lo so perché, ma è così … Ieri sera sono andata da un amico, una persona con la quale uscivo ma alla quale mi ero affezionata più del dovuto per i suoi gusti. Succede. E’ pero’ l’unica persona della quale mi fido e ieri l’ho cercato, solo per farmi abbracciare, per stare un po’ al sicuro. HO sempre amato gli abbracci e volevo togliere il ricordo delle mani di quelle persone per sostituirlo con il ricordo di mani che non mi faranno mai del male.
[#1]
Gentile Utente,
Ci vuole tempo e pazienza, affinché il ricordo sgradevole e destabilizzante delle braccia/ aggressione, possa sostituirsi a nuove braccia, magari amicali...
Se il trauma dovesse persistere immodificato nella sua psiche e soprattutto memoria, dovrebbe valutare l' ipotesi di consultare uno psicologo, al fine di trova strategie adattive al superamento del disagio
Ci vuole tempo e pazienza, affinché il ricordo sgradevole e destabilizzante delle braccia/ aggressione, possa sostituirsi a nuove braccia, magari amicali...
Se il trauma dovesse persistere immodificato nella sua psiche e soprattutto memoria, dovrebbe valutare l' ipotesi di consultare uno psicologo, al fine di trova strategie adattive al superamento del disagio
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
"Non ho mai avuto paura di niente, sono sempre stata piuttosto forte di carattere"
Gent.le ragazza,
la paura è un sentimento spesso stigmatizzato, ma in realtà non è sempre esprime la nostra debolezza, ci consente di identificare il pericolo e a volte questo può fare la differenza, consentendoci di trovare la via di fuga; a volte invece, come nel suo caso, non c'è il tempo di sentire la paura, perché il pericolo arriva d'improvviso e ci coglie inevitabilmente alla sprovvista.
"HO sempre amato gli abbracci e volevo togliere il ricordo delle mani di quelle persone per sostituirlo con il ricordo di mani che non mi faranno mai del male."
Non si tratta di cancellare i ricordi, ma di poterli elaborare all'interno di una relazione d'aiuto con lo Psicologo che le consenta di accettare l'esperienza vissuta, rendendola più consapevole senza obbligarsi ad affrontare sempre tutto da sola.
Ha intitolato la sua richiesta
"Paura in seguito ad aggressione -1'parte",
prosegua pure il suo racconto, sono certa che leggerlo sarà d'aiuto alle persone che hanno avuto esperienze simili e non sono riusciti a trovare il coraggio di condividerle, inoltre ci darà la possibilità di fornirle le indicazioni utili ad individuare il percorso più adeguato.
Gent.le ragazza,
la paura è un sentimento spesso stigmatizzato, ma in realtà non è sempre esprime la nostra debolezza, ci consente di identificare il pericolo e a volte questo può fare la differenza, consentendoci di trovare la via di fuga; a volte invece, come nel suo caso, non c'è il tempo di sentire la paura, perché il pericolo arriva d'improvviso e ci coglie inevitabilmente alla sprovvista.
"HO sempre amato gli abbracci e volevo togliere il ricordo delle mani di quelle persone per sostituirlo con il ricordo di mani che non mi faranno mai del male."
Non si tratta di cancellare i ricordi, ma di poterli elaborare all'interno di una relazione d'aiuto con lo Psicologo che le consenta di accettare l'esperienza vissuta, rendendola più consapevole senza obbligarsi ad affrontare sempre tutto da sola.
Ha intitolato la sua richiesta
"Paura in seguito ad aggressione -1'parte",
prosegua pure il suo racconto, sono certa che leggerlo sarà d'aiuto alle persone che hanno avuto esperienze simili e non sono riusciti a trovare il coraggio di condividerle, inoltre ci darà la possibilità di fornirle le indicazioni utili ad individuare il percorso più adeguato.
Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it
[#3]
Gentile signora.
Il trauma subito ha causato, purtroppo, delle conseguenze.
Si è accorta se in questi giorni oltre alle emozioni e sensazioni che ci ha descritto se ne sono aggiunte delle altre?
Ad. esempio disturbi del sonno, dell'appetito, irritabilità, scoppi d'ira, difficoltà di concentrazione ecc.
Ha notato se l'accaduto le ha originato anche condotte di evitamento per delle situazioni specifiche?
Nel caso questi disagi dovessero diventare sempre più marcati e presenti, sarebbe opportuno che lei si rivolga ad uno psicologo.
Cordialmente
Il trauma subito ha causato, purtroppo, delle conseguenze.
Si è accorta se in questi giorni oltre alle emozioni e sensazioni che ci ha descritto se ne sono aggiunte delle altre?
Ad. esempio disturbi del sonno, dell'appetito, irritabilità, scoppi d'ira, difficoltà di concentrazione ecc.
Ha notato se l'accaduto le ha originato anche condotte di evitamento per delle situazioni specifiche?
Nel caso questi disagi dovessero diventare sempre più marcati e presenti, sarebbe opportuno che lei si rivolga ad uno psicologo.
Cordialmente
Dr. Stefano Becagli
Psicologo Clinico e dello Sport - Milano
www.stefanobecagli.it
Tel. 349 38 10 997
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.2k visite dal 01/07/2013.
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