Incapacità di concentrarsi, iniziare / portare a termine le cose ecc.
Salve,
sto scrivendo ciò perché sono stanca di essere come tra poco verrà descritto, e non riesco a trovare rimedi, né cause per questa mia situazione. Non saprei come iniziare a spiegarmi, quindi inizierò e basta.
Non riesco a portare a termine, o addirittura iniziare, progetti di cui posso anche essere entusiasta. Esempio: ho smesso da un paio d'anni di comprare libri che sembrano troppo lunghi, poiché negli ultimi - circa - cinque anni non sono mai riuscita a finirne uno. Sto leggendo Le Notti Bianche, ultimamente, arrivata intorno a pagina 40 mi sono detta "finirò questo libro in due giorni..", poi l'ho posato ed è ancora da finire. Credo sempre di non avere tempo per leggere, oppure mi dico "non posso leggere per piacere, devo leggere i libri per l'università". Anche quelli, faccio molta fatica ad iniziare a studiarli troppo tempo prima dell'esame. Qualsiasi cosa faccia, riduco sempre tutto all'ultimo. Sto scrivendo tutto questo mentre ho un film lasciato a metà e un paio di pagine aperte sul mio internet browser. Qualsiasi cosa faccia, non riesco a non distrarmi. Ho il brutto vizio di strapparmi le doppie punte, e lo faccio sempre senza rendermene conto, mentre guardo un film, mentre sto scrivendo, come adesso, mentre leggo, studio, sono a lezione, parlo con altre persone.. O almeno, mentre gli altri parlano con me, poiché (ecco, l'ho fatto appena adesso) se lo faccio mentre parlo io ho difficoltà a seguire il filo del discorso. Quando parlo, se qualcosa o qualcuno mi distrae, faccio fatica a ricordare a che punto fossi arrivata, o se la distrazione è stata più lunga, dimentico anche cosa stessi dicendo.
Ho la passione della fotografia, vorrei portarla un giorno ad essere anche una professione, tuttavia per quanto mi piacerebbe farlo, non ho ancora iniziato a studiarla dal punto di vista tecnico, sebbene mi sia fatta regalare un libro apposta. In più, negli ultimi tre anni circa ho quasi smesso di fare foto, e quando penso ai motivi per cui è successo, una delle principali cose che mi viene in mente è l'aver perso interesse per ciò che mi circonda, oltre al fatto che mi vergogni a fare foto con la mia reflex in pubblico. Soffro molto la paura del giudizio degli altri. Terzo motivo principale, è la paura di non essere abbastanza, ho quasi sempre paura di non essere all'altezza di qualsiasi cosa.
Un'altra cosa: ho la tendenza a fare piani, organizzare il mio tempo. Faccio scalette che non rispetto quasi mai. Sono una matricola, vivo e studio in una nuova città da ottobre, e da ottobre su un post-it ho scritto diverse cose da fare, ma ho fatto solo le più brevi o inutili.
Scrivo tutto questo perché spesso mi sento come se sprecassi la maggior parte del mio tempo, eppure non riesco a smettere. E' come se mi autodistraessi continuamente, ma non so neanche da cosa, esattamente.
E' possibile che soffra della sindrome da deficit dell'attenzione?
Grazie del Vostro tempo.
sto scrivendo ciò perché sono stanca di essere come tra poco verrà descritto, e non riesco a trovare rimedi, né cause per questa mia situazione. Non saprei come iniziare a spiegarmi, quindi inizierò e basta.
Non riesco a portare a termine, o addirittura iniziare, progetti di cui posso anche essere entusiasta. Esempio: ho smesso da un paio d'anni di comprare libri che sembrano troppo lunghi, poiché negli ultimi - circa - cinque anni non sono mai riuscita a finirne uno. Sto leggendo Le Notti Bianche, ultimamente, arrivata intorno a pagina 40 mi sono detta "finirò questo libro in due giorni..", poi l'ho posato ed è ancora da finire. Credo sempre di non avere tempo per leggere, oppure mi dico "non posso leggere per piacere, devo leggere i libri per l'università". Anche quelli, faccio molta fatica ad iniziare a studiarli troppo tempo prima dell'esame. Qualsiasi cosa faccia, riduco sempre tutto all'ultimo. Sto scrivendo tutto questo mentre ho un film lasciato a metà e un paio di pagine aperte sul mio internet browser. Qualsiasi cosa faccia, non riesco a non distrarmi. Ho il brutto vizio di strapparmi le doppie punte, e lo faccio sempre senza rendermene conto, mentre guardo un film, mentre sto scrivendo, come adesso, mentre leggo, studio, sono a lezione, parlo con altre persone.. O almeno, mentre gli altri parlano con me, poiché (ecco, l'ho fatto appena adesso) se lo faccio mentre parlo io ho difficoltà a seguire il filo del discorso. Quando parlo, se qualcosa o qualcuno mi distrae, faccio fatica a ricordare a che punto fossi arrivata, o se la distrazione è stata più lunga, dimentico anche cosa stessi dicendo.
Ho la passione della fotografia, vorrei portarla un giorno ad essere anche una professione, tuttavia per quanto mi piacerebbe farlo, non ho ancora iniziato a studiarla dal punto di vista tecnico, sebbene mi sia fatta regalare un libro apposta. In più, negli ultimi tre anni circa ho quasi smesso di fare foto, e quando penso ai motivi per cui è successo, una delle principali cose che mi viene in mente è l'aver perso interesse per ciò che mi circonda, oltre al fatto che mi vergogni a fare foto con la mia reflex in pubblico. Soffro molto la paura del giudizio degli altri. Terzo motivo principale, è la paura di non essere abbastanza, ho quasi sempre paura di non essere all'altezza di qualsiasi cosa.
Un'altra cosa: ho la tendenza a fare piani, organizzare il mio tempo. Faccio scalette che non rispetto quasi mai. Sono una matricola, vivo e studio in una nuova città da ottobre, e da ottobre su un post-it ho scritto diverse cose da fare, ma ho fatto solo le più brevi o inutili.
Scrivo tutto questo perché spesso mi sento come se sprecassi la maggior parte del mio tempo, eppure non riesco a smettere. E' come se mi autodistraessi continuamente, ma non so neanche da cosa, esattamente.
E' possibile che soffra della sindrome da deficit dell'attenzione?
Grazie del Vostro tempo.
[#1]
>>> E' possibile che soffra della sindrome da deficit dell'attenzione?
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È più probabile si tratti di ansia e/o demotivazione.
Un eccesso di perfezionismo può paradossalmente portare alla stasi, all'impossibilità di fare le cose. Ma anche la demotivazione. Lei come definirebbe il suo gradimento verso la facoltà che ha scelto?
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È più probabile si tratti di ansia e/o demotivazione.
Un eccesso di perfezionismo può paradossalmente portare alla stasi, all'impossibilità di fare le cose. Ma anche la demotivazione. Lei come definirebbe il suo gradimento verso la facoltà che ha scelto?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Anche secondo me potrebbe trattarsi d'ansia; per questo motivo sarebbe opportuno contattare nella Sua città uno psicologo psicoterapeuta per valutazione ed eventuale cura.
Saluti,
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
In effetti una volta che inizio a fare qualcosa, divento alquanto perfezionista. Probabilmente perché non riesco ad accettare l'idea di non riuscire a fare qualsiasi cosa in modo quasi eccellente, o provo paura di farla peggio di altri ed essere quindi da questi giudicata in modo negativo.
La mia facoltà mi piace, provo interesse per ciò che studio, anche se a volte può essere un po' noioso, ma come qualsiasi cosa. Il problema, quando si tratta di studiare, è piuttosto il sentirlo come un dovere, e questo mi toglie la voglia di farlo. Era così anche alle superiori, ed è sempre stato così anche per altre cose, come lo sport, che infatti non sono mai riuscita a praticare con costanza dopo i 12 anni.
La mia facoltà mi piace, provo interesse per ciò che studio, anche se a volte può essere un po' noioso, ma come qualsiasi cosa. Il problema, quando si tratta di studiare, è piuttosto il sentirlo come un dovere, e questo mi toglie la voglia di farlo. Era così anche alle superiori, ed è sempre stato così anche per altre cose, come lo sport, che infatti non sono mai riuscita a praticare con costanza dopo i 12 anni.
[#4]
Come vede, il bisogno di fare una cosa in modo perfetto sembrerebbe contraddittorio rispetto alla perdita d'interesse in un'attività peraltro gradevole.
È possibile che al centro di tutto stia il timore di fare le cose peggio di altri. Questa paura la fa diventare perfezionista oppure, quando lo stress sale troppo, le fa "passare la voglia". Almeno questo è il modo in cui lei lo percepisce.
Le cose da fare probabilmente le sente come un dovere perché ha paura di fallire, e quindi diventano dei test sul suo valore come persona, non come dovrebbe essere, cioè dei test su ciò che fa.
Potrebbe essere questa stessa tendenza che la porta a interessarsi di cose (libri, film) che in realtà non le interessano veramente. Vorrebbe portarle a termine per ricevere un senso di completezza, e quindi di rassicurazione, ma magari non le importano molto.
Ha mai pensato di rivolgersi a uno psicologo?
È possibile che al centro di tutto stia il timore di fare le cose peggio di altri. Questa paura la fa diventare perfezionista oppure, quando lo stress sale troppo, le fa "passare la voglia". Almeno questo è il modo in cui lei lo percepisce.
Le cose da fare probabilmente le sente come un dovere perché ha paura di fallire, e quindi diventano dei test sul suo valore come persona, non come dovrebbe essere, cioè dei test su ciò che fa.
Potrebbe essere questa stessa tendenza che la porta a interessarsi di cose (libri, film) che in realtà non le interessano veramente. Vorrebbe portarle a termine per ricevere un senso di completezza, e quindi di rassicurazione, ma magari non le importano molto.
Ha mai pensato di rivolgersi a uno psicologo?
[#5]
Utente
Presi seriamente in considerazione l'idea la scorsa primavera, poiché l'avvicinarsi della maturità, poi della scelta di università etc (ho la tendenza a guardare molto in là nel futuro, non riesco mai a focalizzarmi esclusivamente sul presente) ed altre situazioni esterne all'ambito scolastico mi portarono a passare un periodo veramente poco piacevole. Poi però mi tranquillizzai e non lo feci più. Complici anche mia madre e il mio (ex) ragazzo che mi dicevano "stai tranquilla, è solo un po' di stress da esami, è normale, passerà."
Sono una persona abbastanza orgogliosa, voglio sempre riuscire a farcela da sola, dunque ogni volta che si ripresenta un periodo più o meno difficile questa è la cosa che mi ripeto: "ce la farò, è normale, passerà".
Sono una persona abbastanza orgogliosa, voglio sempre riuscire a farcela da sola, dunque ogni volta che si ripresenta un periodo più o meno difficile questa è la cosa che mi ripeto: "ce la farò, è normale, passerà".
[#6]
In realtà non è vero che davanti a questioni del tipo è possibile farcela da soli; comprendo il Suo tentativo di attesa nella speranza che il disagio passi, ma in psicoterapia non funziona proprio così.
Al contrario i trattamenti psicoterapici che sono risultati molto efficaci per i disturbi d'ansia sono proprio quelli attivi e focalizzati che hanno l'obiettivo di spezzare la sequenza disfunzionale che non permette di vivere serenamente.
I parenti spesso consigliano ai pz di "non preoccuparsi" o di "sforzarsi di più": queste indicazioni in realtà non fanno altro che rafforzare il disagio.
Un cordiale saluto,
Al contrario i trattamenti psicoterapici che sono risultati molto efficaci per i disturbi d'ansia sono proprio quelli attivi e focalizzati che hanno l'obiettivo di spezzare la sequenza disfunzionale che non permette di vivere serenamente.
I parenti spesso consigliano ai pz di "non preoccuparsi" o di "sforzarsi di più": queste indicazioni in realtà non fanno altro che rafforzare il disagio.
Un cordiale saluto,
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Riguardo al "devo farcela da sola" può leggere quest'articolo, che credo potrà interessarle:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 41.6k visite dal 30/06/2013.
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