Esiste un rimedio per questo mio"mal di vivere"
Buonasera.premetto che quello che vorrei scrivere non può essere delimitato dentro 3000 caratteri,anche perchè quello che vorrei descrivere riguarda la mia storia di vita da quando avevo 16 anni(11 anni fa)Ho sempre avuto un profondo senso di vuoto e insoddisfazione nella mia vita,la sensazione che avessi dentro di me una sorta di "iella cosmica"che mi perseguitava in continuazione.sono sempre stato(parlo dei tempi della scuola superiore),nel gruppo degli "sfigati",quelli non considerati dalle ragazze,impopolari e destinati ad esserlo per sempre,timidi e impacciati.ancora a oggi,a 27 anni,posso dire di sentirmi ancora uno sfigato,sopratutto con l altro sesso,avendo avuto solo due donne(sessualmente parlando),e posso dire di essermi accontentato,non ho mai amato davvero.Il mio disagio però non è solamente questo:ha radici molto piu profonde,sento sempre dentro di me una tristezza di fondo,con questo non significa che non ho avuto mai momenti di felicità.in definitiva mi sono sempre sentito uno sconfitto,un uomo che non sa vivere davvero,soprattutto quando paragono la mia vita con quella degli altri,guardando le foto dei miei amici su facebook,vedo sempre gente spensierata,felice e senza pensieri(almeno sopportano meglio gli ostacoli della vita).potrei scrivere ancora ma rischierei di trasformare questa richiesta in un semplice post di un forum di scarsa qualità.in definitiva la mia richiesta è:esiste un rimedio per questo mio"mal di vivere"?può uno specialista darmi l aiuto per vedere finalmente tutto in maniera piu serena?
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<<può uno specialista darmi l aiuto per vedere finalmente tutto in maniera piu serena? >>
In teoria un percorso psicoterapeutico le potrebbe offrire questa possibilità, ma la sua riuscita dipenderà più che dalla "bravura" dello specialista, dalla sua motivazione e dal suo impegno ad uscire da certi schemi disfunzionali e da un certo modo di approcciare le esperienze della sua vita.
Lei pensa di avere la motivazione necessaria per farlo?
Perché proprio ora sente questa esigenza?
In teoria un percorso psicoterapeutico le potrebbe offrire questa possibilità, ma la sua riuscita dipenderà più che dalla "bravura" dello specialista, dalla sua motivazione e dal suo impegno ad uscire da certi schemi disfunzionali e da un certo modo di approcciare le esperienze della sua vita.
Lei pensa di avere la motivazione necessaria per farlo?
Perché proprio ora sente questa esigenza?
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Gentile Utente,
legga questo articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html
Anche a mio avviso sarebbe importante contattare uno specialista e capire meglio la situazione, inquadrando il problema.
Infatti è probabile che certe situazioni tendano a diventare stabili anche nella sofferenza e che molto abbia a che fare col modo in cui Lei vede il mondo e attribuisce significati.
Ci faccia sapere.
Un cordiale saluto,
legga questo articolo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1583-depressione-patologia-o-poca-forza-di-volonta.html
Anche a mio avviso sarebbe importante contattare uno specialista e capire meglio la situazione, inquadrando il problema.
Infatti è probabile che certe situazioni tendano a diventare stabili anche nella sofferenza e che molto abbia a che fare col modo in cui Lei vede il mondo e attribuisce significati.
Ci faccia sapere.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Ex utente
1per me è difficile dire se ho la giusta motivazione per farlo,dato che molto spesso in vita mia la mancanza di determinazione e costanza è stato un grosso freno alla mie qualità.
2perchè proprio ora?in passato,intorno ai 18-19 anni,chiesi a mia madre di andare da uno specialista,il quale alla terza seduta mi disse che non vedeva in me nessun disturbo,ma ho il sospetto che abbia potuto semplicemente dare a mia madre delle raccomandazioni,di tenermi sotto controllo.
3perchè questo mio malessere è amplificato in questo periodo da una serie di"sfortunati eventi e situazioni "che si sommano insiem,perchè credo che questa fase della mia vita possa essere il crocevia tra una vita piena di felicità,soddisfazioni in campo lavorativo,sociale e affettivo,e una vita di sofferenza,
scriverò un 'elenco di situazioni/stati che in questo periodo mi creano sofferenza.
1)essere in dirittura di arrivo per quanto riguarda la laurea triennale,dopo sei anni di iscrizione,"bucare"un eventuale settimo sarebbe una botta insostenibile al mio umore e alla mia"faccia"nei confronti dei miei parenti
2)la mancanza di lavoro,che mi porta a vivere a volte con soli 50€ al mese(vivo in famiglia,quindi non devo occuparmi delle spese di chi ha una famiglia)
3)la mancanza da quasi un anno di un mio mezzo di trasporto,che spesso mi vincola anche nel caso volessi semplicemente fare una passeggiata o trovare un amico e mi porta a dipendere ancora di piu dalla famiglia e a periodi di isolamento forzato
4)il mio desiderio di avere una relazione seria e stabile,o per lo meno cominciare a porre le basi,aumentando le mie capacità relazionali,che in ogni caso non sono cosi scarse come le mie parole possano far apparire,ma vorrei essere più naturale e scaltro con le donne.
5)la mancanza di empatia nei miei confornti da parte dei miei amici più stretti e cari(probabilmente perchè io ho una concezione dell'amicizia che non è quella reale)
2perchè proprio ora?in passato,intorno ai 18-19 anni,chiesi a mia madre di andare da uno specialista,il quale alla terza seduta mi disse che non vedeva in me nessun disturbo,ma ho il sospetto che abbia potuto semplicemente dare a mia madre delle raccomandazioni,di tenermi sotto controllo.
3perchè questo mio malessere è amplificato in questo periodo da una serie di"sfortunati eventi e situazioni "che si sommano insiem,perchè credo che questa fase della mia vita possa essere il crocevia tra una vita piena di felicità,soddisfazioni in campo lavorativo,sociale e affettivo,e una vita di sofferenza,
scriverò un 'elenco di situazioni/stati che in questo periodo mi creano sofferenza.
1)essere in dirittura di arrivo per quanto riguarda la laurea triennale,dopo sei anni di iscrizione,"bucare"un eventuale settimo sarebbe una botta insostenibile al mio umore e alla mia"faccia"nei confronti dei miei parenti
2)la mancanza di lavoro,che mi porta a vivere a volte con soli 50€ al mese(vivo in famiglia,quindi non devo occuparmi delle spese di chi ha una famiglia)
3)la mancanza da quasi un anno di un mio mezzo di trasporto,che spesso mi vincola anche nel caso volessi semplicemente fare una passeggiata o trovare un amico e mi porta a dipendere ancora di piu dalla famiglia e a periodi di isolamento forzato
4)il mio desiderio di avere una relazione seria e stabile,o per lo meno cominciare a porre le basi,aumentando le mie capacità relazionali,che in ogni caso non sono cosi scarse come le mie parole possano far apparire,ma vorrei essere più naturale e scaltro con le donne.
5)la mancanza di empatia nei miei confornti da parte dei miei amici più stretti e cari(probabilmente perchè io ho una concezione dell'amicizia che non è quella reale)
[#4]
Gentile Utente,
è chiaro che il cambiamento che si ricerca attraverso una psicoterapia deve partire dal pz, ma il terapeuta aiuta il pz. a costruire una motivazione e una domanda, qualora queste non fossero ben definite.
Bisognerebbe comprendere bene se le difficoltà nello studio (che Lei vive come dei fallimenti) siano dovute alla fatica che incontra nella vita quotidiana; in tal caso io credo che un lavoro psicologico potrebbe aiutarLa anche a vedere se stesso con maggior gentilezza e pazienza.
Quanto alla capacità relazionale, è probabile che anche queste siano in parte inibite o rallentate dalla situazione economica in cui si trova: oggi questi cambiamenti che costringono molte persone della Sua età (ma anche persone di età superiore ai 30 aa) a vivere più a lungo nella famiglia d'origine, hanno inevitabilmente ricadute anche a livello psicologico, coinvolgendo la sfera affettiva e spesso anche sessuale.
Ad ogni modo, dopo una accurata valutazione con un Collega, potrà decidere insieme come impostare il trattamento e quali obiettivi definire.
Un cordiale saluto,
è chiaro che il cambiamento che si ricerca attraverso una psicoterapia deve partire dal pz, ma il terapeuta aiuta il pz. a costruire una motivazione e una domanda, qualora queste non fossero ben definite.
Bisognerebbe comprendere bene se le difficoltà nello studio (che Lei vive come dei fallimenti) siano dovute alla fatica che incontra nella vita quotidiana; in tal caso io credo che un lavoro psicologico potrebbe aiutarLa anche a vedere se stesso con maggior gentilezza e pazienza.
Quanto alla capacità relazionale, è probabile che anche queste siano in parte inibite o rallentate dalla situazione economica in cui si trova: oggi questi cambiamenti che costringono molte persone della Sua età (ma anche persone di età superiore ai 30 aa) a vivere più a lungo nella famiglia d'origine, hanno inevitabilmente ricadute anche a livello psicologico, coinvolgendo la sfera affettiva e spesso anche sessuale.
Ad ogni modo, dopo una accurata valutazione con un Collega, potrà decidere insieme come impostare il trattamento e quali obiettivi definire.
Un cordiale saluto,
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 29/06/2013.
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