Depressione e religioni diverse

Caro dottore, in breve la mia storia. Sono stata fidanzata 2 anni con un testimone di geova io sono cattolica. Ho fatto di tutto, tranne convertirmi, pur di stare con lui. Una storia segreta per tutti per via delle loro regole: poche telefonate, poche uscite e di nascosto. Lui non è più attivo, credevo tenesse alla nostra storia, invece nel momento in cui gli ho chiesto di sbloccare la situazione e rendere il nostro rapporto "normale" lui si è tirato indietro dicendo di non essere convinto di voler rinunciare alla sua famiglia, perché ciò sembra essere richiesto. Continua a dirmi di amarmi, di non volermi perdere, in poche parole vorrebbe che io aspettassi ancora un qualcosa che forse non arriverà mai: la sua convinzione che in un attimo sembra esserci e l'attimo dopo svanisce. Sembra una classica storia d'amore andata male ma vi giuro che non lo è. Io scrivo a voi perché ho bisogno di un consiglio, ho bisogno di aiuto, non riesco più a dormire, dimagrisco a vista d'occhio, non riesco a non pensare a lui e l'idea che un'altra donna possa dargli tutto quello che vorrei continuare a dargli io mi fa impazzire. So che non avevo alternative e che non devo tornare sui mie passi (l'ho lasciato) anche perché non ha fatto niente per non lasciarmi andar via, continua a dirmi che non sa che deve fare, che vorrebbe me ma poi non concretizza nulla, ha tanta confusione in testa. Mi riprometto di farmi forza, di svagarmi, amici, lavoro, ma non ci riesco, io ho bisogno di lui e questa cosa mi fa stare male, un sentimento non può prendersi possesso di me stessa perché è questo che sta succedendo. Non riesco a concentrarmi, sono stanca mentalmente e debilitata fisicamente, questa situazione mi sta distruggendo. Possono due religioni essere così dure nei confronti di due ragazzi trentenni che si amano? O forse non mi sono accorta che l'amore è a senso unico..io farei qualunque cosa per lui come ho fatto in passato e lui non per me. Due anni di comprensione e attesa mi sembrano sufficienti per ricevere in cambio un amore di parole.
Aiutatemi, non voglio perderlo ma soprattutto non voglio perdermi..
Grazie
Sad
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Dr.ssa Giuseppina Ribaudo Psicologo 97
"non voglio perderlo ma soprattutto non voglio perdermi..": questo, direi, è la prospettiva migliore.
Leggendo la Sua storia ho sentito tutti i sacrifici che Lei ha fatto per il Suo partner.. cos'altro dovrebbe fare? penso che neanche lui sa a quale "religione" appartenere-
"lui si è tirato indietro dicendo di non essere convinto di voler rinunciare alla sua famiglia" : penso sia tutto lì il problema del Suo partner.

Quanto e come è legato a loro?
Quanti anni ha?

Dr.ssa Giuseppina  Ribaudo

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

pur rispettando le convinzioni religiose, ritengo che vivere in un clima del genere, molto spesso impostato sui divieti e non sulla libertà (di scelta... ma anche di sbagliare) non Le ha portato nulla di buono.

In una relazione di coppia è fondamentale la reciprocità, mentre qui Lei dice di aver fatto di tutto per fare funzionare la relazione... ma lui che cosa ha fatto per avvicinarsi a Lei e far sì che la storia riuscisse a proseguire?

A me pare che quest'uomo sia molto confuso, sia sulle credenze religiose (è uscito dal gruppo se non ho capito male) sia sulla vostra storia. Se in due anni egli non è riuscito a capirLa e a capire che cosa vuole, il problema mi pare essere tutto Suo, di Lei che scrive: come mai non riesce a guardare altrove e a cercare un compagno con cui ci sia affinità e con cui costruire una storia come Lei la vorrebbe?

Un cordiale saluto,



Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Rosa Francesca Capozza Psicologo, Psicoterapeuta 47
Gentile utente, dalla sua storia emergono tangibili i sacrifici cui ha dovuto sottostare in questi anni, le rinunce e le delusioni. Le chiedo, cosa la attrae in questo tipo di legame? Cosa la induce a voler "restare" in questa situazione relazionale? Il suo compagno appare completamente vincolato a livello emotico e cognitivo dal suo modo di vivere il suo credo. Cosa la indurrebbe a voler comunque continuare una relazione in cui sente manchi reciprocità, libertà di vivere sino in fondo ed allo scoperto il vostro sentimento? In questa situazione deve porsi delle domande che riguardano se stessa e il tipo di relazioni in cui sente di investire.

Dr.ssa Rosa Francesca Capozza
Psicologa-Psicoterapeuta
Specialista in Psicologia della Salute

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Utente
Utente
@ è molto legato alla sua famiglia ma per niente ormai al suo credo. E' diventato per lui una comodità non chiudere con la sua vita originaria. Lui ha 29 anni e mi ha sempre detto "sai quanti ne ho visti mollare per amore e tornare con la coda tra le gambe?" Noi per via delle segretezza della nostra storia discutevamo spesso ma come pensa di poter capire come sarebbe una quotidianità con me se non ci prova? Aspetta un segno non so. Grazie
@ lui è una persona non confusa dal punto di vista religioso, non crede più in niente di ciò che viene proposto dalla sua congregazione, è confuso sulle scelte da fare. Anche se a questo punto penso, a volte, che stia utilizzando questa situazione personale come scusa per non costruire un futuro con me in quanto dubbioso sui suoi sentimenti. Per quanto mi riguarda io non riesco a guardare altrove perché sono così innamorata di questo ragazzo che mi sento morire senza di lui. Grazie
@ cosa mi attrae? di lui tutto perché fondamentalmente è una delle persone più buone, più oneste che io conosca. Forse con me ha perso colpi, ma l'ho conosciuto così e mi sono innamorata del suo modo di essere. So che un rapporto così è logorante e impossibile da portare avanti ma io non posso pensare ad una vita senza di lui, ogni volta che provo a rimettermi in piedi sistematicamente crollo. A volte mi sento in colpa anche io stessa per averlo lasciato in un momento di difficile scelte, quando in realtà sono io ad aver bisogno di un sostegno visto come mi sto riducendo. Io so che scegliere di rivoluzionare la propria vita è dura e ci vuole del tempo ma come si può resistere in questo modo. Vorrei una storia normale, alla luce del sole, ma la vorrei con lui, perché è dolce, bello, passionale, simpatico, affidabile lui è tutto quello che ho sempre cercato, non riesco ad arrendermi all'idea che la persona che ritengo giusta per me , non posso averla per via di differenze ed imposizioni religiose. Io sto impazzendo, vorrei cercarlo, spero che lo faccia lui che non si muove naturalmente, vorrei dimenticarlo, ma allo stesso tempo non ci riesco e lo vorrei con me.. Sono in confusione totale. Cosa devo fare?Come posso dimenticarlo?Non mi sono mai sentita così debole in vita mia.Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

evidentemente il problema non è il credo religioso...
Ci sono moltissime storie del genere di pz che vediamo tutti i giorni e la cui caratteristica peculiare è quella di immolarsi per un rapporto tossico che però dà l'illusione di sentirsi vive e con molte energie.
In altre parole una storia del genere Le darebbe l'illusione di aver conquistato e fatto cambiare idea a quest'uomo che, giunti a questo punto, La tiene in pugno attraverso una modalità ambivalente.

E' questo che vuole per se stessa?

Le Sue storie precedenti com'erano? Hanno punti di contatto con questa ultima?

Lei dice di volere una storia "normale" alla luce del sole ma con lui. Nonostante il chiaro messaggio che questo non sia possibile?
Che cosa Le serve per voltare pagina?

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Dr.ssa Rosa Francesca Capozza Psicologo, Psicoterapeuta 47
Da una parte lei stessa riconosce che forse il suo compagno "stia utilizzando questa situazione personale come scusa per non costruire un futuro con me in quanto dubbioso sui suoi sentimenti", dall'altra sembra sentirsi "viva" in un rapporto in realtà logorante in cui sembra sperare in una grande estrema prova d'amore che probabilmente la farebbe sentire vitalmente importante...Riflettere sulle proprie modalità relazionali, sul significato che esse hanno rispetto all'immagine di sè è l'unica soluzione e modificarle per apprendere un nuovo modo di essere e di stare bene è una fatica, ma anche una conquista che è frutto di un lento cammino..
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Utente
Utente
Ho riflettuto sul fatto che questo mio star male fosse dovuto ad una questione di "possesso" ma mi sono resa conto che il mio non e' un capriccio, non e' gelosia o orgoglio la mia e' vera disperazione per essermi ridotta al limite estremo..sono arrabbiata con me stessa per non avere la forza di tirarmi su e non pensare a lui, mi sento stupida per aver creduto a tutte le vokte che mi diceva io sto con te in questa situazione che fa stare male anche me perche' penso ci sia una possibilita' di sistemare le cose altrimenti non avrei neanche cominciato questa relazione..ma quale possibilita'? Dopo 2 anni non e' cambiata una virgola e mi ha anche lasciato andar via..queste sono parole che mi rimbombano in testa giorno e notte e motivo per cui mi sento in colpa.Forse avrei dovuto aspettare ancora?magari si sarebbe sbloccato realmente?o forse avrei continuato a far passare del tempo per stare poi ancora piu' male?Non lo so mi scoppia la testa. Le altre mie storie sono state importanti e normali..una di 4 anni finita perche' troppo giovani,una di 5 anni finita per un tradimento di lui. Cosa mi attraeva del mio rapporto con questo ragazzo? A livello pratico i momenti con lui, stavamo davvero bene insieme,la coppia perfetta ci divertivamo,eravamo spensierati fino a quando non finiva la nostra giornata e tornavo a casa con il pensiero di quando lo avrei rivisto..bah chissa'!!cosa mi serve per voltare pagina? Convincermi del fatto che non ho sbagliato a lasciarlo.Il pensiero che non avrei dovuto abbandonarlo ma magari dargli piu tempo mi perseguita..alla fine lui ha ragione perche' sarebbe stato con me cosi quando avrebbe potuto avere chi voleva del suo mondo?La verita'? Non so perche' ma vorrei cercarlo,io ci spero ancora e' istintivo..o forse sono solo una persona che non ha rispetto di se stessa.Grazie per le vostre risposte le leggo di frequente e mi danno una carica in piu' che non ho..
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
O forse Lei ha una bassa autostima che La porta ad accontentarsi (e anche a torturarsi con i ricordi); in realtà dovrebbe pretendere il megli oper se stessa e se quest'uomo non ha ancora capito a distanza di due anni che cosa perde allontanandosi da Lei e non prendendo posizione, lo ringrazi per la preziosa informazione e cerchi qualcun altro che abbia voglia genuinamente di stare con Lei e di apprezzarLa davvero.

Che senso ha continuare a soffrire così?
Però credo anche che Lei debba rivedere con l'aiuto di uno psicologo psicoterapeuta il Suo modo di funzionare nelle relazioni, perchè mi pare piuttosto particolare e sbilanciato a Suo sfavore: in altri termini mi pare che Lei si sia infilata in questo caso in una relazione tossica che Le fa solo del male. Per quale ragione?
Questa risposta può cercarla con l'aiuto specialistico e soprattutto è necessario spezzare questa dinamica.

Buona giornata,
[#9]
Utente
Utente
Il problema di fondo e' che ho scoperto solo in un secondo momento che fosse un testimone di geova altrimenti non avrei cominciato questa storia.l ho scoperto quando era gia' troppo tardi..lui aveva lasciato la sua ragazza per me e all inizio i misteri che incombevano, la segretezza,la discrezione in tutto pensavo fossero dovuti a questo al fatto di non far vedere che il suo ufficiale rapporto fosse finito per una terza persona..dopo 4 mesi di storia ho cominciato a chiedere spiegazioni,4 mesi insomma non sono un giorno, titubanza qui titubanze li alla fine ho scoperto la verita'..volevo chiudere ma l amore e il suo ottimismo mi ha dato la forza di aspettare per ritrovarmi poi dopo due anni ferita e delusa. So che merito di piu' ma non riesco ad uscirne anche perche' lavoriamo insieme e vederlo di continuo, sentirlo e sentire le chiacchiere dei colleghi che nn sapendo nulla di noi cn ingenuita' vengono magari a dirmi cose su di lui,magari che sta con un'altra ecc ecc non mi aiutera' di certo. E' davvero brutto sentirsi impotenti..
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Io non credo proprio che Lei sia impotente, anzi ha tutto il potere, se lo desidera, di NON lasciarsi condizionare dalla situazione e di utilizzare questa esperienza a Suo vantaggio.

Pensarci e ripensarci cercando di analizzare tutta la questione e andare a cercare responsabilità non aiuteranno certo a voltare pagina, ma se Lei non riuscisse ad andare avanti un aiuto specialistico potrà aiutarLa a metabolizzare la questione più facilmente.

Si prenda cura di se stessa.

Un cordiale saluto,