Disinteresse

Salve,
Sono una donna di più di 35 anni, e da piccola ho subito una molestia.Mi fu detto di spogliarmi stare zitta non gridare non reagire e subire altrimenti sarei rimasta sfreggiata e c'era anche uno strapiombo con la metro sotto e in aperta campagna.Quindi non potevo rivolgermi a nessuno.
Con il tempo ho ricordato questo avvenimento che avevo parzialmente rimosso o trasformato in un ricordo strano ma mai messo a fuoco.
Quando ho ricordato meglio ho anche realizzato la gravità.
Ciò che mi ha sempre caratterizzato tuttavia è stato il mutismo la timidezza e l'apatia
Ma si pensava fosse questione di carattere....così dicevano gli adulti.
Ora che capisco e continuo in questo ostinato mutismo e apatia capisco anche che non è questione di carattere.
C' è un ragazzo di 7-8 anni più piccolo di me che è interessato ma io con tutti gli sforzi che posso fare non riesco a dedicarmi alla mia vita a ciò che potremmo fare insieme...non è molto aperto su ciò che vorrebbe fare perchè pare sia un tipo al quale piace decidere senza interpellare la persona che ha accanto.L'ho trovato con il lanternino o l'ho attirato di proposito per farmi del male di nuovo?
Quindi io sono muta lui non mi interpella e le cose procedono come vuole lui.
Ma del resto succede con tutti che gli altri decidono e io non decido mai cosa voglio fare e desidero lascio sempre decidere gli altri.
Sto accusando in questi giorni dei disturbi da attacco di panico violenti all'altezza della gola nel punto in cui il muscolo deglutisce.
Come se tentassi disperatamente di esprimermi ma non riuscissi parallizzando le pareti della gola che servono per ingoiare.
Anche dopo essere andata a dormire,sono due notti che mi devo svegliare di soprassalto perchè non ingoio....atacchi di panico sempre più violenti dunque.
Penso sia questo ragazzo che desidererebbe una risposta da me un inizio con me.
Come uscirne dato che non arrivo proprio a comprendere cosa è meglio per me, perchè il comportamento rinunciatario persiste e non riesco a darmi le giuste risposte per amare me stessa e la mia vita?
Quando ci provo mi addormento mi viene un topore vorrei solo distendermi e staccare la spina e non occuparmi di nulla.
Sento continuamente affanno.
Devo dire che però mentre gli altri ragazzi non mi davano nessuno stimolo questo ragazzo ha tirato fuori tutto quello che non ero riuscita a tirare fuori per 30 anni.
Avevo 6 anni quando è successo.
Come se avesse la capacità di smuovermi ... anche se sono purtroppo ancora inesorabilmente in letargo.
Grazie
[#1]
Dr.ssa Rosa Francesca Capozza Psicologo, Psicoterapeuta 47
Gentile utente, la sua buona capacità introspettiva l'ha portata ad associare le sue modalità relazionali ad un forte trauma/abuso che purtroppo ha subito in tenerissima età..Questo episodio lo aveva rimosso per molti anni, riesce a ricordare in che momento della sua vita è riuscita a farlo riaffiorare? E' probabile che il suo partner sia entrato in risonanza con questo evento che sta producendo manifestazioni sempre più evidenti e invalidanti nella sua vita. Questa potrebbe essere l'occasione per cercare di dare una "risoluzione" a questa grande ferita. Sarebbe importante per lei iniziare un percorso terapeutico in cui poter affrontare, elaborare e chiudere definitivamente quell'episodio, rilevandone i significati, gli affetti e le modalità comportamentali che permeano la sua vita attuale.

Dr.ssa Rosa Francesca Capozza
Psicologa-Psicoterapeuta
Specialista in Psicologia della Salute

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente, Lei scrive:

"C' è un ragazzo di 7-8 anni più piccolo di me che è interessato ma io con tutti gli sforzi che posso fare non riesco a dedicarmi alla mia vita a ciò che potremmo fare insieme...non è molto aperto su ciò che vorrebbe fare perchè pare sia un tipo al quale piace decidere senza interpellare la persona che ha accanto..."

e sembra, se non ho capito male, che Lei stia subendo questa relazione e le scelte di quest'uomo: che cosa intende? In che modo non riesce a dedicarsi alla Sua vita? Percepisce questa persona come prevaricante e con modalità coercitive?

"...L'ho trovato con il lanternino o l'ho attirato di proposito per farmi del male di nuovo?..."
Può darsi... per questa ragione concordo con la Collega sull'opportunità di contattare uno psicologo psicoterapeuta, magari presso il Consultorio della Sua zona, per poter capire bene come funziona Lei e di conseguenza come effettua le Sue scelte anche in ambito relazionale.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signora,
Se nella sua storia c'e' stato un abuso questo avra' purtroppo lasciato dei segni nella sua modalita' di percepire le relazioni.
Si affidi a un terapeuta che possa "depurare" le sue percezioni da quelle quote di ansia e di disagio che lei non puo' da sola gestire.
Potrebbe scoprire che quest'uomo e' quello che lei desidera o tutt'altro.
I migliori saluti e auguri.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#4]
Utente
Utente

Grazie per le risposte e i consigli.....avrei bisogno di capire quale orientamento dovrei preferire per affrontare la terapia in quanto sono un tanto disorientata dai numerosi approcci che ci sono :
clinico dinamico, cognitivo- comportamentale ecc...

Ricordai l'episodio quando compì 21 anni perché in quel periodo cercavo di capire perché non volevo dopo le superiori realizzarmi nella vita e rimanevo ferma a casa a fissare le pareti e a non apprezzare i miei desideri.

POI:
Questo ragazzo è abbastanza prevaricante e se non riesce con le buone procede con le punizioni perché come ho potuto capire cerca di farmi sentire in difetto quando le cose vanno in modo imprevedibile per lui...cerca un po' di dirigere le persone accanto a se;
...io sono un tipo molto libero non ammetto che si deduca una cosa piuttosto che un'altra senza un vero dialogo e interrelazione.
A volte mi dice invece :"la stai portando per le lunghe" io non sono d'accordo e scatta da parte sua la punizione fin quando non raggiunge il risultato di controllo.
Questo intendo.

Comunque chi mi ha abusato mi ha messo un coltellino in faccia mi ha minacciata come un mostro (avevo sei anni vedevo i cartoni e lo ricordo come uno di quei mostri) ed era impassibile; poi mi ha detto:" E' inutile che gridi...tanto non ti sente nessuno".

Non riesco a dedicarmi alla mia vita perché io sono lentissima
lui e tutti gli altri sono più veloci di me e alla fine mi arrendo perché se aspetto che i miei ricettori di cosa desidero e voglio fare mi dicono cosa fare faccio notte...quindi subisco le scelte di chiunque non solo quelle di chi mi sta accanto e lo faccio per fare più in fretta
ma non è la soluzione.



tuttavia ciò che mi aveva preoccupato nei giorni scorsi era il violento attacco di panico che avevo avuto all'improvviso e mai provato prima.
Finalmente poi ho ricordato l'episodio che aveva scatenato l'attacco di panico (che come al solito si rimuove) e che non mi permetteva più di ingoiare e mangiare.
Ora tutto è scomparso sto di nuovo bene e mi sono meravigliata di averlo seppellito nell' inconscio l'episodio scatenante.
Questo ragazzo infatti mi aveva punito per avere in modo intraprendente deciso di cambiare lo schema e il programma della giornata.
Anche io sono molto programmatica e pedante ma se decido di cambiare programma non mi sconvolgo ma a lui non è piaciuto e senza fare troppe storie senza manifestare apertamente il suo disappunto mi ha punita e non mi ha incontrato il giorno dopo; dopo è ricominciato tutto come al solito....mi ha dato dunque l'impressione di non potere esprimere il mio essere e di farmi scontare qualcosa e dopo di avermi riabilitata...
Questo è successo, e per ora questo è quello che penso.


Il pericolo di ricaduta rimane e quindi seguirò il vostro consiglio cercando l'orientamento e l'approccio giusto.
Grazie.

[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

da qui non possiamo consigliare direttamente la psicoterapia, ma può fare una valutazione diretta della situazione con uno psicologo.

Se soffre d'ansia e attacchi di panico le terapie più efficaci sono quelle attive e focalizzate come ad es. la cognitivo-comportamentale.

Ci faccia sapere.
Un cordiale saluto,
[#6]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signorina,
Le modalita' relazionali utilizzate dal suo ragazzo sembrano piuttosto "infantilizzanti' nei suoi riguardi. Il 'punirla' non dovrebbe essere da lei accolto come un atteggiamento idoneo ad una interazione fra adulti.
C'e' però' da analizzare quanto di questo atteggiamento infantilizzante le sia a livello inconscio gradito. Perche' se cosi' fosse lei tenderebbe a rispondere in modo da rinforzarlo e accettarlo.
Ecco, in breve le ho indicato la principale differenza fra l'approccio terapeutico psicodinamico e quello cognitivo comportamentale o strategico o sustemico. Il primo (psicodinamico) contempla l'esistenza di una zona 'inconscia' nella psiche che silenzioisamente guida le modalita' di percepire e di mettersi in relazione con il contesto. Secondo tale approccio non e' possibile modificare gli atteggiamenti coscienti se non si e' entrati in contatto con le motivazioini inconsce che li sostengono. Per discriminare i contenuti dell'inconscio si analizzano i sogni, le associazioni, i colloqui spontanei e non si danno "direttive" all'analizzando.
Scelga lei quale approccio le sembra migliore e preferibile per lei.
I migliori saluti
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