Brutto litigio con mia madre e lei piange
Nei miei precedenti consulti avrete già letto del terribile rapporto che ho con mia madre. I miei genitori sono tipi soli, asociali, senza amici ... mio padre lavora tutto il giorno e mia madre è una donna sola, casalinga, senza hobby, che ha avuto una vita difficile e triste ... Io sono sempre stata in sua compagnia fin da piccola, perchè non avevo nonni.
Sono stati due genitori molto affettuosi, ma non mi hanno mai insegnato a relazionarmi, evitavano sempre di farmi stare insieme agli altri bambini dicendo che tanto c'era tempo ...
Quante volte magari fissavo il pomeriggio con le amiche e poi tornando a casa e dicendolo a mia mamma, ero costretta a disdire, che vergogna ...
Ma la cosa che mi ha fatto più male è che ho passato le estati da i miei 12 ai 17 anni in campagna. Da sola, senza nessuno della mia età ... tutto il giorno con mia madre che lavorava in giardino e nell'orto, e io che leggevo libri su libri ... ne leggevo 4 in una settimana.
Non ho fatto nessuna esperienza di nessun tipo e fino ai 19 anni ne ho sofferto molto ...
Con mia madre ho litigato prima. Sono in periodo di esami universitari, devo studiare e gli unici pomeriggi che mi concedo di perdere sono per andare a trovare il mio fidanzato che abita lontano, e viene qui una volta settimana.
Lei ha insistito perchè andassi con lei in campagna domani ... a non fare nulla. Ho rifiutato, dicendo che dovevo studiare e lei ha fatto una tragedia greca dicendo che per lei non ci sono mai e che mi fa perdere sempre tempo, però stare con il mio fidanzato non è tempo perso!
Capite, paragonare l'unico giorno di felicità della settimana a un pomeriggio in una casa pulciosa e sudicia dove non vado a fare nulla ... Ho chiarito che non avevo intenzione di andarci, e che già mi ci avevano tenuta per estati intere e non avevo voglia di starci (eh si la cattiveria mi è scappata).
Mia madre ha iniziato a piangere (è una donna sensibile ma molto vittimista) dicendo che io non voglio più stare con loro, che quelle estati a quanto pare avrei preferito stare con le amiche invece che con loro e che pensavano di farmi felice (quante volte le avrò detto che volevo un po' di compagnia quelle estati??) , che loro sono genitori sbagliati e gli altri sono migliori perchè portano i figli a giro e non si lamentano mai ... che allora andassi a farmi una vita senza di loro.
Mi sono sentita in colpa a farla piangere ma non ne posso più. Sono sempre immusonita a stare qui, sempre con l'ansia, mi sento un macigno sulle spalle ogni santo giorno perchè quando non litighiamo, lei mi sta sempre col fiato sul collo.
Inutile dirle "Mamma so fare da me. Mamma sono grande" ... pare che l'unico modo per essere lasciata in pace sia dire qualche cattiveria.
Io non so più cosa fare, voi mi avete consigliato sempre di parlarle, ma è come parlare a un muro ...
la comprendo, lei sta provando a modulare diversamente la relazione con i suoi genitori, in particolare con sua madre, ma si trova di fronte a risposte che la colpevolizzano. Un modo per mantenere, credo inconsapevolmente da parte loro, la situazione immutata.
Sembre evidente, come già detto in precedenza, che i suoi genitori fatichino a lasciarla andare, a modulare diversamente e in modo più maturo e confacente alla sua età la relazione con lei.
<Io non so più cosa fare, voi mi avete consigliato sempre di parlarle, ma è come parlare a un muro>
Come le abbiamo detto in consulti precedenti, ricorrere a un nostro collega direttamente potrebbe davvero esserle utile per comprendere come gestire al meglio il rapporto con i suoi genitori e percorrere la strada di una maggiore autonomia e indipendenza.
Da qui, oltre agli spunti di riflessione dati in precedenza, non possiamo aiutarla quanto invece un nostro collega in presenza potrebbe fare.
Ci ha pensato nel frattempo?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Quindi mi sembra la cosa meno fattibile, sia perchè non me lo posso permettere, sia perchè mia mamma odia tutto quello che va fuori dai canoni. Andare dallo psicologo vuol dire che sei matta, così come mandare me dalla ginecologa vuol dire che faccio una vita libertina ... "E chissà cosa pensa la gente poi".
probabilmente sua madre non accetta che lei sia "grande" e cerca di tenerla legata a sé nell'unico modo che conosce, mentre lei giustamente vuole vivere la sua vita ma non sa come proporre un diverso tipo di legame. Si tratta di capire che crescendo ci sono modi diversi di stare vicini: questo lo può fare. Effettuando un percorso psicologico può modificare il suo modo di reagire alle richieste materne. In questo modo, solitamente, anche l'altra parte cambia il suo atteggiamento.
Cari saluti,
Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl
Quale potrebbe essere questo nuovo approccio? Io le ho provate di tutte!
Quando le raccontavo della mia vita, delle mie amiche e del mio fidanzato ... una volta diceva che era contenta, l'altra ci sputava fuoco e fiamme sopra. Anche del mio fidanzato pensavo fosse contenta ... invece l'ho sentita più volte parlare sottovoce con mio padre sul fatto che non le sembrava una cosa seria.
Ho provato l'approccio del tipo "facciamo qualcosa insieme!". Andando a giro per negozi, perdevamo la pazienza dopo poco perchè iniziava a criticare qualsiasi cosa volessi comprare... A volte mi fa vedere il suo giardino e i suoi fiori ma poi la cosa finisce li.
Non condivide niente di quello che mi piace (anche perchè lei a zero interessi) quindi pensa che sia solo una perdita di tempo ...
Questo è un passaggio importante nella crescita e nella maturazione di ogni persona. Per qualcuno il passaggio è più semplice, per altri un pochino più accidentato. Può avvenire spontaneamente, oppure può esserci bisogno di un supporto.
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