Fobia arresto cardiaco
buongiorno dottori..ormai è un mese che il mio ragazzo ha preso la fobia e ha paura che gli viene un arresto cardiaco ha fatto un ecg ed è risultato tutto nella norma. come lo potrei aiutare? chi è soggetto ad arresto cardiaco?? come gli posso far capire che non è a rischio?? spero che mi riuscite ad aiutare grazie in anticipo
[#1]
Gentile Ragazza,
Se pur innamorata e preoccupata, soltanto se il suo ragazzo chiedesse una consulenza online, potremmo tentare ( con gli ovvi limiti del mezzo telematico) di indirizzarlo verso un possibile percorso di cura.
Se le indagini mediche hanno escluso cause organiche, quelle psichiche non vengono escluse automaticamente, ma necessitano ascolti specifici e di tipo psicologico
Se pur innamorata e preoccupata, soltanto se il suo ragazzo chiedesse una consulenza online, potremmo tentare ( con gli ovvi limiti del mezzo telematico) di indirizzarlo verso un possibile percorso di cura.
Se le indagini mediche hanno escluso cause organiche, quelle psichiche non vengono escluse automaticamente, ma necessitano ascolti specifici e di tipo psicologico
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
"come lo potrei aiutare? "
Mica facile. Chi, come suppongo sia il tuo ragazzo, è ansioso e si lascia facilmente prendere dal panico focalizzandosi su ogni più piccola attivazione somatica (es la tachicardia per qualunque ragione viene letta come inizio di un infarto...) ricerca costantemente rassicurazioni dalle persone vicine (e talvolta anche dagli specialisti), ignorando che tali rassicurazioni sembrano funzionare solo per brevissimo tempo e poi tendono ad amplificare ancora di più l'ansia.
Le persone che vivono attorno agli ansiosi, come te, vengono a tal punto tirati dentro le loro dinamiche che ne diventano a tutti gli effetti gli infermieri (ad es. li accompagnano ovunque, li sostengono, li rassicurano, ecc...).
Una cosa importante è non banalizzare mai il vissuto del tuo ragazzo, anche se potrebbe sembrarti a volte esagerato rispetto al dato di realtà.
Tuttavia evita di trasformarti nella sua infermiera che lo rassicura, altrimenti potresti colludere per farlo sentire poco padrone sulla situazione. D'altra parte d'ansia non si muore (non esiste nessun caso in letteratura) ed è importante che il tuo ragazzo riesca ad imparare a gestirla.
In genere io consiglio per i parenti e le persone molto vicine a chi sta male una consulenza con la finalità precisa di apprendere quelle strategie utili per imparare a relazionarsi nella maniera migliore proprio per evitare di colludere col problema del pz. Anche farsi prendere dall'ansia e ritenere di doverlo aiutare potrebbero incidere sull'ansia del tuo ragazzo che potrebbe percepirsi "a rischio" (="tutti attorno a me sono preoccupati e spaventati... allora potrebbe essere grave?" potrebbe pensare...).
Invece potresti suggerire al tuo ragazzo, se ancora non l'ha fatto, di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta, meglio se di formazione cognitivo-comportamentale perchè molto efficace per tali disturbi, per la cura dell'ansia.
I disturbi d'ansia si trattano in genere in tempi decisamente stretti e quindi la cosa più saggia che il tuo ragazzo possa fare è rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta che lo aiuterà senz'altro a gestire le crisi d'ansia.
Saluti,
Mica facile. Chi, come suppongo sia il tuo ragazzo, è ansioso e si lascia facilmente prendere dal panico focalizzandosi su ogni più piccola attivazione somatica (es la tachicardia per qualunque ragione viene letta come inizio di un infarto...) ricerca costantemente rassicurazioni dalle persone vicine (e talvolta anche dagli specialisti), ignorando che tali rassicurazioni sembrano funzionare solo per brevissimo tempo e poi tendono ad amplificare ancora di più l'ansia.
Le persone che vivono attorno agli ansiosi, come te, vengono a tal punto tirati dentro le loro dinamiche che ne diventano a tutti gli effetti gli infermieri (ad es. li accompagnano ovunque, li sostengono, li rassicurano, ecc...).
Una cosa importante è non banalizzare mai il vissuto del tuo ragazzo, anche se potrebbe sembrarti a volte esagerato rispetto al dato di realtà.
Tuttavia evita di trasformarti nella sua infermiera che lo rassicura, altrimenti potresti colludere per farlo sentire poco padrone sulla situazione. D'altra parte d'ansia non si muore (non esiste nessun caso in letteratura) ed è importante che il tuo ragazzo riesca ad imparare a gestirla.
In genere io consiglio per i parenti e le persone molto vicine a chi sta male una consulenza con la finalità precisa di apprendere quelle strategie utili per imparare a relazionarsi nella maniera migliore proprio per evitare di colludere col problema del pz. Anche farsi prendere dall'ansia e ritenere di doverlo aiutare potrebbero incidere sull'ansia del tuo ragazzo che potrebbe percepirsi "a rischio" (="tutti attorno a me sono preoccupati e spaventati... allora potrebbe essere grave?" potrebbe pensare...).
Invece potresti suggerire al tuo ragazzo, se ancora non l'ha fatto, di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta, meglio se di formazione cognitivo-comportamentale perchè molto efficace per tali disturbi, per la cura dell'ansia.
I disturbi d'ansia si trattano in genere in tempi decisamente stretti e quindi la cosa più saggia che il tuo ragazzo possa fare è rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta che lo aiuterà senz'altro a gestire le crisi d'ansia.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Cara Ragazza,
puoi leggere questo consulto e farlo leggere anche a lui:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/360351-arresto-cardiaco.html
Magari gli verrà voglia di scriverci direttamente!
puoi leggere questo consulto e farlo leggere anche a lui:
https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/360351-arresto-cardiaco.html
Magari gli verrà voglia di scriverci direttamente!
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.3k visite dal 24/06/2013.
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