Disagio masturbazione

Buonasera,

scrivo per parlare di un disagio che mi accompagna fin da quando ho 13 Anni etá alla quale ho iniziato a masturbarmi. Fin dall'inizio ho avvertito strane sensazioni come se tutto dovesse andare male nei 2-3 giorni seguenti ( e in effetti ho sempre percepito un netto peggioramento dei miei rapporti personali e un generale calo di concentrazione e reattivitá in maniera forte e reale). A questo aggiungo semplicemente che ho poco meno di 30 anni, sposato senza figli per ora, con un lavoro stabile e soddisfacente e con una famiglia assolutamente normale con cui vado d'accordo. Non ho mai parlato con nessuno di questo e per tutto questo lungo periodo sono sempre andato avanti con la convinzione che per vivere bene bisogni masturbarsi il meno possibile cercando di limitare i danni dei giorni seguenti. Quindi si, credo che la mia percezione sia quasi sicuramente patologicamente ansiosa. Il punto é che non ho interesse a rendere la questione pubblica ed andare da uno psicologo vero. Esiste un modo per spezzare questo circolo vizioso? Per concludere, Il sesso lo vivo ovviamente poco e male (mia moglie intuisce e mi viene incontro cercando di comprendermi) e lo percepisco come vissuto di sensazioni negative nei 2-3 giorni immediatamente successivi.
Chiudo dicendo che dopo 10 giorni di " castitá" noto una decisa sensazione di benessere e sicurezza ma ovviamente tutto questo è incompatibile con il mio matrimonio e con una sana sessualitá, ragione di questo post.

Grazie
Saluti
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile utente,
a quanto sembra di capire è ia sfera "sessualità" nel complesso e non solo la masturbazione a crearle disagio.
Andare da uno psicologo non significa rendere pubblico il proprio disagio poichè lo psicologo è strettamente tenuto al segreto professionale. Perchè una tale remora? Lo psicologo è la persona più indicata a capire e cercare di correggere questa situazione.
cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la rapida risposta.

Fondamentalmente per mancanza di tempo e per, probabilmente, paura di ammettere un limite con se stessi prima di tutto. (Internet in tal senso aiuta, per quanto sia una persona comunicativa e socievole non credo riuscirei a dire a voce le cose scritte ad una persona di fronte a me per quanto esperta e adatta)

La ragione del mio post é se dalle poche informazioni date é possibile fornire un suggerimento. Tenga presente che sono religioso ma non praticante e non ho ricevuto una educazione rigida.

Grazie
Saluti
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Utente,
la sua affermazione <<Il punto é che non ho interesse a rendere la questione pubblica ed andare da uno psicologo vero.>> potrebbe essere tradotta con "se fosse solo per me, non avrei interesse a risolvere il problema" ?
Le domando questo, perché da quanto scrive (e mi corregga se ho capito male) la mia sensazione è che per Lei il problema non stia nel suo modo di concepire la sessualità, ma piuttosto nel fatto che, avendo una moglie, ci siano aspettative da parte di altri in tal senso. Quasi che, se Lei fosse single, rinuncerebbe tranquillamente ad una vita sessuale attiva.... Sbaglio?

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Sarebbe utile investigare le cause del suo disagio correlate sia all' autoerotismo, che alla vita sessuale.
La dimensione del piacere sembra essere compromessa ed associata ad un " dopo" ingombrante ed invalidante....
Ha ricevuto un' educazione rigida, sessuofobica, cattolica?
Le allego qualche lettura

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1350-la-masturbazione-ed-il-concetto-di-piacere.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#5]
Utente
Utente
Gentili Dott.sse, grazie per le risposte.

Direi di no, ho ricevuto una educazione normale e in famiglia non ci sono mai state situazioni particolari o complicate tali da mettermi in difficoltá. Sono sempre stato libero di fare le mie e scelte e di fatto da quando ho 18 anni sono fidanzato (due ragazze e la terza é diventata dopo qualche anno mia moglie).
Il mio disagio nasce da una convinzione profonda che inputo solo a me stesso e alla mia natura tale per cui all'atto della masturbazione o del sesso viene associato dopo un periodo " da scontare ". Fin da quando avevo 13 anni ho iniziato ad accorgermi che nei due- tre giorni successivi le sensazioni erano negative e tali preoccupazioni trovavano sempre un reale riscontro motivo per cui dopo qualche mese me ne sono convinto (e tenuto nascosto come mio disagio interiore fino ad oggi).
Rinunciare a una vita sessuale attiva é qualcosa che non ho mai desiderato davvero anche se per certi periodi ci ho provato per non vivere questo " dopo ".
Di fatto rimango sospeso in mezzo a queste due forze contrapposte.

Grazie
Saluti
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile utente,
secondo quanto ci dice il suo non sembra un disturbo dell'atto sessuale, ma qualcosa di più pervasivo relativo alla sfera "sessualità". Perciò, parlando obiettivamente, la difficoltà a parlare del problema dovrebbe essere minore rispetto ad altri disturbi propriamente sessuali.

Solo nello studio dello psicoterapeuta però si potrà indagare seriamente il problema, gli eventuali collegamenti con altre sfere della sua vita ecc..

Capisco la delicatezza del tema, ma lo psicoterapeuta tocca spesso tasti delicati e, come un medico, dovrebbe saperlo fare con competenza e creando il minor disagio possibile.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazzo,
La disamina delle dinamiche associate al suo disagio ed ambivalenza, dovrebbe essere effettuata da esperti adeguatamente formati, online non si può esplorare il suo vissuto, nè trovare soluzioni adattive affinchè lei lo possa superare adeguatmente
Un caro saluto
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Utente
Utente
Grazie mille comunque per il tempo dedicato.

Ne parlerò con mia moglie e nel caso mi presenterò di persona da un esperto

cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Bene, mi sembra la soluzione più consona al ritrovamento della qualità di vita