Identità sessuale
Buongiorno, sono una ragazza veneta di 28 anni. Ho avuto una vita affetiva abbastanza complicata. Non sono mai stata una bambina che giocava con le bambole, stavo ore in compagnia di amici maschi a gicare a pallone. Insomma, ero un vero e proprio maschiaccio, fino ai miei 15 anni. Mi sono sempre piaciuti i ragazzi, avrei voluto essere come gli amici con cui ero cresciuta, e non come stavo diventando. A scuola, alle superiori ero vittima di prese in giro in una classe di sole ragazze, perchè per colpa di problemi di salute , c'erano sempre risatine alle mie spalle. All'università la mia vita è cambiata, mi sono scoperta donna, comprando vestiti, truccandomi, ma avendo sempre dentro di me la parte camionista, ma finalmente sentendomi bene nei miei panni.
Il problema è che l'insicurezza acumulata negli anni ha portato ad avere una vita affettiva travagliata. Alla ricerca di storie impossibili e a senso unico ho sempre trovato un vuoto da colmare che nessuno vedeva. Quindi ho cominciato a rimpire questo in maniera sbagliata.. Tagliandomi, mangiando fino a star male, rubando, facendo la cam girl.. ma niente mi faceva star bene.
Finchè è arrivata la mia prima storia un anno fa.. Lui era un bravo ragazzo, ma nel momento in cui provavamo a stare insieme fisicamente non ci riuscivamo perchè finivo in bagno a vomitare.E' durata alcuni mesi e poi l'ho lasciato perchè stavo male. Da li in poi circa un anno fa, il mio corpo si è come congelato.Anche da sola, stimolandomi sessualmente non sentivo piu' niente. Fino a circa un mese fa, quando ho intrecciato un amicizia online con una donna. Mi sento rinata, e avendo rapporti sessuali virtuali con lei, il mio corpo si è risvegliato.
Io vivo la cosa con la massima tranquillità, anche se ho qualche domanda a cui non riesco a rispondere.. Premetto che ho avuto anche una educazione rigida, proveniendo da una famiglia abb bigotta e piena di tabu'. Per questo ho sempre cercato di differenziarmi, nei modi detti in precedenza ( quelli per riempire il buco). le domande che io pongo, sono perchè anche se volevo bene al mio ex la mia rezione fisica era quella del vomito? e questa amicizia virtuale che sto portando avanti è un modo di differenziarmi come gli altri, o mi piacciono veramente le donne? o la vivo bene perchè è solo una relazione virtuale? non ho paura di scoprirmi bissessuale, ma vorrei solo avere chiarezza su cosa veramente mi piace...
Il problema è che l'insicurezza acumulata negli anni ha portato ad avere una vita affettiva travagliata. Alla ricerca di storie impossibili e a senso unico ho sempre trovato un vuoto da colmare che nessuno vedeva. Quindi ho cominciato a rimpire questo in maniera sbagliata.. Tagliandomi, mangiando fino a star male, rubando, facendo la cam girl.. ma niente mi faceva star bene.
Finchè è arrivata la mia prima storia un anno fa.. Lui era un bravo ragazzo, ma nel momento in cui provavamo a stare insieme fisicamente non ci riuscivamo perchè finivo in bagno a vomitare.E' durata alcuni mesi e poi l'ho lasciato perchè stavo male. Da li in poi circa un anno fa, il mio corpo si è come congelato.Anche da sola, stimolandomi sessualmente non sentivo piu' niente. Fino a circa un mese fa, quando ho intrecciato un amicizia online con una donna. Mi sento rinata, e avendo rapporti sessuali virtuali con lei, il mio corpo si è risvegliato.
Io vivo la cosa con la massima tranquillità, anche se ho qualche domanda a cui non riesco a rispondere.. Premetto che ho avuto anche una educazione rigida, proveniendo da una famiglia abb bigotta e piena di tabu'. Per questo ho sempre cercato di differenziarmi, nei modi detti in precedenza ( quelli per riempire il buco). le domande che io pongo, sono perchè anche se volevo bene al mio ex la mia rezione fisica era quella del vomito? e questa amicizia virtuale che sto portando avanti è un modo di differenziarmi come gli altri, o mi piacciono veramente le donne? o la vivo bene perchè è solo una relazione virtuale? non ho paura di scoprirmi bissessuale, ma vorrei solo avere chiarezza su cosa veramente mi piace...
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La chiarezza la potrà avere avendo pazienza e andando avanti. Imparando a fidarsi delle sensazioni che il suo corpo le manda. Ad esempio:
>>> perchè anche se volevo bene al mio ex la mia rezione fisica era quella del vomito?
>>>
>>> ho intrecciato un amicizia online con una donna. Mi sento rinata, e avendo rapporti sessuali virtuali con lei, il mio corpo si è risvegliato
>>>
sembrano segnali piuttosto forti.
>>> perchè anche se volevo bene al mio ex la mia rezione fisica era quella del vomito?
>>>
>>> ho intrecciato un amicizia online con una donna. Mi sento rinata, e avendo rapporti sessuali virtuali con lei, il mio corpo si è risvegliato
>>>
sembrano segnali piuttosto forti.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
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Utente
La ringrazio dottore, forse è anche questione di tempo.. le riflessioni sono tante e le domande pure.. ma mi piacerebbe semplicemente riuscire ad avere piu' chiarezza su quello che sta accadendo.. su quali sono veramente i miei desideri.. e per capire se in fondo in fondo, il mio sia il desiderio di qualcuno del mio stesso sesso, o è paura, viste le esperienze di una relazione con un uomo..
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Gentile Ragazza,
La sua storia emotiva e relazionale necessita ascolti attenti e specialistici.
L' identità sessuale si forma già durante la prima infanzia e si rafforza nel tempo, esperienza, dopo esperienza.
La reazione del vomito, può ave tanti significati:
Paura dell' intimità, paura dell' aspetto penetrativo, un possibile vaginismo, il ricordo del pregresso abuso, altro....
La relazione con la donna, oltre che essere virtuale, quindi il assenza di fisicità, non prevede il contatto con la genitalità maschile....
Cosa ne pensa?
La sua storia emotiva e relazionale necessita ascolti attenti e specialistici.
L' identità sessuale si forma già durante la prima infanzia e si rafforza nel tempo, esperienza, dopo esperienza.
La reazione del vomito, può ave tanti significati:
Paura dell' intimità, paura dell' aspetto penetrativo, un possibile vaginismo, il ricordo del pregresso abuso, altro....
La relazione con la donna, oltre che essere virtuale, quindi il assenza di fisicità, non prevede il contatto con la genitalità maschile....
Cosa ne pensa?
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Utente
Carissima Dottoressa,
come dicevo i dubbi sono tanti.. col mio ex ragazzo, non era una paura dell'intimità, ma il senso di nausea arrivava anche con i baci. Ma prima di luii, apparte qualche sporadico caso, e appunto il tentativo di violenza subita, non ho mai avuto la possibilità di sperimentare una fisicità maschile.
Nell'ultimo anno, non sentivo il desidero nella masturbazione.. fisicamente non sentivo piu' nulla. e il tutto si è risvegliato con questa relazione; anche se l'intimità è stata vissuta virtualmente, il mio corpo non rispondeva cos' da tanto tempo..
Riguardando la mia storia non penso di essere omosessuale, gli uomini mi attraggono ancora, ma mi viene da pensare di non escludere neanche il mondo femminile. in tutto questo c'è una grande mancanza di esperienza affettiva in generale..
come dicevo i dubbi sono tanti.. col mio ex ragazzo, non era una paura dell'intimità, ma il senso di nausea arrivava anche con i baci. Ma prima di luii, apparte qualche sporadico caso, e appunto il tentativo di violenza subita, non ho mai avuto la possibilità di sperimentare una fisicità maschile.
Nell'ultimo anno, non sentivo il desidero nella masturbazione.. fisicamente non sentivo piu' nulla. e il tutto si è risvegliato con questa relazione; anche se l'intimità è stata vissuta virtualmente, il mio corpo non rispondeva cos' da tanto tempo..
Riguardando la mia storia non penso di essere omosessuale, gli uomini mi attraggono ancora, ma mi viene da pensare di non escludere neanche il mondo femminile. in tutto questo c'è una grande mancanza di esperienza affettiva in generale..
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La storia di abuso potrebbe aver avuto un ruolo nella genesi della confusione attuale. In tal caso la pazienza potrebbe non essere sufficiente, andrebbe prima risolto il trauma dovuto all'abuso. Cosa che potrebbe fare rivolgendosi a uno psicologo psicoterapeuta, di persona.
Se entro qualche tempo non dovesse essere riuscita a sbrogliare la matassa, eviti di intestardirsi a volerci riuscire da sola e si faccia aiutare, potrebbe risparmiare tempo e sforzi inutili.
Se entro qualche tempo non dovesse essere riuscita a sbrogliare la matassa, eviti di intestardirsi a volerci riuscire da sola e si faccia aiutare, potrebbe risparmiare tempo e sforzi inutili.
[#7]
Utente
sono stata in terapia per 3 anni fino al dicembre scorso, dopo il tentativo di abuso. Con il terapeuta ho affrotnato il discorso, ma non è mai uscita la questione della bisessualità. Grazie a lui ho affrontato tutti i problemi del passato. Non mi considero guarita ma grazie alla psicoterapia ho conquistato una serenità. Ma la fiducia sul versante maschile è una delle cose che mi rimaneva da ricostruire..
i dubbi sull'orientamento sono nati dopo un paio di mesi che la terapia è finita, entrando in una chat di sole donne. Li ho trovato la serenità, li esce la parte camionista di me, quella che ho sempre tenuta nascosta. e li è nata la relazione che sto portando avanti virtualmente.
Vorrei solo trovare un equilibrio, per evitare di farmi nuovamente del male o di ferire altre persone..
i dubbi sull'orientamento sono nati dopo un paio di mesi che la terapia è finita, entrando in una chat di sole donne. Li ho trovato la serenità, li esce la parte camionista di me, quella che ho sempre tenuta nascosta. e li è nata la relazione che sto portando avanti virtualmente.
Vorrei solo trovare un equilibrio, per evitare di farmi nuovamente del male o di ferire altre persone..
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>>> Ma la fiducia sul versante maschile è una delle cose che mi rimaneva da ricostruire
>>>
In tal caso è possibile che alla sua terapia sia mancata questa parte.
Anche ricostruire fa parte a pieno titolo della terapia. Prima si elimina la causa di sofferenza e poi, se c'è bisogno, si (ri)costruisce la parte che ha subito danni.
>>> Vorrei solo trovare un equilibrio, per evitare di farmi nuovamente del male o di ferire altre persone
>>>
Certo, è un nobile proposito, ma non potrà farlo "a secco", in astratto.
Dovrà sperimentarsi con persone e situazioni, per capire se ciò che sta facendo è davvero quello che vuole. Altrimenti rimarrà nel regno dei "forse", dei "e se le cose fossero andate diversamente?", dei "chissà perché è successo", "chissà qual è la causa" ecc. Domande che non portano a nulla, fanno solo avvitare di più nel dubbio.
>>>
In tal caso è possibile che alla sua terapia sia mancata questa parte.
Anche ricostruire fa parte a pieno titolo della terapia. Prima si elimina la causa di sofferenza e poi, se c'è bisogno, si (ri)costruisce la parte che ha subito danni.
>>> Vorrei solo trovare un equilibrio, per evitare di farmi nuovamente del male o di ferire altre persone
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Certo, è un nobile proposito, ma non potrà farlo "a secco", in astratto.
Dovrà sperimentarsi con persone e situazioni, per capire se ciò che sta facendo è davvero quello che vuole. Altrimenti rimarrà nel regno dei "forse", dei "e se le cose fossero andate diversamente?", dei "chissà perché è successo", "chissà qual è la causa" ecc. Domande che non portano a nulla, fanno solo avvitare di più nel dubbio.
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Utente
Ringrazio entrambe per le risposte cortesi. con i forse e i se, non si va avanti, su questo non ho niente da dire. ma chi chiedo da dove cominciare a darmi delle risposte e con che strumenti poterlo fare. Da che parte posso cominciare a costruirmi una sana vita relazionale? Sono impegnata in tante passioni, ho una vita sociale impegnata nel volontariato..ho un lavoro anche se precario..Eppure sentimentalmente mi sembra di fare acqua da tutte le parti..
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Il principio fondamentale, per quanto riguarda l'orientamento che seguo io, è di frequentare circoli di persone dove si svolgono attività gradite e d'interesse. Per intenderci è inutile andare per locali, se la cosa non ci piace.
Tuttavia da quello che ci ha raccontato sembra che non sia sufficiente il dove, ma occorra soprattutto agire sul come, sulle modalità di rapportarsi agli altri. Online però non è possibile risponderle, senza conoscerla. Occorrerebbero dei colloqui dal vivo, per poterla indirizzare in modo individualizzato.
Tuttavia da quello che ci ha raccontato sembra che non sia sufficiente il dove, ma occorra soprattutto agire sul come, sulle modalità di rapportarsi agli altri. Online però non è possibile risponderle, senza conoscerla. Occorrerebbero dei colloqui dal vivo, per poterla indirizzare in modo individualizzato.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 2.2k visite dal 17/06/2013.
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