Depressione e fine di un amore
Salve,vi scrivo perchè mi sento davvero persa.Sono una ragazza di 24 anni,ho una famiglia unita con due genitori che si amano da quando hanno 16 anni,non ho mai avuto relazioni con uomini fino a 2 anni e mezzo da quando ho avuto la mia prima,unica intensissima storia d'amore,con un uomo sposato di 31 anni con due figlie.Da una amicizia abbiamo finito per vivere quello che ci si è rivelato l'amore più grande delle nostre vite.Viviamo in una piccola città e lavoriamo insieme,e questo ci ha permesso di viverci quotidianamente come se fossi io la sua compagna ufficiale,incluso uscire con gli amici che abbiamo in comune.Abbiamo provato a lasciarci spesso perchè consapevoli dell'errore,ma finivamo sempre per tornare insieme,più uniti che mai.Sono stati due anni difficili per me che dal non aver mai vissuto una relazione sono stata catapultata in questa così difficile,che seppur mi rendeva felice mi ha dato tanta sofferenza,oltre al peso dei sensi di colpa che mi portavo dentro.Abbiamo vissuto uno di quegli amori davvero speciali.Lui non mi ha mai promesso nulla,è stato abbandonato dal padre quando era piccolo e mi ha sempre confessato,spesso in un pianto smisurato,quanto gli fosse inconcepibile il pensiero di lasciare le figlie,o di non viverle più quotidianamente.La situazione è precipitata quando a settembre scorso,anche per cercare di allontanarci sono partita per un'esperienza di un anno all'estero.Paradossalmente ci ha uniti se possibile ancora di più,lui è caduto in uno stato di disperazione e depressione che lo ha portato anche a dover subire una psicoterapia con psicofarmaci inclusi.Fino a che non ha iniziato a prendere in considerazione la probabilità di poter cambiare tutto e lasciare la moglie.Purtroppo dopo pochissimo tempo lei ci ha scoperti,inutile dire il trauma che ho subito io quando mi ha chiamata e cercata al telefono,o quello che ha passato lui con la famiglia e la moglie ch elo hanno minacciato di non voler mai più sentire nulla di lui,e di perdere le figlie se non avesse smesso di sentirmi.Nonosante tutto abbiamo continuato a farlo di nascosto,ci siamo perfino visti una volta.Ma ora,dopo 6 mesi,lui si dice sereno della scelta fatta,che ha capito che il ruolo di padre è più importante di tutto.Alterna momenti in cui mi dice che l'amore per me è scemato davanti alla paura di perderle,in cui mi lascia intendere che sta male,ma che per il mio bene deve farsi sentire distaccato,altri in cui mi dice che è terrorizzato all'idea di rivedermi,perchè teme l'effetto che potrei fargli,o in cui mi dice che mi devo fare la mia vita.Io dal canto mio mi sento completamente persa,sono qui ancora lontana da casa,con tanti amici,si,ma sola.Provo ad andare avanti con la mia vita ma non riesco a farmene una ragione,non mi do pace.Provo odio e un forte disprezzo per la mia persona e mi sento completamente persa,non so più dove cercarmi.Tra 20 giorni tornerò a casa,e questo include vederlo,e non so davvero come fare...
Grazie infinite.
Grazie infinite.
[#1]
Gentile ragazza,
mi pare che da entrambe le parti ci sia molta confusione, ma anche in passato c'è stata una dinamica alquanto particolare, dove spesso vi lasciavate per poi ritornare insieme. A che cosa erano dovuti questi allontanamenti?
Adesso che cosa teme nel doverlo rincontrare? La Sua reazione o quella di lui?
In genere però le relazioni extraconiugali non sono mai semplici da vivere per tutti gli attori coinvolti.
Lei davvero se la sente di continuare in questa maniera?
Oppure sente il bisogno di chiudere definitivamente in cuor suo con quest'uomo, ma adesso non riesce?
mi pare che da entrambe le parti ci sia molta confusione, ma anche in passato c'è stata una dinamica alquanto particolare, dove spesso vi lasciavate per poi ritornare insieme. A che cosa erano dovuti questi allontanamenti?
Adesso che cosa teme nel doverlo rincontrare? La Sua reazione o quella di lui?
In genere però le relazioni extraconiugali non sono mai semplici da vivere per tutti gli attori coinvolti.
Lei davvero se la sente di continuare in questa maniera?
Oppure sente il bisogno di chiudere definitivamente in cuor suo con quest'uomo, ma adesso non riesce?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Ragazza,
Viverre la distanza, condizione che caratterizza gli amori " altri" , è tra le condizioni più emozionanti, intense, ma strazianti al tempo stesso.
Come aggravante, nel vostro caso, C' è l' asimmetria della vostra condizione: lei single e lui sposato, sperequazione, che amplifica ogni forma di sofferenza e distanza dal' altro.
Cosa le ha dato quest' uomo durante questa vostra relazione?
Ha amici, colleghi, interessi, hobby?
Le allego qualche lettura sulle dinamiche che caratterizzano queste relazioni.
Cari auguri
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2251-come-superare-un-tradimento.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3496-le-nuove-regole-della-fedelta.html
Viverre la distanza, condizione che caratterizza gli amori " altri" , è tra le condizioni più emozionanti, intense, ma strazianti al tempo stesso.
Come aggravante, nel vostro caso, C' è l' asimmetria della vostra condizione: lei single e lui sposato, sperequazione, che amplifica ogni forma di sofferenza e distanza dal' altro.
Cosa le ha dato quest' uomo durante questa vostra relazione?
Ha amici, colleghi, interessi, hobby?
Le allego qualche lettura sulle dinamiche che caratterizzano queste relazioni.
Cari auguri
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2251-come-superare-un-tradimento.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3496-le-nuove-regole-della-fedelta.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Gentile utente,
penso che andrebbe anzitutto fatta un'analisi del legame che unisce quest'uomo alla moglie. Non tutti i matrimoni hanno un vero fondamento, anche se è bene presumerlo.
Non credo che le leggi attuali permettano a un padre separato di "perdere" le figlie, certamente le vedrà di meno, ma una separazione è preferibile a un matrimonio senza valide basi.
Cordiali saluti
penso che andrebbe anzitutto fatta un'analisi del legame che unisce quest'uomo alla moglie. Non tutti i matrimoni hanno un vero fondamento, anche se è bene presumerlo.
Non credo che le leggi attuali permettano a un padre separato di "perdere" le figlie, certamente le vedrà di meno, ma una separazione è preferibile a un matrimonio senza valide basi.
Cordiali saluti
Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo
[#4]
Utente
Grazie infinite per le vostre risposte !! Quanto al tema della confusione,io percepisco molto forte la sua..mi ha raccontato di episodi in cui lui,che l'ho conosciuto da sempre come la persona più pacifica e paziente del mondo,è arrivato anche ad atti di semiviolenza e intolleranza per piccoli screzi condominiali che mi lasciano pensare che tanto bene come dice di stare non sta. La mia confusione è dovuta invece al fatto che non mi do pace,non riesco a farmene una ragione e a dirmi che "è finita" e non so se è questione di tempo o se questo stato di inquietudine mi accompagnerà sempre. I nostri allontanamenti passati erano dati dal fatto che i sentimenti che iniziavamo a provare ci spaventavano perchè sapevamo bene che era una cosa sbagliata.Che non avremmo avuto un futuro lo abbiamo sempre saputo entrambi ma nonostante questo io ora mi tormento e mi torturo,e non capisco questo odio che riverso verso me stessa.Io so di dover chiudere perchè so che la sua scelta è definitiva,ma allo stesso tempo non mi do pace.Io ho molti amici,ho molte passioni,sono una ragazza estremamente determinata e sto portando avanti il mio sogno di bambina che mi permetterà di fare della mia più grande passione,i cavalli,anche il mio lavoro.Sono sempre stata molto impeganta negli studi,ma ora la mia vita è completamente stravolta e mi sento davvero persa,non riesco a capire tutta questa storia che effetto abbia avuto sulla mia psicologia,non capisco perchè ora provo questo disprezzo così grande per me stessa.Questa relazione mi ha dato tantissimo,lui mi ha insegnato ad amare e per problemi affettivi che ho, dovuti ad un rapporto particolare con mia madre, non sono mai stata in grado di lasciarmi davvero andare con qualcuno,e solo lui è riuscito a "liberarmi".L'amore che provo per quest uomo è davvero immenso e sento e so che il suo è altrettanto.Mi dico che due creature piccole,le figlie,sono più importanti di qualsiasi cosa e paradossalmente lo amo ancora di più per l'amore che prova per loro,è un padre meraviglioso.Ma capisco anche la sua difficoltà visto il suo passato nel pensare di lasciarle e non poterle vivere quotidianamente.La mia paura nel rivederci è data dal fatto che i sentimenti di entrambi sono ancora gli stessi,che dovremo incontrarci ogni giorno,e come potremo torturarci senza poterci più amare? Grazie davvero di cuore..
[#5]
"...non riesco a farmene una ragione e a dirmi che "è finita" e non so se è questione di tempo o se questo stato di inquietudine mi accompagnerà sempre..."
Questo accade perchè probabilmente Lei è abilissima a tenere viva l'attenzione su questa storia, rimuginandoci frequentemente.
"non capisco perchè ora provo questo disprezzo così grande per me stessa..."
Ecco, questo è un tema davvero molto importante che a mio avviso dovrebbe approfondire, capire e cambiare.
Sembra quasi Lei si sia annullata per vivere questa storia.
Perchè non prova a fare qualcosa per se stessa e a cominciare a volersi bene?
Bisogna precisare che talvolta le storie impossibili rendono la vita un po' più frizzante e, grazie all'adrenalina, tutto sembra più intenso e più bello, ma ne vale la pena?
Sarebbe anche il caso di capire meglio come funziona Lei in questi termini perchè molte donne che sentono questo vuoto per via di una relazione (con la mamma o con il papà ad esempio), percepiscono le relazioni così complicate come relazioni che le tengono vive e la stabilità come monotonia...
"...per problemi affettivi che ho, dovuti ad un rapporto particolare con mia madre..."
Che cosa vuol dire? Può spiegarlo meglio?
Questo accade perchè probabilmente Lei è abilissima a tenere viva l'attenzione su questa storia, rimuginandoci frequentemente.
"non capisco perchè ora provo questo disprezzo così grande per me stessa..."
Ecco, questo è un tema davvero molto importante che a mio avviso dovrebbe approfondire, capire e cambiare.
Sembra quasi Lei si sia annullata per vivere questa storia.
Perchè non prova a fare qualcosa per se stessa e a cominciare a volersi bene?
Bisogna precisare che talvolta le storie impossibili rendono la vita un po' più frizzante e, grazie all'adrenalina, tutto sembra più intenso e più bello, ma ne vale la pena?
Sarebbe anche il caso di capire meglio come funziona Lei in questi termini perchè molte donne che sentono questo vuoto per via di una relazione (con la mamma o con il papà ad esempio), percepiscono le relazioni così complicate come relazioni che le tengono vive e la stabilità come monotonia...
"...per problemi affettivi che ho, dovuti ad un rapporto particolare con mia madre..."
Che cosa vuol dire? Può spiegarlo meglio?
[#6]
Utente
Mia mamma ha dei problemi di personalità,ed è una donna estremamente fragile.I nostri problemi fondamentalmente si basano sul fatto che lei ha un rapporto morboso con mia sorella,più grande di 4 anni.Questa morbosità nei suoi confronti spesso si è riversata nel suo rapporto con me,perchè lei ha sempre mostrato un senso di protezione eccessivo nei suoi confronti che si traduceva quasi in una completa mancanza di maternità nei miei e non mi riferisco solo magari a piccoli litigi fraterni tra di noi.Io sono sempre stata costretta a responsabilità molto più grandi della mia età,che includevano quasi il proteggere io le fragilità di mia mamma e fin da piccola mi definivo "madre di me stessa".In compenso ho sempre avuto un legame molto forte con mio padre,ma ho tanto sofferto fin da bambina il non poter far affidamento su mia madre e credo di avere dei problemi affettivi che mi portano ad essere estremamente diffidente in qualsiasi relazione(per intenderci non riesco mai a fidarmi e a credere al bene che le persone con cui mi relaziono,inclusi gli amici,mi dicono o dimostrano di volere).
Indubbiamente la mia vita ha ruotato attorno a questa storia ed io tutt'ora sono diventata quasi ossessionata dalla mancanza di questa persona,anche perchè la nostra relazione è stata impostata fin da subito quasi ad un rapporto simbiotico per cui siamo sempre stati moltissimo presenti ognuno nella vita dell'altro,davvero quasi in maniera esagerata.E oltre al non riuscire ad accettare la fine di questa storia,non riesco ad accettare la mancanza di lui come persona nella mia vita..credo che molto influente sia anche la mia lontananza da casa,ma davvero mi sembra di impazzire,non riesco ad accettare questa fine.Sento per la prima volta nella mia vita,dove ho sempre fatto la spalla delle fragilità di tutti,il bisogno dell'aiuto di qualcuno
Indubbiamente la mia vita ha ruotato attorno a questa storia ed io tutt'ora sono diventata quasi ossessionata dalla mancanza di questa persona,anche perchè la nostra relazione è stata impostata fin da subito quasi ad un rapporto simbiotico per cui siamo sempre stati moltissimo presenti ognuno nella vita dell'altro,davvero quasi in maniera esagerata.E oltre al non riuscire ad accettare la fine di questa storia,non riesco ad accettare la mancanza di lui come persona nella mia vita..credo che molto influente sia anche la mia lontananza da casa,ma davvero mi sembra di impazzire,non riesco ad accettare questa fine.Sento per la prima volta nella mia vita,dove ho sempre fatto la spalla delle fragilità di tutti,il bisogno dell'aiuto di qualcuno
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"Sento per la prima volta nella mia vita,dove ho sempre fatto la spalla delle fragilità di tutti,il bisogno dell'aiuto di qualcuno"
Infatti mi pare che Lei abbia impostato anche la relazione con quest'uomo (bisognoso in quanto bisognoso della Sua complicità e di tutta la Sua comprensione perchè già sposato e non libero e impegnato come padre... tant'è che Lei si sente in difetto e non vuole portarlo via alle bimbe...) nella stessa maniera: Lei accudisce tutti!
Ma non si è stancata di un ruolo che La sfinisce, sebbene forse sia il ruolo che conosce e sa interpretare meglio?
Non vorrei essere fraintesa: accudire va bene... se qualcuno attorno a noi sta male, ma solo in quella circostanza, non sempre. Nella relazione di coppia invece si cammina fianco a fianco. Quindi, in quest'ottica, che cosa pensa di aver ricevuto da quest'uomo?
Inoltre credo che Lei possa essere ossessionata da questa relazione, non tanto per la persona in sè, quanto per la rappresentazione mentale che Lei ha dell'altro: in questo caso Lei ha fallito la Sua mission che Le impone di cambiare/curare l'altro e di avere tutto sotto controllo, come avveniva con la mamma...
Dal momento che sente il bisogno di avere una persona che si prenda cura di Lei, potrebbe pensare seriamente di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta che possa mostrarLe queste dinamiche e aiutarLa a modificarLe a Suo vantaggio per vivere le relazioni in maniera più funzionale e serena.
Sarebbe anche interessante riprendere in considerazione, in un setting di lavoro psicologico/psicoterapico, la relazione con il papà.
Un cordiale saluto,
Infatti mi pare che Lei abbia impostato anche la relazione con quest'uomo (bisognoso in quanto bisognoso della Sua complicità e di tutta la Sua comprensione perchè già sposato e non libero e impegnato come padre... tant'è che Lei si sente in difetto e non vuole portarlo via alle bimbe...) nella stessa maniera: Lei accudisce tutti!
Ma non si è stancata di un ruolo che La sfinisce, sebbene forse sia il ruolo che conosce e sa interpretare meglio?
Non vorrei essere fraintesa: accudire va bene... se qualcuno attorno a noi sta male, ma solo in quella circostanza, non sempre. Nella relazione di coppia invece si cammina fianco a fianco. Quindi, in quest'ottica, che cosa pensa di aver ricevuto da quest'uomo?
Inoltre credo che Lei possa essere ossessionata da questa relazione, non tanto per la persona in sè, quanto per la rappresentazione mentale che Lei ha dell'altro: in questo caso Lei ha fallito la Sua mission che Le impone di cambiare/curare l'altro e di avere tutto sotto controllo, come avveniva con la mamma...
Dal momento che sente il bisogno di avere una persona che si prenda cura di Lei, potrebbe pensare seriamente di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta che possa mostrarLe queste dinamiche e aiutarLa a modificarLe a Suo vantaggio per vivere le relazioni in maniera più funzionale e serena.
Sarebbe anche interessante riprendere in considerazione, in un setting di lavoro psicologico/psicoterapico, la relazione con il papà.
Un cordiale saluto,
[#8]
Utente
Io so soltanto che per la prima volta nella mia vita mi sono sentita davvero amata ed ho saputo amare totalmente.Attendo questi 20 giorni che mancano al mio ritorno per poter davvero iniziare un percorso terapeutico,ma nel frattempo impazzisco,vivere questo abbandono mi sta togliendo ogni forza,mi sento sola come non sono mai stata nella mia vita,e mi chiedo che ne sarà di me,di noi quando ci incontreremo e non potremo più essere "noi".Mi sento come se mi avessere strappato il cuore via dal petto,non riesco più a dormire,sono un cumulo di nervosismo e faccio fatica anche a dare i miei esami,e forse il mio disprezzo per me stessa è dato anche da questo,dal fatto che la mia vita mi sta quasi scivolando via e non riesco a riprendermela.
La relazione con mio padre invece in cosa potrebbe aver influito?
Grazie davvero per la sua attenzione,questo mi è davvero di grande aiuto!
La relazione con mio padre invece in cosa potrebbe aver influito?
Grazie davvero per la sua attenzione,questo mi è davvero di grande aiuto!
[#9]
mi chiedo che ne sarà di me,di noi quando ci incontreremo e non potremo più essere "noi
Forse potrebbe iniziare ad essere "se stessa", non crede?
Faticoso, ma indispensabile....
La solitudine, va analizzata, vissuta a pieno ed elaborata, vedrà che con un aiuto specialistico, ne verrà fuori più forte da questa relazione...
Eviti di provare disprezzo, le relazioni non hanno valore solo in funzione del dopo, ma vanno analizzate e vissute anche in funzione del momento in cui si vivono..
cari auguri per tutto
Forse potrebbe iniziare ad essere "se stessa", non crede?
Faticoso, ma indispensabile....
La solitudine, va analizzata, vissuta a pieno ed elaborata, vedrà che con un aiuto specialistico, ne verrà fuori più forte da questa relazione...
Eviti di provare disprezzo, le relazioni non hanno valore solo in funzione del dopo, ma vanno analizzate e vissute anche in funzione del momento in cui si vivono..
cari auguri per tutto
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"vivere questo abbandono mi sta togliendo ogni forza,mi sento sola come non sono mai stata nella mia vita,e mi chiedo che ne sarà di me,di noi quando ci incontreremo e non potremo più essere "noi"..."
Gentile Utente,
perdoni la franchezza, ma mi pare che Lei stia ragionando in maniera molto rigida e drammatizzando un po' tutta la situazione...
Prendere le distanze da situazioni che nella vita ci fanno soffrire e ci intrappolano significa cominciare a guardarle e a guardare noi stesse da un'altra prospettiva.
Lei parla di abbandono e lo capisco. Ma non crede che possa anche trattarsi di una liberazione, dal momento che quest'uomo sposato non può darLe ciò che invece Lei desidera?
Inoltre Lei parla di relazione difficile con la mamma: ok, ma adesso in che modo possiamo utilizzare questa esperienza (che l'ha fatta soffrire) a Suo vantaggio?
Per rispondere a questa Sua domanda: "La relazione con mio padre invece in cosa potrebbe aver influito?", premetto che io non credo che le relazioni con i genitori, per quanto la famiglia sia il luogo dei primi apprendimenti, siano delle trappole che ci segnano per tutta la vita. Fortunatamente viviamo anche a contatto con altre persone e quindi, nella vita, aumentano i gradi di libertà e le possibilità di apprendimento e di espressione.
Tuttavia mi domando come mai la relazione col papà, che Lei descrive in maniera diversa, come un legame forte, non sia per Lei l'occasione per sperimentare una relazione e delle modalità più sane e sicure.
Che cosa intende allora per legame molto forte col papà?
Che cosa FACEVA il papà quando Lei era in difficoltà per la mancanza della mamma?
Gentile Utente,
perdoni la franchezza, ma mi pare che Lei stia ragionando in maniera molto rigida e drammatizzando un po' tutta la situazione...
Prendere le distanze da situazioni che nella vita ci fanno soffrire e ci intrappolano significa cominciare a guardarle e a guardare noi stesse da un'altra prospettiva.
Lei parla di abbandono e lo capisco. Ma non crede che possa anche trattarsi di una liberazione, dal momento che quest'uomo sposato non può darLe ciò che invece Lei desidera?
Inoltre Lei parla di relazione difficile con la mamma: ok, ma adesso in che modo possiamo utilizzare questa esperienza (che l'ha fatta soffrire) a Suo vantaggio?
Per rispondere a questa Sua domanda: "La relazione con mio padre invece in cosa potrebbe aver influito?", premetto che io non credo che le relazioni con i genitori, per quanto la famiglia sia il luogo dei primi apprendimenti, siano delle trappole che ci segnano per tutta la vita. Fortunatamente viviamo anche a contatto con altre persone e quindi, nella vita, aumentano i gradi di libertà e le possibilità di apprendimento e di espressione.
Tuttavia mi domando come mai la relazione col papà, che Lei descrive in maniera diversa, come un legame forte, non sia per Lei l'occasione per sperimentare una relazione e delle modalità più sane e sicure.
Che cosa intende allora per legame molto forte col papà?
Che cosa FACEVA il papà quando Lei era in difficoltà per la mancanza della mamma?
[#11]
Utente
Mio papà ha cercato di colmare molto queste mancanze che mia mamma aveva con me,spesso la rimproverava anche,e mi ha fatto lui stesso un pò da mamma e da papà..Io capisco tutto quello che lei mi dice,capisco che dovrei affrontare tutta questa situazione in maniera diversa,ma il mio problema è che non riesco,non riesco a vederla come una liberazione,non riesco ad accettare di dover smettere di amare un uomo che comunque ancora mi ama,nonostante poi però sia consapevole che non c'è alternativa e che le cose non cambieranno.E a distanza di 6 mesi continuo con questa confusione che mi porta a torturarmi con questi pensieri,senza riuscire a considerare il tutto in maniera razionale,e continuiamo a cercarci e a sentirci e nonostante so che forse non ci aiuta non riesco a cancellarlo dalla mia vita
[#12]
Gentile Utente,
già nella mia replica n. 5 Le avevo scritto che probabilmente Lei sa benissimo come tenere vivo nella Sua mente il ricordo di questa storia e di quest'uomo e, anche scrivendolo qui, dimostra di avere in mente (forse idealizzando troppo?) questa relazione.
E' chiarissimo che Lei sa tutto e che la fatica maggiore è proprio generare un cambiamento. Non sto dicendo che sia facile. Al contrario, come Le ho indicato anche sopra, spesso le donne che funzionano psicologicamente come Lei percepiscono di sentirsi vive proprio mentre vivono storie così tormentate, anzichè storie apparentemente più comuni e quasi "noiose" ma stabili con affetti disponibili e prevedibili.
In genere problemi di questo tipo si affrontano in una psicoterapia, perchè cercare di voltare pagina da sole, senza rendersi conto di cosa muove alcuni pensieri e comportamenti non è attuabile.
Buona giornata,
già nella mia replica n. 5 Le avevo scritto che probabilmente Lei sa benissimo come tenere vivo nella Sua mente il ricordo di questa storia e di quest'uomo e, anche scrivendolo qui, dimostra di avere in mente (forse idealizzando troppo?) questa relazione.
E' chiarissimo che Lei sa tutto e che la fatica maggiore è proprio generare un cambiamento. Non sto dicendo che sia facile. Al contrario, come Le ho indicato anche sopra, spesso le donne che funzionano psicologicamente come Lei percepiscono di sentirsi vive proprio mentre vivono storie così tormentate, anzichè storie apparentemente più comuni e quasi "noiose" ma stabili con affetti disponibili e prevedibili.
In genere problemi di questo tipo si affrontano in una psicoterapia, perchè cercare di voltare pagina da sole, senza rendersi conto di cosa muove alcuni pensieri e comportamenti non è attuabile.
Buona giornata,
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 4.4k visite dal 15/06/2013.
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