Superare lutti avvenuti in pochi mesi
Salve, nello spazio di 3 mesi ho dovuto affrontare due lutti per la perdita di persone a me carissime, amica del cuore e subito dopo mio padre. Non ho avuto il tempo per capire cosa è capitato dopo la prima morte, che subito dopo mio padre si è ammalato e deceduto in brevissimo tempo. Ho ripreso immediatamente a lavorare, per tenere la mente occupata. A casa mi sembra di dover fare la "pagliaccia" per portare un po di buonumore, al lavoro faccio finta di nulla per non disturbare l'ambiente di lavoro, ed ora stó letteralmente scoppiando, non ho più forze per affrontare niente, mi sento così vuota da non riuscire a vedere una via di uscita, uno spiraglio a cui aggrapparmi. Il mio compagno, ha deciso di portare a termine la nostra storia con una tempistica perfetta, ed ora non só proprio più come fare. Vorrei, davvero vorrei sapere come fare, per uscire da questa situazione. Sono sempre stata positiva e sorridente, ma ora non ce la faccio, sono stanca di non riconoscermi più, di non riuscire più a capire cosa posso fare. Ho solo voglia di isolarmi e non vedere nessuno, ma mi sembra un circolo vizioso. Spero il mio compagno ci ripensi e venga a sostenermi, ma temo sia un'attesa inutile. Non só come si fà a chiedere aiuto, per questo scrivo a voi. Grazie di cuore, anche solo per avermi fatta sfogare un pochino.
[#1]
Gentile Utente,
innanzitutto le esprimo le mie condoglianze per le perdite subite.
Purtroppo ha subito due lutti importanti ravvicinati, oltre all'amica del cuore anche quella di suo padre figura oltremodo significativa affettivamente.
<non ho più forze per affrontare niente, mi sento così vuota da non riuscire a vedere una via di uscita, uno spiraglio a cui aggrapparmi.> E' compensibile il suo sentire poiché il lutto comporta di per sé movimenti depressivi e richiede un certo lasso di tempo per essere elaborato, la durata e la qualità di questo processo dipendono dalle risorse personali e ambientali a disposizione (come la presenza di affetti con i quali poter condividere il proprio dolore)
<A casa mi sembra di dover fare la "pagliaccia" per portare un po di buonumore,al lavoro faccio finta di nulla per non disturbare l'ambiente di lavoro ed ora stó letteralmente scoppiando> dunque in questo modo non ha la possibilità di parlare della sua sofferenza, di sfogarsi, piangere, raccontare, anzi la trattiene tutto dentro sé e assume addirittura il ruolo di alleggerire quello degli altri, uno sforzo davvero troppo grande che può ostacolare l'elaborazione del lutto. Oltretutto il suo compagno si è allontanato, cosa che aggiunge peso alla sofferenza.
Come mai porta tutto questo carico in famiglia?
Chi sente di dover sostenere in particolare? Come stanno i suoi famigliari?
Ha amici sui cui poter contare?
In attesa di una sua eventuale risposta, le suggerirei comunque di rivolgersi a un nostro collega di persona che la possa sostenere in questo momento difficile e aiutarla a elaborare le perdite subite.
Cari saluti
innanzitutto le esprimo le mie condoglianze per le perdite subite.
Purtroppo ha subito due lutti importanti ravvicinati, oltre all'amica del cuore anche quella di suo padre figura oltremodo significativa affettivamente.
<non ho più forze per affrontare niente, mi sento così vuota da non riuscire a vedere una via di uscita, uno spiraglio a cui aggrapparmi.> E' compensibile il suo sentire poiché il lutto comporta di per sé movimenti depressivi e richiede un certo lasso di tempo per essere elaborato, la durata e la qualità di questo processo dipendono dalle risorse personali e ambientali a disposizione (come la presenza di affetti con i quali poter condividere il proprio dolore)
<A casa mi sembra di dover fare la "pagliaccia" per portare un po di buonumore,al lavoro faccio finta di nulla per non disturbare l'ambiente di lavoro ed ora stó letteralmente scoppiando> dunque in questo modo non ha la possibilità di parlare della sua sofferenza, di sfogarsi, piangere, raccontare, anzi la trattiene tutto dentro sé e assume addirittura il ruolo di alleggerire quello degli altri, uno sforzo davvero troppo grande che può ostacolare l'elaborazione del lutto. Oltretutto il suo compagno si è allontanato, cosa che aggiunge peso alla sofferenza.
Come mai porta tutto questo carico in famiglia?
Chi sente di dover sostenere in particolare? Come stanno i suoi famigliari?
Ha amici sui cui poter contare?
In attesa di una sua eventuale risposta, le suggerirei comunque di rivolgersi a un nostro collega di persona che la possa sostenere in questo momento difficile e aiutarla a elaborare le perdite subite.
Cari saluti
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Utente
La ringrazio di cuore. Non só di preciso, chi devo proteggere, ho sempre svolto questo ruolo in casa. Mia madre mi ha detto che senza di me non ce la fà, e non me la sento di far vedere che soffro tanto. Faccio molta fatica a parlare di me, sono per natura molto discreta e non mi è mai piaciuto lamentarmi e tanto meno far preoccupare gli altri. Ma sento, che loro sono comunque preoccupati, solo che non só come fare a farmi aiutare.
In casa ci sono tante discussioni, soprattutto per questioni ereditarie e a me sembra tutto così squallido. Vorrei, vedere una via d'uscita, mi sono presa qualche giorno di vacanza, solo che non la finisco di piangere, che mi fà bene, ma mi stà svuotando ancora di più.
La ringrazio davvero tanto, solo il poter scrivere di come realmente mi sento è davvero di grande aiuto. Ho iniziato a prendere proprio oggi dell'iperico, sperando mi dia un po di equilibrio. Grazie.
In casa ci sono tante discussioni, soprattutto per questioni ereditarie e a me sembra tutto così squallido. Vorrei, vedere una via d'uscita, mi sono presa qualche giorno di vacanza, solo che non la finisco di piangere, che mi fà bene, ma mi stà svuotando ancora di più.
La ringrazio davvero tanto, solo il poter scrivere di come realmente mi sento è davvero di grande aiuto. Ho iniziato a prendere proprio oggi dell'iperico, sperando mi dia un po di equilibrio. Grazie.
[#3]
Sembra che il suo ruolo di sostegno per la sua famiglia (forse in particolare per sua madre), il doversi preoccupare per gli altri, venga da lontano e così di conseguenza il suo lasciarsi indietro che si è ancora di più evidenziato e amplificato in una circostanza dolorosa come quella che state attraversando.
Però, come dice lei stessa, questo carico ora la sta facendo "scoppiare" dunque sarebbe utile muoversi verso un equilibrio tra gli altri e sé. La vacanza la può aiutare a risposarsi un po', non so se lei abbia deciso di trascorrerla fuori, forse la aiuterebbe a staccare un pochino dalla situazione.
Non scarti comunque l'opportunità di incontrare direttamente un nostro collega, credo che per lei ora sia importante aprirsi, confrontarsi e avere a sua volta un sostegno in una fase delicata della sua vita.
Cari saluti
Però, come dice lei stessa, questo carico ora la sta facendo "scoppiare" dunque sarebbe utile muoversi verso un equilibrio tra gli altri e sé. La vacanza la può aiutare a risposarsi un po', non so se lei abbia deciso di trascorrerla fuori, forse la aiuterebbe a staccare un pochino dalla situazione.
Non scarti comunque l'opportunità di incontrare direttamente un nostro collega, credo che per lei ora sia importante aprirsi, confrontarsi e avere a sua volta un sostegno in una fase delicata della sua vita.
Cari saluti
[#4]
Gentile Utente,
fare finta di niente, non occuparsi del proprio dolore e dare sostegno agli altri, è il modo migliore per mantenerlo in vita e rinforzarlo.
L'elaborazione del lutto è quell'indispensabile processo psichico che dovrebbe avvenire dopo le svariate perdite reali o simboliche( anche un divorzio o una separazione, lo prevedono), al fine di occuparsi del proprio dolore e di rimetterlo al giusto posto, affinché non diventi dannoso per la nostra psiche.
Uno psicologo potrebbe aiutarla in questa fase
fare finta di niente, non occuparsi del proprio dolore e dare sostegno agli altri, è il modo migliore per mantenerlo in vita e rinforzarlo.
L'elaborazione del lutto è quell'indispensabile processo psichico che dovrebbe avvenire dopo le svariate perdite reali o simboliche( anche un divorzio o una separazione, lo prevedono), al fine di occuparsi del proprio dolore e di rimetterlo al giusto posto, affinché non diventi dannoso per la nostra psiche.
Uno psicologo potrebbe aiutarla in questa fase
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#5]
Utente
Grazie, davvero di cuore.
Penso proprio che lo farò, alla fine cercavo forse quella persona, che mi dicesse, che per stare meglio, bisogna svuotarsi completamente, e poi ricominciare lentamente a sorridere.
Ora mi sento meno in colpa, soprattutto verso me stessa se non ce la faccio. Si credo proprio che contatteró Uno dei vostri colleghi, per ritrovare la via giusta.
Grazie davvero tanto, per il vostro sostegno.
Penso proprio che lo farò, alla fine cercavo forse quella persona, che mi dicesse, che per stare meglio, bisogna svuotarsi completamente, e poi ricominciare lentamente a sorridere.
Ora mi sento meno in colpa, soprattutto verso me stessa se non ce la faccio. Si credo proprio che contatteró Uno dei vostri colleghi, per ritrovare la via giusta.
Grazie davvero tanto, per il vostro sostegno.
[#8]
Utente
Gentili dottoresse,
vi ringrazio davvero tanto per le vostre parole, ci tenevo a farvi sapere che stò riprendendo a sorridere ogni giorno con più naturalezza.
Ho iniziato a ritrovarmi ad aver voglia di raccogliere i pezzi e rimettermi in piedi. Non tutti i giorni mi è semplice farlo, ma vedo la via d' uscita, finalmente. Grazie di cuore, per aver smosso in me la voglia di lasciarmi andare, far tesoro della sofferenza e avermi dato la carica per riprendere in mano la mia felicità.
vi ringrazio davvero tanto per le vostre parole, ci tenevo a farvi sapere che stò riprendendo a sorridere ogni giorno con più naturalezza.
Ho iniziato a ritrovarmi ad aver voglia di raccogliere i pezzi e rimettermi in piedi. Non tutti i giorni mi è semplice farlo, ma vedo la via d' uscita, finalmente. Grazie di cuore, per aver smosso in me la voglia di lasciarmi andare, far tesoro della sofferenza e avermi dato la carica per riprendere in mano la mia felicità.
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 6.1k visite dal 12/06/2013.
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