Incontri dal pediatra
gentilissimi dottori, ho una bambina di 3 anni, fortunatamente sana. Ogni qual volta dobbiamo andare dal pediatra per i controlli di routine è un dramma. Nello studio medico si dimena, si butta a terra, urla e solo con la forza o con le minacce (da parte di noi genitori) il dottore può procedere alla visita, altrimenti con le buone e ricompense non si riesce. Il nostro pediatra è molto garbato e delicato, pertanto non capisco una tale reazione "isterica". Secondo loro da cosa può dipendere e soprattutto come affrontare nuove situazioni del genere? Ringrazio e porgo distinti saluti.
[#1]
Cara signora,
prima di risponderle ho dato una rapida scorsa ai suoi precedenti consulti.
Già poco meno di un anno fa ci scriveva in merito a comportamenti oppositivi di sua figlia; in quel caso l'opposizione sembrava essere confinata al rapporto tra pari (prepotenza nei confronti delle amichette).
Ci sono stati sviluppi su quel versante?
Anche in questo caso il comportamento, seppur differente nella pratica, sembra essere caratterizzato dalle medesime dinamiche.
Sua figlia si ribella, si oppone, vuole fare ciò che vuole, cerca di imporre le sue regole.
E' evidente che le ragioni di tali comportamenti vanno ricercate nel clima familiare che, senza andare alla ricerca di responsabilità precise dei genitori, andrebbe meglio indagato per comprendere anche come poter intervenire.
Ci sono altre occasioni in cui riscontra comportamenti oppositivi in sua figlia?
La bimba è figlia unica?
Come vanno ora le cose tra lei e suo marito?
Un caro saluto
prima di risponderle ho dato una rapida scorsa ai suoi precedenti consulti.
Già poco meno di un anno fa ci scriveva in merito a comportamenti oppositivi di sua figlia; in quel caso l'opposizione sembrava essere confinata al rapporto tra pari (prepotenza nei confronti delle amichette).
Ci sono stati sviluppi su quel versante?
Anche in questo caso il comportamento, seppur differente nella pratica, sembra essere caratterizzato dalle medesime dinamiche.
Sua figlia si ribella, si oppone, vuole fare ciò che vuole, cerca di imporre le sue regole.
E' evidente che le ragioni di tali comportamenti vanno ricercate nel clima familiare che, senza andare alla ricerca di responsabilità precise dei genitori, andrebbe meglio indagato per comprendere anche come poter intervenire.
Ci sono altre occasioni in cui riscontra comportamenti oppositivi in sua figlia?
La bimba è figlia unica?
Come vanno ora le cose tra lei e suo marito?
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#2]
Utente
Il clima familiare è sereno, io sto molto meglio ed ho ripreso anche una piccola attività lavorativa. La bambina (figlia unica) è molto pacifica, ha grandi proprietà dialettiche e quello che sente in genere lo esprime a parole, ma di tanto in tanto ha degli exploit di ribellione che mi spiazzano. Sono per un'educazione positiva, cerco di proporre delle alternative alle sue opposizioni, non nego, ma offro delle piccole ricompense, però di tanto in tanto si verificano queste situazioni dove vuole imporre a tutti i costi le sue regole perdendo il controllo.
[#3]
Cara signora,
cosa intende, esattamente, quando dice:
<<e solo con la forza o con le minacce (da parte di noi genitori) il dottore può procedere alla visita>>?
La forza e le minacce non rappresentano, di norma, un ideale educativo positivo.
Ciò che serve è la fermezza e la coerenza; è necessario che la bambina comprenda che esistono delle gerarchie che vanno rispettate ma questo non dovrebbe essere "imposto" con forza e minacce; altrimenti la bimba può prendere tale modalità come modello di riferimento e comportarsi allo stesso modo.
In fondo, se ci pensa, il comportamento oppositivo di sua figlia rappresenta una manifestazione di forza e, in una certa misura, di minaccia.
E' come se lei volesse dimostrare che non vuole sottomettersi alla forza e per far ciò utilizzi le stesse modalità comunicative non verbali (ossia il suo comportamento).
In questo modo rischiate di innescare una escalation simmetrica in cui ognuno dei due (voi genitori da una parte e la bambina dall'altra) cercate di imporre all'altro il vostro volere.
Spostare la modalità comunicativa su un piano più complementare dovrebbe servire a smorzare un po' i toni di sua figlia.
Per quanto riguarda le piccole ricompense, di cui parla, non sono, personalmente, del parere che siano opportune in tutti i casi, anzi...
Ci sono cose che vanno fatte e che la bambina deve pian piano imparare ad accettare come dei piccoli doveri cui non può sottrarsi; doveri che le competono e che non necessitano di alcuna ricompensa.
Un caro saluto
cosa intende, esattamente, quando dice:
<<e solo con la forza o con le minacce (da parte di noi genitori) il dottore può procedere alla visita>>?
La forza e le minacce non rappresentano, di norma, un ideale educativo positivo.
Ciò che serve è la fermezza e la coerenza; è necessario che la bambina comprenda che esistono delle gerarchie che vanno rispettate ma questo non dovrebbe essere "imposto" con forza e minacce; altrimenti la bimba può prendere tale modalità come modello di riferimento e comportarsi allo stesso modo.
In fondo, se ci pensa, il comportamento oppositivo di sua figlia rappresenta una manifestazione di forza e, in una certa misura, di minaccia.
E' come se lei volesse dimostrare che non vuole sottomettersi alla forza e per far ciò utilizzi le stesse modalità comunicative non verbali (ossia il suo comportamento).
In questo modo rischiate di innescare una escalation simmetrica in cui ognuno dei due (voi genitori da una parte e la bambina dall'altra) cercate di imporre all'altro il vostro volere.
Spostare la modalità comunicativa su un piano più complementare dovrebbe servire a smorzare un po' i toni di sua figlia.
Per quanto riguarda le piccole ricompense, di cui parla, non sono, personalmente, del parere che siano opportune in tutti i casi, anzi...
Ci sono cose che vanno fatte e che la bambina deve pian piano imparare ad accettare come dei piccoli doveri cui non può sottrarsi; doveri che le competono e che non necessitano di alcuna ricompensa.
Un caro saluto
[#4]
Utente
Infatti le minacce e la forza non sono nel nostro modus operandi, si tratta di un estremo rimedio quando gli altri "positivi" non funzionano. Il pediatra stesso ci ha detto di prenderla di forza per farle fare la visita e non riuscendo a tenerla ferma ho minacciato di andarmene e solo allora abbiamo potuto fare quello che il pediatra ci richiedeva.
[#5]
Gentile Signora,
come spesso accade il comportamento dei bambini dipende dallo stato d'animo degli adulti.
Né minacce, né ricompense, ma dialogo chiaro, empatico, autentico e trasparente, a tre anni è già in grado di capire ed anche di manipolare gli adulti.
Ottimale sarebbe mantenere una giusta distanza emozionale dalla piccola, non andare in confluenza con il suo vissuto e cercare il più possibile di essere coerenti e fermi nelle proprie posizioni
auguri
come spesso accade il comportamento dei bambini dipende dallo stato d'animo degli adulti.
Né minacce, né ricompense, ma dialogo chiaro, empatico, autentico e trasparente, a tre anni è già in grado di capire ed anche di manipolare gli adulti.
Ottimale sarebbe mantenere una giusta distanza emozionale dalla piccola, non andare in confluenza con il suo vissuto e cercare il più possibile di essere coerenti e fermi nelle proprie posizioni
auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.6k visite dal 11/06/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.