Fobia degli aghi
Salve! Scrivo perchè mia figlia, che ha 15 anni, ha la fobia degli aghi.
E' una fobia senza "fondamento", nel senso che non ha mai subito dei traumi che le potessero causare questa fobia, solo che adesso questo problema è un pò di intralcio per quel che riguarda la sua salute, poichè, essendo lei in forte sovrappeso dovrebbe eseguire degli esami del sangue ma lei si rifiuta categoricamente a causa di questa fobia.
E proprio per questa fobia, io non l'ho mai pressata a fare dei prelievi del sangue, in quanto avevo paura di provocarle un ulteriore disagio.. Ho sempre tentato di invogliarla ma non l'ho mai obbligata (direi giustamente).
Per quel che riguarda i vaccini, la questione si fa un pò meno complicata, anche se quando ha fatto i richiami l'anno scorso, ricordo che stava sudando freddo ed era molto ansiosa (anche se cercava di non farlo notare).
Proprio oggi, mi stava dicendo che si stava toccando la parte in cui di solito si fanno i prelievi e poco dopo aveva iniziato ad avere una sensazione di vomito e svenimento, per cui ha smesso subito di toccarsi.
Inoltre, vorrei precisare che non prova questa fobia se vede fare un prelievo o un vaccino a qualcun altro.. Ha la fobia solo se ciò viene fatto su di lei.
Non so se sia il caso di portarla da uno psicologo.. Soprattutto non vorrei essere io ad obbligarla ad andarci: ci è andata all'incirca due mesi perchè aveva subito un trauma per lei grande, ma senza che io la obbligassi, anzi, è stata proprio lei a chiedermelo.
Cosa posso fare per farle passare questa fobia?
Grazie.
E' una fobia senza "fondamento", nel senso che non ha mai subito dei traumi che le potessero causare questa fobia, solo che adesso questo problema è un pò di intralcio per quel che riguarda la sua salute, poichè, essendo lei in forte sovrappeso dovrebbe eseguire degli esami del sangue ma lei si rifiuta categoricamente a causa di questa fobia.
E proprio per questa fobia, io non l'ho mai pressata a fare dei prelievi del sangue, in quanto avevo paura di provocarle un ulteriore disagio.. Ho sempre tentato di invogliarla ma non l'ho mai obbligata (direi giustamente).
Per quel che riguarda i vaccini, la questione si fa un pò meno complicata, anche se quando ha fatto i richiami l'anno scorso, ricordo che stava sudando freddo ed era molto ansiosa (anche se cercava di non farlo notare).
Proprio oggi, mi stava dicendo che si stava toccando la parte in cui di solito si fanno i prelievi e poco dopo aveva iniziato ad avere una sensazione di vomito e svenimento, per cui ha smesso subito di toccarsi.
Inoltre, vorrei precisare che non prova questa fobia se vede fare un prelievo o un vaccino a qualcun altro.. Ha la fobia solo se ciò viene fatto su di lei.
Non so se sia il caso di portarla da uno psicologo.. Soprattutto non vorrei essere io ad obbligarla ad andarci: ci è andata all'incirca due mesi perchè aveva subito un trauma per lei grande, ma senza che io la obbligassi, anzi, è stata proprio lei a chiedermelo.
Cosa posso fare per farle passare questa fobia?
Grazie.
[#1]
Non possiamo consigliare direttamente cosa fare per intervenire sui problemi, né in prima persona né su terze persone. È comprensibile la sua riluttanza a portare la ragazzina dallo psicologo, ma non c'è bisogno di obbligarla ad andarci. Potete iniziare spiegandole che gli esami del sangue sono importanti e darle ad esempio un'alternativa: o riesci da sola a superare la paura, oppure possiamo andare da uno psicologo, scegli tu.
Alcuni approcci possono essere più adatti di altri per il superamento delle fobie, ad es. breve strategico o comportamentale.
Quale sarebbe stato il trauma cui si riferisce?
Alcuni approcci possono essere più adatti di altri per il superamento delle fobie, ad es. breve strategico o comportamentale.
Quale sarebbe stato il trauma cui si riferisce?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Grazie mille per la risposta.. Effettivamente, mi sono espressa un pò male nell'ultima frase, ciò che volevo dire, era se potevate darmi un consiglio sul come migliorare questa situazione.
Per quanto riguarda il trauma, si tratta di un lutto: all'incirca un anno fa è morto mio padre, al quale mia figlia era molto legata e, dopo qualche mese, mi ha praticamente implorato di portarla da uno psicologo perchè per lei quel lutto era qualcosa di troppo grande da poter sopportare e devo dire che, nel giro di poche sedute, è riuscita a risolvere il suo problema, anche se mi diceva che era molto duro ciò che stava facendo, perchè nelle sedute andava a rivivere i momenti più brutti che le hanno causato il trauma.
Per quanto riguarda il trauma, si tratta di un lutto: all'incirca un anno fa è morto mio padre, al quale mia figlia era molto legata e, dopo qualche mese, mi ha praticamente implorato di portarla da uno psicologo perchè per lei quel lutto era qualcosa di troppo grande da poter sopportare e devo dire che, nel giro di poche sedute, è riuscita a risolvere il suo problema, anche se mi diceva che era molto duro ciò che stava facendo, perchè nelle sedute andava a rivivere i momenti più brutti che le hanno causato il trauma.
[#3]
Si è espressa benissimo ma, come ho detto, non possiamo intervenire da qui sui problemi presentati dagli utenti, dando consigli né all'utente né tantomeno per agire su terze persone, in questo caso la ragazza.
Bene, ma quindi, se con l'aiuto del collega la ragazza è riuscita a superare il lutto, perché non proporle di andarci di nuovo per la paura degli aghi? Sembrerebbe la soluzione più semplice.
Bene, ma quindi, se con l'aiuto del collega la ragazza è riuscita a superare il lutto, perché non proporle di andarci di nuovo per la paura degli aghi? Sembrerebbe la soluzione più semplice.
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 10/06/2013.
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