Crisi d'ansia da tensioni condominiali
Buonasera.
Chiedo scusa se disturbo per un problema che forse a qualcuno sembrerà ridicolo, ma ho davvero bisogno di un parere e di un consiglio.
Abito da poco, con mio marito e mia figlia, in un appartamento che abbiamo acquistato e ristrutturato qualche mese fa con grandi sacrifici.
Al momento dell'acquisto non ci siamo resi conto che al piano terra dello stabile, esattamente sotto il nostro appartamento che si trova al primo, c'è un ex negozio di proprietà di una setta religiosa di origine sudamericana, che ha adibito i locali a luogo di culto.
Per due o tre ore, due volte al giorno, anche e soprattutto la domenica, gli adepti di questa setta religiosa si riuniscono per pregare e cantare a squarciagola, guidati da un "ministro" che li incita gridando.
Il disturbo che arrecano a noi che abitiamo sopra è indescrivibile: questa gente urla talmente tanto che sembra di averli in casa.
Ho chiesto gentilmente che abbassino il volume, ma non ho avuto alcun riscontro.
Ho coinvolto l'amministratore del condominio, il quale non ha mosso un dito.
Ho inviato una segnalazione al Comune ma al momento nessuno si è fatto vivo, anzi mi è stato fatto capire tra le righe che quando si tratta di luoghi di culto (anche se assurdamente inseriti in un contesto abitativo) le autorità si muovono con i piedi di piombo per non essere accusate di discriminazione religiosa, in particolare se sono coinvolte persone straniere.
E' vero che le riunioni della setta si svolgono in orari non propriamente dedicati al riposo (anche se magari la domenica mattina si vorrebbe poter dormire un po' di più) ma comunque uno in casa sua dovrebbe avere il diritto di stare tranquillo e magari potersi concentrare sullo studio (mia figlia deve dare la maturità).
Vengo al dunque.
Questa situazione mi sta logorando al punto che comincio ad accusare crisi d'ansia: se sono in casa, mi basta sentire il primo inno proveniente dalla "chiesa" per avvertire palpitazioni, respiro affannoso e voglia di piangere.
Quando sono fuori, il pensiero di tornare a casa e magari ritrovarmi nel bel mezzo di una delle sguaiate celebrazioni della setta mi fa sentire malinconica e depressa.
Sono arrivata a odiare la casa che ho tanto desiderato e che mi è costata tanti sacrifici.
Ho intenzione di presentare una denuncia formale alle autorità, ma vorrei sapere in che modo posso attestare e dimostrare il mio disagio.
Occorre il parere di uno specialista?
Dovrei farmi rilasciare un certificato da uno psicologo (o psichiatra)?
Al momento ho coinvolto solo il mio medico di famiglia, che mi ha prescritto un blando ansiolitico, ma naturalmente sono disposta a rivolgermi a chiunque possa comprendere e attestare che la presenza molesta di queste persone mi sta facendo ammalare.
Cosa potete suggerirmi?
Grazie per l'attenzione
Chiedo scusa se disturbo per un problema che forse a qualcuno sembrerà ridicolo, ma ho davvero bisogno di un parere e di un consiglio.
Abito da poco, con mio marito e mia figlia, in un appartamento che abbiamo acquistato e ristrutturato qualche mese fa con grandi sacrifici.
Al momento dell'acquisto non ci siamo resi conto che al piano terra dello stabile, esattamente sotto il nostro appartamento che si trova al primo, c'è un ex negozio di proprietà di una setta religiosa di origine sudamericana, che ha adibito i locali a luogo di culto.
Per due o tre ore, due volte al giorno, anche e soprattutto la domenica, gli adepti di questa setta religiosa si riuniscono per pregare e cantare a squarciagola, guidati da un "ministro" che li incita gridando.
Il disturbo che arrecano a noi che abitiamo sopra è indescrivibile: questa gente urla talmente tanto che sembra di averli in casa.
Ho chiesto gentilmente che abbassino il volume, ma non ho avuto alcun riscontro.
Ho coinvolto l'amministratore del condominio, il quale non ha mosso un dito.
Ho inviato una segnalazione al Comune ma al momento nessuno si è fatto vivo, anzi mi è stato fatto capire tra le righe che quando si tratta di luoghi di culto (anche se assurdamente inseriti in un contesto abitativo) le autorità si muovono con i piedi di piombo per non essere accusate di discriminazione religiosa, in particolare se sono coinvolte persone straniere.
E' vero che le riunioni della setta si svolgono in orari non propriamente dedicati al riposo (anche se magari la domenica mattina si vorrebbe poter dormire un po' di più) ma comunque uno in casa sua dovrebbe avere il diritto di stare tranquillo e magari potersi concentrare sullo studio (mia figlia deve dare la maturità).
Vengo al dunque.
Questa situazione mi sta logorando al punto che comincio ad accusare crisi d'ansia: se sono in casa, mi basta sentire il primo inno proveniente dalla "chiesa" per avvertire palpitazioni, respiro affannoso e voglia di piangere.
Quando sono fuori, il pensiero di tornare a casa e magari ritrovarmi nel bel mezzo di una delle sguaiate celebrazioni della setta mi fa sentire malinconica e depressa.
Sono arrivata a odiare la casa che ho tanto desiderato e che mi è costata tanti sacrifici.
Ho intenzione di presentare una denuncia formale alle autorità, ma vorrei sapere in che modo posso attestare e dimostrare il mio disagio.
Occorre il parere di uno specialista?
Dovrei farmi rilasciare un certificato da uno psicologo (o psichiatra)?
Al momento ho coinvolto solo il mio medico di famiglia, che mi ha prescritto un blando ansiolitico, ma naturalmente sono disposta a rivolgermi a chiunque possa comprendere e attestare che la presenza molesta di queste persone mi sta facendo ammalare.
Cosa potete suggerirmi?
Grazie per l'attenzione
[#1]
Se il suo disagio è causato dai clamori dell'odiata setta, non è attraverso goccine e psicoterapia che lo risolverà. Perciò a mio parere è corretta la strada che state intraprendendo, ossia quella legale. Per certificati e simili, a fini legali può chiederne sia allo psichiatra che allo psicologo.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Penso anch'io di non avere bisogno nè di farmaci, nè di psicoterapia, ma solo di veder rispettati e tutelati i miei diritti
Mi sono già resa conto di non avere altre "armi" se non denunciare questo vero e proprio abuso (nel quale, mi pare, si configura anche l'ipotesi di reato).
Visto che, se ho ben capito, sia lo psicologo che lo psichiatra hanno uguale autorità nel certificare il mio disagio mi rivolgerò senz'altro ad uno psicologo.
Molte grazie.
Mi sono già resa conto di non avere altre "armi" se non denunciare questo vero e proprio abuso (nel quale, mi pare, si configura anche l'ipotesi di reato).
Visto che, se ho ben capito, sia lo psicologo che lo psichiatra hanno uguale autorità nel certificare il mio disagio mi rivolgerò senz'altro ad uno psicologo.
Molte grazie.
[#3]
Gentile Utente,
poichè il problema è di natura legale deve prima rivolgersi ad un legale esperto in materia condominiale che potrà indirzzarla nella procedura da seguire.
Il danno psicologico non è facile da dimostrare, specialmente in casi del genere.
Quindi, prima contatti un legale e poi segua le istruzioni del legale.
Consideri che una denuncia penale comporta rivolgersi ad un legale penalista, e quindi va in contro a non poche spese.
poichè il problema è di natura legale deve prima rivolgersi ad un legale esperto in materia condominiale che potrà indirzzarla nella procedura da seguire.
Il danno psicologico non è facile da dimostrare, specialmente in casi del genere.
Quindi, prima contatti un legale e poi segua le istruzioni del legale.
Consideri che una denuncia penale comporta rivolgersi ad un legale penalista, e quindi va in contro a non poche spese.
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.7k visite dal 10/06/2013.
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