Morire d'amore

Buonasera,
Innanzitutto voglio ringraziare di cuore chiunque leggerà la mia richiesta e mi risponderà.Detto questo, salto i preamboli e arrivo dritta al punto:sono una ragazza di 22 anni, 1 anno fa dopo 3 anni il mio ragazzo mi ha lasciata, portandosi via la mia vitalità, la mia voglia di fare piani per il futuro, i miei progetti e tutto ciò che di bello c'era nella mia vita. Una storia come tante: non voglio star qui a dire quanto fossimo speciali insieme, avevamo alti e bassi, come in qualsiasi coppia, poi un giorno, dopo un bel weekend insieme, arriva uno squallido messaggio con il ragazzo di cui ero (e sono innamorata) mi lascia.L'amore della mia vita mi aveva liquidato così....poche righe....nulla di più. Inutile star qui a raccontare tutto quello che è seguito:pianti, giorni interi senza parlare con nessuno, senza mangiare, senza voglia di alzarmi da quel letto ...Non poteva fineire così, con un messaggio, dopo aver insistito molto ci siamo visti di persona, gli ho chiesto spiegazioni, mi ha detto: "devo stare solo perché faccio troppo male alle persone! Non ho un'altra, ma non ti amo più..."quando fino al giorno prima diceva il contrario. Io l'ho cercato, rincorso, mi sono umiliata per lui, per poi scoprire che aveva un'altra già quando stava con me...mesi di silenzi, rifiuti, indifferenza nei miei confronti da parte sua...mentre io sprofondavo sempre più giù. vengo a sapere che dopo un anno che frequentava quest'altra ragazza, hanno smesso di parlarsi e lui ora ha una relazione di solo sesso con una 42enne madre di una ragazza di 14 anni. Qualsiasi persona, me compresa, razionalmente parlando, sa che questo ragazzo va dimenticato ..ma come faccio? lui è stato il mio primo vero amore, quello con cui ho fatto le miei prime esperienze, i primi viaggi da sola, le prime notti fuori casa...mentre io per lui non sono stata cosi unica: negli ultimi 7 anni non è mai riuscito a stare senza una ragazza (tutte più grandi di lui tranne me, siamo infatti coetanei). Io non so più cosa fare per togliermelo dalla testa...esco e penso a lui,a volte passo giornate Intere a cercare informazioni per sapere cosa fa nella sua vita, ogni tanto ci scriviamo, e lui mi racconta le sue conquiste "sessuali" ed io stupida che lo ascolto, mentre dentro di me il cuore batte così forte che mi sento morire. Io lo amo, nonostante tutto lo amo e sono più che convinta che i momenti passati insieme non fossero una menzogna. Sono confusa. Sto male. Tutti i miei amici sono fidanzati, mia sorella è fidanzata, i miei sono la tipica coppia che sta insieme da 30 e non sanno cosa si prova ad amare senza essere amati. Lui è andato avanti:viaggi, discoteche, mille ragazze, e ora dirittura una 42enne....che se ne dovrebbe fare di una come me? Per quanto mi sforzi mi sembra di essere immobile...esco....ma nessuno si intessa mai a me, a nessuno piaccio davvero. Io mi sento sola. E spesso vorrei andarmene per sempre, è come se avessi la certezza che l'amore non arriverà più per me.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Qualsiasi persona, me compresa, razionalmente parlando, sa che questo ragazzo va dimenticato ..ma come faccio?
>>>

Imparando ad amare di più te stessa.

Evidentemente finora non hai avuto la possibilità di farlo fino in fondo e per questo il primo amore ti è probabilmente servito da surrogato per ciò che, da sola, non stai riuscendo a darti.

La verità però è che nessuna relazione, per quanto speciale, per quanto elettrizzante, dovrebbe mai diventare un sostituto per il nostro amor proprio.

Sei ancora molto giovane, hai tempo per imparare, ma se nel frattempo stai soffrendo troppo parlarne con uno psicologo di persona ti aiuterà.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<che se ne dovrebbe fare di una come me?>
Gentile Ragazza,
ribalterei la questione : lei che se ne dovrebbe fare con uno come lui?
Di un ragazzo problematico, mentitore, che l'ha lasciata senza alcun riguardo e delicatezza, bruscamente con un sms?

Non continui ad aggiungere sofferenza alla sofferenza.
Smetta di umiliarsi e farsi umiliare, di ascoltarlo, di soffrire.
Non consegni la sua vita ad una speranza mal riposta, quell'amore che le sembrava così bello si è dimostrato una trappola micidiale che l'ha umiliata e la continua a umiliare nel peggiore dei modi.
Guardi la realtà in faccia e non il sogno che si racconta, inizi a guardarsi con occhi diversi e a prendersi cura di sé, anziché continuare a farsi del male.
Perché consegnare la propria vita a una persona che non la merita?

Smetta di chiamarlo, di ascoltare i suoi squallidi racconti, cosa spera di ottenere in questo modo? Non crede così di sentirsi sempre peggio e che la sua autostima scenda sempre più al ribasso?

Dovrebbe riuscire a staccarsi da questa persona, ad elaborare la perdita, a conquistare una migliore autostima e centratura su se stessa, a ricominciare a vivere.
Incontrare di persona uno psicologo potrebbe davvero esserle utile.
Che ne pensa?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Io la ringrazio di cuore.
Ho pensato spesso di parlare con uno psicologo ma qualcosa mi frena. Sono sempre stata abituata a farcela con le mie forze, senza chiedere niente a nessuno Dalla descrizione che ho fatto di me sembro una ragazza fragile e forse lo sono, ma prima di incontrare lui ed anche quando stavo con lui, ho sempre messo al primo posto il rispetto, la dignità, l'amore per me e per il prossimo, ero la studentessa modello, la rappresentante di classe, sempre in prima linea nell'aiuto del prossimo, sempre pronta ad ascoltare ed ora che lui se n'è andato mi sembra di non saper più fa nulla di tutto ciò! Come è possibile? Amici, insegnanti, parenti mi descrivevano sempre come "il vulcano" o come diceva il mio prof di filosofia "splendente". Ora soffro e nessuno se ne rende conto, è come se non avessi il diritto di stare male perché non "è da me!", per gli altri dopo due, tre mesi ne sarei dovuta uscire più forte di prima, e invece sono a pezzi e non credevo che ritrovarmi la sola ragazza single i un gruppo di amici potesse essere così frustrante e triste. La gente dice: esci e fatti degli amici...certo, ma i veri amici, quelli di cui avrei bisogno ora, non ci sono. Pensano alle loro relazioni, alla loro vita....forse è giusto così e fa parte della natura umana fregarsene degli altri quando si ha tutto ciò che ci soddisfa, so solo che tutto questo aggiunge dolore al dolore.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Sono sempre stata abituata a farcela con le mie forze, senza chiedere niente a nessuno..."

"Ora soffro e nessuno se ne rende conto, è come se non avessi il diritto di stare male perché non "è da me!""

Gentile ragazza,

probabilmente le tue convinzioni su di te stanno un po' peggiorando il problema, perchè chiuderti nella tua sofferenza non fa altro che amplificare il tutto. Inoltre se pensiamo di noi stessi che sia utile farcela con le proprie forze, tendiamo a comportarci di conseguenza e magari a minimizzare in presenza degli altri quanto stiamo davvero male.

Forse per questa ragione non trovi un supporto attorno a te o forse perchè in effetti hai sempre trasmesso l'idea di una ragazza molto forte e gli altri l'hanno memorizzata (tant'è che ti dicono che dopo due mesi avresti dovuto stare meglio).

Però concordo con i Colleghi: ciò che ti serve è cominciare ad essere più gentile con te stessa e imparare che gli altri ci trattano come noi permettiamo loro di trattarci.

Se tu da sola non riesci a cambiare questi aspetti, potresti chiedere aiuto ad uno psicologo psicoterapeuta presso l'ASL della tua città.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Sono sempre stata abituata a farcela con le mie forze, senza chiedere niente a nessuno
>>>

In tal caso, leggere qui forse ti farà capire alcune cose:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html

Amici, insegnanti e parenti ti hanno descritto come "vulcano" "splendente" probabilmente perché era quella l'immagine di te che volevi proiettare. Di nuovo, come sostituto dall'esterno di qualcosa che ti manca dentro.
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Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Vi ringrazio per aver risposto così in tanti e così velocemente, sono davvero colpita.
Non so se sia possibile, ma nello scrivervi e nel leggere le vostre risposte, è come se qualcosa dentro di me si sia sposato, mi spiego meglio: leggendo l'articolo propostomi dal Dr. Santonocito ho capito la contraddizione che albergava in me. Quando vi ho detto che più volte ho pensato di rivolgermi ad uno psicologo ma qualcosa mi frenava non consideravo che scrivendo qui, in maniera diversa, forse più indiretta, forse più facilmente, stavo comunque chiedendo il vostro aiuto e voi tutti siete degli psicologi. Forse avevo ed ho solo bisogno di dire a qualcuno quello che dentro di me so già da un po', ma che non riuscivo ad esprimere. Due frasi hanno fatto breccia nel mio cuore, (concedetemi l'espressione)
>>>>ribalterei la questione:cosa se ne dovrebbe fare lei di uno così?
>>>>ciò che ti serve è imparare ad essere gentile con te stessa e imparare che gli altri ci trattano come permettiamo loro di trattarci.

E ho capito che devo cambiare prospettiva su questa storia:per troppo tempo mi sono sentita io quella sbagliata, quella fuori posto, per troppo tempo mi sono addossata le colpe per la fine di questa relazione che ho vissuto come il più grande fallimento, la più grande sconfitta che mi sia trovata costretta ad affrontare.
Ho vissuto la brusca fine di questa storia come un qualcosa che ineluttabilmente si stava sgretolando sotto i miei occhi senza che io fossi capace di fare niente per impedirlo, non mi sentivo più appagata, felice, dopo aver perso una persona nella quale avevo riposto progetti e sogni. So bene che la vita mi riserverà sempre delle sfide, alcune volte ce la farò, altre dovrò ammettere di aver fallito, questo lo so e so anche che per tutto il resto (esami, scuola, relazioni famigliari,amicizie) ho sempre superato le sconfitte, questa volta però è stato diverso.
Perché quando una storia d' amore che finisce può farci sentire così fragili, così soli, così fuori posto? Questa è la risposta che mi sono data e vi prego di esprimere il vostro parere se la ritenete errata o fuorviante: penso che, sin da quando siamo piccoli, nelle nostra società, il nostro cammino sia in parte tracciato: abbiamo la scuola dell'obbligo da frequentare, un lavoro da cercare se vogliamo essere autonomi, un'università da frequentare se desideriamo approfondire le nostre conoscenze in un settore, poi ci sono i parenti, gli amici, e gli amori. Il messaggio che passa è che per essere in regola con questa vita, bisogna arrivare ad un certo punto del proprio cammino in cui si è costruito qualcosa e nel grande disegno rientra anche una storia d'amore, quell'amore, che come ci insegnano già da piccoli con le fiabe, ti rende una persona migliore, ti dà la forza per affrontate le sfide della vita, perché infondo in due più bello, quell'amore che ti fa vedere il mondo con occhi diversi e che ti aiuta a crescere. Poi di colpo quella persona che ha camminato accanto a te ,decide di cambiare strada e lo fa di colpo, in modo così brusco e violento da lasciarti lì fermo senza sapere che fare. Ecco che il puzzle della tua vita va in mille pezzi, per una persona, tutto il resto perde senso, credevi di sapere cos'è l'amore ma evidentemente ti sbagliavi, perché ti domandi: se l'amore è questo cosa mi hanno raccontato fino ad ora? Esiste davvero quell'amore di cui tutti parlano? Era lui e ho perso per sempre la mia chance?
Quello che mi resta è un senso di rabbia, per aver fallito, un senso di frustrazione perché desidererei davvero quell'amore, ma non perché mi senta sola, semplicemente perché è bellissimo avere qualcuno accanto a noi, qualcuno che sia più di un amico e che non sia un genitore. Ho capito che mi sento così perché lo stile di vita che abbiamo, i ritmi, le scelte della nostra società, mi fanno sentire come se ora mi mancasse un pezzo che non so se mai troverò. Lo so che non dobbiamo lasciare che il mondo ci faccia sentire fuori posto, ma come possiamo fare? Noi in questo mondo ci viviamo, ne facciamo parte... mi chiedo anche come riesce una persona a smettere di amare di punto in bianco e a disinteressarsi totalmente dei tuoi sentimenti, del dolore che ti sta provocando? Come si fa a cambiare partner con la stessa facilità con cui si cambia un t-shirt?è davvero possibile far finta che qualcuno non sia esistito, cancellarlo, dire "non mi interessa più?"
È questo che non capisco e a cui cerco di dare una risposta.
Quando si è in due penso si viva in relazione a, in relazione con e in relazione per l'altra persona.
Razionalmente è di una banalità disarmante dire: non ti meritava, non ti amava come lo amavi tu, ma alla fine come scriveva Pascal "ci sono ragione del cuore che la ragione non conosce".voi cosa ne pensate?
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Non occorre arrovellarsi tanto a capire i perché e i percome, la risposta è molto più semplice e te l'abbiamo già data: impara a volerti più bene e a mettere il senso del dovere DOPO il tuo amor proprio e vedrai che tutto il resto dei dubbi si scioglierà come neve al sole.

Volersi bene è semplice a dirsi, ma non s'impara da un giorno all'altro. Ecco perché, se vuoi accelerare i tempi, faresti bene a parlarne con un collega di persona.

Poi, il dolore che stai sentendo è il normale dolore di quando una storia d'amore finisce, ma che nel tuo caso è complicato da quanto detto: siccome sei insicura, hai creduto di poter supplire alle tue mancanze attraverso stampelle esterne di vario genere, fra cui l'essere splendente, brava e creando un legame con una persona senza riuscire a renderti conto che avevate idee *molto* diverse sulla natura della vostra relazione. È un errore in cui milioni di esseri umani cadono, non sei certo la prima.

Quanto ai messaggi che la società "ci passa", ricordati che passano dove trovano terreno fertile per passare.

Adesso il quadro ti è un po' più chiaro?
[#8]
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Credo di si! Voglio provare a lavorare su quella frase che così tante volte ho sentito "Ama il tuo prossimo come te stesso...", mi concentravo sempre e soltanto sul "tuo prossimo" e non ho mai veramente pensato cosa significhi amare se stessi.
Se dovessi rendermi contro che da sola non ce la posso fare parlerò con un vostro collega di persona. A volta basta poco, una frase, una riflessione, per mettere in moto, a piccoli passi, un grande cambiamento.


Grazie di cuore per tutto.
[#9]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Brava.