Insicurezza affettiva
Gentili dottori,
Da quasi un anno sto con un ragazzo, molto più grande di me (quasi 10 anni di differenza) entrambi siamo molto insicuri e con bassa autostima. Quando ci siamo conosciuti lui ha fatto molta fatica a prendere confidenza in seguito a precedenti delusioni amorose, mentre io ero molto più entusiasta.
A volte però avverto delle mancanze nei suoi comportamenti:
mi sembra che lui sia più ''egoista'' e anteponga la sue passioni e i suoi amici a me.
Ovvero, decide le uscite con gli amici e poi con me, lamentandosi di riuscire a vederli poco a causa del lavoro, sebbene anche noi due ci vediamo solo una volta a settimana.
Viene di rado a trovarmi pur abitando a 1 ora di distanza, mentre spesso sono io ad andarlo a trovare.
Poi ha poca iniziativa, è poco propositivo nelle uscite, quasi sembrasse una routine doversi vedere o aspetta che sia io a proporre.
A volte mi fa sorprese, cerca di farmi ridere..
Ma trovo che sia più concentrato su se stesso che su noi due.
Io sono molto insicura, ho bisogno di molte conferme, ne abbiamo già discusso ma dice che dobbiamo solamente trovare un equilibrio ed adattarci.
Non mi ha ancora presentata agli amici, sebbene i parenti e i colleghi sappiano di noi. A volte è capitato di conoscere colleghi e compagni di calcio.
So che è molto legato ai suoi amici, sono tutti single, trentenni, con poche esperienze e tendono molto a fare ''branco''. Trovandosi la sera a guardare film e giocare.
Ho capito che sono gelosi di me, che potrei essere una potenziale nemica per il branco ma il mio ragazzo non sembra avere la maturità di farmi posto nella sua vita al livello dei suoi amici.
E' molto contento di andare in vacanza questa estate con loro.
Quando gli ho fatto presente che invece con me non aveva avuto nessuna idea si è innervosito dicendo che era presto per pensarci e nella sua testa pensava di parlarmene più avanti.
Credo che se una persona sia innamorata ed entusiasta metta al primo posto la partner, tenda a pianificare i viaggi con lei.
Lui invece tende solamente a seguire il ''branco''.
Sono stanca di oppormi e di farlo presente perchè non voglio essere asfissiante.
Ma non voglio essere messa in secondo piano.
A trent'anni preferirei una maggiore maturità.
Sono più che consapevole che sia giusto uscire anche con gli amici.
Ma oramai dopo un anno io dovrei essere un po' più importante.
Lui dice che spesso mi tormento troppo mentalmente, che ora studio e quando lavorerò capirò che il tempo è davvero ridotto per vedersi, che sono viziata.
Se usciamo e lo chiamano i suoi amici cerca di non dire che è con me perchè non vuole che loro si sentano trascurati in quanto mi ha spiegato che già in passato con la precedente ragazza erano gelosi e lo escludevano dalle uscite.
Però intanto l'aveva presentata alla compagnia, tutti i giorni la portava a casa, insomma non vedo perchè io non debba essere al suo livello.
Ho questi cali di insicurezza che mi portano a isolarmi e a non volerlo più sentire.
Da quasi un anno sto con un ragazzo, molto più grande di me (quasi 10 anni di differenza) entrambi siamo molto insicuri e con bassa autostima. Quando ci siamo conosciuti lui ha fatto molta fatica a prendere confidenza in seguito a precedenti delusioni amorose, mentre io ero molto più entusiasta.
A volte però avverto delle mancanze nei suoi comportamenti:
mi sembra che lui sia più ''egoista'' e anteponga la sue passioni e i suoi amici a me.
Ovvero, decide le uscite con gli amici e poi con me, lamentandosi di riuscire a vederli poco a causa del lavoro, sebbene anche noi due ci vediamo solo una volta a settimana.
Viene di rado a trovarmi pur abitando a 1 ora di distanza, mentre spesso sono io ad andarlo a trovare.
Poi ha poca iniziativa, è poco propositivo nelle uscite, quasi sembrasse una routine doversi vedere o aspetta che sia io a proporre.
A volte mi fa sorprese, cerca di farmi ridere..
Ma trovo che sia più concentrato su se stesso che su noi due.
Io sono molto insicura, ho bisogno di molte conferme, ne abbiamo già discusso ma dice che dobbiamo solamente trovare un equilibrio ed adattarci.
Non mi ha ancora presentata agli amici, sebbene i parenti e i colleghi sappiano di noi. A volte è capitato di conoscere colleghi e compagni di calcio.
So che è molto legato ai suoi amici, sono tutti single, trentenni, con poche esperienze e tendono molto a fare ''branco''. Trovandosi la sera a guardare film e giocare.
Ho capito che sono gelosi di me, che potrei essere una potenziale nemica per il branco ma il mio ragazzo non sembra avere la maturità di farmi posto nella sua vita al livello dei suoi amici.
E' molto contento di andare in vacanza questa estate con loro.
Quando gli ho fatto presente che invece con me non aveva avuto nessuna idea si è innervosito dicendo che era presto per pensarci e nella sua testa pensava di parlarmene più avanti.
Credo che se una persona sia innamorata ed entusiasta metta al primo posto la partner, tenda a pianificare i viaggi con lei.
Lui invece tende solamente a seguire il ''branco''.
Sono stanca di oppormi e di farlo presente perchè non voglio essere asfissiante.
Ma non voglio essere messa in secondo piano.
A trent'anni preferirei una maggiore maturità.
Sono più che consapevole che sia giusto uscire anche con gli amici.
Ma oramai dopo un anno io dovrei essere un po' più importante.
Lui dice che spesso mi tormento troppo mentalmente, che ora studio e quando lavorerò capirò che il tempo è davvero ridotto per vedersi, che sono viziata.
Se usciamo e lo chiamano i suoi amici cerca di non dire che è con me perchè non vuole che loro si sentano trascurati in quanto mi ha spiegato che già in passato con la precedente ragazza erano gelosi e lo escludevano dalle uscite.
Però intanto l'aveva presentata alla compagnia, tutti i giorni la portava a casa, insomma non vedo perchè io non debba essere al suo livello.
Ho questi cali di insicurezza che mi portano a isolarmi e a non volerlo più sentire.
[#1]
Cara ragazza,
Comprendo bene che possa sentirsi messa da parte, perché, da come descrive la situazione, sembrerebbe proprio che il suo ragazzo preferisca non sentirsi impegnato in una relazione importante. Ha ragione quando dice che assillarlo non è' una strategia per farlo avvicinare, anzi...E allora, che fare? Il problema, sembra essere che lei si aspetta da parte sua più partecipazione e, non ottenendola, rimane delusa. Tuttavia, sta a lei accettare o rifiutare l'atteggiamento del suo ragazzo o, magari, attivarsi maggiormente nella sua vita privata e con le sue amicizie, in modo indipendente da lui. Forse, vedendola più propositiva, anche lui potrebbe mostrare maggiore interesse. Che ne pensa?
Cordialmente
Dott.ssa E.Scolamacchia
Comprendo bene che possa sentirsi messa da parte, perché, da come descrive la situazione, sembrerebbe proprio che il suo ragazzo preferisca non sentirsi impegnato in una relazione importante. Ha ragione quando dice che assillarlo non è' una strategia per farlo avvicinare, anzi...E allora, che fare? Il problema, sembra essere che lei si aspetta da parte sua più partecipazione e, non ottenendola, rimane delusa. Tuttavia, sta a lei accettare o rifiutare l'atteggiamento del suo ragazzo o, magari, attivarsi maggiormente nella sua vita privata e con le sue amicizie, in modo indipendente da lui. Forse, vedendola più propositiva, anche lui potrebbe mostrare maggiore interesse. Che ne pensa?
Cordialmente
Dott.ssa E.Scolamacchia
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
[#2]
Utente
Buonasera, la ringrazio per il parere.
Penso che accettare il problema mi renda solo infelice.
Se lui è fatto così preferisco soffrire troncando la relazione.
Anche se è ammetto che al momento non sono soddisfatta di me stessa e della mia vita, devo laurearmi fuori corso e sono preoccupata per alcuni esami e se in primo luogo non si sta bene con se stessi, l'altro diventa solo una dipendenza a cui aggrapparsi.
Io non capisco perchè voglia stare con me, se non sente di essere innamorato è inutile continuare e questo gliel'ho già fatto presente.
Essendo lui molto insicuro, se non viene cercato da me, ha la mia stessa reazione di perdita di conferme. Siamo entrambi insicuri e questo ''non verificarsi di conferme'' fa si che si inneschi un circolo vizioso nel quale entrambi ci sentiamo non abbastanza necessari per l'altro.
Io sono molto propositiva e non nego che se lo trascino lui mi segue volentieri e senza problemi. Ma spesso mi stanco a fare sempre tutto da sola. Mi sento avvilita.
Forse non è la persona adatta a me.
L'ho scelto perchè abbiamo ideali in comune, condividiamo molte passioni, per me è stato un colpo di fulmine fin dall'inizio.
Con le mie passate esperienze ho avuto rapporti in cui il ragazzo era più ''asfissiante'' se vogliamo, e questo continuo cercarmi mi rassicurava.
Inoltre gli amici maschi del partner erano visti in maniera diversa, più matura e socializzante non costituivano un branco estraniante.
Per cercare di fargli capire con i fatti quello che non reputo giusto, ho aspettato per una settimana che fosse lui a chiedermi di uscire.
Non l'ha fatto.
Io però sono uscita con i miei amici, lui anche ed è parso scocciato.
Oggi mi ha informata, che domenica sarebbe capitato dalle mia parti per una partita.
Peccato che io avessi già deciso di partire con le mie amiche per il mare e gli ho detto che doveva svegliarsi prima per informarmi.
Sembra davvero che mi dia per scontata.
Ora chiede quando possiamo vederci.
Il problema è che dopo una intera settimana, beh io sono stanca.
Stanca di realizzare che lui arrivi in ritardo ad afferrare il problema e a cercare di porvi rimedio.
Scusatemi per la lungaggine delle mie riflessioni, cerco di essere il più razionale possibile ed esporre il mio punto di vista.
Cordialmente
Penso che accettare il problema mi renda solo infelice.
Se lui è fatto così preferisco soffrire troncando la relazione.
Anche se è ammetto che al momento non sono soddisfatta di me stessa e della mia vita, devo laurearmi fuori corso e sono preoccupata per alcuni esami e se in primo luogo non si sta bene con se stessi, l'altro diventa solo una dipendenza a cui aggrapparsi.
Io non capisco perchè voglia stare con me, se non sente di essere innamorato è inutile continuare e questo gliel'ho già fatto presente.
Essendo lui molto insicuro, se non viene cercato da me, ha la mia stessa reazione di perdita di conferme. Siamo entrambi insicuri e questo ''non verificarsi di conferme'' fa si che si inneschi un circolo vizioso nel quale entrambi ci sentiamo non abbastanza necessari per l'altro.
Io sono molto propositiva e non nego che se lo trascino lui mi segue volentieri e senza problemi. Ma spesso mi stanco a fare sempre tutto da sola. Mi sento avvilita.
Forse non è la persona adatta a me.
L'ho scelto perchè abbiamo ideali in comune, condividiamo molte passioni, per me è stato un colpo di fulmine fin dall'inizio.
Con le mie passate esperienze ho avuto rapporti in cui il ragazzo era più ''asfissiante'' se vogliamo, e questo continuo cercarmi mi rassicurava.
Inoltre gli amici maschi del partner erano visti in maniera diversa, più matura e socializzante non costituivano un branco estraniante.
Per cercare di fargli capire con i fatti quello che non reputo giusto, ho aspettato per una settimana che fosse lui a chiedermi di uscire.
Non l'ha fatto.
Io però sono uscita con i miei amici, lui anche ed è parso scocciato.
Oggi mi ha informata, che domenica sarebbe capitato dalle mia parti per una partita.
Peccato che io avessi già deciso di partire con le mie amiche per il mare e gli ho detto che doveva svegliarsi prima per informarmi.
Sembra davvero che mi dia per scontata.
Ora chiede quando possiamo vederci.
Il problema è che dopo una intera settimana, beh io sono stanca.
Stanca di realizzare che lui arrivi in ritardo ad afferrare il problema e a cercare di porvi rimedio.
Scusatemi per la lungaggine delle mie riflessioni, cerco di essere il più razionale possibile ed esporre il mio punto di vista.
Cordialmente
[#3]
Gentile ragazza,
un rapporto di coppia è fatto di condivisione e anche di spazi personali, da coltivare nel rispetto dell'altro che non dovrebbe essere messo in secondo piano, se questo fosse il suo caso.
Da quanto riferisce sembrerebbe che il suo compagno sia un po' troppo condizionato dal "branco", un comportamento che più che altro apparterebbe a un'età precedente di quella del suo lui.
Certo che se fosse che ciascuno di voi due aspetta conferme, iniziative da parte dell'altro per coinvolgersi maggiormente sentendosi così più sicuro, non si va da nessuna parte.
Gli parlerei del suo sentire, del suo sentirsi messa da parte, del suo bisogno di maggiore vicinanza e coinvolgimento, di sentirlo più propositivo nei suoi confronti, della sua stanchezza che lui arrivi a capire e rimediare in ritardo.
Confrontantevi sui vostri reciproci sentimenti e bisogni, aspettative personali e di coppia, fate chiarezza nel vostro rapporto, prima di arrivare a reciproche conclusioni senza aver meglio approfondito.
Meglio chiarire e capire cosa l'altro sia realmente disposto a darci prima di giungere a conclusioni, non le pare?
un rapporto di coppia è fatto di condivisione e anche di spazi personali, da coltivare nel rispetto dell'altro che non dovrebbe essere messo in secondo piano, se questo fosse il suo caso.
Da quanto riferisce sembrerebbe che il suo compagno sia un po' troppo condizionato dal "branco", un comportamento che più che altro apparterebbe a un'età precedente di quella del suo lui.
Certo che se fosse che ciascuno di voi due aspetta conferme, iniziative da parte dell'altro per coinvolgersi maggiormente sentendosi così più sicuro, non si va da nessuna parte.
Gli parlerei del suo sentire, del suo sentirsi messa da parte, del suo bisogno di maggiore vicinanza e coinvolgimento, di sentirlo più propositivo nei suoi confronti, della sua stanchezza che lui arrivi a capire e rimediare in ritardo.
Confrontantevi sui vostri reciproci sentimenti e bisogni, aspettative personali e di coppia, fate chiarezza nel vostro rapporto, prima di arrivare a reciproche conclusioni senza aver meglio approfondito.
Meglio chiarire e capire cosa l'altro sia realmente disposto a darci prima di giungere a conclusioni, non le pare?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#4]
Utente
Buonasera e grazie per il suo parere.
Lui mi ha raccontato di aver avuto solo esperienze dannose in amore che non hanno fatto altro che demolire la sua scarsa autostima e fiducia verso il prossimo. In quest'ottica di pessimismo ha conosciuto me.
Dice che all'inizio era molto diffidente e chiuso ma ora le cose sono diverse, cerca di affrontare queste paure ogni giorno perchè con me pensa ne valga la pena altrimenti avremmo smesso di stare insieme da molto prima.
Durante le nostre discussioni, che iniziano per motivi sempre connessi al fatto di sentirmi trascurata, ergo un muro di silenzio.
Non rispondo più ai suoi messaggi, lui si spazientisce dicendo che è un comportamento infantile, che non merita di essere trattato in questo modo e che sarebbe meglio parlarne e cercare di risolvere.
In questo ammetto il mio limite, mi sento ferita e incompresa e mi chiudo.
Lo faccio anche per cercare di sbollire il mio nervosismo, per cercare di essere più calma altrimenti finirei per dirgli cattiverie come è già capitato.
Lui dice che è troppo facile scappare davanti al primo problema e che se faccio cosi, non solo non mi andrà mai bene lui ma nessun ragazzo sarà perfetto per me perchè troverò sempre un motivo per accusare e mettere in croce tutti senza provare a capire le persone.
Non mi ha mai fatto complimenti apertamente, come desse per sottointeso il fatto che gli piaccio, è abbastanza affettuoso e mi fa molti regali o si comporta abbastanza con galanteria a parte il fatto che sono più io ad andarlo a trovare.
Non mi ha chiesto prima di passare delle vacanze insieme in quanto non sapeva se io ci avessi ripensato o se fossimo stati ancora insieme entro questa estate.
Lentamente, molto lentamente, rispetto agli inizi, i miglioramenti ci sono stati, lui dice che cercherà di migliorare ancora se cerco di parlargli senza innervosirmi o troncare tutto.
Il problema principale per me è che non ha abbastanza maturità o coraggio per ''staccarsi'' dai suoi amici e cercare di dedicare più tempo anche a me.
In quest'anno ho fatto tante cose per fargli acquisire fiducia e dimostrargli affetto, ma ora sono stanca.
Anche io voglio essere resa più partecipe, più importante, come ritengo giusto che sia.
Altrimenti è un volersi impegnare troppo comodo e facile.
Da un lato vorrei dirgli queste cose, dall'altro vorrei solo farmi desiderare e fargli vedere che continuo lo stesso con la mia vita e posso trovare di meglio.
Lui mi ha raccontato di aver avuto solo esperienze dannose in amore che non hanno fatto altro che demolire la sua scarsa autostima e fiducia verso il prossimo. In quest'ottica di pessimismo ha conosciuto me.
Dice che all'inizio era molto diffidente e chiuso ma ora le cose sono diverse, cerca di affrontare queste paure ogni giorno perchè con me pensa ne valga la pena altrimenti avremmo smesso di stare insieme da molto prima.
Durante le nostre discussioni, che iniziano per motivi sempre connessi al fatto di sentirmi trascurata, ergo un muro di silenzio.
Non rispondo più ai suoi messaggi, lui si spazientisce dicendo che è un comportamento infantile, che non merita di essere trattato in questo modo e che sarebbe meglio parlarne e cercare di risolvere.
In questo ammetto il mio limite, mi sento ferita e incompresa e mi chiudo.
Lo faccio anche per cercare di sbollire il mio nervosismo, per cercare di essere più calma altrimenti finirei per dirgli cattiverie come è già capitato.
Lui dice che è troppo facile scappare davanti al primo problema e che se faccio cosi, non solo non mi andrà mai bene lui ma nessun ragazzo sarà perfetto per me perchè troverò sempre un motivo per accusare e mettere in croce tutti senza provare a capire le persone.
Non mi ha mai fatto complimenti apertamente, come desse per sottointeso il fatto che gli piaccio, è abbastanza affettuoso e mi fa molti regali o si comporta abbastanza con galanteria a parte il fatto che sono più io ad andarlo a trovare.
Non mi ha chiesto prima di passare delle vacanze insieme in quanto non sapeva se io ci avessi ripensato o se fossimo stati ancora insieme entro questa estate.
Lentamente, molto lentamente, rispetto agli inizi, i miglioramenti ci sono stati, lui dice che cercherà di migliorare ancora se cerco di parlargli senza innervosirmi o troncare tutto.
Il problema principale per me è che non ha abbastanza maturità o coraggio per ''staccarsi'' dai suoi amici e cercare di dedicare più tempo anche a me.
In quest'anno ho fatto tante cose per fargli acquisire fiducia e dimostrargli affetto, ma ora sono stanca.
Anche io voglio essere resa più partecipe, più importante, come ritengo giusto che sia.
Altrimenti è un volersi impegnare troppo comodo e facile.
Da un lato vorrei dirgli queste cose, dall'altro vorrei solo farmi desiderare e fargli vedere che continuo lo stesso con la mia vita e posso trovare di meglio.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 8.4k visite dal 07/06/2013.
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