Attachi di panico e ansia

salve sono una ragazza di 23 anni, soffro di attacchi di panico dal Gennaio 2009. Credo di sapere il motivo di questi miei attachi e risalirebbe ad un episodio banale , ma che sicuramente la mia sensibilità il mio corpo non sono riusciti a sopportare. una storia abbastanza sciocca almeno adesso la vedo così riguarda un ragazzo. Vicenda avvenuta a scuola e dal mio rientro dalle vacanze natalizie ho cominciato ad avere forti malesseri a scuola sopratutto in classe ho cominciato a soffrire di claustrofobia mi sembrava di soffocare tutto intorno a me girava. e penso che a peggiorare la cosa è stata la mancanza da parte del corpo docente a non credere nei miei malori. a fatica stavo in classe e i miei voti andavano peggiorando perchè le mie paure avevano la meglio ma ho resistito per 2 anni fino al diploma e anche lì ne sono uscita delusa perchè il mio malessere aveva avuto la meglio sulle mie capacità. credevo che uscendo da quella scuola le cose sarebberò migliorate ma non fu così da un paio di mesi soffro nuovamente di attacchi senza alcun motivo. ho dovuto rinunciare all'università perchè questi attacchi avevano provocato oltre ad una forte claustrofobia a forti fastidi gastrointestinali anche imbarazzanti perchè quando sto seduta in un aula o in qualsiasi altro posto il mio stomaco brontola e comincio a star male dall'imbarazzo. premetto che sono stata da 2 psicologi , sia a scuola che nell'asl dove risiedo. ma senza alcun successo , mi guardavano dalla testa ai piedi e vedevo negli loro occhi il poco interesse che avevano ad aiutarmi . sono dovuta andare al pronto soccorso ma mi hanno consigliato delle gocce contro l'ansia ma invece di aiutarmi mi hanno solo peggiorato il malessere con fastidi al petto sinistro fastidi al braccio sinistro e insonnia ho smesso di prendergli all'incirca 3e mezzo anni fa, ma questi fastidi e disturbi continuano a persistere. ovviamente vorrei poter tornare da una psicologa ma economicamente mi è impossibile, anche perchè non voglio farlo pesare hai miei. in questo momento sto solo cercando di evitare tutte quelle situazioni che possano provare gli attacchi , ma senza successo . negli ultimi mesi gli attacchi e i dolori persistono 24ore su 24.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Gentile Utente,

ha fatto bene a chiedere in passato l'aiuto psicologico che le serviva, ma probabilmente lo psicologo a scuola non si occupava di clinica e, per quanto riguarda lo psicologo dell'asl, forse è capitata male o il suo malessere è stato sottovalutato.

Quanto accaduto non significa che questa non sia la strada che deve percorrere per liberarsi dal problema che le rovina la vita e che le impedisce di costruirsi serenamente un futuro.
Cercare generici consigli non può essere sufficiente, ciò che le occorre è lavorare seriamente sul suo malessere per ridurlo e infine superarlo.

Ci vuol dire cosa è successo nel 2009 con quel ragazzo?
Quale sarebbe l'"episodio banale" che ha scatenato il suo malessere?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

che cosa è successo con gli psicologi che ha contattato in passato?
Che tipo di aiuto Le hanno offerto?
Quale diagnosi è stata posta di preciso?
E al PS?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
dr. Massaro
praticamente questo ragazzo mi piaceva molto e praticamente lui invece andava dietro ad una mia amica di classe e lei mi ha detto di questa cosa 2gg dopo. quando me l'ho ha detto c'era l'intervallo sono esplosa in un pianto esagerato che mi ha provocato mancanza d'aria senso di svenimento. ma gli attacchi si sono presentati al rientro della scuola dalle vacanze. Dopo 2 anni mi sono resa conto quanto sono stata sciocca a comportarmi così.


dr. Pileci
con gli psicologi parlavo di me della mia vita passata, tra l'altro con la psicologa dell'asl avevo iniziato ad andarci per altri motivi , prima degli attacchi, perchè mi ero trasferita da palermo, questo cambiamento mi aveva provocato molto stress e dei problemi al ciclo che sono riuscita a risolvere dopo un paio di mesi. mi davano consigli ma in modo poco chiaro e freddo. mentre quella della scuola per gli attacchi mi aveva fatto fare degli esercizi per terra facendomi immaginare di essere in un luogo sereno e tranquillo. serviva per la respirazione ma ovviamente questi esercizi non avevano funzionato quando gli attacchi si presentavano. di diagnosi non ne hanno parlato e per quanto riguarda il PS mi hanno solo dato delle gocce contro l'ansia. e hanno notato solo un forte abbassamento di pressione che fino ad oggi ho.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"mi davano consigli ma in modo poco chiaro e freddo."

Può fare qualche esempio per farmi capire meglio?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"Dopo 2 anni mi sono resa conto quanto sono stata sciocca a comportarmi così"

Questo modo di giudicare sè stessa non le consentirà di andare oltre, ma farà peggiorare il problema.
Se ha reagito con un attacco d'ansia alla notizia datale dalla sua amica, che il ragazzo del quale era innamorata andava dietro a lei, significa che in quel momento si è sentita molto colpita, delusa e affranta dalla notizia che ha ricevuto, e non l'ha certo fatto apposta.
Non è davvero un fatto "banale" come lei l'ha descritto, e la sua reazione lo testimonia chiaramente.
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Dr. Mauro Bruzzese Psicologo 126 6
Gentile ragazza,

Mi hanno molto colpito le sue parole e immagino la frustrazione e il disagio che ha provato e sta provando tuttora nel vivere costantemente con questo disturbo .

Da ciò che scrive sembrerebbe che metta in atto una sorta di "evitamento" con un grande dispendio di energie mentali (cercando di evitare ogni tipo di situazione che possa provocare un attacco) e attualmente convive con "disturbi e fastidi" 24/24h, ma per quanto tempo potrà continuare così? (immagino non sia per nulla facile, anzi!)

Credo che a questo punto sia necessario mettere come priorità assoluta la sua salute e se stessa , quindi consultare di persona uno specialista esperto in disturbi d'ansia per una prima valutazione. Ne parli con i suoi genitori così da farsi aiutare da loro all'inizio, poi in seguito (se non vuole pesare su loro come scrive) potrà diventare uno stimolo per cercare di "volersi bene" e riuscire a continuare nel caso la terapia senza l'aiuto dei suoi genitori ma creandosi una sua indipendenza economica per continuare una cosa preziosa per lei.

Se vorrà ci tenga aggiornati, con i migliori auguri



Dott. Mauro Bruzzese,
Psicologo clinico presso il Newham University Hospital di Londra, Fondatore e CEO di PsicologON.
www.psicologon.com

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Utente
Utente
non ci sono tecniche per controllare gli attacchi ?? vorrei poter fare l'unive.. ma proprio per i miei problemi non posso
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Certamente ci sono tecniche per poter imparare a gestire l'ansia e gli attacchi di panico, ma si apprendono nel corso di una psicoterapia mirata, come quella ad es. di tipo cognitivo-comportamentale che insegna al pz COME FARE e COME EVITARE l'evitamento.

Provi a pensarci, magari è giunto il momento di contattare uno psicologo psicoterapeuta.
Inoltre è importante imparare bene quelle tecniche in modo da poter generalizzare l'apprendimento anche quando non è con il terapeuta ma da sola e si verificano gli attacchi. Solo in questo modo imparerà a gestirli.

Saluti,
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Se diamo una lettura psicodinamica, forse i suoi attacchi segnalano che non è del tutto convinta della strada che ha preso o di qualche aspetto di questa strada: spesso l'inconscio genera sintomi che impediscono di fare ciò che in realtà non corrisponde autenticamente ai propri desideri e in tal modo ottiene di evitare situazioni, luoghi e persone sgradite avendo un motivo oggettivo per farlo (il malessere fisico, ma anche l'infortunio "casuale").

In tal senso è possibile che i sintomi che le rendono impossibile frequentare le lezioni abbiano proprio la funzione di impedirle questo senza che lei abbia direttamente alcuna responsabilità per questa scelta.

Se le cose stessero così, più che di "controllare" dei sintomi che hanno una funzione e un significato è importante capire il motivo per il quale sono insorti e, grazie a questo, consentirle di riflettere su quello che prova e su quali altre strade può prendere per ottenere quello che desidera, senza che abbia più il bisogno (inconscio) di stare male per evitare qualcosa o piuttosto, forse, qualcuno.
Visto infatti che ha iniziato a stare male alle superiori, quando l'ambiente relazionale che la circondava si è fatto deludente e ostile (cioè difficile da affrontare come lo era prima di scoprire che il ragazzo che le piaceva era interessato alla sua amica), è anche possibile che in lei sia sorta una difficoltà a relazionarsi con i coetanei e che il motivo per il quale sta male sia proprio questo.

Chiaramente si tratta di argomenti da approfondire de visu e la invito quindi a non pensare più ai tentativi andati a vuoto, rivolgendosi ad un altro psicologo per risolvere davvero il problema.

Le faccio tanti auguri,

Ansia

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