Disturbo dell'ansia
Buonasera,
prima di tutto vi ringrazio in anticipo. Premetto che per studio sono obbligata a viaggiare con tutte le buone cose ma anche i lati negativi che ciò comporta (ricerca di case, abbandono di quotidianità etc.) e che nell'ultimo anno ho vissuto momenti di stress. Nell'ultimo anno ho anche avuto un aumento di sintomi "strani" che prima mi capitavano sporadicamente o per nulla. Solo ora capisco potrebbero essere ricondotti a uno stato d'ansia. Mi spiego: ho iniziato a soffrire di problemi d'insonnia, bruciori di stomaco, palpitazioni, sudorazione e extrasistoli (anche quando sono tranquilla), il tutto sempre più forte. Mi sembra sempre di avere fitte al petto, ai fianchi alla schiena e ciò mi porta a delle vere crisi di panico in cui per qualche minuto penso di morire. Dopo varie ricerche ho pensato che questi sintomi si possono ricondurre a uno stato di ansia sempre più grave. Infatti oltre ai fattori "fisici" mi sono resa conto che nell'ultimo anno sono cresciute numerose fobie che prima non avevo come paura di prendere l'aereo, paura di accendere il gas, paura che le persone a cui tengo possano stare male ed essere stressata per impegni che toccano un lasso di tempo superiore al mese etc. Secondo Lei potrei effettivamente soffrire d'ansia? Non vorrei arrivare a dover prendere farmaci ma vorrei potermi curare in modo autonomo (magari omeopatici), secondo Lei è possibile? Anche perché il mio problema principale è inoltre che non essendo mai un posto fisso e vivendo all'estero non ho la possibilità di seguire una consulenza psicologica per un lasso di tempo significativo. Se così fosse, quali sono i primi accorgimenti che posso iniziare a prendere da sola?
La ringrazio ancora per il prezioso aiuto.
Cordiali Saluti
prima di tutto vi ringrazio in anticipo. Premetto che per studio sono obbligata a viaggiare con tutte le buone cose ma anche i lati negativi che ciò comporta (ricerca di case, abbandono di quotidianità etc.) e che nell'ultimo anno ho vissuto momenti di stress. Nell'ultimo anno ho anche avuto un aumento di sintomi "strani" che prima mi capitavano sporadicamente o per nulla. Solo ora capisco potrebbero essere ricondotti a uno stato d'ansia. Mi spiego: ho iniziato a soffrire di problemi d'insonnia, bruciori di stomaco, palpitazioni, sudorazione e extrasistoli (anche quando sono tranquilla), il tutto sempre più forte. Mi sembra sempre di avere fitte al petto, ai fianchi alla schiena e ciò mi porta a delle vere crisi di panico in cui per qualche minuto penso di morire. Dopo varie ricerche ho pensato che questi sintomi si possono ricondurre a uno stato di ansia sempre più grave. Infatti oltre ai fattori "fisici" mi sono resa conto che nell'ultimo anno sono cresciute numerose fobie che prima non avevo come paura di prendere l'aereo, paura di accendere il gas, paura che le persone a cui tengo possano stare male ed essere stressata per impegni che toccano un lasso di tempo superiore al mese etc. Secondo Lei potrei effettivamente soffrire d'ansia? Non vorrei arrivare a dover prendere farmaci ma vorrei potermi curare in modo autonomo (magari omeopatici), secondo Lei è possibile? Anche perché il mio problema principale è inoltre che non essendo mai un posto fisso e vivendo all'estero non ho la possibilità di seguire una consulenza psicologica per un lasso di tempo significativo. Se così fosse, quali sono i primi accorgimenti che posso iniziare a prendere da sola?
La ringrazio ancora per il prezioso aiuto.
Cordiali Saluti
[#1]
Gentile ragazza,
dalla sua descrizione e dal corteo sintomatologico, sembra trattarsi di ansia, ma questa deve essere accuratamente diagnosticata.
L'ansia inoltre è un sintomo, mediante una consulenza psicologica, si dovrebbe comprendere cosa c'è dietro questo sintomo.
Consideri che l'ansia è l'espressione di un disagio psico\corporeo, tacitarla o sedarla farmacologicamente non l'aiuterebbe a risolverla.
Si potrebbe eventualmente valutare, ma solo dopo la diagnosi clinica, se intraprendere un percorso combinato: psicoterapia e farmacologia
dalla sua descrizione e dal corteo sintomatologico, sembra trattarsi di ansia, ma questa deve essere accuratamente diagnosticata.
L'ansia inoltre è un sintomo, mediante una consulenza psicologica, si dovrebbe comprendere cosa c'è dietro questo sintomo.
Consideri che l'ansia è l'espressione di un disagio psico\corporeo, tacitarla o sedarla farmacologicamente non l'aiuterebbe a risolverla.
Si potrebbe eventualmente valutare, ma solo dopo la diagnosi clinica, se intraprendere un percorso combinato: psicoterapia e farmacologia
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Utente,
la diagnosi di disturbo d'ansia deve essere effettuata sempre dallo psicologo psicoterapeuta o dal medico psichiatra di persona.
Quanto alle cure, se davvero si trattasse d'ansia, tenga presente che non sempre bisogna intervenire col farmaco (e di questo se ne occupa lo psichiatra) e non è vero che le psicoterapie debbano impegnarLa per un tempo considerevole.
Ci sono infatti forme di psicoterapia molto adatte per curare i disturbi d'ansia e che hanno un numero di sedute piuttosto limitato. Questo è possibile grazie al fatto che non è sempre necessario, anche perchè scientificamente non è stato confermato, andare a "scavare nel passato " per far sì che il pz. possa modulare e gestire i propri stati ansiosi. Ad esempio la psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale prevede di addestrare il pz a divertare più consapevole della propria ansia e delle proprie reazioni e parallelamente permette l'esposizione del pz in maniera tale da poter apprendere delle strategie decisamente più funzionali e a metterle in pratica.
Un cordiale saluto,
la diagnosi di disturbo d'ansia deve essere effettuata sempre dallo psicologo psicoterapeuta o dal medico psichiatra di persona.
Quanto alle cure, se davvero si trattasse d'ansia, tenga presente che non sempre bisogna intervenire col farmaco (e di questo se ne occupa lo psichiatra) e non è vero che le psicoterapie debbano impegnarLa per un tempo considerevole.
Ci sono infatti forme di psicoterapia molto adatte per curare i disturbi d'ansia e che hanno un numero di sedute piuttosto limitato. Questo è possibile grazie al fatto che non è sempre necessario, anche perchè scientificamente non è stato confermato, andare a "scavare nel passato " per far sì che il pz. possa modulare e gestire i propri stati ansiosi. Ad esempio la psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale prevede di addestrare il pz a divertare più consapevole della propria ansia e delle proprie reazioni e parallelamente permette l'esposizione del pz in maniera tale da poter apprendere delle strategie decisamente più funzionali e a metterle in pratica.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 06/06/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.