Crisi di coppia - pausa di riflessione
Ho 46 anni, 2 figli da un precedente matrimonio (16 e 12 anni e sono in attesa di divorzio nei prossimo mesi. La mia compagna ha 33 anni e siamo assieme da 6,5 anni (conviviamo da 6).
Dopo anni di idillio dove ci siamo buttati ciecamente l'una nell'altro e viceversa, come presi in un lungo sogno felice (visto che entrambi siamo figli di coppie infelici), in perfetta simbiosi e armonia, da qualche mese abbiamo iniziato a raffreddarci nei confronti del partner, pur sempre continuando una vita serena all'interno della coppia e crescendo i miei figli in un ambiente felice. Senza capire o trovare risposte concrete, ne' preoccupandoci particolarmente, vista la grande sincronia che ha sempre caratterizzato il nostro modo di inter-relazionarci e gli obiettivi comuni e condivisi.
Di colpo pero', al culmine finale di un periodo di grande stress, ho scoperto che la mia compagna si e' infatuata di un mio amico e ha iniziato con lui un flirt via mail che si e' poi tramutato in un incontro molto "speciale" a fine aprile. Da quel momento (di cui sono venuto a sapere poco dopo e del quale abbiamo parlato apertamente) abbiamo iniziato un percorso di dialogo aperto sulla situazione della coppia e ci siamo concessi una vacanza di grande relax e spontaneita' nella gestione dei tempi alle eolie.
Chiaramente durante le varie discussioni si e' affrontato qualunque argomento, dal fatto che la vita di coppia simbiotica limita le amicizie esterne al fatto che si aspettasse il divorzio per avere figli nostri abbia tarpato le ali del romanticismo.
Non abbiamo veri problemi insormontabili, e anche aspetti come il calo del desiderio, o il fatto di essere quindi forse piu' amici che amanti sono stati confutati ampiamente durante la vacanza e nei giorni precedenti e seguenti.
Cio' nonostante lei ha preferito cercarsi un monolocale qua vicino e ha traslocato ieri (3/6) per poter riflettere su quello che veramente vuole dalla vita, avere spazio per se stessa e una lista
infinita di hobby e attivita' che vuole fare da tempo e ha sempre posticipato (spessissimo per scelta personale) e per sentire la mia mancanza, cosi' dice, perche' sono troppo facilmente disponibile e rassicurante, perche' vuole ch'io le manchi e che lei mi debba cercare,
L'idea e' che, premesso ch'io le manchi veramente a livello profondamente emozionale ben oltre la quotidianita', si ripartira' con un "nuovo" rapporto, memori degli errori e negligenze fatti e anche della speciale sincronia che ci accomuna.
Abbiamo deciso di non sentirci nelle prossime settimane, il che gia' di suo e' una tortura, ma spero che sia per un buon fine.
Quanto deve durare come minimo la pausa affinche' abbia senso? C'e' un momento in cui potro' contattarla o devo piuttosto aspettare che sia lei a farlo, visto che e' lei quella che e' uscita di casa dicendo che la mia quotidiana presenza le impedisce di capre se mi ama per (seppur dorata) abitudine o per via di sentimenti ancora veri e profondi? Inseguiamo un sogno adolescenziale?
Dopo anni di idillio dove ci siamo buttati ciecamente l'una nell'altro e viceversa, come presi in un lungo sogno felice (visto che entrambi siamo figli di coppie infelici), in perfetta simbiosi e armonia, da qualche mese abbiamo iniziato a raffreddarci nei confronti del partner, pur sempre continuando una vita serena all'interno della coppia e crescendo i miei figli in un ambiente felice. Senza capire o trovare risposte concrete, ne' preoccupandoci particolarmente, vista la grande sincronia che ha sempre caratterizzato il nostro modo di inter-relazionarci e gli obiettivi comuni e condivisi.
Di colpo pero', al culmine finale di un periodo di grande stress, ho scoperto che la mia compagna si e' infatuata di un mio amico e ha iniziato con lui un flirt via mail che si e' poi tramutato in un incontro molto "speciale" a fine aprile. Da quel momento (di cui sono venuto a sapere poco dopo e del quale abbiamo parlato apertamente) abbiamo iniziato un percorso di dialogo aperto sulla situazione della coppia e ci siamo concessi una vacanza di grande relax e spontaneita' nella gestione dei tempi alle eolie.
Chiaramente durante le varie discussioni si e' affrontato qualunque argomento, dal fatto che la vita di coppia simbiotica limita le amicizie esterne al fatto che si aspettasse il divorzio per avere figli nostri abbia tarpato le ali del romanticismo.
Non abbiamo veri problemi insormontabili, e anche aspetti come il calo del desiderio, o il fatto di essere quindi forse piu' amici che amanti sono stati confutati ampiamente durante la vacanza e nei giorni precedenti e seguenti.
Cio' nonostante lei ha preferito cercarsi un monolocale qua vicino e ha traslocato ieri (3/6) per poter riflettere su quello che veramente vuole dalla vita, avere spazio per se stessa e una lista
infinita di hobby e attivita' che vuole fare da tempo e ha sempre posticipato (spessissimo per scelta personale) e per sentire la mia mancanza, cosi' dice, perche' sono troppo facilmente disponibile e rassicurante, perche' vuole ch'io le manchi e che lei mi debba cercare,
L'idea e' che, premesso ch'io le manchi veramente a livello profondamente emozionale ben oltre la quotidianita', si ripartira' con un "nuovo" rapporto, memori degli errori e negligenze fatti e anche della speciale sincronia che ci accomuna.
Abbiamo deciso di non sentirci nelle prossime settimane, il che gia' di suo e' una tortura, ma spero che sia per un buon fine.
Quanto deve durare come minimo la pausa affinche' abbia senso? C'e' un momento in cui potro' contattarla o devo piuttosto aspettare che sia lei a farlo, visto che e' lei quella che e' uscita di casa dicendo che la mia quotidiana presenza le impedisce di capre se mi ama per (seppur dorata) abitudine o per via di sentimenti ancora veri e profondi? Inseguiamo un sogno adolescenziale?
[#1]
Caro Utente,
ho letto la sua lettera e mi pare di capire che in questa fase del vostro rapporto si sia instaurata in lei una profonda ansia ed una conseguente fretta di concludere questa che sembra "una penitenza" piuttosto che una fase di ascolto, di riattraversamento, di comprensione e di rinnovamento personale oltre che di coppia.
"Di colpo pero', al culmine finale di un periodo di grande stress"... racconta brevemente.
Mi piacerebbe avere altre informazioni su quello che vi e' capitato in quel periodo; come e' stato lei, come e' stata la sua compagna nonche' i suoi figli. Quanto e' durato, perche' si e' verificato.
E quanto ha realmente inciso sull'equilibrio del vostro rapporto.
Per ora mi fermerei qui proponendole di soffermarsi a riflettere, ogni giorno, su cio' che sta vivendo e provando trasformandolo in scrittura, racconto, poesia, pittura. Vorrei dirle: "inizi a trovare del tempo per se' ed uno spazio dove raccogliere le sue emozioni ed i suoi pensieri". Affinche' questa pausa sia utile per una sua personale metamorfosi, trasformazione, utile a se' oltre che al rapporto di coppia.
Le auguro una buona serata.
ho letto la sua lettera e mi pare di capire che in questa fase del vostro rapporto si sia instaurata in lei una profonda ansia ed una conseguente fretta di concludere questa che sembra "una penitenza" piuttosto che una fase di ascolto, di riattraversamento, di comprensione e di rinnovamento personale oltre che di coppia.
"Di colpo pero', al culmine finale di un periodo di grande stress"... racconta brevemente.
Mi piacerebbe avere altre informazioni su quello che vi e' capitato in quel periodo; come e' stato lei, come e' stata la sua compagna nonche' i suoi figli. Quanto e' durato, perche' si e' verificato.
E quanto ha realmente inciso sull'equilibrio del vostro rapporto.
Per ora mi fermerei qui proponendole di soffermarsi a riflettere, ogni giorno, su cio' che sta vivendo e provando trasformandolo in scrittura, racconto, poesia, pittura. Vorrei dirle: "inizi a trovare del tempo per se' ed uno spazio dove raccogliere le sue emozioni ed i suoi pensieri". Affinche' questa pausa sia utile per una sua personale metamorfosi, trasformazione, utile a se' oltre che al rapporto di coppia.
Le auguro una buona serata.
Dr.ssa Maurizia Falone Percivale
Psicologa, Psicoterapeuta Individuale, di Coppia, di Gruppo. Sessuologa Clinica.
Cellulare 3472488618
[#2]
Utente
Buonasera e grazie per prontezza della sua risposta,
sono sicuramente molto ansioso perche' non voglio perdere una persona con la quale ci siamo sentiti uniti in una sola entita' fin dal primo bacio, per tutta una serie di segnali, sincronie, coincidenze quotidiane e infinite affinita' intellettuali e caratteriali.
Sono cosciente della mia necessita' personale di creare nuovi hobby e amicizie, esterni alla coppia, onde rendermi indipendente dal rapporto simbiotico e una eventuale ricaduta in una "dorata quotidianita'" tra qualche mese/anno, sempre che ci si rimetta assieme su nuove basi. Sto reagendo su vari fronti, riscoprendo vecchie amicizie, iniziando nuovi sports e aprendomi a nuove amicizie...sono abbastanza pragmatico di natura ;-) cio' comunque non mi impedisce di torturarmi sulla sua lontananza. La ringrazio comunque molto per le sue parole e i suoi consigli.
Per quanro riguarda il periodo di stress, lavorativo, e' stato un periodo durante il quale la mia compagna ha dovuto organizzare una conferenza molto importante (meta' marzo) priva di supervisione e quindi ha sofferto gravemente del senso di responsabilita' che le gravava addosso. Nonostante lo stress fosse annunciato e messo in conto in modo cosciente, e' stato comunque un periodo di grande stanchezza fisica e psicologica, soprattutto per lei...che si e' aggiunto a un periodo che da qualche mese era caratterizzato da un calo di entusiasmo nel rapporto, dove forse abbiamo iniziato a darci un po' troppo per scontati, dove lei ha lentamente iniziato a dimostrarsi meno affettuosa in modo fisico (dopo anni di continue dimostrazioni, abbracci, carezze, baci, ecc.) e io non ho capito suoi segnali, del tipo richieste di darci appuntamenti dopo il lavoro per tornare a casa assieme, di tornare nella discoteca dove andavamo agli inizi, o che io provassi a essere piu' "uomo". A queste sue richieste ho risposto con maggiori manifestazioni di affetto e regali e pianificando vacanze per noi due soli. Ora, anche dopo svariate letture e alla luce di fatti e discussioni, capisco meglio il ruolo nella coppia a cui ero venuto meno e le reali necessita' della mia partner di ricreare il romanticismo, la passione e il desiderio.
Tornando al periodo di stress, nelle due settimane precenti la conferenza, era diventata ossessiva, lavorava dalle 8 alle 20 e non era capace di parlare d'altro...cosa che mi ha turbato in modo particolare, perche' aveva un effetto negativo anche sui miei livelli di stress e sulla mia percezione della coppia che non era piu' un porto tranquillo, ma uno scontro di emozioni negative esterne.
Finita la conferenza, c'e' stato un party conclusivo, che per lei e' stata la miccia di una esplosione emotiva, lo stress lavorativo si e' azzerato ma e' tornata a casa dicendo che voleva tornare a vivere la vita, forse siamo troppo giovani per avere figli e dovremmo aspettare (dopo che lei li ha fortemente attesi per 6 anni e li volevamo avere quest'anno), ci sono molte cose che vuole fare ed e' tempo che le faccia, che vuole fare quello che vuole lei, ecc. Frasi che poi sono evolute in "non so quello che voglio veramente", "come faccio a sapere se stiamo facendo la cosa giusta quando ci promettiamo amore eterno" e simili. Se alcune frasi erano sicuramente dettate dall'infatuazione per un altro (nel frattempo lo ha chiamato e gli ha detto che vuole dare una seconda chance a me e la nostra storia...ma me lo ha detto lui e non lei, in quanto amico di vecchia data e come per riparare al proprio errore), sicuramente
ha dubbi su quello che vuole o come lo vuole ottenere, perche' a ogni mia richiesta di una qualche rassicurazione su tempi e modi di risoluzione dei problemi o durata del distacco si e' sempre ammutolita dicendo che "si, vuole che si torni assieme, ma prima ha bisogno di spazio per respirare e per pensare, e che in questo momento l'idea di fare cose assieme e' piacevole, ma prima vuole sentire fortemente la mia mancanza e pianificare le cose che ha sempre voluto fare lei". E' strano sentire queste parole da una persona che per anni si e' dedicata anima e corpo al nostro rapporto con una sicurezza, una energia e certezze incrollabili...Nelle ultime discussioni mi sono quindi imposto di mostrarmi sicuro di me e conciliante con la nuova situazione (non ho problemi con il fatto che si viva di nuovo separati e si abbiano anche attivita' o amicizie non condivise), ma il non sentirla e il timore che il distacco la possa allontanare definitivamente mi fa male...ne capisco comunque l'importanza e non la contattero', memore anche del fatto che mostrarmi troppo affettuoso e attento non giova al suo desiderio e alla sensualita'.
La ringrazio ancora per il tempo che lei mi dedica leggendomi e le invio un cordiale saluto, oltre a un augurio di buona serata.
sono sicuramente molto ansioso perche' non voglio perdere una persona con la quale ci siamo sentiti uniti in una sola entita' fin dal primo bacio, per tutta una serie di segnali, sincronie, coincidenze quotidiane e infinite affinita' intellettuali e caratteriali.
Sono cosciente della mia necessita' personale di creare nuovi hobby e amicizie, esterni alla coppia, onde rendermi indipendente dal rapporto simbiotico e una eventuale ricaduta in una "dorata quotidianita'" tra qualche mese/anno, sempre che ci si rimetta assieme su nuove basi. Sto reagendo su vari fronti, riscoprendo vecchie amicizie, iniziando nuovi sports e aprendomi a nuove amicizie...sono abbastanza pragmatico di natura ;-) cio' comunque non mi impedisce di torturarmi sulla sua lontananza. La ringrazio comunque molto per le sue parole e i suoi consigli.
Per quanro riguarda il periodo di stress, lavorativo, e' stato un periodo durante il quale la mia compagna ha dovuto organizzare una conferenza molto importante (meta' marzo) priva di supervisione e quindi ha sofferto gravemente del senso di responsabilita' che le gravava addosso. Nonostante lo stress fosse annunciato e messo in conto in modo cosciente, e' stato comunque un periodo di grande stanchezza fisica e psicologica, soprattutto per lei...che si e' aggiunto a un periodo che da qualche mese era caratterizzato da un calo di entusiasmo nel rapporto, dove forse abbiamo iniziato a darci un po' troppo per scontati, dove lei ha lentamente iniziato a dimostrarsi meno affettuosa in modo fisico (dopo anni di continue dimostrazioni, abbracci, carezze, baci, ecc.) e io non ho capito suoi segnali, del tipo richieste di darci appuntamenti dopo il lavoro per tornare a casa assieme, di tornare nella discoteca dove andavamo agli inizi, o che io provassi a essere piu' "uomo". A queste sue richieste ho risposto con maggiori manifestazioni di affetto e regali e pianificando vacanze per noi due soli. Ora, anche dopo svariate letture e alla luce di fatti e discussioni, capisco meglio il ruolo nella coppia a cui ero venuto meno e le reali necessita' della mia partner di ricreare il romanticismo, la passione e il desiderio.
Tornando al periodo di stress, nelle due settimane precenti la conferenza, era diventata ossessiva, lavorava dalle 8 alle 20 e non era capace di parlare d'altro...cosa che mi ha turbato in modo particolare, perche' aveva un effetto negativo anche sui miei livelli di stress e sulla mia percezione della coppia che non era piu' un porto tranquillo, ma uno scontro di emozioni negative esterne.
Finita la conferenza, c'e' stato un party conclusivo, che per lei e' stata la miccia di una esplosione emotiva, lo stress lavorativo si e' azzerato ma e' tornata a casa dicendo che voleva tornare a vivere la vita, forse siamo troppo giovani per avere figli e dovremmo aspettare (dopo che lei li ha fortemente attesi per 6 anni e li volevamo avere quest'anno), ci sono molte cose che vuole fare ed e' tempo che le faccia, che vuole fare quello che vuole lei, ecc. Frasi che poi sono evolute in "non so quello che voglio veramente", "come faccio a sapere se stiamo facendo la cosa giusta quando ci promettiamo amore eterno" e simili. Se alcune frasi erano sicuramente dettate dall'infatuazione per un altro (nel frattempo lo ha chiamato e gli ha detto che vuole dare una seconda chance a me e la nostra storia...ma me lo ha detto lui e non lei, in quanto amico di vecchia data e come per riparare al proprio errore), sicuramente
ha dubbi su quello che vuole o come lo vuole ottenere, perche' a ogni mia richiesta di una qualche rassicurazione su tempi e modi di risoluzione dei problemi o durata del distacco si e' sempre ammutolita dicendo che "si, vuole che si torni assieme, ma prima ha bisogno di spazio per respirare e per pensare, e che in questo momento l'idea di fare cose assieme e' piacevole, ma prima vuole sentire fortemente la mia mancanza e pianificare le cose che ha sempre voluto fare lei". E' strano sentire queste parole da una persona che per anni si e' dedicata anima e corpo al nostro rapporto con una sicurezza, una energia e certezze incrollabili...Nelle ultime discussioni mi sono quindi imposto di mostrarmi sicuro di me e conciliante con la nuova situazione (non ho problemi con il fatto che si viva di nuovo separati e si abbiano anche attivita' o amicizie non condivise), ma il non sentirla e il timore che il distacco la possa allontanare definitivamente mi fa male...ne capisco comunque l'importanza e non la contattero', memore anche del fatto che mostrarmi troppo affettuoso e attento non giova al suo desiderio e alla sensualita'.
La ringrazio ancora per il tempo che lei mi dedica leggendomi e le invio un cordiale saluto, oltre a un augurio di buona serata.
[#3]
La sua ragazza ha 33 anni e siete insiema da sei e mezzo. Lei è già stato sposato e ha due figli adolescenti. Forse la situazione è un po' asimmetrica, sbilanciata.
E' possibile che la sua ragazza abbia bisogno di un recupero di tempi individuali, di sperimentarsi, di sentire la Sua assenza. Non è sempre negativa la distanza, è proprio lì che si ricostruisce "l'oggetto buono", intendo dire l'immagine dell'altro ripulita dai suoi inevitabili difetti...
E' possibile che la sua ragazza abbia bisogno di un recupero di tempi individuali, di sperimentarsi, di sentire la Sua assenza. Non è sempre negativa la distanza, è proprio lì che si ricostruisce "l'oggetto buono", intendo dire l'immagine dell'altro ripulita dai suoi inevitabili difetti...
Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/
[#4]
Buongiorno,
con piacere questa mattina leggo che:
"Sono cosciente della mia necessita' personale di creare nuovi hobby e amicizie, esterni alla coppia, onde rendermi indipendente dal rapporto simbiotico e una eventuale ricaduta in una "dorata quotidianita'" tra qualche mese/anno, sempre che ci si rimetta assieme su nuove basi. Sto reagendo su vari fronti, riscoprendo vecchie amicizie, iniziando nuovi sports e aprendomi a nuove amicizie...sono abbastanza pragmatico di natura"
e:
"non era capace di parlare d'altro...cosa che mi ha turbato in modo particolare, perche' aveva un effetto negativo anche sui miei livelli di stress e sulla mia percezione della coppia che non era piu' un porto tranquillo, ma uno scontro di emozioni negative esterne".
In qualche modo lei si e' fatto una piccola diagnosi... un rapporto simbiotico che in un periodo di tensione si e' trasformato in un luogo di scontro di emozioni negative.
Come ho letto nella risposta della mia Collega, con la quale concordo, una "sana" fase di separazione e di riosservazione di se', oltre che della coppia, risultera' utile.
Anche nel vostro caso, affidarvi ad un terapeuta che possa aiutarvi a sciogliere i nodi interni , individuali prima che di coppia, potrebbe risultare una mossa vincente.
Ci pensi. Pensateci.
Le auguro una buona giornata.
con piacere questa mattina leggo che:
"Sono cosciente della mia necessita' personale di creare nuovi hobby e amicizie, esterni alla coppia, onde rendermi indipendente dal rapporto simbiotico e una eventuale ricaduta in una "dorata quotidianita'" tra qualche mese/anno, sempre che ci si rimetta assieme su nuove basi. Sto reagendo su vari fronti, riscoprendo vecchie amicizie, iniziando nuovi sports e aprendomi a nuove amicizie...sono abbastanza pragmatico di natura"
e:
"non era capace di parlare d'altro...cosa che mi ha turbato in modo particolare, perche' aveva un effetto negativo anche sui miei livelli di stress e sulla mia percezione della coppia che non era piu' un porto tranquillo, ma uno scontro di emozioni negative esterne".
In qualche modo lei si e' fatto una piccola diagnosi... un rapporto simbiotico che in un periodo di tensione si e' trasformato in un luogo di scontro di emozioni negative.
Come ho letto nella risposta della mia Collega, con la quale concordo, una "sana" fase di separazione e di riosservazione di se', oltre che della coppia, risultera' utile.
Anche nel vostro caso, affidarvi ad un terapeuta che possa aiutarvi a sciogliere i nodi interni , individuali prima che di coppia, potrebbe risultare una mossa vincente.
Ci pensi. Pensateci.
Le auguro una buona giornata.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.6k visite dal 04/06/2013.
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