Ansia da convivenza

Sono una donna di 38 anni che sta da cinque mesi con un uomo di 40 cil quale vive in un'altra città, io Roma lui Venezia. Stiamo molto bene insieme pur avendo due caratteri molto diversi, lui decisionista, io insicura (mi faccio sempre mille domande), lui concreto io ho sempre bisogno di pensare e spesso ci penso e ci ripenso e sono piena di dubbi su tutto. Abbiamo una forte intesa fisica, ci siamo visti da novembre praticamente tutti i we, sono il più delle volte salita io perché vivo in casa dei miei e non ho dove farlo stare, ora lui mi chiede di trasferirmi (io ho un lavoro che adoro ma con contratto di collaborazione e poco redditizio, tutto quello che guadagno lo spendo in treni) e di provare a cercare lavoro su cosi possiamo provare la convivenza, e a me è venuta l'ansia... Dopo un mese di liti sull'argomento lui mi ha detto che se non proviamo la convivenza lui non vuole più sentirmi ne vedermi perché sta male lontano da me e ha paura che io non faccia mai questo passo. Io per prendere tempo gli avevo detto che avremmo provato ad agosto un mese intero in cui io non lavoro, dopo aver detto un no categorico è sceso a roma e ha detto proviamo, va bene, basta che mi garantisci che ad agosto proviamo e non cambi idea. Ora, questi due giorni passati insieme sono stati magnifici (io lo guardo e sento un amore immenso, sto ore a guardarlo) quando siamo assieme mi sembra come se tutto fosse possibile, poi appena lui se ne va io ritorno nell'ansia e mi prende il panico. Il problema è che io non voglio perderlo e che anche nei miei precedenti rapporti (uno di 6 anni, uno di 2 e uno di 4 anni e mezzo) non sono mai riuscita a fare il passo.. come posso superare la cosa? e quale è il problema?
Grazie anticipatamente Samantha
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Samantha,

ci sono diversi motivi per i quali è possibile che lei si trovi in difficoltà quando il rapporto può crescere e diventare adulto, passando da frequentazione più o meno intensa a convivenza.

Un motivo potrebbe essere la sua indecisione, che ci dice la porta a pensare e ripensare le sue scelte, e che può trattenerla dal prendere qualunque strada non le garantisca un'ottima riuscita, preferendo rinunciare.
Le succede anche in altri campi di comportarsi così?

Un altro motivo potrebbe consistere nella difficoltà di crescere e prendersi la responsabilità della sua vita, non trascurando anche la possibilità che ciò che la trattiene sia il desiderio di rimanere per sempre "figlia" e quindi legata ai suoi genitori.
A proposito dei suoi, come si sono relazionati fin qui ai suoi fidanzati?
La incoraggiano a farsi la sua vita o le fanno intendere che non vorrebbero che lei si staccasse da loro?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la pronta risposta, sono davvero in piena crisi (che mi porta anche disturbi fisici... colite nervosa mal di testa ecc....).
Devo dire che si, ho problemi con il definitivo, anche nel lavoro, ogni qualvolta mi è stato fatto un contratto a tempo indeterminato ho lasciato il lavoro e l'unico che ho conservato è stato l'attuale in cui non hanno mai voluto farmi un contratto vero (nonostante io lo abbai chiesto più volte). La mia famiglia è sempre stata molto critica con i miei uomini, dicendomi sei sicura? è un salto grande e se ti tratta male? se ti trovi male? la sei lontana... e facendomi notare i difetti dell'uomo in questione. Io che non sono propriamente la persona più sicura del pianeta comincio a farmi mille domande, mi piace davvero? lo amo davvero? e se poi mi tratta male? e se non mi trovo? magari quello che viene dopo è quello giusto.. e il tempo passa e io vivo di ricordi bellissimi.. come posso fare per vedere se lui è davvero quello giusto senza aver paura conoscendolo di più?
grazie ancora Dott.ssa Massaro
Samantha
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Lei è figlia unica?
I suoi genitori sono anziani? Sono in pensione?
Vanno d'accordo fra di loro?
[#4]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Samantha,
sembrerebbe che inconsapevolmente i suoi genitori non la aiutino a fare quel balzo in avanti per conquistarsi una vita autonoma, fuori dal suo nucleo, così come sarebbe consono per la sua età, se ogni volta che lei ha un partner lo criticano e le insinuano dubbi.
Forse il suo problema sta proprio nel non riuscire a separarsi dai suoi, a staccare il cordone ombelicale dalla sua famiglia...ipotizzo

Così davanti a una scelta che si fa pressante, dubbi e quelle che parrebbero somatizzazioni legati all'ansia, si fanno strada.

Allora forse il punto non è solo quello di capire se il suo compagno è quello giusto, ma di riuscire a venire a capo di ciò che le impedisce di fare quel passo avanti che desidererebbe ma che ogni volta le riesce così difficile da mettere in atto, che sembrerebbe avere a che fare con le dinamiche di relazione all'interno della sua famiglia, delle quali lei è partecipe attiva.

Che ne pensa?



Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#5]
Utente
Utente
I miei genitori sono separati da molti anni, e ho un fratello che ha i miei stessi problemi e paure e una sorella che non ha relazioni con altre persone.
Allora forse per tagliare questo cordone potrebbe servire provare a cambiare città e a convivere?
grazie
Samantha
[#6]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
La convivenza con i/un genitore protratta fino a 38 anni certamente crea abitudini, cristallizza il ruolo di figlia da cui è difficile poi uscire. Lei ci dice anche, però, che è all'inizio della sua vita professionale, e dunque possono esserci anche vincoli di realità, quali quelli economici.
Ritengo che qualche colloquio di persona con uno specialista della coppia possa aiutarla a chiarirsi; nonostante ciò fare il passo di uscire di casa può essere difficile; lo consideri come un passo per Lei evolutivo, per non rimanere intrappolata in una situazione che Le daraà senz'altro dei vantaggi (altrimenti ne sarebbe già uscita), ma anche molti limiti nell'affettività e sessualità adulte.
Cordiali saluti.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#7]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
le paure non possono essere superate con o per il partner, ma comprendere cosa nascondono e soprattutto quali "vantaggi secondari" lei trae dalla permanenza ad oltranza nella casa genitoriale.
Nido caldo?
Poche responsabilità?
Porto sicuro?
Vivere un ruolo da fidanzata?
Paura dell'intimità?
Paura della dimensione adulta della vita di coppia?

Su questi ed altri punti, dovrebbe riflettere con un aiuto specialistico

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#8]
Utente
Utente
Grazie infinitamente per le numerose risposte,
il problema è che il mio partner non vuole aspettare nè capire il perchè di questa reticenza, lui dice "o dentro o fuori" e che se ho paure varie vuol dire che non lo amo quindi o mi trasferisco da lui entro agosto oppure non è disposto a proseguire oltre.
Questo suo farmi pressione mi porta a decidere per una strada verso cui non so andare ancora, per paura di perderlo cerco di farlo e questo mi crea ansia e disturbi fisici.
Non so davvero cosa fare e il mio malessere peggiora facendomi desiderare di mollare tutto e trasferirmi all'estero lontana da tutti, dalla mia famiglia e da lui nonostante io li ami, se non sono in grado di avere storie meglio star da sola (come mi è stato detto da lui).
Grazie ancora
Samantha
[#9]
Dr.ssa Carla Maria Brunialti Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 18.6k 598
La fuga non è mai una via di crescita. Dia fiducia alle nostre indicazioni, si rivolga di persona ad uno specialista bravo. Abbia coraggio.
[#10]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Prima di agire una possibile decisione, trovi uno spazio di riflessione, mediante una consulenza psicologica.
Le decisioni prese senza ascoltarsi, non portano mai cose buone
[#11]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"Forse per tagliare questo cordone potrebbe servire provare a cambiare città e a convivere?"

Il cordone deve essere tagliato non tanto allontanandosi fisicamente, ma psicologicamente.
Se sia lei che suo fratello e sua sorella siete in difficoltà nel creare un rapporto meno stretto con i vostri genitori, oltre che nel costruire e mantenere relazioni all'esterno della famiglia, penso che sia decisamente probabile che questo dipenda da elementi che vi hanno accomunati nella vostra crescita, elementi che dipendono da come i vostri genitori si sono rapportati con voi.

La richiesta del suo compagno di iniziare a convivere è pienamente legittima e comprensibile, vista la vostra età, ma se lei non si sente ancora legittimata ad allontanarsi dai suoi genitori per crearsi la sua vita è normale che percepisca questa richiesta quasi come una violenza e che reagisca stando male, oltre che fantasticando sull'idea di allontanarsi da tutto e tutti andando da sola all'estero.

Se i suoi genitori non la lasciano andare (attuando ad es. ricatti affettivi, facendola sentire in colpa e/o incapace di rendersi autonoma) spetta a lei fare i passi necessari per realizzare il suo cammino e non può aspettarsi che prima o poi la sostengano e incoraggino in questo - cosa che non fanno nè con lei, nè con gli altri due figli.
Se questi passi le sembrano irrealizzabili e dentro di sè non si sente in diritto di compierli ha bisogno di essere assistita da uno psicologo in questo percorso.
Quanto ci dice:

"ogni qualvolta mi è stato fatto un contratto a tempo indeterminato ho lasciato il lavoro e l'unico che ho conservato è stato l'attuale in cui non hanno mai voluto farmi un contratto vero (nonostante io lo abbai chiesto più volte)"

indica infatti che lei non sta solo soffrendo per l'incapacità di prendere un impegno di coppia, ma che sta ipotecando il suo futuro anche dal punto di vista lavorativo.
Ne sta insomma risentendo tutta la sua esistenza, ed è importante che faccia qualcosa per cambiare il corso della sua vita.

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