Ansia da stress e primi sintomi di ipocondria

Buonasera, mi scuso se la disturbo in quanto tutti dicono che ho delle paure infondate. Intanto sono femmina e ho 27; l'altro venerdì mi sono recata dal medico perchè avevo una forte tachicardia e difficoltà di respirazione accompagnata da tremore alle mani. Mi ha rassicurato dicendo che si trattava di forte ansia da stress e mi ha prescritto 5 gocce mattino e sera di Alprazolam. Ad una settimana di distanza non ho più la tachicardia e anche il respiro va meglio. Però ho la sensazione di avere qualcosa di grave. Mi sono fissata di avere un brutto tumore al cervello e questa cosa non va via dalla mia mente e mi fa stare molto male. Non faccio che leggere cose su internet e sintomatologie ma a parte un senso di stanchezza e spossatezza (che non mi impedisce di svolgere le normali funzioni giornaliere quali andare al lavoro), non ho sintomi evidenti, ssolo ogni tanto ho un lieve appannamento della vista, che è però probabilmente legata all'uso delle lenti a contatto e all'uso del pc. Io mi scuso ancora ma non sapevo se inserire la domanda in psicologia (essendo probabilmente una cosa legata alla mia psiche) o in neurologia. Concludo dicendo che sono stati dei mesi difficili, in primo luogo mi ha scosso (anche se può sembrare sciocco) la morte del mio gatto di 17 anni, che è avvenuta all'improvviso. Mia nonna non sta affatto bene e a mio padre hanno diagnosticato la presenza di liquido nei polmoni. Io vorrei solo sapere se c'è una possibilità che io stia impazzendo oppure c'è la possibilità di avere qualcosa di grave davvero? Io ringrazio ancora e mi scuso immensamente per il disturbo.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara signora,

non si deve scusare; questo servizio è offerto da professionisti che volontariamente si prestano a dare consulti gratuiti agli utenti che ne fanno richiesta.

Purtroppo il consulto on line ha dei limiti; nel senso che da qui possiamo solo dare indicazioni di massima ma non è in alcun modo possibile fare diagnosi.

Non possiamo quindi dirle se ci possa essere o meno qualcosa di grave a livello organico; per questo è necessario che lei effettui una visita con il suo medico curante che saprà valutare se e quali accertamenti consigliarle.

Da quanto scrive, tuttavia, sembra che il suo attuale momento di vita, accompagnato da dolori e preoccupazioni, compresa la morte del suo piccolo animale domestico (che non è una cosa sciocca!), stia facendo aumentare esponenzialmente le sue preoccupazioni relative al suo stato di salute.

Cercare risposte su internet, in questi casi, non è di grande aiuto, anzi, tende a far aumentare la preoccupazione e ad alimentare il pensiero che può assumere forme ossessive.

Lei è normalmente una persona ansiosa?
Ha già avuto, in passato, preoccupazioni analoghe?

Un caro saluto.

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Ragazza,
sembrerebbe che lei si stia avvitando in preoccupazioni ipocondriache, continuare a fare ricerche su Interrnet alimenta il suo malessere.
Dunque il primo suggerimento è di chiuderlo.

Avvenimenti traumatici come la morte del suo gatto e la preoccupazione per sua nonna , sembrano aver scatenato in lei una certa quota di ansia o forse messo in evidenza criticità precedenti... Ha mai sofferto di ansia?
In ogni caso se il suo medico le ha detto che si tratta di ansia, dovrebbe dargli ascolto.

Dunque, nessuna possibilità concreta di impazzire, però si dovrebbe occupare del suo disagio in modo proprio.
Da quanto tempo di preciso sta in questo modo?

Oltre al trattamento farmacologico prescrittole dal suo medico, ha già pensato di rivolgersi direttamente a uno psicologo?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
Utente
Utente
Vi ringrazio per la vostra consulenza.
In risposta posso affermare di non aver mai sofferto di grossi stati d'ansia, nemeno nel periodo scolastico o universitario (poi da me abbandonato). Quindi in passato non ho mai dovuto ricorrere a farmaci (dei quali io se non assolutamente necessari, mi tengo ben alla larga). Il mio medico curante mi ha detto che è solo ansia (è una persona comunque scrupolosa). Solo due anni fa ho avuto un'episodio di svenimento e mi ha fatto fare un elettrocardiogramma e un EEG ed è risultato "nei limiti della norma", quindi non preoccupante.
Per rispondere alla Dr. Rinella, sono in queste condizioni (di ansia) da circa una decina di giorni, anche se, ad essere sincera, lo stato "ipocondriaco" è un po' parte di me. Soprattutto da qualche anno, qualsiasi minimo cambiamento lo interpreto come qualcosa di grave, incurabile. Però non mi condiziona la vita, come spiegato in precedenza, o meglio, la vivo eseguendo sempre le stesse cose. Ho un lavoro abbastanza stressante anche se non sembra: gestisco con i miei genitori una rivendita di giornali e tabacchi, quindi, oltre il fardello del "lavorare a contatto con le persone" si aggiungono gli obblighi gestionali il che significa che il lavoro me lo porto anche a casa. Sono rari i momenti nei quali "stacco la spina".
Non ho mai considerato un consulto con uno psicologo perchè, a dire la verità, sono una persona che non ama chiedere aiuto e ho qualche difficoltà a relazionarmi con le persone, cioè nel senso sono molto comunicativa e aperta ma non quando si tratta di raccontare cose mie intime personali.
Mi scuso ancora se mi sono prolungata troppo.
Vi ringrazio tanto.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Sono rari i momenti nei quali "stacco la spina".>

Sarebbe opportuno trovasse maggiore spazio per sé e per momenti di relax e svago, troppi impegni e poche possibilità di staccare la spina certamente possono determinare/accentuare stress e preoccupazioni.

<lo stato "ipocondriaco" è un po' parte di me. Soprattutto da qualche anno, qualsiasi minimo cambiamento lo interpreto come qualcosa di grave, incurabile>

L'incontro diretto con un nostro collega potrebbe guidarla ad affrontare e superare timori e preoccupazioni e le sue modalità di interpretare in modo un po' "catastrofico" certi eventi. Chiedere aiuto è un atto di coraggio e prendersi cura del proprio benessere. L'ascolto empatico dello psicologo e l'assenza di giudizio la aiuterebbero ad aprirsi.

Cari saluti

[#5]
Utente
Utente
Ringrazio per la consulenza. Forse, se il mio stato persiste, cercherò un aiuto "esterno". Per ora la mia unica paura rimane comunque quella di avere un tumore al cervello. Il mio medico afferma che sono inutili degli esami in quanto io non presento sintomi. Vi ringrazio ancora
[#6]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Ascolti il suo medico e magari rifletta sulla possibilità di un aiuto.

Grazie anche a lei per il cortese riscontro, se crede ci può aggiornare in futuro.

Cordialmente
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