Pausa di riflessione

Egregi specialisti,
ho potuto notare che l'argomento in questione è stato affrontato di frequente presso questo sito, tuttavia desidero "dire la mia" a riguardo, dal momento che ognuno di noi ha la propria storia da raccontare.
Forse alcuni di Voi avranno notato la significativa quantità di consulti che ho avuto moto di inviare nel giro di pochi anni. Vorrei dire che non sono ipocondriaca e nemmeno "fissata". L'unico mio difetto è "vedere troppo", a dispetto della miopia, ovvero purtroppo con la mente arrivo dove nemmeno dovrei arrivare. Lascio agli altri libera interpretazione, se questa mia caratteristica può essere considerata un pregio oppure un difetto.

Questa sera ho deciso di chiedere il Vostro aiuto perchè mi sento il cuore a pezzi... sono terrorizzata dall'idea che la persona che amo con tutta me stessa possa lasciarmi. Al pensiero di ritrovarmi circondata da tutto ciò che evoca il suo ricordo, mi sento crollare il mondo addosso.

Le cose stanno così: da poco tempo a questa parte, dice di non provare più lo stesso amore che provava all'inizio, non sa come e non sa perchè.
Io ho 22 anni, lui oggi ne ha compiuti 24. Si tratta di un ragazzo altamente diligente e maturo, razionale e senza la paura di dire le cose in faccia, anche se queste possono provocare delle ferite.
La nostra relazione dura da 1 anno e mezzo, non ci sono mai stati grandi litigi e mai incomprensioni... eravamo innamoratissimi, ancora mi ricordo i sacrifici che ha dovuto fare lui pur di conquistarmi... E a tutte le persone che stanno vivendo una storia d'amore ancora acerba, suggerisco sempre di non lasciarsi sfuggire "la fase di inizio", quella dell'innamoramento, la più bella ed indimenticabile.

Lui dice di sentire il suo amore affievolito, gli ho fatto molte domande e mi ha anche assicurato di non confondere l'affetto con l'amore. Oltre ad effermare di non avere un'altra, continua a ripetermi che io non ho colpa di nulla e che non sa come tutto questo sia potuto accadere. All'improvviso si sente confuso e con il bisogno di capire ciò che prova realmente. Poco fa mi ha proposto di sentirci di meno rispetto a prima, per vedere come va'.
Trovandosi costretto a condurre una vita universitaria alquanto faticosa, non vorrei che fosse proprio lo stress o il cambiamento di vita ad avergli fatto il lavaggio del cervello, oppure potrei attribuire questo fenomeno alla monotonìa, tant'è vero che quando stiamo insieme ci ritroviamo sempre a fare le stesse cose.

Ma allora perchè non ha mai smesso di dire che con me si trova bene e che non si annoia mai? Perchè dice di amarmi se poi ha bisogno di una pausa? Mi ha suggerito di guardare il bicchiere mezzo pieno, ma secondo Voi la pausa di riflessione è veramente l'anticamera della rottura oppure può portare ad una guarigione dal punto di vista della relazione?

E' come se dovessi combattere contro un nemico invisibile, non so chi sia, non so quali siano i suoi punti deboli e soprattutto non so chi di noi due ne uscirà vincitore.

PS: mi sento in dovere di aggiungere un altro particolare al quale ho pensato subito dopo aver inviato la richiesta.
Siccome io e il mio ragazzo, avendo un rapporto a distanza, ci vediamo ogni due settimane, questa settimana sarei dovuta andare da lui.
Essendosi presentata questa maledetta situazione, io gli detto: "Amore, prova a darmi delle risposte che più si avvicinino alla certezza, altrimenti come faccio a venire da te sapendo che non sei più quello di una vota?", e lui mi risponde: "Lo so, è difficile, posso capire, tant'è che io non verrei se mi si presentasse una situazione simile".
Cosa può voler significare? Che in fondo al suo cuore lui è consapevole di non amarmi solo che non riesce ad ammetterlo a se stesso? Lui in questo modo si è messo nei miei panni e di conseguenza è come se sapesse già che, ciò che sta provando, non è amore, quindi potrebbe aver pensato:"Cosa vado a fare da una persona che non mi ama?"

Vi ringrazio moltissimo per le eventuali risposte,
Cordiali saluti
[#1]
Dr.ssa Susanna Raule Psicologo, Psicoterapeuta 23 2
Gentile utente,
comprendo la sua confusione, ma in realtà lei ha solo due scelte, in questo momento: lasciare al suo ragazzo il tempo che le ha chiesto oppure essere lei stessa a interrompere la relazione.
Non può obbligarlo a prendere ora una decisione per la quale le ha detto di aver bisogno di tempo. Lui è stato molto chiaro, in merito.
Per quanto doloroso e angosciante sia, può solo prendere atto della sua necessità e agire di conseguenza.

Dr.ssa Susanna Raule,
psicologa, psicoterapeuta a indirizzo Gestalt integrato

[#2]
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
La ringrazio per la tempestiva risposta, dott.ssa Raule.
Secondo Lei le pause di riflessione si rivelano sempre come la rottura di un rapporto?

Cordialmente
[#3]
Dr.ssa Susanna Raule Psicologo, Psicoterapeuta 23 2
Mi piacerebbe poterle rispondere. Purtroppo, su questo, ne so quanto lei.
Spero solo di averla aiutata, anche se un po' bruscamente, a mettere a fuoco la questione.
[#4]
Dr.ssa Daniela Pellitteri Psicoterapeuta, Psicologo 50 8

Gentile Ragazza,

difficile rispondere ad interrogativi di questa natura forse perchè, anche se relativi ad un grande amore come sembra descrivere la sua relazione, mi appaiono molto razionali, quasi scientifici e sembra che l'amore sia veramente poco 'scientifico'...
ma al di là di sembrarle una redattrice della posta del cuore, vorrei condividere con lei qualche pensiero in merito ad un passaggio della sua richiesta, passaggio che mi ha molto colpito :

"Amore, prova a darmi delle risposte che più si avvicinino alla certezza, altrimenti come faccio a venire da te sapendo che non sei più quello di una vota?", e lui mi risponde: "Lo so, è difficile, posso capire, tant'è che io non verrei se mi si presentasse una situazione simile".

Non so se riuscirò a farmi comprendere ma ho l'impressione che vi stiate avviando verso una sorta di 'profezia che si autoavvera', come se stiate facendo del tutto per rendere molto complicato il vostro rapporto , che peraltro già sembra esserlo, scandito com'è da un vincolo come quello dei quindici giorni di distanza. Talmente complicato e soffocato da innumerevoli quesiti esistenziali da renderlo invivibile, tanto da richiedere una pausa di riflessione che sembra più una boccata di ossigeno e di leggerezza. Continuando con domande e risposte di questo tipo tutta la spontaneità e la possibile area di 'rischio' che può caratterizzare un'esperienza sentimentale, sembra svanire nella necessità di essere continuamente rassicurati che tutto stia andando per il meglio.
Forse più che il riflettere si potrebbe sperimentare, accettando il fatto che non si può controllare tutto, tollerando che la realtà può anche manifestarsi con misteriosi impliciti e che solo la parte della realtà che appartiene a noi stessi può essere cambiata e che nessuno può cambiare nessun'altro, ma è sempre la qualità della relazione che può cambiare attraverso le nostre azioni e/o scelte delle quali ci prendiamo ogni volta la responsabilità.
D'altronde alla vostra età si è in progress, in continuo cambiamento e il coraggio di sperimentare, di rischiare, di non temere dei momenti di stallo potrebbe magari permettere confronti e scambi diversi dai soliti modi già previsti e percepiti confortevoli e pertinenti ad una 'buona' relazione.

La nostra relazione dura da 1 anno e mezzo, non ci sono mai stati grandi litigi e mai incomprensioni... eravamo innamoratissimi,

Utima suggestione : qualche conflitto vissuto (e praticato con rispetto) aiuta a sviluppare una vitale e costruttiva reciprocità e seppure a volte non ci si comprende forse può essere divertente e funzionale rimettersi in movimento, senza troppe paure, per potersi ri-com-prendere ...

Spero davvero di esserle stata utile :)


Dr.ssa Daniela Pellitteri

Dr.ssa Daniela Pellitteri

[#5]
Attivo dal 2010 al 2013
Ex utente
Gentilissima Dr.ssa Pellitteri, prima di tutto desidero ringraziarla.

Trovo che il suo ragionamento non faccia una piega, forse è vero, i continui quesiti possono stressare e mettere ancora più a rischio il rapporto.
Il fatto è che sono spaventatissima, mi creda... ma se Lei mi suggerisce di non mettere più a dura prova l'equilibrio emotivo del mio ragazzo, beh... posso dire di essere leggermente sollevata dall'idea di poter combattere contro un nemico concreto: la mia spiccata analiticità, forse anche esagerata.

Il problema più grande è l'incertezza, mi sento soffocare... vorrei che già sapesse cosa fare, in modo tale da permettermi di agire in determinati modi.

Secondo Lei, dottoressa, il rapporto può sopravvivere alla pausa di riflessione? Esistono dei casi fortunati?

Cordialmente
[#6]
Dr.ssa Daniela Pellitteri Psicoterapeuta, Psicologo 50 8
Gentile Ragazza ,
le risponderò di nuovo consapevole di non esaurire i suoi innumerevoli dubbi .

Lei ha messo a fuoco parole chiave sulle quali potrà lavorare, se vorrà, nella sede più utile : incertezza, analicità, soffocare, sopravvivere.

Credo che lei già sappia che un lavoro come il nostro non ci consente di fare previsioni di casi 'fortunati'.

Forse ci piacerebbe nel nostro intimo poterle fare, così potremmo davvero essere rassicuranti per i nostri pazienti, ma ovviamente non ci è concesso.

Non mi era sembrato di averle detto di fare questo o quello : 'ma se Lei mi suggerisce di non mettere più a dura prova l'equilibrio emotivo del mio ragazzo, beh...' tuttavia, a quanto pare, le mie parole le hanno permesso si fare questa sua sintesi e ciò va sicuramente valorizzato poichè magari esprime un suo percorso mentale ed emotivo che l'ha condotta a fare questa osservazione e quindi lei farà bene a considerarla.

La saluto con cordialità condividendo un detto arabo : 'chi non ha paura non ha coraggio'.

Daniela Pellitteri
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