Paura di essere bisessuale

Gent.li dottori, vorrei togliermi un dubbio.

Ho letto su internet che secondo i freudiani la presenza di una madre iperprotettiva e di un padre assente e/o distante portano all'omosessualità.
Allo stesso tempo ho letto che queste teorie non hanno un riscontro scientifico preciso. Cosa potete dirmi in merito?
La seconda domanda è: ho letto che se si ha paura e si hanno dubbi sull'essere omosessuali/bisessuali, si tratta di disturbo ossessivo-compulsivo e non si è omosessuali/bisessuali, perché il vero omosessuale/bisessuale non ha dubbi sulla sua omosessualità e non ne ha paura, ma è spaventato solo dalla reazione che potrebbero avere gli altri se lo sapessero.

Vi ringrazio anticipatamente.
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro Utente,

la sua è una domanda puramente teorica o c'è qualche preoccupazione che la riguarda personalmente?

La teoria freudiana, così come tutte quelle psicodinamiche e psicologiche in genere, si sono evolute negli anni e le variabili da considerare sono estremamente soggettive e legate al vissuto individuale della persona interessata.

Se volesse farci una domanda più precisa riguardo il suo vissuto, saremo lieti di darle indicazioni più puntuali.

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

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Psicologo attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Ragazzo,
viste le domande che pone è presumibile che lei stia vivendo un momento di "incertezza e confusione" a proposito della sua sessualità. Cosa sta succedendo?
Per quanto riguarda la prima domanda le correnti psicoanalitiche hanno spiegato in diversi modi l'origine dell'omosessualità (anche con la spiegazione che scrive lei nel suo post). Tuttavia, quella psicoanalitica, è solo una delle diverse spiegazioni che sono state date a questo fenomeno. Attualmente si ritiene che l'omosessualità dipenda da fattori psicologici-sociali-genetici (ed è in quest'ultimo ambito che si stanno concentrando ultimamente le ricerche)

Non è possibile rispondere con certezza alla seconda, è necessaria una valutazione diretta della persona per poter dire di cosa si tratti. Ad ogni modo sia l'omosessualità che la bisessualità non sono considerate patologie da curare, ma varianti normali del comportamento e dell'orientamento sessuale

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Utente
Utente
Gent.li dottori,

vi ringrazio per la pronta risposta.
Spiego brevemente: a me piacciono le donne, e son sempre piaciute le donne, e ho avuto rapporti sessuali solo con le donne.
Solitamente non penso agli uomini, e non ho fantasie sessuali sugli uomini. Quello che mi capita, a volte, è che quando parlo con qualche uomo di bell'aspetto mi sembra di esserne attratto, ma in quel momento quel che succede è che mi chiedo se ne sono attratto davvero o se è perché non riesco a distinguere la constatazione ad esempio -che quella persona ha dei begli occhi -da una vera attrazione "sessuale".
Spesso neanche penso a questa cosa, ma in certi periodi, magari dopo aver parlato con qualche persona omosessuale, in seguito mi pongo il dubbio e questa cosa mi fa stare male, la vivo proprio come una paura e una cosa angosciante. Ho notato negli anni ad esempio che quando una persona mi ricorda mio padre nei modi di fare mi sento attratto ma non riesco a definire la cosa perché da un lato mi sembra di provare affetto, e poi mi impongo di immaginarmi in una situazione sessuale con tale persona per capire se sono bisessuale.
Sono in una fase di particolare stress, e soffrendo di stati ansiosi, in questi periodi ogni mia paura si acutizza e mi torna in mente.

So che non è un tema di facile risoluzione e ho intenzione comunque, anche per altri motivi, di consultare personalmente uno specialista, ma se poteste darmi la vostra opinione in merito ve ne sarei grato.
Il fatto che abbia vissuto con mia madre, iperprotettiva, mentre mio padre non c'era, perché separati, mi ha aumentato questa paura dopo aver letto le teoria freudiana che vi ho citato.

Saluti
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Psicologo attivo dal 2013 al 2020
Psicologo
Gentile Utente,
non si concentri su questa cosa della teoria psicoanalitica, come scrivevo prima non è assolutamente esaustiva (considerata da sola) per quanto riguarda una cosa così complessa, articolata e profonda come l'orientamento sessuale.
Come ha scritto, potrebbe trattarsi di una ammirazione per il "bello esteticamente" senza una connotazione erotica/sessuale.
Tuttavia proprio perchè ritiene di essere in un periodo molto stressante, se questi dubbi e pensieri la disturbano, la cosa migliore da fare è rivolgersi personalmente ad un collega che le permetterà di fare la giusta chiarezza.
Se vuole ci tenga aggiornati
Stia bene!
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Caro Utente,

l'attrazione sessuale verso l'altro o il proprio sesso è qualcosa che si concretizza in una fase della vita decisamente anteriore.
Nel suo caso, quindi, non sembrano esserci presupposti che suffraghino i suoi timori

Dalla sua descrizione sembra, piuttosto, che il disagio abbia origine da una modalità di pensiero di tipo ossessivo.

Il consulto con un collega de visu, potrebbe aiutarla a superare le paure di cui parla e accompagnarla in un percorso di cambiamento in senso maggiormente adattivo.

Un caro saluto
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Psicologo, Psicoterapeuta attivo dal 2013 al 2022
Psicologo, Psicoterapeuta
Salve,
le parole hanno 'quasi sempre' la loro importanza, anche estrapolando la seguente frase dal suo contesto descrittivo: "poi mi impongo di immaginarmi in una situazione sessuale" si potrebbe tranquillamente ipotizzare che non si tratti di vera e propria omosessualità ma di una 'imposizione' che, per chissà quale motivo, lei mette in atto per difendersi da chissà quale cosa.

Leggendo quello che ha scritto prima della frase appena citata: " quando una persona mi ricorda mio padre nei modi di fare mi sento attratto ma non riesco a definire la cosa perché da un lato mi sembra di provare affetto"; mi viene invece da fantasticare a come il sentimento che ci lega ai nostri genitori (nel bene e nel male) è davvero un qualcosa di estremamente profondo, un qualcosa di talmente potente che alle volte dobbiamo trovare un modo per rifuggirlo.

Mi associo ai colleghi ricordandole che una persona specializzata (psicologo/psicoterapeuta) potrebbe sicuramente aiutarla nella sua ricerca.


Cordialmente
Dr. Antonelli Andrea
www.psychelist.com