Perdere la fiducia

Salve,
scrivo perché vorrei chiarire a me stessa cos'è che mi fa stare ciclicamente così male da ormai due anni a questa parte. Vorrei capire se c'è una causa organica dietro al mio malessere o se il problema è dovuto al mio carattere.
Circa due anni fa, dopo la nascita del mio secondo figlio (aveva pochi mesi), ho letto un sms sul cellulare di mio marito indirizzato a una ragazza che lavorava saltuariamente insieme a lui, che mi ha mandato completamente in crisi. In quel periodo mio marito era quasi sempre a casa per aiutare me col piccolo e quando era costretto ad andare in ufficio, si doveva incontrare con questa persona per completare il lavoro sospeso. Il messaggio di per sé non aveva un contenuto sconvolgente, semplicemente non mi sarei mai aspettata che mio marito scherzasse in maniera così confidenziale con una perfetta estranea (lui stesso l'ha definita tale). Il tono era goliardico ma mi ha infastidito, primo perché ho scoperto in seguito che questa persona (con cui non ha più alcun rapporto da allora), è molto sicura di sé, poi in quell'ufficio doveva essere una semplice praticante e invece si comportava come la padrona di casa, facendo la civetta con un nostro amico (e collega di mio marito e da lui ricambiata), con talvolta anche abbigliamenti poco consoni al luogo di lavoro (particolare riferitomi dalla moglie del collega, lui stesso (il collega) a volte si sentiva in imbarazzo per certi suoi abbigliamenti). La cosa che non ho mai digerito da allora è che mio marito non mi ha MAI parlato di questa persona con cui ha collaborato, del suo atteggiamento, ho scoperto tutto grazie a terzi e a facebook (foto e quant'altro). Da allora ho cominciato a dubitare e a mettere in crisi il mio rapporto di fiducia con lui, che è sempre stato molto saldo: stiamo insieme da 15 anni, sposati da 5. La mia mente da quel momento va ciclicamente "in tilt", ripensando a come sono stata male in quel periodo (per mesi ho pianto quasi ogni due tre giorni). Ora le cose vanno un pochino meglio ma, circa una volta al mese, la mia testa letteralmente "sclera" e comincio a fare pensieri assurdi sulle situazioni che si possono essere verificate in quell'ufficio, in mia assenza. D'altronde mio marito ha sempre lavorato solo con uomini in quel contesto e ho sempre pensato che non scadesse con certi atteggiamenti in mia assenza, in presenza di donne.
Da allora, nei momenti di crisi ho cercato anche di frugare nelle sue cose, nel suo passato, per capire se è davvero così diverso da come l'ho sempre visto io. Ho trovato un paio di cose che non mi hanno convinto, (un bigliettino con dei numeri di telefono e un acquisto sospetto su ebay). Perché faccio così? Perché ho vissuto quell'esperienza come un tradimento? Perché non riesco più a vivere serenamente come vorrei?
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

Lei dice che Suo marito non ha mai più rivisto questa ragazza e ha interrotto i rapporti con lei.
Tuttavia, ai tempi Lei ha vissuto malissimo la scoperta di questo sms e ci domanda come mai...
A dire il vero è Lei che potrebbe avanzare delle ipotesi, in quanto massima esperta di se stessa: potrebbe darsi che si è sentita "tradita" perchè era in momento di vulnerabilità dopo il parto (momento stressante per tutte le donne) e aveva bisogno del massimo appoggio da parte di Suo marito. Forse il significato personale che Lei ha attribuito a questo evento è stato dunque di tradimento...

O forse non si aspettava affatto di scoprire che Suo marito, fuori casa, potesse avere toni confidenziali, perchè Lei ha interiorizzato un'altra immagine di Suo marito (capofamiglia più serio?).

Ad ogni modo, il ripensare e rimuginare su questa vicenda non l'aiuterà certo ad archiviarla, ma contribuirà a tenerla viva e piena di dolore per Lei.

Come mai non riesce a fidarsi di Suo marito e di ciò che ha detto?
Quali sarebbero gli acquisti sospetti?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile signora,
se sono circa due anni che lei si tormenta, anche se ultimamente in misura minore, senza trovare una via d'uscita alla situazione, è consigliabile che consulti uno psicologo.
Infatti la soluzione potrebbe essere a portata di mano ma chi è troppo coinvolto spesso non riesce a vederla.

D'altra parte penso che non solo lei ma anche la sua vita matrimoniale risenta del suo malessere e probabilmente potreste risparmiarvi queste sofferenze.

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

[#3]
Utente
Utente
Cara dottoressa Pileci,

mi riconosco nella lettura che lei ha fatto della vicenda, la sensazione di delusione è stata mista a quella di gelosia (per il partner) e invidia (per la ragazza che riceveva quelle attenzioni da parte sua).

Inizialmente pensavo si trattasse di una semplice delusione per un comportamento che non mi sarei mai aspettata da parte sua, d'altra parte non si può pretendere che gli altri si comportino sempre come aggrada a noi stessi.

Ora invece mi sto convincendo sempre più che la causa sia di tipo organico, dovuta magari a forti squilibri ormonali, dato che i momenti di crisi spesso li ho a ridosso del ciclo mestruale;
sono un po' spaesata perchè non ho mai sofferto di questo genere di disturbi dell'umore; ogni volta che la crisi passa, mi sento bene, lontana anni luce col pensiero da ciò che solo qualche ora prima mi faceva angosciare (ergo: questi pensieri sono futili!!) . Poi però, passano le settimane e puntualmente ci ricasco.

Devo assolutamente cercare di uscire da questo circolo vizioso in modo definitivo, ma temo che ciò non sia del tutto possibile: questa ciclicità mi spaventa perché mi porta a credere che i miei pensieri ormai siano al di fuori del mio controllo razionale.

Razionalmente so che non si può avere tutto sotto controllo, che la mente è l'unico luogo in cui siamo davvero liberi, so di non aver alcun diritto di controllo sui pensieri di mio marito e che lui nella sua testa è libero, tanto quanto lo sono io.
Ma irrazionalmente vorrei essere nella sua mente, sapere cosa pensa di me, degli altri, capire chi è davvero. Nello stesso tempo avrei paura che se lui venisse a conoscenza certi particolari di me, sarebbe altrettanto sconcertato.

Insomma il mio sogno è irrealizzabile perché vorrei che non ci fossero ombre tra noi, così come non ce n'erano quando avevamo vent'anni e io mi fidavo ciecamente di lui; ma ormai non sono più quella ragazzina ingenua e so che le persone e i rapporti sono spesso complicati e pieni di luci e ombre, di pensieri a volte inconfessabili e segreti che non si possono condividere.
Credo anche che lui ragioni in modo molto più semplice, sono io quella complicata che deve passare ogni pensiero al setaccio.