Ansia e timore di non riuscire a farcela
Salve dottori, sono una ragazza di circa 20 anni e sono qui per chiedervi un consiglio. L'anno scorso, a causa del mio malessere piuttosto evidente , ho ricevuto da un medico psichiatra una diagnosi di depressione maggiore e fobia sociale. Sono stata curata con della paroxetina per circa sei mesi e seguita da una psicoterapeuta, che frequento tutt'ora ovviamente. Mesi fa, ho avuto una specie di ''ricaduta'', che mi ha portato a trascurare i miei studi (sono al primo anno di università) e i miei i interessi principali (sport, amicizie, cinema, uscite...). Questo mi ha spinta quindi non solo ad uscire poco di casa, ma anche ad entrare nel ''circolo vizioso'' delle cosidette ''Community'', dal momento che le mie amicizie sono poche (ma buone fortunatamente) e non ho un ragazzo (cosa che molte volte mi fa stare male). Mi rendo conto di aver sbagliato ad utilizzare questo sistema perchè, a causa di una delusione ricevuta da un ragazzo conosciuto in chat (e che molto probabilmente non faceva per me) e da persone ben differenti da quello che io cerco, mi sono chiusa ancora di più in me stessa, non riuscendo a studiare, frequentare con regolarità la palestra, evitando così contatti sociali concreti e facendomi -di quando in quando- prendere dal vizio della dermatillomania. Ora, i mesi sono ormai trascorsi e non solo mi sento più infelice di prima, ma mi rendo conto di non esser riuscita a preparare quasi nessun esame previsto per l'anno accademico in corso. Proprio ieri sera mi sono cancellata (momentaneamente) dalla community e spero di riprendere in mano la mia vita come avevo fatto prima di questa ricaduta, ma non so da dove cominciare. Gli esami sono duri e pesanti, il materiale da preparare è davvero oneroso, mi piacerebbe poter iscrivermi ad una scuola guida (ma so che è impossibile, almeno per ora) e ricominciare a VIVERE una vita REALE ,e non virtuale, anche se non mi sembra affatto semplice. Non so come organizzare le mie giornate, lo studio, il tempo da dedicare al dovere, ma anche allo svago, la mia vita, sono presa dall'ansia e dal timore di non farcela. Non so cosa fare e vorrei avere un vostro parere al riguardo. Vi ringrazio in anticipo.
[#1]
Gentile Utente,
sta ricavando benmefici dalla psicoterapia in atto?
Sa dirci l'orientamento/approccio terapeutico?
Ha esposto quanto ha scritto qui alla sua curante?
State lavorando su questi temi?
Come mai se è già seguita pone domande a noi?
sta ricavando benmefici dalla psicoterapia in atto?
Sa dirci l'orientamento/approccio terapeutico?
Ha esposto quanto ha scritto qui alla sua curante?
State lavorando su questi temi?
Come mai se è già seguita pone domande a noi?
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
"Non so come organizzare le mie giornate, lo studio, il tempo da dedicare al dovere, ma anche allo svago, la mia vita, sono presa dall'ansia e dal timore di non farcela. Non so cosa fare e vorrei avere un vostro parere al riguardo. "
Gentile Utente,
queste stesse domande, a mio avviso, dovresti rivolgerle allo psicoterapeuta che ti segue, perchè possono diventare gli obiettivi da raggiungere.
La psicoterapia può essere anche molto prescrittiva e attiva e deve aiutarti a raggiungere proprio questi obiettivi di benessere.
Ad esempio, ciò da cui partire è proprio evitare di evitare, comportamento tipico di chi ha una fobia sociale.
Di che parere è lo psicoterapeuta?
Gentile Utente,
queste stesse domande, a mio avviso, dovresti rivolgerle allo psicoterapeuta che ti segue, perchè possono diventare gli obiettivi da raggiungere.
La psicoterapia può essere anche molto prescrittiva e attiva e deve aiutarti a raggiungere proprio questi obiettivi di benessere.
Ad esempio, ciò da cui partire è proprio evitare di evitare, comportamento tipico di chi ha una fobia sociale.
Di che parere è lo psicoterapeuta?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Gentili dottori, innanzitutto vi ringrazio per la vostra tempestività nell'avermi dato una risposta. Vi espongo questo problema proprio perchè vorrei avere un parere ''altrui'', ovvero differente da quello del medico psicoterapeuta che mi segue da ormai un anno. Fino alla settimana scorsa, vi era un intervallo di quindici giorni tra una seduta e l'altra ; ora è stato deciso (proprio per far fronte a questi nuovi problemi) di ricorrere ad una maggiore frequenza, ovvero una seduta alla settimana, visto che sia io che la mia terapista abbiamo notato che le due sedute al mese di psicoterapia non offrivano dei validi risultati. Spero così di trarre maggiori benefici dal nuovo numero di colloqui con la dottoressa, poichè fino ad ora le due sedute non hanno ottenuto i risultati ''sperati''. Ciò che mi viene consigliato dalla psicoterapeuta è quella di non accanirsi, nel tentativo di raggiungere a tutti i costi tutto ciò che voglio, altrimenti la mia mente si offusca, facendosi carico di stress e ''ansia da prestazione''. Il problema è che l'organizzazione è un compito che devo risolvere da sola e non so da dove cominciare.
[#4]
"Il problema è che l'organizzazione è un compito che devo risolvere da sola e non so da dove cominciare."
Gentile Utente,
questo dipende dal tipo di psicoterapia che stai facendo. Ci sono psicoterapie, come ad es. quella cognitivo-comportamentale, in cui il terapeuta ha una parte più attiva e concretamente vede insieme al pz COME FARE per raggiungere sei risultati.
Inoltre il problem solving è un lavoro che si può imparare a fare con l'aiuto del terapeuta, se da sola non riesci.
Che tipo di terapia stai facendo?
Gentile Utente,
questo dipende dal tipo di psicoterapia che stai facendo. Ci sono psicoterapie, come ad es. quella cognitivo-comportamentale, in cui il terapeuta ha una parte più attiva e concretamente vede insieme al pz COME FARE per raggiungere sei risultati.
Inoltre il problem solving è un lavoro che si può imparare a fare con l'aiuto del terapeuta, se da sola non riesci.
Che tipo di terapia stai facendo?
[#5]
Utente
Onestamente non ho idea di quale sia il tipo di terapia che sto seguendo, ma le posso dire che la seduta ha la durata di circa un'ora, durante la quale io parlo degli avvenimenti accaduti nel corso della settimana, delle emozioni da me provate e, ultimamente, anche dei sogni che più mi hanno colpita durante la notte.
[#6]
Gentile ragazza,
ti suggerisco di chiedere bene alla terapeuta le modalità di lavoro e il tipo di orientamento (che debbono essere indicati nel contratto terapeutico) e soprattutto COME può aiutarti ad uscire da questa depressione.
Inoltre è anche necessario che tu riesca ad indicare alla terapeuta che cosa ti occorre per stare meglio.
Saluti,
ti suggerisco di chiedere bene alla terapeuta le modalità di lavoro e il tipo di orientamento (che debbono essere indicati nel contratto terapeutico) e soprattutto COME può aiutarti ad uscire da questa depressione.
Inoltre è anche necessario che tu riesca ad indicare alla terapeuta che cosa ti occorre per stare meglio.
Saluti,
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 2k visite dal 25/05/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.