Ansia e paure
Buon giorno, spero di aver trovato il posto giusto, vengo al dunque: da tre anni a questa parte nel mio corpo e' iniziato uno strano fenomeno, quasi improvvisamente ho iniziato a mutare il mio comportamento passando da uomo coraggioso a un uomo con tante paure e fobie, dove son stato colpito? Nella bocca, la mia caratteristica piu' bella era parlare, inprovvisamente e sempre di piu' e' diventata la mia peggiore.Ho iniziato a parlare mettendo la bocca storta o per lo meno con tale convinzione; mia moglie ha sempre detto che cosi non era.poi paura di sputare e cosi via.sono andato da uno specialista che ha parlato di un disturbo d' ansia prescrivendomi prima Deniban E poi Entact .ho avvertito qualche miglioramento, ma niente di che.il disturbo esiste ed ormai aumenta ogni qual volta incontro qualcuno, evito di parlare, vivo con la convinzione che tutti mi guardino, perdendo pian piano la sicurezza che mi caratterizzava, mi allontano dall' interlocutore, parlo a testa bassa per non sputarlo, evito lo sguardo, e' tremendo.tE in un lungo argomento piu' parlo e piu' aumenta, fino a bloccarmi.Quando guardo lo specchio la prima cosa che cerco e' la bocca, faccio le prove, assurdo, so che e' assurdo.Io sono un assicuratore, quindi pensate Voi come sto vivendo, Non so piu' cosa fare, ho persino incontrato uno psicoterapeuta, che mi ha detto: il tuo lavoro ti sta limitando, il tuo corpo non vuole piu' parlare, si sta rivoltando, e mi ha consigliato di scrivere, a parte guadagnare 100 eu in pochi minuti ha fatto davvero poca cosa. Oggi vivo limitando le mie uscite, gli incontri ecc... Quando ne ho qualcuno bevo 10 gocce xanas che un po funziona. Ma non posso continuare cosi, come non posso continuare a bere per cercare coraggio e dimenticare il problema. Ho tre piccoli angeli da crescere e vorrei essere per loro un padre forte, il piu' forte. Datemi qualche idea, un consiglio forte, un aiuto importante, consigliatemi un farmaco, ne parlero' con lo specialista, il quale e' in leggera difficulta' e lo capisco, il mio non dev'essere un problema comune.Vi pego, fatem tutte le domande che desiderate, voglio, devo uscire da questo tunnel, grazie
[#1]
Gentile Utente,
se l'incontro con lo psicoterapeuta non l'ha soddisfatta, potrebbe comunque rivolgersi ad un altro terapeuta.
Data la sintomatologia che riferisce, sarebbe opportuno che oltre al trattamento farmacologico, sentisse anche il parere di uno psicoterapeuta in merito ad un eventuale percorso da affiancare alle cure in atto. Di che parere è il suo psichiatra?
Sa di che orientamento era il terapeuta al quale si era rivolto?
Le suggerisco di leggere questi articoli per utili informazioni sulla psicoterapia e sui vari orientamenti che la possano orientare nella scelta dello specialista, ai link
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Necessitasse di ulteriori approfondimenti restiamo in ascolto
Cordialmente
se l'incontro con lo psicoterapeuta non l'ha soddisfatta, potrebbe comunque rivolgersi ad un altro terapeuta.
Data la sintomatologia che riferisce, sarebbe opportuno che oltre al trattamento farmacologico, sentisse anche il parere di uno psicoterapeuta in merito ad un eventuale percorso da affiancare alle cure in atto. Di che parere è il suo psichiatra?
Sa di che orientamento era il terapeuta al quale si era rivolto?
Le suggerisco di leggere questi articoli per utili informazioni sulla psicoterapia e sui vari orientamenti che la possano orientare nella scelta dello specialista, ai link
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
Necessitasse di ulteriori approfondimenti restiamo in ascolto
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
[#2]
Gentile Utente?
Ha pensato di cercare un altro psicoterapeuta?
Alcuni psicologi fanno il primo incontro gratuito: ha provato a sceglierne uno sulla base di questo criterio?
Si è accorto che adesso sta scrivendo, e quindi in un certo senso sta mettendo in pratica quanto il collega Le ha suggerito di fare?
Che ne pensa?
Ha pensato di cercare un altro psicoterapeuta?
Alcuni psicologi fanno il primo incontro gratuito: ha provato a sceglierne uno sulla base di questo criterio?
Si è accorto che adesso sta scrivendo, e quindi in un certo senso sta mettendo in pratica quanto il collega Le ha suggerito di fare?
Che ne pensa?
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
[#3]
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile utente, da quello che scrive mi sono fatto l'idea (ma mi aiuti lei a correggerla, se sbaglio) che lei metta la bocca storta in modo intenzionale, non involontario; o almeno, che all'inizio fosse deliberato, e forse ora parzialmente automatico.
Ci scrive che ha "paura di sputare": ci può dare qualche informazione in più? Le è capitato qualche episodio (a lei o a qualcuno che glielo ha raccontato, o magari ha assistito) in cui la fuoriuscita di saliva dalla bocca durante una conversazione ha provocato disagio o imbarazzo?
Se così fosse, potrebbe darsi che lei stia cercando di "scongiurare" tale possibilità, magari impegnandosi parecchio per assicurarsi di evitare un possibile "incidente", ed alimentando così le sue ansie?
Ci scrive che ha "paura di sputare": ci può dare qualche informazione in più? Le è capitato qualche episodio (a lei o a qualcuno che glielo ha raccontato, o magari ha assistito) in cui la fuoriuscita di saliva dalla bocca durante una conversazione ha provocato disagio o imbarazzo?
Se così fosse, potrebbe darsi che lei stia cercando di "scongiurare" tale possibilità, magari impegnandosi parecchio per assicurarsi di evitare un possibile "incidente", ed alimentando così le sue ansie?
[#4]
Utente
Dr Cali mi pare abbia centrato il problema; guardi se fosse stato un problema fisico, della bocca, lo avrei avuto da tempo, e ci sarebbe sempre, ma cosi non e', perche' ad esempio con ma moglie o mie figlie non succede. Ma quando ad esempio c'e' un incontro con i miei colleghi vado in tilt,non esiste quell' episodio che lei mi chiede o per lo meno non cosi evidente, pero' ad esempio, mentre si chiacchera fra amici e uno di loro si tocca il viso io penso immediatamente di aver provocato quel gesto, da quel momento mi irrigidisco, cambio il modo di parlare e si verifica quello per cui le ho scritto.
Mentre qualche volta, purtroppo raramente, mi dimentico del problema, sto bene e mi sorprendo di questo, talvolta penso addiritura di essere guarito, ma basta un niente per ripiombare nel patologico.Anche per tale motivo vi ho voluto dire a volte quando bevo, sino a sbronzarmi il problema sparisce o quantomeno si assottiglia. Ma di certo non e' un rimedio intelligiente.
Io guardo sempre la mia bocca, ovunque in qualsiasi specchio anche in macchina, il neurologo mi ha garantito che la mia bocca sta benone, lui e' convinto che io sia immune ad una miriade di farmaci, lo sorprende che li assuma e riesca a smetterli in qualsiasi momento, ecco perche vi chiedevo se avevate un nome di un farmaco di cui parlare con lui, e' un uomo onesto, nn approfitta di me e non vede l'ora di risolvere il caso, giovedi ho un nuovo consulto, per tale data vorrei da lai un ulteriore aiuto, la ringrazio sin d'ora infinitamente
Mentre qualche volta, purtroppo raramente, mi dimentico del problema, sto bene e mi sorprendo di questo, talvolta penso addiritura di essere guarito, ma basta un niente per ripiombare nel patologico.Anche per tale motivo vi ho voluto dire a volte quando bevo, sino a sbronzarmi il problema sparisce o quantomeno si assottiglia. Ma di certo non e' un rimedio intelligiente.
Io guardo sempre la mia bocca, ovunque in qualsiasi specchio anche in macchina, il neurologo mi ha garantito che la mia bocca sta benone, lui e' convinto che io sia immune ad una miriade di farmaci, lo sorprende che li assuma e riesca a smetterli in qualsiasi momento, ecco perche vi chiedevo se avevate un nome di un farmaco di cui parlare con lui, e' un uomo onesto, nn approfitta di me e non vede l'ora di risolvere il caso, giovedi ho un nuovo consulto, per tale data vorrei da lai un ulteriore aiuto, la ringrazio sin d'ora infinitamente
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Psicologo, Psicoterapeuta
Ok, mi aiuti a ricapitolare.
Se ho ben compreso, non ci sono stati episodi di grosso imbarazzo nè "diretti" nè riferiti o a cui ha assistito. Avanzo l'ipotesi che nella mente le "gironzoli" l'idea che inavvertitamente potrebbe "partirle" dalla bocca qualche goccia di saliva, che potrebbe colpire in volto il suo interlocutore e che questi potrebbe accorgersene. E' questo quello che succede mentre chiacchiera con qualcuno, e questi si tocca il viso?
Allora, per scongiurare anche la possibilità che accada, lei assume quella posa innaturale, proprio per evitare che possa uscirle la saliva di bocca mentre parla. Ho ben compreso?
Se è così, è possibile che sia in atto un meccanismo ansioso, legato non tanto a quello che succede, ma a quello che "potrebbe" succedere. Allora, la soluzione che lei aveva trovato (mettere la bocca di traverso) sta diventando il problema!
Per la questione "farmaci", essendo psicologo non sono competente a darle le informazioni che chiede, che sono di competenza strettamente medica. Mi permetto di suggerirle, però, che forse le sue difficoltà, aldilà della consulenze neurologiche che sta effettuando, potrebbe essere inquadrato ed affrontato con successo in sede psicologica.
L'iter che immaginerei io potrebbe essere questo:
- valutazione psicodiagnostica, per appurare se si tratti di un problema ansioso, magari di natura ossessiva, o qualche altra problematica differente
- eventuale psicoterapia
Una possibilità è quella di effettuare una terapia che, più che concentrarsi su eventuali origini inconsce del suo comportamento, la aiuti invece ad interromperlo, perchè le sta peggiorando la qualità di vita al punto tale che ricorre all'alcol. La motivazione per cambiare le cose ce l'ha scritta lei: ha tre piccoli angeli da crescere, e vuol essere un padre forte (anche se magari non il più forte, forse Mike Tyson sarà più forte di lei e di me messi insieme!).
Le segnalo un paio di articoli che potrebbero fornirle informazioni aggiuntive:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Cordialmente
Se ho ben compreso, non ci sono stati episodi di grosso imbarazzo nè "diretti" nè riferiti o a cui ha assistito. Avanzo l'ipotesi che nella mente le "gironzoli" l'idea che inavvertitamente potrebbe "partirle" dalla bocca qualche goccia di saliva, che potrebbe colpire in volto il suo interlocutore e che questi potrebbe accorgersene. E' questo quello che succede mentre chiacchiera con qualcuno, e questi si tocca il viso?
Allora, per scongiurare anche la possibilità che accada, lei assume quella posa innaturale, proprio per evitare che possa uscirle la saliva di bocca mentre parla. Ho ben compreso?
Se è così, è possibile che sia in atto un meccanismo ansioso, legato non tanto a quello che succede, ma a quello che "potrebbe" succedere. Allora, la soluzione che lei aveva trovato (mettere la bocca di traverso) sta diventando il problema!
Per la questione "farmaci", essendo psicologo non sono competente a darle le informazioni che chiede, che sono di competenza strettamente medica. Mi permetto di suggerirle, però, che forse le sue difficoltà, aldilà della consulenze neurologiche che sta effettuando, potrebbe essere inquadrato ed affrontato con successo in sede psicologica.
L'iter che immaginerei io potrebbe essere questo:
- valutazione psicodiagnostica, per appurare se si tratti di un problema ansioso, magari di natura ossessiva, o qualche altra problematica differente
- eventuale psicoterapia
Una possibilità è quella di effettuare una terapia che, più che concentrarsi su eventuali origini inconsce del suo comportamento, la aiuti invece ad interromperlo, perchè le sta peggiorando la qualità di vita al punto tale che ricorre all'alcol. La motivazione per cambiare le cose ce l'ha scritta lei: ha tre piccoli angeli da crescere, e vuol essere un padre forte (anche se magari non il più forte, forse Mike Tyson sarà più forte di lei e di me messi insieme!).
Le segnalo un paio di articoli che potrebbero fornirle informazioni aggiuntive:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html
Cordialmente
[#6]
Utente
Buon giorno,siamo nel 2016, cosa e' cambiato da allora?niente, il neurologo ha insistito con Entac,qualche sollievo ma nient'altro ,la mia domanda sorge spontanea, esiste solo questo medicinale?capisco il vostro pensiero e capisco anche quello del "mio" neurologo, ma perche' nessuno si sbilancia col nome di un farmaco piu' aggressivo, oggi la mia non e' piu' una sensazione,ne' una fissazione, tutto cio che ho descritto 3 anni fa si verifica eccome, ma credetemi non mi aiutate scrivendomi di rivolgermi ad altri professionisti, dovrei prendere l'aereo per farlo e adesso non posso permettermelo, oltretutto rischiando di fare bucca. Una terapia, vi chiedo una terapia,poi ne parlerei con il mio medico,sperando che questa angoscia finisca,vogliate ascoltare questa mia ultima preghiera,grazie
[#7]
Gentile utente,
purtroppo dietro uno schermo non possiamo darle nè fare alcun tipo di terapia, a maggior ragione di tipo farmacologico: in quanto psicologi non abbiamo le competenze necessarie per dare/modificare terapie di tipo farmacologico.
Capisco il disagio vissuto e la frustrazione perchè nulla è cambiato in questi tre anni, ma purtroppo l'unica cosa che possiamo dirle è proprio di consultare uno specialista che la possa seguire vis a vis.
Con la terapia giusta potrà risolvere il problema del tutto, anche in tempi brevi. Lo faccia come un investimento sulla propria salute, credo che ne valga la pena!
Un cordiale saluto,
purtroppo dietro uno schermo non possiamo darle nè fare alcun tipo di terapia, a maggior ragione di tipo farmacologico: in quanto psicologi non abbiamo le competenze necessarie per dare/modificare terapie di tipo farmacologico.
Capisco il disagio vissuto e la frustrazione perchè nulla è cambiato in questi tre anni, ma purtroppo l'unica cosa che possiamo dirle è proprio di consultare uno specialista che la possa seguire vis a vis.
Con la terapia giusta potrà risolvere il problema del tutto, anche in tempi brevi. Lo faccia come un investimento sulla propria salute, credo che ne valga la pena!
Un cordiale saluto,
Dr.ssa Michela De Simone
Psicologa
Nardò - Cutrofiano (Le)
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 2.8k visite dal 25/05/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.