Prima volta dallo psicologo
buona sera a tutti.Non so a chi potrà interessare però oggi sono stato per la prima da uno psicologo e vorrei raccontarvi come è andata.Allora tanto per iniziare mi ha un pò stupito il fatto che ho parlato solo io..gli ho raccontato della mia difficoltà nel riuscire a non pensare troppo.Gli parlato del fatto che io ricerco ricerco sempre uno schema..una sorta di piano per affrontare il mio mondo interno..una impostazione unica ed un unico principio con cui risolvere sempre tutte le mie faccende interiori..Per farmi capire meglio: a volte ad esempio mi capita di pensare "è bene affrontare le proprie paure per crescere essere più fiduciosi in se stessi e quindi volersi più bene" poi però sento dire da un altro " bisogna accettare se stessi le nostre paure e volersi bene per quello che siamo senza cercare di cambiarci" e così finisco per chiedermi . "aspetta ma allora dovrei cercare di migliorarmi o di accettarmi per come sono?" Insomma vorrei avere un "principio" UNICO valido sempre..Lo psicologo mi ha però dato ragione su una cosa a fine consulto..e cioè quando gli ho detto che secondo me mi autoanalizzo troppo..mi analizzo veramente troppo e questo cercare un principio o schema unico sicuramente non mi fa bene..mi ha detto che è un bene che me ne renda conto da solo.La prossima volta parleremo del fatto quando faccio sesso a volte non raggiungo l'orgasmo.
Per curiosità a voi capita spesso di avere pazienti(non so se è il termine giusto) che pensano troppo?ma non un pensiero fisso ma che pensano troppo in generale..che analizzano troppo la propria persona..
grazie un cordiale saluto a tutti.
Per curiosità a voi capita spesso di avere pazienti(non so se è il termine giusto) che pensano troppo?ma non un pensiero fisso ma che pensano troppo in generale..che analizzano troppo la propria persona..
grazie un cordiale saluto a tutti.
[#1]
Gentile Utente,
riferisce di essere sorpreso perchè lo psicologo non ha fatto domande.
Ogni professionista ha uno stile personale e una metodologia per affrontare il primo colloquio.
Probabilmente Lei ha fornito chiaramente le informazioni che erano necessarie al Collega per potersi orientare e formulare una diagnosi o comunque farsi una prima idea su di Lei e sulla situazione.
Come mai vuol sapere quali tipi di pz vediamo?
Mi pare una domanda che tradisce un po' d'ansia, come se volesse normalizzare una situazione. E' così?
riferisce di essere sorpreso perchè lo psicologo non ha fatto domande.
Ogni professionista ha uno stile personale e una metodologia per affrontare il primo colloquio.
Probabilmente Lei ha fornito chiaramente le informazioni che erano necessarie al Collega per potersi orientare e formulare una diagnosi o comunque farsi una prima idea su di Lei e sulla situazione.
Come mai vuol sapere quali tipi di pz vediamo?
Mi pare una domanda che tradisce un po' d'ansia, come se volesse normalizzare una situazione. E' così?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Gentile Utente,
la sua richiesta di consulto fa trasparire una certa tendenza al controllo, se ha scelto un clinico, immagino dopo essersi informato, dovrebbe discuterne con lui di cosa ha provato, sentito, ecc...
Se chiede consulti online si confonde e scrive a noi, informazioni, anche sul piano emotivo, preziose per il collega.
Come mai si è deciso solo adesso?
Ho letto lo storico dei suoi consulti, sembra lamentare disagio da parecchio tempo..
E' stato difficile decidere?
Trovare uno psicologo bravo?
Ha avuto paura o difficoltà ad iniziare?
Lei scrive inoltre:
"La prossima volta parleremo del fatto quando faccio sesso a volte non raggiungo l'orgasmo"
anche se ne parlerete la prossima volta, non si aspetti magiche risoluzioni della sua anorgasmia, che è invece una disfunzione sessuale complessa che richiede tempo, pazienza ed una dovuta indagine diagnostica.
Su questo argomento, le allego una lettura
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1600-eiaculazione-ritardata-quando-il-piacere-tarda-ad-arrivare.html
la sua richiesta di consulto fa trasparire una certa tendenza al controllo, se ha scelto un clinico, immagino dopo essersi informato, dovrebbe discuterne con lui di cosa ha provato, sentito, ecc...
Se chiede consulti online si confonde e scrive a noi, informazioni, anche sul piano emotivo, preziose per il collega.
Come mai si è deciso solo adesso?
Ho letto lo storico dei suoi consulti, sembra lamentare disagio da parecchio tempo..
E' stato difficile decidere?
Trovare uno psicologo bravo?
Ha avuto paura o difficoltà ad iniziare?
Lei scrive inoltre:
"La prossima volta parleremo del fatto quando faccio sesso a volte non raggiungo l'orgasmo"
anche se ne parlerete la prossima volta, non si aspetti magiche risoluzioni della sua anorgasmia, che è invece una disfunzione sessuale complessa che richiede tempo, pazienza ed una dovuta indagine diagnostica.
Su questo argomento, le allego una lettura
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1600-eiaculazione-ritardata-quando-il-piacere-tarda-ad-arrivare.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
Per la dottoressa pileci: innanzi tutto grazie per la risposta,comunque si,io sono sempre stato tendente all'ansia e non ne ho mai fatto mistero e anche questa è una cosa che mi ha portato a parlare con uno psicologo.Comunque la domanda l'ho fatta anche per curiosità in quanto mi sembra di avere un disturbo abbastanza strano e cioè quello di avere un pensiero eccessivo e intendo pensiero nel senso(mi passi la definizione) "hegeliano" del termine e cioè non un pensiero specifico e singolare ma bensì generale ed universale.Comunque non volevo affatto criticare il suo collega che ho conosciuto che anzi mi è piaciuto molto ho solo detto che mi sarei aspettato di sentirlo parlare di più.grazie
@dottoressa Randone.Grazie anche a lei per la risposta.Si la tendenza al controllo c'è infatti credo che questo pensare così tanto questo cercare un principio unico per ogni situazione interiore vorrebbe avere come scopo un controllo totale della situazione..è un pensiero che va e viene perché per fortuna dopo qualche giorno mi stanco di questa mania di controllo e mi libero....però dopo qualche settimana ritorna e sto male di nuovo per qualche giorno ossessionato dal controllo.Comunque non si preoccupi allo psicologo
ho intenzione di dire tutto ma proprio tutto tutto!ho scritto qui solo per informarvi visto che già altre volte vi avevo consultati..se per voi è una perdita di tempo lo capisco e mi scuso.
è stato difficile decidere?si..gia le avevo detto dei miei dubbi..non è stato facile ma ora sono contento.Sinceramente mi piace il suo silenzio.Grazie
@dottoressa Randone.Grazie anche a lei per la risposta.Si la tendenza al controllo c'è infatti credo che questo pensare così tanto questo cercare un principio unico per ogni situazione interiore vorrebbe avere come scopo un controllo totale della situazione..è un pensiero che va e viene perché per fortuna dopo qualche giorno mi stanco di questa mania di controllo e mi libero....però dopo qualche settimana ritorna e sto male di nuovo per qualche giorno ossessionato dal controllo.Comunque non si preoccupi allo psicologo
ho intenzione di dire tutto ma proprio tutto tutto!ho scritto qui solo per informarvi visto che già altre volte vi avevo consultati..se per voi è una perdita di tempo lo capisco e mi scuso.
è stato difficile decidere?si..gia le avevo detto dei miei dubbi..non è stato facile ma ora sono contento.Sinceramente mi piace il suo silenzio.Grazie
[#4]
Gentile utente,
non pensavo che Lei volesse criticare il Collega, anzi spero possa trovarsi bene.
Mi pare però evidente, e Lei lo conferma, una tendenza ansiosa.
L'ansioso pensa in questa maniera ed è controllante (il tema del controllo è un tema critico per la persona ansiosa).
Ad ogni modo, ciò che volevo dire è di non fare paragoni con altri, ma di affidarsi al professionista e, visto che si trova bene, di rivolgere al curante tutti i Suoi dubbi.
Cordiali saluti,
non pensavo che Lei volesse criticare il Collega, anzi spero possa trovarsi bene.
Mi pare però evidente, e Lei lo conferma, una tendenza ansiosa.
L'ansioso pensa in questa maniera ed è controllante (il tema del controllo è un tema critico per la persona ansiosa).
Ad ogni modo, ciò che volevo dire è di non fare paragoni con altri, ma di affidarsi al professionista e, visto che si trova bene, di rivolgere al curante tutti i Suoi dubbi.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 3.3k visite dal 24/05/2013.
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