Affogare nelle preoccupazioni

Dopo aver abbandonato per mancanza di opportunità di stabilizzazione un percorso lavorativo a cui ho dedicato quasi dieci anni della mia vita e che ho amato, ma che adesso mi da la nausea, e dopo essermi finalmente ambientata e rasserenata nel nuovo ambiente di lavoro, mi si ripresenta una possibilità, remota, ma pur sempre una possibilità, di tornare al vecchio lavoro. Se non fosse geograficamente vicino alla mia famiglia, dalla quale vivo lontana da quasi quindici anni, non ci penserei un attimo ad accantonare l'idea.
Contemporaneamente, sto lavorando duro per un avanzamento sul lavoro attuale, rispetto al quale i miei capi nutrono forti aspettative, generando una pressione non indifferente.
Inoltre, dopo un anno di ricerca, proprio in questo momento mi si presenta l’occasione di comprar casa, quando il tempo è poco e i dubbi circa la mia permanenza in questa città mi assalgono.
In ultimo, ma non per importanza, dopo 8 anni da un precedente intervento, mi si ripresenta un problema medico che mi angoscia, poiché mi fa temere per la possibilità di avere dei figli, cosa a cui tengo moltissimo.
Se penso a tutte queste cose che mi stanno capitando contemporaneamente mi sento stringere alla gola e mi sembra di disperare… Per autodifesa, quasi involontariamente, smetto di pensarci, con il solo risultato di trovarmi in fondo di fronte all’impossibilità di scappare e di dover prendere delle decisioni sull’onda dell’emotività…
Non so che fare…


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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Cara Utente,

da quanto ci dice entrambe le soluzioni hanno dei risvolti positivi, visto che in un caso avrebbe possibilità di carriera e di stabilizzarsi, comprando casa, e nell'altro potrebbe tornare vicino alla sua famiglia d'origine svolgendo un lavoro che le piace.

Quali sono gli aspetti negativi delle due opzioni?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Il problema è che, dopo aver rincorso tanto il precedente lavoro, ora ho una forma di rifiuto nei confronti di quell’alternativa, che sceglierei solo per la vicinanza geografica ai miei e per nessun altro motivo.
Dall’altro lato ho la prospettiva di una vita più serena, forse anche con qualche soddisfazione professionale, ma lontano da casa…
In altre parole, un’alternativa privilegerebbe una scelta di tipo “altruistico e familiare”, l’altra di tipo “egoistico ed individuale”… e ho paura di pentirmi della scelta fatta, qualunque sia la decisione…
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
In che senso sarebbe una scelta "altruistica"?
La sua famiglia ha oggettivamente bisogno di lei?

Quando se n'è andata lo ha fatto per motivi di studio o ha colto l'occasione per allontanarsi perchè c'erano problemi con i suoi genitori/familiari?
Come sono i vostri rapporti?
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Utente
Utente
Non è un bisogno "oggettivo": probabilmente non lo dicono per non influenzarmi, ma certo avrebbero enorme piacere, ora che stanno invecchiando, ad avermi vicina...
Sono andata via per studio e subito dopo ho iniziato a lavorare... i rapporti con i miei sono ottimi...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Le suggerisco di parlarne con loro, per essere sicura di quello che vorrebbero, e di non basarsi solo sulle sue impressioni.

A lei farebbe piacere riavvicinarsi a loro?
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Utente
Utente
gliene ho parlato e ovviamente sarebbero felici di avermi vicina, ma sanno quanto è stata pesante la situazione prima e quanto mi sia rasserenata ora... vogliono lasciarmi assolutamente libera di decidere, perchè non vogliono essere in nessun caso causa di eventuali rimorsi e amarezze.

ma in fondo non c'è bisogno che me lo dicano... so che mi vorrebbero accanto... e proprio il fatto che si siano messi da parte per lasciarmi libera di fare le mie scelte mi fa sentire maledettamente in colpa se decidessi di restare dove sono...

Dal punto di vista strettamente personale, sarei felice di riavvicinarmi, ma ho paura di non riuscire a reggere la situazione in cui mi troverei nuovamente catapultata e rimpiangere di aver buttato all'aria l'equilibrio e la serenità in cui mi trovo adesso...
come del resto ho paura di rimproverarmi di vederli invecchiare senza esserci nel momento in cui dovessero avere bisogno di me, loro che per me hanno dato tutto...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
"proprio il fatto che si siano messi da parte per lasciarmi libera di fare le mie scelte mi fa sentire maledettamente in colpa se decidessi di restare dove sono..."

Non c'è dubbio che ai suoi farebbe piacere se lei decidesse di tornare vicino a loro, ma la domanda è un'altra: quanto hanno bisogno che lei si riavvicini?
Un conto infatti è che ne siano contenti, un altro che ne abbiano bisogno.
In base alla risposta lei potrà pensare di "privarli" solo di un piacere o di qualcosa di fondamentale e decidere se vale la pena di sentirsi in colpa verso di loro, piuttosto che iniziare a sentirsi in colpa verso sè stessa se si priverà della serenità che ha raggiunto (mi pare di capire faticosamente).

Mi chiedo se invece non sia in atto un conflitto dentro di lei fra tornare là e rimanere dov'è, e se cioè farebbe piacere a lei più ancora che a loro il ritorno vicino ai suoi genitori.

La sensazione di avere avuto "tutto" da loro è un altro tema sul quale riflettere: pensa che i figli abbiano dei debiti nei confronti dei genitori e che siano in dovere di restituire tutto quello che hanno avuto?
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Utente
Utente
Non hanno "bisogno" materialmente... peraltro con loro vive mia sorella, quindi non sono soli...
Certo, il desiderio di avvicinarsi è anche mio! Se li avessi qui con me ora, a meno delle questioni cui le accennavo nel primo messaggio, sarei totalmente soddisfatta di ciò che ho!

Quanto all'ultima domanda: non lo considero un debito... tuttavia non posso non pensare che loro ci sono stati in ogni momento difficile della mia vita (compreso questo) e io vorrei poter fare altrettanto per loro, ma non ne sarei in grado a distanza!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Visti i pro e i contro non dev'essere semplice per lei prendere una decisione, ma è importante che faccia la scelta giusta per il suo futuro e che minimizzi i possibili rimpianti.

Visti i limiti del consulto online le consiglio di parlarne anche di persona con un mio collega per esplorare tutti gli aspetti - oggettivi ed emotivi - che compongono la sua attuale situazione e farsi aiutare a scegliere in maniera consapevole e libera il da farsi.
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Utente
Utente
No, infatti. Non è affatto semplice...
Grazie per il tempo che mi ha dedicato!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233
Spero che valuterà seriamente l'opportunità di chiedere una consulenza psicologica di persona, perchè penso che le sarebbe molto utile.

Se vuole mi aggiorni sulla situazione.
Un caro saluto,