Ansia e perdita del senso di realtà
Buonasera,
Ho 29 anni, vi scrivo perchè in questi ultimi mesi il mio malessere sta peggiorando senza che qualche indizio mi aiuti a capire quale ne sia la causa.
Premetto che sono stata dalla psicologa, l'anno scorso e mi ha aiutata a risolvere il problema di base: il rapporto con i miei genitori, non solo di conflitto, ma sfociato sulla violenza.
Ho interrotto la consulenza poichè pensavo d'aver risolto i miei problemi più grandi, invece credo di aver risolto la CAUSA dei problemi, ma non i problemi stessi.
Ultimamente sono molto ansiosa, ho paura ad uscire di casa, ho poca autostima, comincio una cosa e non la finisco (molte volte perchè penso di non farcela), inutili gli esercizi: quali scrivere le mie paure e la sera verificare se si sono avverate o meno.
Ho questo senso di impotenza...
Più raggiungo obiettivi e più mi sento infelice.
Vi spiego: studiavo psicologia, ho dovuto mollare causa denaro, la mia psicologa mi ha detto che sarei stata molto brava (conseguenza: rimpianto costante).
Dopo una vita a cercare di dimostrare a me e ai miei che valgo qualcosa ora lavoro, il prossimo anno mi sposo (conseguenza: non provo niente e quell'emozioni che provo poi svaniscono).
E' come se vivessi nel terrore di essere felice, è come se non mi permettessi di andare avanti nell'aspettativa che poi tanto andrà tutto a rotoli.
Non posso, in questo momento, tornare dalla terapista perchè non ho finanze necessarie, sono qui per una diagnosi, ma perchè cerco aiuto nel capire cosa io non riesco a vedere!
Sono una persona che lavora molto su se stessa, tento di capirmi e analizzarmi, ma a volte non riesco e chiedo aiuto.
Ho una casa (di proprietà del mio fidanzato), ho un lavoro (del quale trovo motivi assurdi per lamentarmi, odio l'ignoranza del cliente, odio che dopo 10 anni fanno caporeparto un collega che non ha esperienza nel MIO settore), ho cominciato la palestra (odio aver preso 10kg in un anno senza motivo e da una settimana qualcosa mi blocca nel tornarci), sto prendendo la patente (mi avvicino all'esame ed ho il panico, mi tremano le gambe.
Eppure mi arrabbio, ho passato un test d'ammissione all'università tra 5000 persone e mi fermo davanti a queste cavolate??
Perchè io nella mia vita devo SEMPRE lottare e tirare fuori le unghie per ottenere ciò che mi spetta?
Mi sono "livellata" tanto. Ero più chiusa e dura con gli altri, ora no, perchè non mi accontento e basta??
Sono arrabbiata e delusa, ma non voglio piu vivere le cose con la rabbia, ma se la elimino mi resta questa paura...
Mi sono persa...
Mi dispiace per questo dilungamento, di solito mi sfogo solo scrivendo, sarà per questo che vi avrò annoiato. Mi dispiace.
Vi ringrazio per l'attenzione, spero possiate darmi una dritta, perlomeno per indirizzarmi sul lavoro che mi spetta su me stessa.
Grazie mille
Ho 29 anni, vi scrivo perchè in questi ultimi mesi il mio malessere sta peggiorando senza che qualche indizio mi aiuti a capire quale ne sia la causa.
Premetto che sono stata dalla psicologa, l'anno scorso e mi ha aiutata a risolvere il problema di base: il rapporto con i miei genitori, non solo di conflitto, ma sfociato sulla violenza.
Ho interrotto la consulenza poichè pensavo d'aver risolto i miei problemi più grandi, invece credo di aver risolto la CAUSA dei problemi, ma non i problemi stessi.
Ultimamente sono molto ansiosa, ho paura ad uscire di casa, ho poca autostima, comincio una cosa e non la finisco (molte volte perchè penso di non farcela), inutili gli esercizi: quali scrivere le mie paure e la sera verificare se si sono avverate o meno.
Ho questo senso di impotenza...
Più raggiungo obiettivi e più mi sento infelice.
Vi spiego: studiavo psicologia, ho dovuto mollare causa denaro, la mia psicologa mi ha detto che sarei stata molto brava (conseguenza: rimpianto costante).
Dopo una vita a cercare di dimostrare a me e ai miei che valgo qualcosa ora lavoro, il prossimo anno mi sposo (conseguenza: non provo niente e quell'emozioni che provo poi svaniscono).
E' come se vivessi nel terrore di essere felice, è come se non mi permettessi di andare avanti nell'aspettativa che poi tanto andrà tutto a rotoli.
Non posso, in questo momento, tornare dalla terapista perchè non ho finanze necessarie, sono qui per una diagnosi, ma perchè cerco aiuto nel capire cosa io non riesco a vedere!
Sono una persona che lavora molto su se stessa, tento di capirmi e analizzarmi, ma a volte non riesco e chiedo aiuto.
Ho una casa (di proprietà del mio fidanzato), ho un lavoro (del quale trovo motivi assurdi per lamentarmi, odio l'ignoranza del cliente, odio che dopo 10 anni fanno caporeparto un collega che non ha esperienza nel MIO settore), ho cominciato la palestra (odio aver preso 10kg in un anno senza motivo e da una settimana qualcosa mi blocca nel tornarci), sto prendendo la patente (mi avvicino all'esame ed ho il panico, mi tremano le gambe.
Eppure mi arrabbio, ho passato un test d'ammissione all'università tra 5000 persone e mi fermo davanti a queste cavolate??
Perchè io nella mia vita devo SEMPRE lottare e tirare fuori le unghie per ottenere ciò che mi spetta?
Mi sono "livellata" tanto. Ero più chiusa e dura con gli altri, ora no, perchè non mi accontento e basta??
Sono arrabbiata e delusa, ma non voglio piu vivere le cose con la rabbia, ma se la elimino mi resta questa paura...
Mi sono persa...
Mi dispiace per questo dilungamento, di solito mi sfogo solo scrivendo, sarà per questo che vi avrò annoiato. Mi dispiace.
Vi ringrazio per l'attenzione, spero possiate darmi una dritta, perlomeno per indirizzarmi sul lavoro che mi spetta su me stessa.
Grazie mille
[#1]
Gentile Utente,
non pensi di annoiarci, la ascoltiamo volentieri.
Credo che abbia abbandonato troppo precocemente il trattamento terapeutico, in ogni caso comprendere le cause non corrisponde esattamente a risolvere il problema.
Purtroppo da qui e non per cattiva volontà non possiamo darle l'aiuto che meriterebbe, non si tratta di risolvere con una "dritta", ma di gestire e affrontare le problematiche che ci ha descritto in modo proprio e questo lo può fare rivolgendosi a un nostro collega di persona.
Se il suo malessere sta peggiorando, se si sente così arrabbiata e delusa, se vive con i timori che ci ha esposto e la sua qualità di vita non è soddisfacente, sarebbe davvero il caso che pensasse nuovamente di rivolgersi a un terapeuta per ritrovare migliore benessere.
Se le sue condizioni economiche non le permettono di affidarsi a un professionista privato, può rivolgersi alla strutture pubbliche ASL presenti sul suo territorio.
Se crede ci può aggiornare
Cordialmente
non pensi di annoiarci, la ascoltiamo volentieri.
Credo che abbia abbandonato troppo precocemente il trattamento terapeutico, in ogni caso comprendere le cause non corrisponde esattamente a risolvere il problema.
Purtroppo da qui e non per cattiva volontà non possiamo darle l'aiuto che meriterebbe, non si tratta di risolvere con una "dritta", ma di gestire e affrontare le problematiche che ci ha descritto in modo proprio e questo lo può fare rivolgendosi a un nostro collega di persona.
Se il suo malessere sta peggiorando, se si sente così arrabbiata e delusa, se vive con i timori che ci ha esposto e la sua qualità di vita non è soddisfacente, sarebbe davvero il caso che pensasse nuovamente di rivolgersi a un terapeuta per ritrovare migliore benessere.
Se le sue condizioni economiche non le permettono di affidarsi a un professionista privato, può rivolgersi alla strutture pubbliche ASL presenti sul suo territorio.
Se crede ci può aggiornare
Cordialmente
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 3.8k visite dal 22/05/2013.
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